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martedì 30 ottobre 2012

Pesticidi nel piatto 2012, residui in un terzo della frutta e della verdura

Legambiente ha pubblicato il suo rapporto annuale sui Pesticidi nel piatto. Il report del 2012 sulla presenza di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli fa emergere la presenza di residui di contaminanti in un terzo della frutta e della verdura che finisce sulle nostre tavole.
I campioni che hanno superato i valori limite sono fermi allo 0,6%, quelli contaminati da un solo residuo al 18,3% e i multi residuo al 17,1%. Si è assistito ad un miglioramento rispetto allo scorso anno, per via del minor impiego di pesticidi in agricoltura. Ma il quadro resta comunque preoccupante, come spiega Legambiente:

Purtroppo però, insieme all’aumento in percentuale dei campioni in regola, aumenta pure – in molti casi - il numero delle diverse sostanze chimiche presenti contemporaneamente su uno stesso campione, per il quale le analisi di ogni molecola presa singolarmente hanno stabilito la regolarità. Se la normativa vigente ha portato ad un maggiore controllo delle sostanze attive impiegate nella produzione dei formulati e l’armonizzazione europea dei limiti massimi di residuo consentito (LMR) negli alimenti, intervenuta nel 2008, ha rappresentato un importante passo in avanti, manca ancora una regolamentazione specifica rispetto al simultaneo impiego di più principi attivi, come pure sulla rintracciabilità di più residui in un singolo prodotto alimentare. 

Occorre dunque una legge che si esprima sul multi residuo perché alcuni prodotti sono contaminati da 7, 8 sostanze diverse e bisogna capire che effetti ha l’interazione di queste sostanze sulla salute dei consumatori. I prodotti maggiormente contaminati dal multiresiduo sono i vini e le sanissime mele, l’uva, le arance e le pere. I residui più rintracciati sono l’insetticida clorpirifos, noto interferente endocrino; il fungicida potenziale cancerogeno captano ed il Fosmet, insetticida che danneggia pesantemente le popolazioni di api. Francesco Ferrante, senatore Pd, aveva presentato tre anni fa un disegno di legge sul multi residuo. Oggi, alla luce dei dati emersi nel rapporto di Legambiente, spiega:

La questione del multi residuo non è più rinviabile. Ora sta al Governo recepire questo campanello d’allarme prevedendo le dovute contromisure nel Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che è in via di definizione e che ad oggi non contempla il riferimento al multi residuo.

Di seguito l’infografica di Legambiente che ci mostra i prodotti pluricontaminati.


Fonte:
http://www.ecoblog.it/post/38441/pesticidi-nel-piatto-2012-residui-in-un-terzo-della-frutta-e-della-verdura

domenica 28 ottobre 2012

Tsunami reaches Hawaii after 7.7 earthquake strikes western Canada



October 28, 2012 – CANADA -


 After barreling across the Pacific Ocean for hours, a tsunami spawned by an earthquake in Canada struck the Hawaiian Islands. Waves between 3 and 7 feet were expected to lash the islands beginning about 10:28 p.m. Saturday (4:28 a.m. Sunday ET), the Pacific Tsunami Warning Center said. The first waves to hit Honolulu didn't seem much stronger than usual. But scientists said don't be fooled by the initial waves, which often aren't the biggest. “It's not just one wave, it's a succession of waves,” Gerard Fryer, senior geophysicist at the center, told reporters. “The following waves, I am sure, will be bigger.” But he noted that the tsunami will not be as significant as the devastating quake and tsunami that killed thousands in Japan in March 2011. Local television showed images of bumper-to-bumper traffic on roads leading from the coast to inner ground. About 80,000 people live in evacuations zones in the island of Oahu, the island where Honolulu is located. John Cummings, spokesman for Honolulu Emergency Management, said officials have opened 26 centers for evacuees. “All islands and all shorelines will be affected when it comes in,” Cummings said. Honolulu Mayor Peter Carlisle urged residents who are already on higher ground to not clog traffic. Officials expressed concerns about emergency vehicles getting by in heavy traffic. But the tsunami warning came at an unfortunate time -- when thousands of revelers packed streets in Honolulu for the annual Hallowbaloo festival. Even Hawaiians accustomed to tsunami warnings spared no effort in bracing for the worst. Honolulu resident Victoria Shioi filled her bathtub with water, set her refrigerator to the coldest setting and gathered candles in case of water or power outages. The tsunami was spawned by an earthquake in western British Columbia, prompting a local tsunami warning and sending some residents toward higher ground. “A (magnitude) 7.7 is a big, hefty earthquake -- not something you can ignore,” Fryer said. “It definitely would have done some damage if it had been under a city.” Instead, the quake struck about 139 kilometers (86 miles) south of Masset on British Columbia's Queen Charlotte Islands. No major damage was reported. The Alaska Tsunami Warning Center issued a warning for western British Columbia from Vancouver to the southern panhandle of Alaska. Canadians as far as Prince Rupert on mainland British Columbia felt the quake. –

http://edition.cnn.com/2012/10/28/world/americas/canada-earthquake/index.html?eref=igoogledmn_topstories

