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sabato 31 marzo 2012

Beware: Toxic Levels of Pesticides on Turkish Produce 

Of 76 different fruits and vegetables recently evaluated, Turkish peppers contained the most excessive and dangerous amounts of pesticide chemicals, according to 

Food Without Pesticides, a new 26-page guide to European food released this week by Greenpeace Germany.

Turkish peppers topped the list of "most contaminated" produce in the guide. Who's at risk?

Read more on toxic chemicals in Turkey »


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mercoledì 28 marzo 2012

Auto elettriche: arriva la ricarica wireless in autostrada Leggi tutto: http://www.greenstyle.it/auto-elettriche-ricarica-wireless-in-autostrada-7527.html#ixzz1qPCSkjyg


Il problema della ricarica delle auto elettriche potrebbe essere risolto brillantemente nel prossimo futuro grazie a una tecnologia che riuscirebbe non a dimezzare, bensì ad azzerare i tempi di attesa per il completamento di un pieno di elettricità. Tale possibilità potrebbe essere data dal lavoro degli scienziati dell’Università di Stanford, i quali hanno messo a punto e brevettato un sistema che consentirà di ricaricare i veicoli senza fili (wireless) mentre questi si trovano in movimento.
Fondamento di questa tecnica è la ricarica wireless che diversi costruttori hanno intenzione di implementare sui modelli elettrici di prossima generazione. Grazie alla possibilità di trasferire energia elettrica senza l’uso di cavi, secondo gli scienziati si aprirebbero le porte della ricarica in mobilità, cioè effettuabile mentre il veicolo viaggia in autostrada.
Il sistema prevede lo scambio di corrente tra due bobine che, risuonando sulla stessa frequenza, generano un campo magnetico attraverso il quale avviene il trasferimento di energia. La tecnologia è finora stata sperimentata sistemando le due bobine su due punti fissi, cioè tra un punto di ricarica e un veicolo in sosta, ma gli studiosi di Stanford affermano di poterla adattare per consentire la ricarica in movimento, fino a trasferire 10 kW di energia elettrica a una distanza di sei metri e mezzo.
La tecnologia è finora stata studiata a livello teorico, ma gli scienziati sono adesso impegnati nel mettere a punto i primi esperimenti su strada per capire se ci possono essere problemi nel funzionamento pratico ed eventualmente risolverli in vista di un possibile sbarco sul mercato in futuro.
Fonte: Ecogeek.org
Leggi tutto: http://www.greenstyle.it/auto-elettriche-ricarica-wireless-in-autostrada-7527.html#ixzz1qPCEmfp1

lunedì 26 marzo 2012

Dal noleggio agli incentivi si avvicina la bici elettrica - Attualita Corriere.it


Un modello di bici elettricaUn modello di bici elettrica
MILANO - Città più pulite, grazie alla riduzione del traffico e alla mobilità sostenibile? Non è un sogno. E un aiuto può arrivare anche dalle bici elettriche. Meglio: «a pedalata assistita». Due ruote con un motorino, al massimo da 250 Watt, inserito nel mozzo, che con un paio di pedalate entra in funzione in automatico, dimezzando la fatica e facendo raggiungere i 25 km/h. «Con un'autonomia - spiega Francesco Orrù, di RocketBiking - che nel caso di batterie al lito raggiunge 120 chilometri». Poi basta collegare la batteria al cavetto del caricatore, che assomiglia a quello dei cellulari e dei tablet, e in 3-4 ore si è pronti per ripartire. La legge non prevede bollo, né assicurazione. E si può accedere liberamente alle zone a traffico limitato. Il casco? Non sarebbe obbligatorio, ma è meglio indossarlo. Insomma, un mezzo di trasporto con tanti vantaggi personali e collettivi.


NoiPescantina: lo stato di salute dell'acqua a Pescantina ! Ce lo...

