Le Olimpiadi torneranno a Londra dopo 64 anni, e lo faranno nel pieno rispetto dell’ambiente. I Giochi Olimpici che si disputeranno nell’estate dell’anno prossimo saranno infatti caratterizzati dall’utilizzo di mezzi di trasporto a bassissimo impatto ambientale, dal risparmio energetico e dalla creazione di ampi spazi verdi che gli inglesi e i turisti potranno sfruttare in futuro.
Vediamo nel dettaglio le varie iniziative messe in campo, facendo anche un confronto con i Giochi invernali che si disputeranno in Russia nel 2014, tutt’altro che rispettosi dell’ambiente.
Londra cercherà di ridurre al minimo l’emissione di carbonio di questi giochi, riassorbendo e riequilibrando la maggior parte di Co2 emesso per organizzarli, per gestirli, per gli spostamenti e quant’altro. L’area interessata dal parco olimpico, su cui stanno lavorando attualmente oltre 10 mila addetti, è stata reperita anche facendo grandi demolizioni nel tessuto urbano: sono stati abbattuti 220 palazzi, ma le macerie al 90% verranno riutilizzate per la costruzione delle nuove strutture, alcune delle quali saranno permanenti, altre come lo stadio della pallavolo sono destinate a essere smontate a giochi finiti. In più, pensando alle Olimpiadi, Londra guarda al 2012 e si prepara ad accogliere turisti e tifosi con una flotta di taxi a idrogeno, previsti dal progetto, Zero Emission London Taxi Commercialisation, capitanato da Lotus Engineering, la divisione ingegneristica della Lotus.
Vediamo nel dettaglio le varie iniziative messe in campo, facendo anche un confronto con i Giochi invernali che si disputeranno in Russia nel 2014, tutt’altro che rispettosi dell’ambiente.
Londra cercherà di ridurre al minimo l’emissione di carbonio di questi giochi, riassorbendo e riequilibrando la maggior parte di Co2 emesso per organizzarli, per gestirli, per gli spostamenti e quant’altro. L’area interessata dal parco olimpico, su cui stanno lavorando attualmente oltre 10 mila addetti, è stata reperita anche facendo grandi demolizioni nel tessuto urbano: sono stati abbattuti 220 palazzi, ma le macerie al 90% verranno riutilizzate per la costruzione delle nuove strutture, alcune delle quali saranno permanenti, altre come lo stadio della pallavolo sono destinate a essere smontate a giochi finiti. In più, pensando alle Olimpiadi, Londra guarda al 2012 e si prepara ad accogliere turisti e tifosi con una flotta di taxi a idrogeno, previsti dal progetto, Zero Emission London Taxi Commercialisation, capitanato da Lotus Engineering, la divisione ingegneristica della Lotus.
La tecnologia (fuel cell) messa a punto da Intelligent Energy permetterà ai veicoli di coprire una velocità massima di 130 chilometri orari: con un pieno di idrogeno i taxi potranno percorrere oltre 400 km ricaricandosi nelle sei stazioni di rifornimento che dovrebbero essere pronte entro il 2012. Le nuove vetture avranno un prezzo accessibile, e tempi di rifornimento velocissimi in più lo spazio per i passeggeri all’interno dell’automobile rimarrà invariato.
Sarà poi creata una funivia che attraverserà il Tamigi, capace di svolgere in un’ora il lavoro di 40 autobus trasportando 2500 passeggeri.
L’obiettivo finale è quello di ridurre le emissioni del 10 per cento, oltre ovviamente a risparmiare soldi che la società ha già in programma di reinvestire in progetti di risparmio energetico.
L’Olympic Delivery Autority è l’ente che sovraintende alla costruzione del villaggio dove si svolgeranno la maggior parte degli eventi legati alle olimpiadi, e ha specificato che si cercherà di creare un parco che, una volta finiti i Giochi, sia anche un’eredità per l’area di Londra, uno dei più grandi parchi urbani realizzati nel paese negli ultimi 150 anni.
Infine, saranno inaugurati spazi per coltivare cibo sostenibile entro l’inizio delle Olimpiadi, partendo da aree simboliche di Londra.
Aumentare l’accesso ai prodotti locali nelle aree urbane sta alla base della campagna Capital Growth che è stata lanciata il 4 Novembre 2008 a Londra dal sindaco insieme a al presidente di un nuovo organo municipale il London Food, il quale coordina una serie di progetti volti a rivoluzionare il rapporto dei londinesi con il cibo.
Capital Growth è legato a filo diretto con le Olimpiadi che si terranno nell’estate del 2012 a Londra – infatti il sottotitolo del progetto è “nuovi spazi per coltivare cibo per Londra entro il 2012“ – l’intento del sindaco è quello di riuscire ad arrivare a 2012 nuovi spazi proprio in tempo per i giochi olimpici, in modo da poter sostenerli dal punto di vista alimentare solo con il cibo proveniente dalla capitale. La missione è ambiziosa, in quanto adesso ammontano a 661 gli spazi predisposti ma è stato recentemente proposto di allargare CG alle aree più simboliche della città convertendo le aiuole inutilizzate intorno alla Torre di Londra, al Marble Arch, e sul terrazzo della galleria Hayward in spazi pubblici per la coltivazione dei vegetali, in modo da rappresentare simbolicamente un modello di vita sostenibile.
Consumare verdure fresche e di stagione ci assicura infatti una percentuale di nutrienti più elevata rispetto a quelle acquistate nei supermarket, ne gioverà la salute ma anche le tasche in quanto acquistarli localmente farà risparmiare molto.
Non si può dire lo stesso dei Giochi invernali che si svolgeranno in Russia, a Sochi, nel 2014. Cominciano a trapelare le prime indiscrezioni su una possibile, e direi molto probabile, catastrofe ambientale.
Secondo il Quotidiano Vedomosti – che cita la Corte dei Conti Russa – per costruire le infrastrutture necessarie ai giochi si genereranno ben 5 milioni di tonnellate di scorie, mentre gli inceneritori per smaltirle saranno pronti solo dal 2013, e quindi prima saranno tutte immesse in un circuito di discariche abusive.
I cittadini della zona sono consapevoli di quello che sta per succedere e sono scesi già in piazza. Ma in Russia si sa, la democrazia c’è solo sulla carta. La posta in gioco è enorme poiché svariati sono i miliardi di euro di appalti in palio e la corruzione nel paese è dilagante. E così scatta anche un altro paragone, quello coi precedenti Giochi Olimpici Invernali di Vancouver che sono stati i più green mai organizzati sinora.
Luca Scialò