sabato 27 ottobre 2012

Vaccini e autismo: una nuova revisione scientifica

Gabriele Milani - http://autismovaccini.com

Sharyl Attkinsons è una giornalista investigativa della CBS News ed ha intervistato nei giorni scorsi Helen Ratajczak: ex ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals che ha pubblicato, come autrice o coautrice, 41 articoli articoli scientifici a volte “castrati dagli interessi delle case farmaceutiche“. E’ stata anche coautrice nel 2006 di uno studio per l’FDA e, nello stesso anno, è stata eletta  Presidente della sezione Nord Est dell’Istituto di Tossicologia. E’ una scienziata seria e rispettata che dichiara apertamente alla CBS: “ora che sono in pensione posso scrivere ciò che voglio“.
E così è stato!… La sua revisione scientifica relativa al collegamento tra autismo e vaccini sta facendo tremare la CDC che, da nota ufficiale, risponde imbarazzata affermando che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.
L’articolo è stata pubblicato dal Journal of Immunotoxicology ed è intitolato “Aspetti teorici dell’autismo: cause – un riesame“.  Un pò a sorpresa è quindi un ex scienziato senior presso una ditta farmaceutica ad aprire il coperchio del pentolone degli orrori. La Ratajczak ha fatto quello che nessun altro ricercatore, a quanto pare, si è preoccupato di fare: ha esaminato tutto il corpo delle pubblicazioni scientifiche emerse dopo che l’autismo è stato descritto dal 1943. Non solo la teoria suggerita dalla ricerca quale il ruolo del vaccino trivalente Morbillo Parotite Rosolia, o il conservante al mercurio (thimerosal), ma ha analizzato tutte le ricerche riguardanti i vaccini in generale.
Nel suo articolo la Ratajczak afferma che “cause documentate di autismo includono mutazioni genetiche e/o delezioni cromosomiche, infezioni virali, e l’encefalite a seguito della vaccinazione. Conseguenza: l’autismo è il risultato di difetti genetici e/o infiammazione del cervello provocato dai vaccini“.
L’articolo prende in esame molti colpevoli potenziali correlati alle vaccinazioni, compreso il numero sempre più crescente di vaccini somministrati in un breve periodo di tempo. “Ciò che ho pubblicato è altamente incentrato sulla ipersensibilità del sistema immunitario del nostro corpo che viene buttato fuori di equilibrio” così afferma la Ratajczak nell’intervista.
Il Dr. Brian Strom, Università della Pennsylvania, che ha lavorato per lo I.O.M. (Istituto di Medicina) in qualità di consigliere per il governo sulla sicurezza dei vaccini, dice che l’opinione medica prevalente è che i vaccini sono scientificamente legati alla encefalopatia (danno cerebrale), ma non sono scientificamente legati all’autismo. Così, per quanto riguarda la revisione della Ratajczak, afferma che non trova nulla di straordinario: “Questa è una rassegna di teorie. La scienza è basata su fatti. Bisogna trarre conclusioni sugli effetti di un’esposizione sulle persone, avendo dati sulle persone. I dati sulle persone non supportano l’esistenza di una relazione in quanto tale, qualsiasi speculazione su una spiegazione per un (inesistente) rapporto è irrilevante“.
Però la Ratajczak si occupa anche di un fattore che non è stato ampiamente discusso ma che è stato ampiamente denunciato anche dal sottoscritto: DNA umano contenuto nei vaccini. Proprio così, DNA umano come denunciato anche dalla Pontificia Accademia Pro Vita. I rapporti della Ratajczak mettono in evidenza che all’incirca nello stesso momento in cui i produttori di vaccini furono chiamati a togliere dalla maggior parte dei vaccini il thimerosal (con l’eccezione dei vaccini antinfluenzali che ancora ampiamente contengono thimerosal), hanno iniziato a produrre alcuni vaccini utilizzando tessuti umani. La Ratajczak dice che tessuti umani sono attualmente utilizzati in 23 vaccini. Lei quindi discute l’aumento dell’incidenza dell’autismo corrispondente all’introduzione di DNA umano nel vaccino Morbillo Parotite Rosolia, e suggerisce come gli eventi potrebbero essere collegati. La Ratajczak afferma anche come un picco ulteriore di aumento dei casi di autismo si è verificato nel 1995 quando il vaccino contro la Varicella (Varivax) è stato coltivato nel tessuto fetale umano (MRC-5 si trova anche nel trivalente Priorix antiMoribillo-Parotite-Rosolia della GlaxoSmithKline che viene somministrato qui in Italia).
Perché il DNA umano potrebbe potenzialmente causare danni al cervello?  Il modo in cui si instaura questo meccanismo, da far gelare il sangue, viene spiegato molto semplicemente dalla Ratajczak: “Perché è DNA umano e i destinatari sono gli esseri umani. Avviene una ricombinazione omologa del DNA integrato nel DNA dell’ospite. Una volta cambiato il DNA, secondo il concetto immunologico del self (proprio) e non-self (non proprio), si instaura un’alterazione del concetto di self e il proprio corpo attacca le proprie cellule. La maggior parte di questi avvenimenti avvengono nella loro massima espressione a danno dei neuroni nel cervello ancora in fase di maturazione del bambino. Così si instaura un processo di malattia autoimmunitaria che sfocia poi in una infiammazione. Questa infiammazione non si ferma, diventa cronica e continua per tutta la vita di quella persona“.
Il Dr. Strom afferma che non era a conoscenza che il DNA umano era contenuto nei vaccini (ma che strano!), e ribatte: “Non importa … Anche se il DNA umano è stato utilizzato nei vaccini, non significa che essi causano l’autismo“. La Ratajczak concorda sul fatto che “forse” nessuno ha ancora dimostrato come il DNA umano causa l’autismo, ma ricorda come i recentissimi studi del Sound Choice Pharmaceutical Institute sono una prova molto pesante che comprova questo legame e semmai nessuno ha dimostrato scientificamente il contrario.
Un ulteriore prova di come questo dibattito sia definitivamente aperto, arriva dalla denuncia sanitaria di un buon numero di scienziati indipendenti che affermano di essere stati sottoposti a orchestrate campagne di discredito quando la loro ricerca esponeva i problemi di sicurezza del vaccino, soprattutto se si entrava in tema di autismo. Così è stato chiesto alla Ratajczak come ha potuto effettuare ricerche in merito ad un argomento così controverso. Lei ha affermato che per anni, mentre lavorava nel settore farmaceutico, è stata limitata in quanto a ciò che le è stato permesso di pubblicare. “Ora sono in pensione“, ha quindi ribadito alla CBS News, “Io posso scrivere quello che voglio“.
Così la CBS news ha deciso di mettere alla prova il CDC per dargli modo di sfidare l’opinione della Ratajczak. Dal momento che molti funzionari governativi e gli scienziati proseguono ad insinuare che le teorie che collegano i vaccini all’autismo sono state smentite, mentre la ricerca della Ratajczak dimostra il contrario, la CBS ha organizzato un contraddittorio. Ebbene, a sorpresa i funzionari del CDC affermano che “ci vorrebbe troppo tempo per studiare e controbattere questa revisione scientifica“.
Integrazione
Sentitosi punto sul vivo, il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) comunica sul suo sito che intende studiare l’autismo come possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni, in un progetto di ricerca di 5 anni sulla sicurezza dei vaccini.
Il CDC studierà anche la disfunzione mitocondriale e il potenziale rischio di “danni neurologici” post vaccinali e per questo sta riunendo un team di esperti sulla fattibilità di studiare conseguenze sulla salute come l’autismo su bambini vaccinati e non vaccinati.
La mossa del CDC giunge un mese dopo che l’ente governativo che coordina le politiche sull’autismo (IACC) ha annunciato un cambiamento nelle priorità della ricerca verso i fattori ambientali scatenanti l’autismo, tra i quali include tossine, agenti biologici e “effetti avversi in seguito alle vaccinazioni”.
Il Centro per la sicurezza dei vaccini del CDC ha identificato la necessità di studiare “i disordini neurologici, tra cui i disordini dello spettro autistico” come una possibile conseguenza clinica delle vaccinazioni.
Il programma, che trovate qui nella sua interezza, si propone anche di stabilire se il conservante a base di mercurio thimerosal sia associato altresì all’aumento del rischio di “tic clinicamente importanti o della sindrome di Tourette“.
Il CDC ha citato uno studio (Thompson, NEJM, 2007), che “ha stabilito che una aumentata esposizione al mercurio dalla nascita ai 7 mesi sia associata con tic motori e fonici nei maschietti” e ha aggiunto che “un’associazione tra esposizione al thimerosal e tic è stata trovata in due precedenti studi (Andrews, Pediatrics, 2004; Verstraeten, Pediatrics, 2003).” Anche se bisogna sottolineare che Verstraeten ha poi rimangiato tutto quando è salito sulla carrozza della GlaxoSmithKline.
Notando che il team IACC “suggerisce diversi studi che comprendessero bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati per stabilire se c’erano delle differenze conseguenti sulla salute“, il CDC ha stabilito di riunire “una commissione esterna di esperti per offrire una guida sulla fattibilità sulla conduzione di questi studi e su quelli aggiuntivi sul programma vaccinale, comprendendo studi che possano indicare se le vaccinazioni multiple aumentino il rischio di disordini del sistema immunitario“.
Probabilmente assisteremo a un bel valzer di burattini e bustarelle, possiamo facilmente scommetterci, però di fatto il tema relativo alla correlazione tra autismo e vaccinazioni apre finalmente tutte le porte degli orrori.
Ne vedremo delle belle…. anche dal punto di vista dell’informazione!

Fonte:

I virus dei vaccini vengono coltivati in cellule di feti umani abortiti

Helen Ratajczak, ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals, ha recentemente sollevato un vivace e turbolento dibattito tra chi discute il problema delle relazioni vaccino-autismo pubblicando un suo studio di revisione sulla ricerca sull’autismo. Si tratta di una nuova revisione di studi che esamina le varie cause ambientali dell’autismo, tra cui i vaccini e i loro componenti. Un elemento messo in luce, e che sembra essere sfuggito ai più è l’uso di cellule embrionali abortive nella produzione di vaccini.
La CBS News ha riportato: “La Dr. Ratajczak riferisce che quando i produttori di vaccini hanno dovuto eliminare il thimerosal dai vaccini (con l’eccezione dei vaccini contro l’influenza che ancora contengono thimerosal), hanno cominciato a produrre alcuni vaccini utilizzando tessuti umani.
L’utilizzo di tessuti umani secondo la Ratajczak riguarda attualmente 23 vaccini.
Nel suo studio ha discusso l’aumento di incidenza dell’autismo in corrispondenza con l’introduzione di DNA umano nel vaccino MMR, e suggerisce che le due cose potrebbero essere collegate.
Le pagine della revisione contengono un dettaglio che difficilmente poteva passare inosservato, cinque parole che rivelano uno dei segreti più shoccanti di Big Pharma, delle aziende farmaceutiche cioè: “…allevato in tessuti fetali umani”
A pagina 70 si legge: “Un aumento aggiuntivo del picco di autismo si raggiunse nel 1995 quando il vaccino della varicella fu allevato in tessuti fetali umani”.
La maggior parte di noi è del tutto ignara che le cellule di cultura umana usate per allevare i virus dei vaccini derivano da feti abortivi da decenni ormai e chi li produce è ben felice che il pubblico continui ad ignorarlo, perché sa che questo non potrebbe essere accettato dalla gente sia per le ignote conseguenze per la nostra salute che per il credo religioso di molti. 
Il vaccino contro la varicella non è l’unico prodotto in questo modo e, secondo il Sound Choice Pharmaceutical Institute (SCPI), i seguenti 24 vaccini sono prodotti usando cellule provenienti da feti abortivi e/o contenenti DNA, proteine, o frammenti cellulari di colture di cellule coltivate derivate da feti umani abortivi:
Polio PolioVax, Pentacel, DT Polio Absorbed, Quadracel (Sanofi)
Measles, Mumps, Rubella MMR II, Meruvax II, MRVax, Biovax, ProQuad, MMR-V (Merck)
Priorix, Erolalix (GlaxoSmithKline)
Varicella (Chickenpox and Shingles) Varivax, ProQuad, MMR-V, Zostavax (Merck)
Varilix (GlaxoSmithKline)
Hepatitis A Vaqta (Merck)
Havrix, Twinrix (GlaxoSmithKine)
Avaxim, Vivaxim (Sanofi)
Epaxal (Crucell/Berna)
Rabies Imovax (Sanofi)

Fonte:

mercoledì 24 ottobre 2012

China's ghost towns: New satellite pictures show massive skyscraper cities which are STILL completely empty

As sprawling housing developments and skyscrapers in one of the world's most populous countries, these tower blocks and recently-built neighbourhoods should be busy and swarming with people.

But on closer inspection these stunning pictures show elaborate public buildings and open spaces which are left completely empty.

The most recent pictures of unused housing emerged as China announced plans to build 20 cities a year for the next 20 years.

Soulless cities: Despite being unable to find buyers for the hundreds of millions of new homes, China plans to build 20 cities a year for the next 20 years

Soulless cities: Despite being unable to find buyers for the hundreds of millions of new homes, China plans to build 20 cities a year for the next 20 years

Property to let: Rows of neat, newly-built houses like these in Jiangsu are becoming more common in China

Property to let: Rows of neat, newly-built houses like these in Jiangsu are becoming more common in China

Desolate: These skyscraper in Chenggong, where there are already 100,00 new homes, should be bustling with life but are instead empty

Desolate: These skyscraper in Chenggong, where there are already 100,00 new homes, should be bustling with life but are instead empty

And despite pictures last year showing some of the reported 64 million empty homes, Chinese authorities have since erected masses more buildings.

Gillem Tulloch, an aanlyst for Forensic Asia Limited, described one of the areas in Chenggong,  as a 'forest of skyscrapers'.

When asked what has happened in the past six months since the ghost cities were built, he said: 'China built more of them.

'China consumes more steel, iron ore and cement per capita than any industrial nation in history.

Unused: Another vacant development in Jiangsu contains well over 100 new properties

Unused: Another vacant development in Jiangsu contains well over 100 new properties

Plenty of room spare: Experts have said some of the developments are like a 'forest of skyscrapers'

Plenty of room spare: Experts have said some of the developments are like a 'forest of skyscrapers'

'It's all going to railways that will never make money, roads that no one drives on and cities that no one lives in.

'It's like walking into a forest of skyscrapers, but they're all empty.'

Chinese government think tank have warned that the country's real estate bubble is getting worse, with property prices in major cities overvalued by as much as 70 per cent.

Tulloch said that apartments in Chenggong, a fishing village near Hong Kong, were selling for up to $80,000.

Many of the developments like this one in Ordos, China, have swathes of newly-created public space completely unused by anyone

Many of the developments like this one in Ordos, China, have swathes of newly-created public space completely unused by anyone

Zhengzhou

Zhengzhou New District residential towers: Soaring property prices in China and high levels of investment has fuelled the construction of up several new cities. Experts fear a subsequent property crash could damage the global economy

Zhengzhou

Property bubble: Zhengzhou New District features vast public buildings that have never been used

He added: 'People there were joking that no one in Denaya could afford to live there. If these apartments sell at all, it is to speculators.'

Of the 35 major cities surveyed last year, property prices in eleven including Beijing and Shanghai were between 30 and 50 per cent above their market value, the China Daily said, citing the Chinese Academy of Social Sciences.

Prices in Fuzhou, capital of the southeastern province of Fujian, had the worst property bubble with average house prices more than 70 per cent higher than their market value, according to the survey conducted in September.

The average price in the 35 cities surveyed was nearly 30 per cent above the market value, the report said.

Read more: http://www.dailymail.co.uk/news/article-2005231/Chinas-ghost-towns-New-satellite-pictures-massive-skyscraper-cities-STILL-completely-empty.html#ixzz2AEQuA04O

lunedì 22 ottobre 2012

Italia: e' in arrivo la tempesta perfetta!



L'Eurispes: per la prima volta 'si stanno avvitando su se stesse tre crisi'

La diminuzione della ricchezza, l'aumento del debito pubblico e il raddoppio della disoccupazione. Ma non solo. A preoccupare e' la diffusione di una "profonda instabilita' del quadro politico italiano". Per la prima volta, afferma Gian Maria Fara, il presidente dell'Eurispes commentando i risultati dell'indagine realizzata dall'Istituto, "si stanno avvitando su se stesse tre diverse crisi: oltre a quella economica e a quella sociale, si aggiunge una degenerazione preoccupante del quadro politico-istituzionale".

Il livello di sfiducia che stanno vivendo gli italiani e' dato anche dalla situazione politica in cui verte l'Italia. "Una situazione estremamente difficile, compromessa anche dall'involuzione che sta attraversando il quadro politico-istituzionale sia sotto il profilo delle riforme annunciate e mai approvate sia sotto il profilo giudiziario, con episodi di corruzione intollerabili per i cittadini chiamati, nello stesso tempo, a fare sacrifici enormi", evidenzia Eurispes.

Infatti, dai sondaggi realizzati da Eurispes "piu' di 7 italiani su 10 hanno dichiarato una sfiducia crescente verso le Istituzioni" e in particolare Governo e Parlamento.

Tra le Istituzioni, quelle piu' apprezzate e sulle quali si ripone un'ampia fiducia, rileva l'Eurispes, ci sono le Forze dell'ordine e la Presidenza della Repubblica: al primo posto troviamo l'Arma dei Carabinieri con un livello di fiducia pari al 75,8%, seguita dalla Polizia di Stato, con il 71,7% e dalla Guardia di Finanza, con il 63,3%. Mentre per quanto riguarda dle istituzioni politiche, la Presidenza della Repubblica ha un livello di fiducia del 62,1% mentre Governo e Parlamento hanno rispettivamente il 21,1 % e il 9,5%.

"Continuare a parlare solo di rigore, tagli, sacrifici e vincoli -conclude il presidente dell'Eurispes- nella totale assenza di un progetto, di un'idea di prospettiva, di una visione strategica per il rilancio del Paese, rischia di alimentare un senso di smarrimento e di totale sfiducia che potrebbe portare nel breve-medio termine ad una nuova stagione di rivendicazione e proteste difficilmente governabili. Con il rischio concreto che la situazione possa complicarsi ulteriormente e sfuggire di mano".

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=13810

sabato 20 ottobre 2012

I cento comuni a rifiuto zero

Più di cento comuni (107), e un unico obiettivo: liberarsi dei rifiuti entro il 2020. Per cercare insieme una strategia per gestire le tonnellate di cose che, ogni giorno, vengono buttate perché non servono più. Ieri mattina, nell'auditorium di Capannori è nata l'associazione nazionale delle comunità verso Rifiuti Zero. Capannori, 46mila abitanti nel Lucchese, è stato il primo comune che, nel 2007, ha aderito alla strategia internazionale Rifiuti Zero. Oggi a Capannori la media della raccolta differenziata è all'82%, con punte di 90% nelle zone dove si applica la Tia puntuale: ogni famiglia paga per quanta indifferenziata produce.