NoiPescantina: lo stato di salute dell'acqua a Pescantina ! Ce lo...: Formulando una semplice richiesta, via mail, abbiamo domandato al Direttore Operativo,  di ACQUE VERONESI,  comune. I dati sono piuttosto es...

domenica 25 marzo 2012

record mondiale di trasmissione dati raggiungendo l'incredibile mole di oltre 1.000 Gigabit al secondo su fibra ottica

I ricercatori del

Tecip (Istituto di tecnologie della comunicazione dell'informazione e della percezione) della

Scuola Sant'Anna di Pisa hanno superato il record mondiale di trasmissione dati raggiungendo l'incredibile mole di oltre 1.000 Gigabit al secondo su fibra ottica. L'esperimento condotto nei laboratori toscani ha permesso di trasferire in un secondo (e su un unico canale) una quantità di informazioni pari a 300 film in alta risoluzione (o 30.000 in qualità standard), o alternativamente a 120 milioni di videochiamate (o a 2 miliardi di telefonate normali) e 500.000 collegamenti Adsl a 20 Megabit al secondo.

Il precedente record era detenuto dagli stessi ricercatori del Sant'Anna, che fino ad oggi non erano andati oltre i 448 Giga/s. Velocità questa che non resterà un mero risultato da appendere in bacheca, ma che potrebbe diventare una realtà per tutti gli utenti. I tecnici del Tecip, che ha collaborato nel progetto con il Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni) e con la Ericsson, sono riusciti infatti a trasmettere a 448 Giga/s sulle normali reti già installate, senza nessun tipo di conflitto con il traffico reale. Questo secondo esperimento è stato portato a termine su di una porzione di 300 km della rete spagnola, messa a disposizione dal gestore spagnolo Telefonica. Il che significa che non serviranno nuove infrastrutture per trasmettere i dati a questa velocità.

A Repubblica i responsabili del progetto hanno spiegato così i vantaggi della rete di ultima generazione: "

permetterà da un lato di incrementare il numero di utenti, con auspicabile riduzione dei costi; dall'altro di offrire una velocità di connessione superiore, sinonimo di maggiore qualità". L'era di super-Internet è cominciata.

http://tecnologia.liquida.it/focus/2012/03/22/super-internet-a-pisa-superati-i-1000-gigabit-al-secondo-di-velocita-di-trasmissione


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sabato 24 marzo 2012

Vortex onde radio potrebbero aumentare la capacità wireless "infinitamente": infiniti canali tv/radio/comunicazioni cellulari sulla stessa frequenza wireless.


After four years of incredulity and not-so-gentle mocking, Bo Thide of the Swedish Institute of Space Physics and a team in Italy have finally proven that it’s possible to simultaneously transmit multiple radio channels over exactly the same wireless frequency. In theory, according to Thide, we could potentially transmit an “infinite number” of TV, radio, WiFi, and cellular channels at the same time over the same frequency, blasting apart our highly congested wireless spectrum.
Thide’s approach is rather simple. Basically, electromagnetic waves can have both spin angular and orbital angular momentum (OAM). If you picture the Earth-Sun system, spin momentum is the Earth rotating on its axis (producing the day-night cycle), and orbital momentum is the Earth rotating around the sun (producing the seasons). In standard wireless communications — radio, TV, WiFi — we only modulate the spin angular momentum of waves. For years, Thide had theorized that orbital angular momentum could also be added to wireless signals, effectively creating a spiral signal that looks like fusilli pasta; or, in the words of Thide, a “radio vortex.”
Orbital angular momentum "vortex" antennaNow, in an experiment in Venice, Thide and his Italian colleagues have transmitted two signals at the same time, on the same frequency, over a distance of 442 meters (1450ft). Pictured on the right is the antenna that the team used. No, your eyes don’t deceive you: To create these radio vortices, all you have to do is make a cut in a standard parabolic reflector and twist it slightly. If you imagine a corkscrew of radio signals being continuously transmitted from the outside edge of the antenna, that’s effectively what’s occurring. On the receiving end, there are two “normal” TV antennae (Yagi-Uda) set apart by the same angle as the break in the transmitter. These antennae “decode” the vortex, and voila: Two radio signals transmitted over the same frequency.
It is hard to put into words just how significant Thide’s discovery could be. If the vortex preserves other aspects of wireless communications, such as multiplexing, then in the short term we could be looking at a wireless spectrum that can carry 10 or 20 times as much data. In the long term, as our understanding of orbital angular momentum grows, our wireless spectrum could effectively be infinite. To be honest, this is such a huge twist for wireless communications that the full repercussions are not yet known.
With radio and TV, and now cellular networks, wireless spectrum is one of humanity’s most valued resources. It is because airwaves are so clogged that companies like Verizon or Vodafone pay billions of dollars for just a few megahertz. If Thide’s discovery pans out, not only would wireless spectrum lose most of its value, but the trouble and strife surrounding LightSquared, international roaming, LTE rollout, white space wireless, and digital TV simply cease to be.


