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martedì 31 maggio 2011

Perchè Bossi ha interesse a perdere a Milano



Se fossi in Umberto Bossi darei una seria lettura a questo documento. E' stato presentato oggi dalla Corte dei Conti ed è un documento serio. Oso dire epocale. E poi spiego perchè.

Dice che, con le nuove regole europee di riduzione del debito pubblico approvate pochi mesi fa (con sanzioni pesanti automatiche e espulsione dall'Euro), l'Italia dovrà passare dal 120% di debito pubblico/pil attuale al 60-70% al 2034. Ovvero riduzione del debito pubblico al ritmo di tre punti di Pil all'anno, per 22 anni. Ovvero ancora: una stangata da 30-40 miliardi ogni dodici mesi. Meno spese, più entrate dello Stato. Via le aziende pubbliche vendibili, downsizing delle amministrazioni (si spera anche Province), tagli sui servizi, patrimoniali, lotta dura all'evasione, e così via. E' già tutto scritto in queste cifre, decise a Bruxelles e Francoforte.

In pratica: 22 anni di lacrime e sangue (a meno di non crescere a velocità doppia, ma con l'attuale governo non ci crede più nessuno). Questi prossimi 23 anni per ottenere la chiusura dello sciagurato capitolo storico apertosi con Bettino Craxi (e Giulio Andreotti) nel 1980-92. Da cui non siamo mai usciti, nonostante i Ciampi, i Prodi, i Padoa Schioppa. Ma in cui siamo ricaduti ad opera dell'erede primo di Bettino l'infausto: tal Silvio Berlusconi.

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Se fossi in Umberto Bossi cercherei quindi di perdere, e il più malamente possibile, il ballottaggio di Milano. In modo da trovare la scusa per mollare Berlusconi al suo destino. E avviare un governo Tremonti di unità e emergenza nazionale, in una fase politica completamente nuova, durissima, e che durerà circa 23 anni (nel caso migliore).

Un governo capace finalmente di non raccontare balle, e di dire agli italiani la verità su un paese mezzo fallito, dal 1992 ad oggi. E di chiedere agli italiani uno sforzo vero per voltare pagina e instaurare finalmente una Repubblica Italiana credibile.

Se fossi in Bossi assolderei qualche serio economista (gli consiglio il vecchio Piero Giarda, anche se prodiano) per spiegare e pianificare un federalismo fiscale reale, anti-sprechi, anti-mammasantissima, realmente riequilibratore di risorse e responsabilità politiche locali. E capace di far crescere l'Italia dove può realisticamente crescere (Puglia compresa).

Gli consiglierei, salvo che per il federalismo, di dare solo un appoggio esterno a questo governo. Nei 23 anni del grande aggiustamento sarà infatti essenziale stimolare la crescita in Italia a costo zero. E la strada principale starà nell'investire sui giovani, italiani e non italiani, offrendo loro accoglienza, opportunità, istruzione, lavoro iniziale. Altro che zingaropoli, molto molto peggio. Il governo dovrà lavorare sul nostro vero e divorante male: lo spaventoso invecchiamento della forza lavoro italiana. E di conseguenza la sua rigidità.

E lavorare sull'ordine pubblico, la corruzione, la semplificazione burocratica zona per zona. In modo da far arrivare qualcheinvestimento estero produttivo anche da noi.

Se fossi in Bossi mollerei Berlusconi perchè lui è il difensore strenuo dei super-ricchi e dei super-patrimonializzati (come lui). Ma costoro dovranno seriamente contribuire nei 23 anni del grande aggiustamento. Non come ora, tra paradisi fiscali e evasione.

Semprechè la Lega voglia rimanere a fare politica, e non sparire nel nulla.


http://blogs.it/0100206/images/compass2.gif  Una mega-legislatura, avviata da Craxi e conclusa da Berlusconi, è ormai agli sgoccioli.


http://blogs.it/0100206/