Ora in molti credono che occorra ridurre la produzione di rifiuti all'origine. Le parole chiave, per i rappresentanti dei comuni che ieri si sono dati appuntamento e che rappresentano 3 milioni di italiani, sono differenziazione, riuso e riciclo. Le prime esperienze hanno dato buoni risultati. Per questo la Rete Italiana Rifiuti Zero, coordinata da Rossano Ercolini, e gli enti locali hanno creato un'associazione. I comuni hanno già un decalogo a cui attenersi.

Il primo passo è scommettere sulla differenziata, coinvolgendo e responsabilizzando i cittadini. In ambito casalingo, i comportamenti virtuosi sono noti: usare pannolini lavabili, dire addio alle buste di plastica, preferire l'acqua del rubinetto (che oltretutto è più sana), acquistare latte, bevande e detergenti «alla spina». Ovviamente, i virtuosi vanno poi premiati, con un sistema di tariffazione ad hoc. Altro trucco per raggiungere in poco tempo e su larga scala quote superiori al 70% è quello della raccolta porta a porta, con quattro contenitori diversi da ritirare seguendo un calendario settimanale prestabilito. Tutto questo sforzo sarebbe però inutile senza la realizzazione di un impianto di compostaggio - da collocare in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori – e di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali.

Nell'ottica che niente vada sprecato, sono indispensabili anche centri per la riparazione di beni durevoli, come mobili, infissi ed elettrodomestici, da rimettere a nuovo e rivendere sul mercato: un sistema che garantisce anche ricadute positive sull'occupazione, come è già avvenuto in Australia e in Nord America. A valle della filiera, infine, servono un impianto di recupero e selezione di quei rifiuti sfuggiti alla differenziata e un centro di ricerca e riprogettazione per ripensare, su scala industriale, una nuova vita per gli oggetti non riciclabili.

http://www.lastampa.it/2012/10/14/italia/cronache/i-cento-comuni-a-rifiuti-zero-q6vq77kUqKvWubgTS2dxMI/pagina.html

mercoledì 17 ottobre 2012

E se vivessimo in una neurosimulazione tipo Matrix?


Un gruppo di fisici tedeschi ha creato un test per capire se il mondo che ci circonda è la simulazione di un'intelligenza artificiale.Viviamo o no in una realtà artificiale come nel film Matrix? E' una domanda che sembra confinata alla fantascienza ma ora la scienza sta tentando di dare una risposta.
Un gruppo di fisici tedeschi, dell'Università di Bonn, ha creato una sorta di test che permette di capire se il mondo che ci circonda sia o meno una simulazione creata da un'intelligenza artificiale. Il lavoro è stato pubblicato dallaTechnology Review del Mit e ha subito scatenato la curiosità di stampa, ricercatori e pubblico.
Pensando a uno scenario del genere, a molti sono venute in mente le scene del film «Matrix», in cui Keanu Reeves, alias Neo, scopre di vivere in un enorme inganno e guida la rivolta contro le macchine che opprimono l'umanità. O anche la faccia di Will Smith, quando in «Men in Black» si accorge che dentro il suo armadietto c'è un universo.
E perfino, in tempi più lontani, le ipotesi fatte da Platone e Cartesio sulla realtà circostante. Gli scienziati di Bonn non si sono lasciati affascinare dalla finzione e dalla filosofia ma hanno iniziato una ricerca a livello di cromodinamica quantistica. Questa teoria fisica cerca di spiegare le leggi che regolano l'universo ad un livello straordinariamente piccolo, descrivendo l'interazione di particelle elementari, come quark e gluoni. Ebbene, proprio lì si troverebbe la risposta alla domanda che assilla molti.
L'Universo in un computer


Si deve partire prima di tutto con una simulazione di cromodinamica quantistica su un computer. Come spiega la Technology Review, infatti, quando si simula a questo livello di fisica “fondamentale” si sta essenzialmente simulando l'universo stesso. Qui iniziano le sfide. In base alla tecnologia attuale, i fisici sono in grado di riprodurre, coi più potenti supercomputer, una parte molto piccola del cosmo, nell'ordine di pochi femtometri (un femtometro è un milionesimo di nanometro, circa il diametro di un protone).
I limiti e i vincoli dell'ipotetica Matrix che regola il mondo si troverebbero, però, anche su una scala tanto piccola. Come ad esempio nelle interazioni delle particelle ad alta energia. E gli scienziati guidati dal professor Silas Beane avrebbero individuato, sfruttando la tecnica del reticolo spazio-temporale, un possibile vincolo: si tratta del cosiddetto effetto GZK, teorizzato dagli scienziati Greisen, Zatsepin, Kuzmin, che stabilisce un limite massimo all'energia dei protoni che viaggiano nell'universo.
Prima di allarmarsi però, e scegliere se prendere la pillola rossa o azzurra come nel film dei fratelli Wachowski, saranno necessarie molte altre ricerche, perchè al momento si tratta di ipotesi, anche se molto affascinanti. Serviranno mezzi ancora più potenti per tentare di svelare finalmente questo segreto. [Fonte].
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it

Scientists link rapid geomagnetic field reversal, climate change, and super-volcanic eruptions to same geological time period




An extremely brief reversal of the geomagnetic field, climate variability and a supervolcanic eruption. 41,000 years ago, a complete and rapid reversal of the geomagnetic field occurred. Magnetic studies of the GFZ German Research Centre for Geosciences on sediment cores from the Black Sea show that during this period, during the last ice age, a compass at the Black Sea would have pointed to the south instead of north. Moreover, data obtained by the research team formed around GFZ researchers Dr. Norbert Nowaczyk and Prof. Helge Arz, together with additional data from other studies in the North Atlantic, the South Pacific and Hawaii, prove that this polarity reversal was a global event. Their results are published in the latest issue of the scientific journal “Earth and Planetary Science Letters.” What is remarkable is the speed of the reversal: “The field geometry of reversed polarity, with field lines pointing into the opposite direction when compared to today's configuration, lasted for only about 440 years, and it was associated with a field strength that was only one quarter of today's field,” explains Norbert Nowaczyk. “The actual polarity changes lasted only 250 years. In terms of geological time scales, that is very fast.” During this period, the field was even weaker, with only 5% of today's field strength. As a consequence, the Earth nearly completely lost its protection shield against hard cosmic rays, leading to a significantly increased radiation exposure. This is documented by peaks of radioactive beryllium (10Be) in ice cores from this time, recovered from the Greenland ice sheet. 10Be as well as radioactive carbon (14C) is caused by the collision of high-energy protons from space with atoms of the atmosphere. The polarity reversal now found with the magnetisation of Black Sea sediments has already been known for 45 years. It was first discovered after the analysis of the magnetisation of several lava flows near the village Laschamp near Clermont-Ferrand in the Massif Central, which differed significantly from today's direction of the geomagnetic field. Since then, this geomagnetic feature is known as the ‘Laschamp event.’ However, the data of the Massif Central represent only some point readings of the geomagnetic field during the last ice age, whereas the new data from the Black Sea give a complete image of geomagnetic field variability at a high temporal resolution. Besides giving evidence for a geomagnetic field reversal 41,000 years ago, the geoscientists from Potsdam discovered numerous abrupt climate changes during the last ice age in the analyzed cores from the Black Sea, as it was already known from the Greenland ice cores. This ultimately allowed a high precision synchronization of the two data records from the Black Sea and Greenland. The largest volcanic eruption on the Northern hemisphere in the past 100 000 years, namely the eruption of the super volcano 39400 years ago in the area of today's Phlegraean Fields near Naples, Italy, is also documented within the studied sediments from the Black Sea. The ashes of this eruption, during which about 350 cubic kilometers of rock and lava were ejected, were distributed over the entire eastern Mediterranean and up to central Russia. These three extreme scenarios, a short and fast reversal of the Earth's magnetic field, short-term climate variability of the last ice age and the volcanic eruption in Italy, have been investigated for the first time in a single geological archive and placed in precise chronological order. –Science Codex