http://www.extremetech.com/extreme/120803-vortex-radio-waves-could-boost-wireless-capacity-infinitely 

Vortex onde radio potrebbero aumentare la capacità wireless "infinitamente"


After four years of incredulity and not-so-gentle mocking, Bo Thide of the Swedish Institute of Space Physics and a team in Italy have finally proven that it’s possible to simultaneously transmit multiple radio channels over exactly the same wireless frequency. In theory, according to Thide, we could potentially transmit an “infinite number” of TV, radio, WiFi, and cellular channels at the same time over the same frequency, blasting apart our highly congested wireless spectrum.
Thide’s approach is rather simple. Basically, electromagnetic waves can have both spin angular and orbital angular momentum (OAM). If you picture the Earth-Sun system, spin momentum is the Earth rotating on its axis (producing the day-night cycle), and orbital momentum is the Earth rotating around the sun (producing the seasons). In standard wireless communications — radio, TV, WiFi — we only modulate the spin angular momentum of waves. For years, Thide had theorized that orbital angular momentum could also be added to wireless signals, effectively creating a spiral signal that looks like fusilli pasta; or, in the words of Thide, a “radio vortex.”
Orbital angular momentum "vortex" antennaNow, in an experiment in Venice, Thide and his Italian colleagues have transmitted two signals at the same time, on the same frequency, over a distance of 442 meters (1450ft). Pictured on the right is the antenna that the team used. No, your eyes don’t deceive you: To create these radio vortices, all you have to do is make a cut in a standard parabolic reflector and twist it slightly. If you imagine a corkscrew of radio signals being continuously transmitted from the outside edge of the antenna, that’s effectively what’s occurring. On the receiving end, there are two “normal” TV antennae (Yagi-Uda) set apart by the same angle as the break in the transmitter. These antennae “decode” the vortex, and voila: Two radio signals transmitted over the same frequency.
It is hard to put into words just how significant Thide’s discovery could be. If the vortex preserves other aspects of wireless communications, such as multiplexing, then in the short term we could be looking at a wireless spectrum that can carry 10 or 20 times as much data. In the long term, as our understanding of orbital angular momentum grows, our wireless spectrum could effectively be infinite. To be honest, this is such a huge twist for wireless communications that the full repercussions are not yet known.
With radio and TV, and now cellular networks, wireless spectrum is one of humanity’s most valued resources. It is because airwaves are so clogged that companies like Verizon or Vodafone pay billions of dollars for just a few megahertz. If Thide’s discovery pans out, not only would wireless spectrum lose most of its value, but the trouble and strife surrounding LightSquared, international roaming, LTE rollout, white space wireless, and digital TV simply cease to be.

Avvertimento degli Stati Uniti sul lancio di missile della Corea del Nord


March 24, 2012 – ASIA - A North Korea missile launch could send the missile over the Philippines, Indonesia and Australia. U.S. Assistant Secretary of State Kurt Campbell is reported to have asked the three countries to condemn the launch. North Korea says the rocket will take a new southern trajectory instead of a previous route east over Japan. Japan is readying anti-missile defenses around the southern islands of Okinawa, which could be under the flight path. North Korea says the rocket is intended to put a satellite in space, but the U.S. and others say the launch is a cover for a long-range missile test - a potential delivery system for nuclear weapons. The launch is expected to dominate a security summit on Monday in the South Korean capital Seoul, which will be attended by U.S. President Barack Obama. Australia's Sydney Morning Herald said Mr. Campbell had briefed Australian Foreign Minister Bob Carr on Friday on the rocket's southward trajectory. “If the missile test proceeds as North Korea has indicated, our judgment is that it will impact in an area roughly between Australia, Indonesia and the Philippines,” the paper quoted Mr. Campbell as saying. “We have never seen this trajectory before. We have weighed into each of these countries and asked them to make clear that such a test is provocative and this plan should be discontinued.” North Korea's last rocket launch in 2009 triggered UN sanctions BBC Asia analyst Charles Scanlon says Pyongyang appears to be trying to soften the political impact of its planned rocket launch. It has chosen a new southerly route mainly over open sea, avoiding what is regarded as a more provocative easterly trajectory over the main Japanese island. North Korea's state-run KCNA news agency said: “A safe flight orbit has been chosen so that carrier rocket debris to be generated during the flight would not have any impact on neighboring countries.” North Korea has shown a growing mastery of ballistic technology during its three previous long range tests. However, experts say that none has succeeded in reaching orbit, and debris has fallen to earth at various stages during the launches.
http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-17498931 

Il Vangelo e il casinò mondiale



Alex Zanotelli
La dittatura della finanza impone alla chiesa istituzione e ai singoli credenti di cambiare rotta. Bisogna rivedere gli orientamenti sull’utilizzo del denaro e sulla scelta delle banche. 

In questo periodo quaresimale sento l'urgenza di condividere con voi una riflessione sulla "tempesta finanziaria" che sta scuotendo l'Europa, rimettendo tutto in discussione: diritti, democrazia, lavoro... In più arricchendo sempre di più pochi a scapito dei molti impoveriti. Una tempesta che rivela finalmente il vero volto del nostro Sistema: la dittatura della finanza.

L'Europa, come l'Italia, è prigioniera di banche e banchieri. È il trionfo della finanza o meglio del "finanzcapitalismo", come lo definisce Luciano Gallino: «Il finanzcapitalismo è una mega-macchina, che è stata sviluppata nel corso degli ultimi decenni, allo scopo di massimizzare e accumulare sotto forma di capitale e insieme di potere, il valore estraibile sia del maggior numero di esseri umani sia degli eco-sistemi». Estrarre valore è la parola chiave del finanzcapitalismo che si contrappone al produrre valore del capitalismo industriale, che abbiamo conosciuto nel dopoguerra. È un cambiamento radicale del Sistema!

Il cuore del nuovo Sistema è il denaro che produce denaro e poi ancora denaro. Un Sistema basato sull'azzardo morale, sull'irresponsabilità del capitale, sul debito che genera debito. È la cosiddetta "finanza creativa", con i suoi "pacchetti tossici" dai nomi più strani (sub-prime, derivati, futuri, hedge-funds...) che hanno portato a questa immensa bolla speculativa che si aggira, secondo gli esperti, sul milione di miliardi di dollari! Mentre il prodotto interno lordo mondiale si aggira sui sessantamila miliardi di dollari. Un abisso separa quei due mondi: il reale e lo speculativo. La finanza non corrisponde più all'economia reale. È la finanziarizzazione dell'economia.

Per di più le operazioni finanziarie sono ormai compiute non da esseri umani, ma da algoritmi, cioè da cervelloni elettronici che, nel giro di secondi, rispondono alle notizie dei mercati. Nel 2009 queste operazioni, che si concludono nel giro di pochi secondi, senza alcun rapporto con l'economia reale, sono aumentate del 60% del totale. L'import-export di beni e servizi nel mondo è stimato intorno ai 15mila miliardi di dollari l'anno. Il mercato delle valute ha superato i 4mila miliardi al giorno: circolano più soldi in quattro giorni sui mercati finanziari che in un anno nell'economia reale. È come dire che oltre il 90% degli scambi valutari è pura speculazione.

Penso che tutto questo cozzi radicalmente con la tradizione delle scritture ebraiche radicalizzate da Gesù di Nazareth. Un insegnamento, quello di Gesù, che uno dei nostri migliori moralisti, don Enrico Chiavacci, nel suo volume Teologia morale e vita economica, riassume in due comandamenti, validi per ogni discepolo: "Cerca di non arricchirti" e "Se hai, hai per condividere". Da questi due comandamenti, Chiavacci ricava due divieti etici: "divieto di ogni attività economica di tipo esclusivamente speculativo", come giocare in borsa con la variante della speculazione valutaria, e "divieto di contratto aleatorio". Quest'ultimo, Chiavacci lo spiega così: «Ogni forma di azzardo e di rischio di una somma, con il solo scopo di vederla ritornare moltiplicata, senza che ciò implichi attività lavorativa, è pura ricerca di ricchezza ulteriore». Ne consegue che la filiera del gioco, dal gratta e vinci al casinò, è immorale.