http://www.sciencecodex.com/an_extremely_brief_reversal_of_the_geomagnetic_field_climate_variability_and_a_super_volcano-100212

martedì 16 ottobre 2012

“Rischio contaminazione”, vaccino esavalente ritirato in 19 Paesi. Non in Italia

Alcuni lotti di Infanrix Hexa, prodotto dalla GlaxoSmithKline e utilizzato sui neonati, vengono richiamati dall'azienda per il sospetto di "bacillus cereus". Nessuna comunicazione ufficiale delle autorità italiane, la notizia trapela da un articolo-denuncia del farmacologo Roberto Gava. Il ministero della Salute, contattato, risponde: "Lotti non commercializzati da noi". Il colosso del farmaco: "La nostra è estrema precauzione, non ci sono eventi avversi". Ma le Asl ricevono centinaia di telefonate da genitori preoccupati

di | 16 ottobre 2012



“Rischio di contaminazione batterica pericolosa”. Con questa motivazione in 19 paesi di tutto il mondo viene disposto il ritiro immediato del farmaco utilizzato per vaccinare i neonati. Si tratta di Infanrix Hexa, prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline e utilizzato anche in Italia: è comunemente chiamato “esavalente”, perché protegge i bambini (con tre iniezioni all’età di tre, cinque e undici mesi) da sei malattie: difterite, tetano, poliomelite, epatite b, haemophilus b e pertosse. Infanrix, appunto, è il farmaco somministrato dalle Asl italiane per l’adempimento dell’obbligo vaccinale (in realtà contiene 6 antigeni e non solo i 4 fissati dalla legge). La notizia del richiamo di questo farmaco non è stata diffusa nel nostro paese attraverso canali ufficiali, perché l’Italia non fa parte degli stati in cui è in atto il provvedimento. Ma l’articolo che per primo ha denunciato il maxi ritiro, pubblicato dal farmacologo Roberto Gava sul sito informasalus.it, ha scatenato il panico di molti genitori che lo hanno postato su facebook (oltre 10mila condivisioni in una giornata) riaprendo discussioni sulla sicurezza, l’utilità e i rischi delle vaccinazioni pediatriche.
Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Canada, Belgio, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca. Ma anche Slovacchia, Albania, Australia, Malaysia, Vietnam, Qatar, Romania, Libano, Brasile, Malta. Ecco tutti i paesi in cui sono stati richiamati d’urgenza alcuni lotti ‘a rischio contaminazione da bacillus cereus’. “Perché in Italia non succede nulla, né il ritiro, né una comunicazione ministeriale?” La domanda posta provocatoriamente da Gava (autore di molti saggi contro l’obbligo vaccinale e sui danni da vaccino), viene ripresa da chi si preoccupa per i rischi che corrono i figli vaccinandosi: le Asl hanno ricevuto centinaia di telefonate da parte dei genitori che volevano essere rassicurati e pretendevano di sapere quale lotto del farmaco è stato utilizzato per vaccinare il proprio bambino. Stesso destino per il call center della Glaxo.
L’ufficio stampa del ministero della Salute, contattato da ilfattoquotidiano.it, ha risposto con una breve nota scritta: “In alcuni Paesi la Gsk ha proceduto ad un ritiro cautelativo di alcuni lotti di vaccino Infanrix Hexa avendo individuato un problema nella catena di produzione. I controlli fatti sui lotti ritirati hanno avuto esito favorevole. L’Italia, in ogni caso, non è interessata dal problema, perché i lotti in questione non sono stati commercializzati in Italia. Si sottolinea che il ritiro non è stato disposto dalle autorità (dei paesi interessati) a seguito all’emergere di problemi (ad esempio aumento delle reazioni avverse per quel vaccino), ma direttamente dalla ditta produttrice per controllarne la qualità: questo a testimoniare l’alto grado di attenzione che anche i produttori di vaccini dedicano ad essi”. Insomma, a ritirare il farmaco non sono stati gli Istituti di sanità, ma direttamente la GlaxoSmithKline.
Dove vengono prodotti questi farmaci? A quali controlli vengono sottoposti? Perché in alcuni paesi si provvede al ritiro e in altri no? E il vaccino ritirato è già stato utilizzato sui bambini? Con quali conseguenze? Visto che il ministero nella sua nota ha fatto riferimento esclusivamente all’azienda produttrice, ilfattoquotidiano.it ha girato le domande direttamente alla Glaxo. A rispondere è Massimo Ascani, capoufficio stampa Gsk: “Per quanto riguarda l’Europa, i vaccini sono prodotti tutti in Belgio, sono quindi infondate le voci che parlano di lotti prodotti anche in Italia. Si tratta di prodotti biologici con una serie di controlli fatti prima e durante la produzione, sia dall’azienda, sia – successivamente – dalle autorità sanitarie del Belgio in quanto paese produttore. Il nostro paese non ha ricevuto questi lotti, non aveva senso richiamarli”.
Ma se i controlli sono così rigorosi, come può accadere che i vaccini vengano spediti e poi richiamati dopo settimane? “Sgombriamo subito il campo da un equivoco”, risponde Ascani: “I controlli fatti in tutti i paesi che hanno commissionato il vaccino sono risultati del tutto in linea con gli standard. Quei vaccini sono sicuri. E’ l’azienda che riscontrato dei dati non conformi nel ‘diario di produzione’ interno. Siamo noi che facciamo richieste di ritiro”. Una risposta analoga a quella data dal ministero italiano. Se il vaccino è considerato sicuro, da dove salta fuori il rischio contaminazione? “Dai paesi in cui il farmaco è stato ritirato non c’è stata nessuna rilevazione di effetti avversi. Cioè, nessun bambino ha subito danni. Ma vogliamo metterci al riparo da qualunque rischio, perché rivedendo appunto tutto il diario di produzione abbiamo trovato tracce del batterio potenzialmente pericoloso”.
Insomma, il ministero minimizza, l’azienda assicura che si tratta semplicemente di una procedura autonoma (a sue spese) per evitare ogni minimo rischio. E tutti concordano sul fatto che per l’Italia non c’è alcun motivo di preoccuparsi. Ma Gava, nel suo articolo-denuncia, solleva il problema delle comunicazioni ufficiali: “Cioè, il vaccino va benissimo e soddisfa tutti i requisiti di ottima qualità…eppure l’hanno fatto ritirare immediatamente. È difficile comprenderne il motivo. Vogliamo informazioni certe sulla sicurezza di questi farmaci dal ministero”.
Fonte:

Treacherous waters: Iran’s secret plan to contaminate the Strait of Hormuz?