Tutto questo, sostiene sempre Chiavacci, «cozza contro tutta la cultura occidentale che è basata sull'avere di più. Nella cultura occidentale la struttura economica è tale che la ricchezza genera ricchezza».

Noi cristiani d'Occidente dobbiamo chiederci cosa ne abbiamo fatto di questo insegnamento di Gesù in campo economico-finanziario. Forse ha ragione il gesuita p. John Haughey quando afferma: «Noi occidentali leggiamo il Vangelo come se non avessimo soldi e usiamo i soldi come se non conoscessimo nulla del Vangelo». Dobbiamo ammettere che come chiese abbiamo tradito il Vangelo, dimenticando la radicalità dell'insegnamento di Gesù: parole come «Dio o Mammona»,"o il comando al ricco «Và, vendi quello che hai e dallo ai poveri».

In un contesto storico come il nostro, dove Mammona è diventato il dio-mercato, le chiese, eredi di una parola forte di Gesù, devono iniziare a proclamarla senza paura e senza sconti nelle assemblee liturgiche come sulla pubblica piazza. L'attuale crisi finanziaria «ha rivelato comportamenti di egoismo, di cupidigia collettiva e di accaparramento di beni su grande scala». Così afferma il recente documento del Pontificio consiglio di giustizia e pace (Per una riforma del Sistema finanziario e monetario internazionale). Nessuno può rassegnarsi a vedere l'uomo vivere come "homo homini lupus".

Per questo è necessario passare, da parte delle comunità cristiane, dalle parole ai fatti, alle scelte concrete, alla prassi quotidiana: «Non chiunque mi dice "Signore, Signore" entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio». (Matteo, 7,21)

Come chiese, dobbiamo prima di tutto chiedere perdono per aver tradito il messaggio di Gesù in campo economico-finanziario, partecipando a questa bolla speculativa finanziaria (il grande casinò mondiale). Ma pentirsi non è sufficiente, dobbiamo cambiare rotta, sia a livello istituzionale che personale.

A livello istituzionale (diocesi e parrocchie):
- promuovendo commissioni etiche per vigilare sulle operazioni bancarie;
- invitando tutti al dovere morale di pagare le tasse;
- ritirando i propri soldi da tutte le banche commerciali dedite a fare profitto sui mercati internazionali;
- investendo i propri soldi in attività di utilità sociale e ambientale, rifiutandosi di fare soldi con i soldi 
- collocando invece i propri risparmi in cooperative locali o nelle banche di credito cooperativo;
- privilegiando la Banca Etica, le Mag (Mutue auto-gestione) o le cooperative finanziarie.
- rifiutando le donazioni che provengono da speculazioni finanziarie, soprattutto sul cibo, come ha detto recentemente Benedetto XVI nel suo discorso alla FAO.

A livello personale ogni cristiano ha il dovere morale di controllare:
- in quale banca ha depositato i propri risparmi;
- se è una "banca armata", cioè se partecipa al commercio delle armi;
- se partecipa al grande casinò della speculazione finanziaria;
- se ha filiali in qualche paradiso fiscale;
- se ottiene i profitti da "derivati" o altri pacchetti tossici.

«Le banche, che dopo aver distrutto la nostra economia, sono tornate a fare affari - scrive il pastore americano Jim Wallis - devono ricevere un chiaro messaggio che noi troviamo la loro condotta inaccettabile. Rimuovere i nostri soldi può fare loro capire quel messaggio».

Ha ragione don Enrico Chiavacci ad affermare: «Questa logica dell'avere di più e della massimizzazione del profitto si mantiene attraverso le mille piccole scelte, frutto di un deliberato condizionamento. Le grandi modificazioni strutturali, assolutamente necessarie, non potranno mai nascere dal nulla: occorre una rivoluzione culturale capillare. Se è vero che l'annuncio cristiano portò all'abolizione della schiavitù, non si vede perché lo stesso annuncio non possa portare a una paragonabile modificazione di mentalità e quindi di strutture. Il dovere di testimonianza, per chi è in grado di sfuggire a una presa totale del condizionamento, è urgente».