October 16, 2012 – IRAN - If there is a man who brings together all the fears of the West, it is General Mohammed Ali Jafari, commander of the Iranian Revolutionary Guards. Hardened by torture in the prisons of the former Shah, Jafari was among the students who stormed the US Embassy in Tehran on Nov. 4, 1979. He later fought in the Iran-Iraq War, and in 2007 Jafari, who has a degree in architecture, assumed command of the Revolutionary Guards, also known as the Pasdaran. The group, founded by revolutionary leader Ayatollah Ruhollah Khamenei to defend the Islamic regime, has since developed into a state within the state. Today the Pasdaran control several companies and are likely a more effective military force than the regular army. Of the 21 ministers in the Iranian cabinet, 13 have completed Pasdaran training. Within this group of hardliners, Jafari, 55, is seen being particularly unyielding. In 2009, for example, he declared that Iran would fire missiles at Israel's nuclear research center in Dimona if the Israelis attacked Iran's nuclear facilities -- knowing full well that such an attack would result in several thousand deaths on both sides. Now Jafari and his supporters are allegedly preparing new potential horrors. Western intelligence agencies have acquired a plan marked “top secret” and code-named “Murky Water.” Together with Ali Fadawi, an admiral in the Pasdaran, Jafari is thought to have proposed a senseless act of sabotage: to intentionally cause an environmental catastrophe in the Strait of Hormuz.
The goal of the plan seems to be that of contaminating the strait so as to temporarily close the important shipping route for international oil tankers, thereby “punishing” the Arab countries that are hostile to Iran and forcing the West to join Iran in a large-scale cleanup operation -- one that might require the temporary suspension of sanctions against Tehran. Western intelligence experts speculate that Jafari's planned operation is an expression of growing frustration. Contrary to claims made by Iranian Foreign Minister Ali Akbar Salehi in an interview with SPIEGEL last week, the embargo imposed on Tehran is causing far more than “discomfort.” Iran derives more than 50 percent of its government revenue from oil exports, which declined from about 2.4 million barrels a day in July 2011 to about 1 million barrels in July 2012. But Iran has only cut back production by less than a quarter, because of the technical complexity and expense involved in temporarily capping wells. Iran can hardly sell its oil because of the embargo. Even countries that don't feel bound to uphold the sanctions are shying away from deals, because no one wants to insure the oil shipments. The storage tanks on the Iranian mainland have been full for some time, and there are no neighboring countries to which Tehran's leaders would entrust their treasure. For weeks now, tankers have been carrying 40 million barrels of oil through the Gulf around the clock. Most of the giant 15 VLCC supertankers and five smaller Suezmax ships, sailing under the Iranian flag, have switched off their automatic identification system. This makes it more difficult for foreign spies to detect them, but it also increases the risk of accidents. Countries bordering the Gulf have apparently complained to Tehran about the risky practice several times. –Der Spiegel
http://www.spiegel.de/international/world/iranians-planning-to-create-environmental-catastrophe-in-hormuz-strait-a-861343.html

lunedì 15 ottobre 2012

Guarda "A spasso per Messina - Tour M5S Sicilia 11/10/2012" su YouTube

http://www.youtube.com/watch?v=9JGUiA9zgAI&feature=youtube_gdata_player

Il pil è una truffa!

The Measurement That Would Reveal The Universe As A Computer Simulation If the cosmos is a numerical simulation, there ought to be clues in the spectrum of high energy cosmic rays, say theorists


THE PHYSICS ARXIV BLOG
Wednesday, October 10, 2012

One of modern physics' most cherished ideas is quantum chromodynamics, the theory that describes the strong nuclear force, how it binds quarks and gluons into protons and neutrons, how these form nuclei that themselves interact. This is the universe at its most fundamental.

So an interesting pursuit is to simulate quantum chromodynamics on a computer to see what kind of complexity arises. The promise is that simulating physics on such a fundamental level is more or less equivalent to simulating the universe itself. 

There are one or two challenges of course. The physics is mind-bogglingly complex and operates on a vanishingly small scale. So even using the world's most powerful supercomputers, physicists have only managed to simulate tiny corners of the cosmos just a few femtometers across. (A femtometer is 10^-15 metres.)

That may not sound like much but the significant point is that the simulation is essentially indistinguishable from the real thing (at least as far as we understand it). 

It's not hard to imagine that Moore's Law-type progress will allow physicists to simulate significantly larger regions of space. A region just a few micrometres across could encapsulate the entire workings of a human cell.

Again, the behaviour of this human cell would be indistinguishable from the real thing.

It's this kind of thinking that forces physicists to consider the possibility that our entire cosmos could be running on a vastly powerful computer. If so, is there any way we could ever know?  

Today, we get an answer of sorts from Silas Beane, at the University of Bonn in Germany, and a few pals.  They say there is a way to see evidence that we are being simulated, at least in certain scenarios.

First, some background. The problem with all simulations is that the laws of physics, which appear continuous, have to be superimposed onto a discrete three dimensional lattice which advances in steps of time.

The question that Beane and co ask is whether the lattice spacing imposes any kind of limitation on the physical processes we see in the universe. They examine, in particular, high energy processes, which probe smaller regions of space as they get more energetic

What they find is interesting. They say that the lattice spacing imposes a fundamental limit on the energy that particles can have. That's because nothing can exist that is smaller than the lattice itself.

So if our cosmos is merely a simulation, there ought to be a cut off in the spectrum of high energy particles.

It turns out there is exactly this kind of cut off in the energy of cosmic ray particles,  a limit known as the Greisen–Zatsepin–Kuzmin or GZK cut off.

This cut-off has been well studied and comes about because high energy particles interact with the cosmic microwave background and so lose energy as they travel  long distances.

But Beane and co calculate that the lattice spacing imposes some additional features on the spectrum. "The most striking feature...is that the angular distribution of the highest energy components would exhibit cubic symmetry in the rest frame of the lattice, deviating significantly from isotropy," they say.

In other words, the cosmic rays would travel preferentially along the axes of the lattice, so we wouldn't see them equally in all directions.

That's a measurement we could do now with current technology. Finding the effect would be equivalent to being able to to 'see' the orientation of lattice on which our universe is simulated.

That's cool, mind-blowing even. But the calculations by Beane and co are not without some important caveats. One problem is that the computer lattice may be constructed in an entirely different way to the one envisaged by these guys. 

Another is that this effect is only measurable if the lattice cut off is the same as the GZK cut off. This occurs when the lattice spacing is about 10^-12 femtometers. If the spacing is significantly smaller than that, we'll see nothing.

Nevertheless, it's surely worth looking for, if only to rule out the possibility that we're part of a simulation of this particular kind but secretly in the hope that we'll find good evidence of our robotic overlords once and for all.

http://www.technologyreview.com/view/429561/the-measurement-that-would-reveal-the-universe-as/

domenica 14 ottobre 2012

One Day/Reckoning Song (Wankelmut Remix)(Day Version)

Spain descends into deeper chaos as economic woes worsen

– SPAIN - On a recent day in Barcelona, the capital of northeast Spain's Catalonia region, José Maria Borras and his lifelong friend Antonio Canosa sip coffee in the same square where they went to grade school. The two retirees — both in their mid-60s — grew up under Spain's military dictator Francisco Franco, who prohibited the Catalan language, festivals and any talk of independence. "It's been a long struggle for freedom," Borras says. "Back in those years, if you were in this very schoolyard speaking Catalan you'd be punished." Now these two friends chatter away in their native tongue, in a square adorned with Catalan flags. Canosa chimes in. "The Franco years were bad for us. Then finally democracy arrived, and we had some good years," he says. "But now the economy has brought back another form of tyranny — budget cuts from Madrid." Spain's dismal economy has residents of Catalonia, the country's richest region, wondering once again if they'd be better off going it alone. With their own language and distinct culture, Catalans have long felt different from Spain. Now, during one of the worst moments in Spain's economic history, Catalans are renewing efforts to make independence a reality. The economic crisis has exposed what Catalans see as a flaw in Spain's tax system. Rich regions like Catalonia pay more, and that money is spread around Spain. But now with Madrid short on cash, Catalan taxes are paying central government salaries and rising interest on Spanish debt. Catalonia gets less back in return to pay its own bills. The region is bankrupt along with five others, all asking for bailouts from Madrid, of all places. Catalan President Artur Mas told reporters last month he wants to renegotiate that tax system — or else he'll push for independence from Spain. "If there is not an agreement on the economic basis, you know that the way of Catalonia for freedom is open," he said. Mas has called for early elections next month, seen as an unofficial referendum on secession — something Madrid calls illegal. The Spanish Constitution doesn't say what happens if one region wants to break away. More than 1.5 million people flooded Barcelona for an independence rally last month. If Catalonia became a sovereign country, it would have an economy the size of Portugal's. But Catalans need to proceed with caution, says economist Morten Olsen, at IESE Business School. -NPR


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venerdì 12 ottobre 2012

FUGGITE SCIOCCHI


FUGGITE SCIOCCHI ..::.. postato il 11/10/2012


Chi non ricorda Gandalf ammonire Frodo e tutta la Compagnia dell'Anello incitandoli a scappare via dopo essere stato sopraffatto da un imponente Balrog nelle Miniere di Moria. La sua esternazione ormai è diventata un tormentone della rete da numerosi anni. Anche in Italia abbiamo avuto in questi ultimi mesi degli operatori istituzionali delrisparmio gestito che non hanno detto “fuggite sciocchi” ma con il loro comportamento è come se l'avessero fatto. Sto parlando degli oltre 300 miliardi di euro in titoli di stato italiani che sono stati venduti in silenzio senza tanta pubblicità dai detentori non residenti. Stiamo parlando di una silenzioso smobilizzo di governativi italiani a colpi di oltre 50 milioni al giorno. Circa due anni fa la percentuale di detenzione dei titoli di stato italiano in mano ai non residenti superava il 45%, oggi invece siamo scesi al 30%. In borsa ti devi sempre chiedere da chi stai comprendo e perchè e a chi stai vendendo e perchè. Pertanto chi ha comprato questo 15% di flottante di debito italiano che è girato di mano in meno di 18 mesi ? Tralasciando una piccola parte di italiani che hanno voluto fare i patrioti, il grosso lo hanno comprato le banche italiane (sappiamo anche in che modo hanno foraggiato la provvista), sia le grandi che le piccole.

Sentiamo spesso proporre il riacquisto del debito da parte degli italiani, in modo da sottrarlo alla speculazione finanziaria o al giudizio delle agenzie di rating: questo sarebbe realmente auspicabile se i detentori finali fossero solo persone fisiche, ma diventa profondamente inquietante se i detentori finali diventano in misura rilevante gli istituti di credito italiani. L'Italia è sorvegliato speciale al momento non più tanto per i suoi conti, ma per il futuro scenario politico che potrebbe manifestarsi con le prossime elezioni, con l'emersione (finalmente) di forze e movimenti di certo non molto in sintonia con il pensiero economico dell'establishment finanziario europeo che detta l'agenda per i prossimi anni. La tenuta, coesione e serenità delle banche italiane pertanto, rigonfie di governativi italiani, sarà strettamente collegata alla serenità e tenuta dello stesso paese ed ai suoi futuri driver di crescita. I titoli di stato potrebbero diventare mine vaganti dentro i bilanci degli istituti: e questa considerazione non è poi così tanto insensata, pensate solamente al caso MPS, la banca con il maggiore quantitativo di titoli di stato in portafoglio.

In vero per quanta pubblicità e propaganda contraria si faccia, il nostro sistema bancario non è caratterizzato al momento da credenziali molto confortanti. Negli ultimi due anni sono migliorati solamente i coefficienti di patrimonialità (Core Tier 1 superiore al 9%), anche grazie a mega aumenti di capitale (quasi imposti dall'EBA) e cessione di attività strategiche (deleveraging). Tuttavia le banche italiane hanno subito una notevole contrazione della redditività (ROE) e, aspetto molto più preoccupante, si trovano tra le prime della classe per ammontare di crediti deteriorati con 108 miliardi di sofferenze accertate su oltre 1.800 miliardi di finanziamenti (attenzione che questi dati si riferiscono al 2011, l'anno in corso dovrebbe essere ben peggiore). In aggiunta a questo abbiamo anche l'elevato rapporto prestiti su depositi, oltre il 140%, molto in sintonia con i valori delle banche greche o portoghesi (135% e 125%) e molto lontani da quelle tedesche (70%), francesi (100%) o addirittura spagnole (110%).

Sostanzialmente per leggere con maggiore semplicità queste statistiche significa che la percentuale di crediti di dubbia esigibilità in Italia (come dato medio) si attesta quasi al 10%, contro una media europea del 4%, peggio di noi stanno solo i greci (la virtuosa Germania si attesta al 2%). Adesso capite perchè alcuni istituti pagano la raccolta nuova anche al 5% se vincolata a più anni, adesso capite perchè sono necessari programmi di contenimento e ristrutturazione dei costi opertivi con licenziamenti ed esuberi che prima non si erano mai visti. Adesso capite perchè molte banche hanno subito un pesante downgrade che le ha trasformate in banche dal rating “speculative” contro il precedente e rincuorante “investment grade”. Adesso capite, nonostante la nostra proverbiale maestria italiana a trovare soluzioni e risolvere i problemi quando ormai siamo con l'acqua alla gola, perchè vi sono grandi operatori che non si fidano dell'Italia e delle sue banche, o proprio non ci credono. Cosa aspettate allora: fuggite sciocchi.

At least 26 people were killed and an estimated 60 fishermen are missing after tropical storms

– BANGLADESH - At least 26 people were killed and an estimated 60 fishermen are missing after tropical storms smashed into Bangladesh's southern coastal islands and districts early Thursday, police said. Police had feared at least 1,500 mud, tin and straw-built houses were also levelled in the storms that swept Bhola, Hatiya and Sandwip Islands and half a dozen coastal districts after Wednesday midnight. At the worst-hit island of Hatiya, at least seven people were killed after they were buried under their houses or hit by fallen trees, said local police chief Moktar Hossain. More than 1,000 houses were flattened. "More than 100 fishing trawlers, each carrying at least 10 fishermen, have been missing since the storm," he told AFP, calling it one of the most powerful in decades. Many fishermen are expected to have taken shelter in other remote islands in the Bay of Bengal or in the neighbouring Sundarbans, the world's largest mangrove forest. In the past, many fishermen thought to be missing from storms returned home to coastal villages a week or two later. Four people were killed in Bhola, three each in Sandwip and Companyganj and two at Char Jabbar, police said. The police chief of Bhola district, Bashir Ahmed, told AFP he feared as many as more than 500 fishermen were thought missing from the country's largest island and at least 500 mud and straw-built houses were levelled by the sudden storm but the figure was later revised downward. Bangladesh's weather office forecast heavy rain in the coastal region and advised fishermen to take care near the shore, but there was no major storm warning. "We only got the warning signal number three. But the storm was so powerful, the weather office should have hoisted the signal number seven or eight," said Ahmed, referring to the intensity of the storm on a scale of ten. "It caught the fishermen and coastal people by surprise. Till now we haven't had any reports from the missing fishermen,' he said, adding the authorities had sent relief to thousands of affected people. –TD
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giovedì 11 ottobre 2012

Monsanto contro Dio: la distruzione del codice genetico del pianeta


L'articolo che segue parla di Monsanto e mette in risalto l'eugenetica e le ovvie conseguenze dell'uomo quando si sostituisce a Dio... 

Articolo tradotto da Veronica.
 
link alla fonte originale: 

Se l' universo fosse differente, se la galassia fosse diversa, se la natura fosse un' altra, probabilmente non saremo qui per poterlo vedere.
Siamo frutto di bilioni di anni di evoluzione cosmica, semi delle stelle...

Monsanto pretende di controllare la natura ritenendo che ha processi molto lenti e obsoleti.
Questa multinazionale e' un prodotto dell'élite bancaria, creata, per avvelenare, infettare e rendere sterile il popolo con il proposito dell'eugenetica.

Tutto e' scritto nel libro "Ecoscience" dello zar delle scienze della casa-bianca,John P.Holdren, dove si parla di uno stato totalitario globale, per portar a termine la sterilizzazione forzata.

Inoltre indica metodi e sistemi impliciti,per sterilizzare il popolo mediante vaccini, l' acqua e gli alimenti.
Adesso, improvvisamente, ciò che e' stato scritto in questo libro,occupa i titolari di tutti i giornali del mondo, e lo stanno presentando al pubblico,come se fosse qualcosa di positivo.

Il 90% degli alimenti nei supermercati,contiene composti chimici e tossici per la salute.Tutti questi veleni furono approvati da enti ufficiali corrotti,come,la FDA.
Per citare alcuni esempi,abbiamo l'ASPARTAME della Monsanto, che produce leucemia,(e altri gravi
disturbi) ,in tutte le bibite gassate, dolcificanti e caramelle.
Materie PLASTICHE,della Monsanto,comunemente utilizzate nella plastilina,e introdotti nelle carni e anche in altri molti "menus" processati,precotti.                                                                                  
Questo composto chimico produce attacchi cardiaci e  AVC, fra le altre gravi disfunzioni.

I transgenici o OGM,sono miscugli di DNA di virus di ingegneria genetica, piante, insetti e perfino parti di pelle malata umana.
Monsanto diffonde specie modificate nell'ambiente ,compromettendolo.Per esempio,si stima che nel giro di 40 generazioni di salmoni OGM, i pesci naturali scompariranno. Lo stesso succede con tutte le specie vegetali e animali, e la FDA,ha approvato l'estinzione a proposito.

Il mais transgenico della Monsanto, utilizzato in mille di prodotti commestibili, e' bombardato con pesticidi, uccidendo gli animali che lo divorano fra cui insetti e incluso mammiferi.
Che reazioni pensate possa provocare negli esseri umani?

Esistono centinaia di studi scentifici che confermano che MONSANTO,BAYER,SYNGENTA e altre corporazioni biotecnologiche come, CARGILL, producono alimenti tossici,che distruggono l'organismo umano,inducendo sterilita',cancri,tumori,resistenza agli antibiotici, deterioramento del sistema immunitario,ecc.

Procter & Gambie,includono transgenici del cotone della Monsanto,nei suoi prodotti di igiene personale e alimenti per animali domestici.
Studi realizzati in Germania,India e Stati Uniti,dimostrano in modo esauriente,che il cotone OGM,produce aborti spontanei,sterilita' e morte.

Inoltre le coltivazioni della Monsanto,stanno sterminando le api,i pipistrelli e le farfalle.Ma non finisce qui. Per di piu' liberano specie modificate geneticamente con la scusa di combattere malattie,come la zanzara anti-malaria.
Immaginino,quello che una puntura di questo insetto,puo' provocare negli esseri umani.

Lo stesso codice genetico del pianeta,sta per essere massacrato,in una presa di potere corporativa ostile,che avanza contro le leggi naturali della creazione.

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Consiglio a questo punto la visione del documentario: 
Il Mondo Secondo Monsanto

Aurora Boreale in Norvegia - Immagini spettacolari



Anche in Norvegia, ritorna l'Aurora Boreale, uno dei fenomeni più spettacolari della Terra. Il fenomeno è stato reso possibile dalla tempesta solare generata il 6 Ottobre 2012 dalla superficie solare. L'aurora polare, spesso denominata aurora boreale o australe a seconda dell'emisfero in cui si verifica, è un fenomeno ottico dell'atmosfera terrestre caratterizzato principalmente da bande luminose di colore rosso-verde-azzurro, detti archi aurorali. Le aurore possono comunque manifestarsi con un'ampia gamma di forme e colori, rapidamente mutevoli nel tempo e nello spazio. Il fenomeno è causato dall'interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con la ionosfera terrestre (atmosfera tra i 100–500 km). Tali particelle eccitano gli atomi dell'atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d'onda. A causa della geometria del campo magnetico terrestre, le aurore sono visibili in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della terra, dette ovali aurorali. L'aurora polare è visibile, spesso, anche in zone meno vicine ai poli, come la Scozia, o molte zone della penisola scandinava. Le aurore sono più intense e frequenti durante periodi di intensa attività solare, periodi in cui il campo magnetico interplanetario può presentare notevoli variazioni in intensità e direzione, aumentando la possibilità di un accoppiamento (riconnessione magnetica) con il campo magnetico terrestre.
Fonte
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lunedì 8 ottobre 2012

Siccità USA, è un vero e proprio disastro. Scompaiono le zone umide

Nelle foto che seguono, scattate dal satellite Landsat, è possibile osservare le Bottoms Cheyenne, una delle zone umide più importanti degli Stati Uniti ubicata nel settore centrale del Kansas. Fino a poco tempo, era l'habitat ideale per circa 250 mila diverse specie di uccelli migratori che vi transitano ogni anno. Ora, lentamente, la carenza di pioggia sta trasformando le zone umide in un deserto.

La prima foto è del 18 giugno 2010 e mostra il livello medio dell'acqua durante la stagione estiva. La seconda immagine è stata scattata il 5 giugno 2011 durante un periodo di siccità moderata. La fotografia scattata poco più di un anno dopo, il 17 luglio 2012, mostra un paesaggio quasi completamente privo di acqua.

immagine 1 del capitolo  del reportage 24817

immagine 2 del capitolo  del reportage 24817

immagine 3 del capitolo  del reportage 24817

Non c'è da meravigliarsi, perché quest'anno lo stato del Kansas ha dovuto far fronte all'estate più calda e secca della sua storia. Un discorso che può essere esteso ad altri stati Americani.

Ivan GaddarI

http://www.meteogiornale.it/notizia/24817-1-siccita-usa-vero-e-proprio-disastro-scompaiono-le-zone-umide

sabato 6 ottobre 2012

il lampione 2.0


Dal Wi-Fi alla videosorveglianza: ecco il lampione 2.0



Giudizio

Tra i possibili modi di risparmiare la amministrazione (vedi il documento Piano triennale per l’individuazione di misure finalizzate al contenimento delle spese per il funzionamento – 2012-2014 )non segnala nessuna iniziativa particolare per quanto riguarda la illuminazione pubblica. Eppure, senza andare a cercare superpagati tecnici, che con opportune iniziative nel campo della illuminazione si potesse risparmiare cifre significative  lo avevamo segnalato con un corposo documento (ancora disponibile per chi fosse interessato) all’assessore Dugini. Facendogli tra l’altro notare come la illuminazione innovativa di cui si vantava fosse in arretrato rispetto a quella di Montespertoli.
Riportiamo qui sotto (senza intenzioni pubblicitarie :-) ) uno sviluppo abbastanza recente sulle illuminazioni intelligenti
Dal Wi-Fi alla videosorveglianza: ecco il lampione 2.0
Videosorveglianza, wi-fi urbano, comunicazione digitale, pannelli a messaggio variabile, monitoraggio del traffico, gestione intelligente di parcheggi: sono anche queste le attività che un oggetto d’arredo urbano, come il lampione, può essere in grado di compiere, oltre ad illuminare, s’intende. Tutto questo sviluppando una rete d’informazione che affianca la rete di distribuzione elettrica. Installando componenti aggiuntive, come access point per l’accesso Wi-Fi a internet, telecamere, pannelli informativi, i lampioni si trasformano in strumenti attivi di comunicazione, in rete tra loro, capaci di presidiare il territorio e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
L’esperienza di Hera Luce: risparmio energetico e telegestione
Hera Luce, uno dei maggiori operatori italiani nel campo della pubblica illuminazione, ha rivolto la propria attenzione a queste potenzialità ed è ora in grado di trasformare i lampioni in elementi infrastrutturali ‘intelligenti’, controllabili da remoto e capaci di raccogliere informazioni. ‘Neuroni’ di un sistema urbano intelligente, essi rappresentano l’infrastruttura ideale per la realizzazione della smart city. L’obiettivo è diminuire i consumi, le emissioni di anidride carbonica e quindi aumentare l’efficienza energetica. Esempi di progetti smart condotti daHera Luce sono a Cervia, dove è stato affiancato un sistema automatico di regolazione di flusso notturno all’uso di tecnologia led nell’illuminazione pubblica, e a San Donato Milanese, dove Hera Luce ha intrapreso la revisione totale dell’impianto, costituito da circa 5.000 apparecchi illuminanti, adottando tecnologie di ultima generazione e sistemi di telegestione integrata. Nel primo caso gli interventi hanno permesso di realizzare un aumento dell’illuminazione notturna del 165% e una riduzione dei costi energetici pari al 71%. Nel secondo, invece, il risparmio energetico sarà di 1.750.000 kWh l’anno, pari al 50%. Questo risparmio corrisponde a una riduzione delle emissioni in atmosfera pari a 327,25 TEP/anno e 1.0115 kg/anno di CO2

http://lasinistrascandicci.wordpress.com/2012/07/05/dal-wi-fi-alla-videosorveglianza-ecco-il-lampione-2-0/