Buona Pasqua di Risurrezione a tutti!

martedì 20 marzo 2012

Via banchieri e cialtroni, riprendiamoci il nostro denaro

Perché l'Eurozona è in crisi? Come si può uscire da questa situazione? Ci sono alternative alle teorie dominanti che ci hanno trascinati in questa voragine? Sì, eccome. Lo hanno spiegato, al meeting di Rimini promosso da Paolo Barnard e totalmente auto-finanziato dai partecipanti, i super-economisti "eretici" che la soluzione giusta l'hanno già confezionata, con grande successo, per la spettacolare rinascita dell'Argentina. Una sola strada: archiviare l'euro e tornare a una moneta sovrana creata per i cittadini e non contro di loro.

Piccolo problema: l'attuale classe dirigente, italiana ed europea. Da spazzare via al più presto, con nuove elezioni capaci di selezionare idee utili e democratiche, per un futuro di speranza. Passaggio intermedio: diventare «il peggior incubo dei banchieri», per dirla con il professor William Black, uno degli economisti neo-keynesiani che hanno accettato la scommessa di Barnard.

Gli altri super-esperti intervenuti a Rimini tra il 24 e il 26 febbraio, nel "105 Stadium" gremito da duemila attivisti capaci di tributare ovazioni da concerto rock, sono gli statunitensi Michel Hudson, Stephanie Kelton e Marshall Auerback, più il francese Alain Parguez. Evento epocale, nell'abisso della crisi italiana, eppure totalmente ignorato dai media – con la sola eccezione del "Fatto Quotidiano". Tra i report del summit riminese, spicca l'ottima cronaca scritta per "Megachip" da Pierangela Magioncalda, responsabile genovese di "Alternativa", laboratorio politico fondato da Giulietto Chiesa. Domande cruciali: è possibile avere uno Stato e un'economia che lavorino per i cittadini e non per le élites finanziarie? Come arginare questa immensa emorragia di denaro che fuoriesce dall'economia reale e dalle tasche dei cittadini migrando verso l'economia finanziaria e i suoi signori? E ancora: è possibile raggiungere una piena occupazione con una contemporanea stabilità dei prezzi o non ci resta che seguire i drammatici dettami di Draghi e dell'Fmi, subendo i micidiali verdetti a orologeria delle agenzie di rating?

Come diventare l'incubo dei banchieri? Semplice, basta dire la verità: quella che di cui il "mainstream" ha una fifa blu. Ecco spiegata la cortina di silenzio mediatico che ha avvolto il più importante evento politico-culturale di questo cruciale scorcio di vita italiana. «Un pensiero diverso fa paura – scrive "Megachip" – e per questo è stato così strenuamente combattuto e bandito dalle università, dai media e dalla politica negli ultimi decenni», non solo in Italia ma «in tutto il mondo», convincendo tutti quanti che, «finalmente, dopo la caduta del comunismo, non solo viviamo nel migliore dei mondi possibili, ma anche nell'unico mondo possibile». Terra bruciata, alla quale però non si rassegnano i seguaci di Barnard: una platea assai eterogenea per età, provenienza geografica e background culturale, con molti giovani e persino coppie di anziani, pronte ad affrontare l'impegnativa maratona accademica pur di capire perché mai si è finiti in questa situazione e quali possano essere le possibili uscite di sicurezza.

Missione compiuta: la chiarezza delle "lezioni" ha fatto comprendere ai partecipanti come una differente visione del denaro e del deficit dello Stato possa letteralmente capovolgere la visione neoclassica liberista, «propinataci fino ad oggi come verità assoluta e indiscutibile». Un dogma, che vuole continuare a imporci politiche di austerità sempre più dure, con la spietata erosione dei diritti dei lavoratori e la pretesa di ridurre o addirittura eliminare il deficit di bilancio dello Stato, come impone il "Fiscal Compact" in base al quale dal 2013 gli Stati europei perderanno ogni residua sovranità finanziaria, dovendo sottoporre i loro bilanci alla validazione preventiva di Bruxelles. Obiettivo: impedire che gli Stati spendano denaro per i cittadini. Una autentica follia, che diventerà legge. E che gli economisti della "Modern Money Theory" smontano totalmente: perché il denaro dovrebbe essere dello Stato, cioè dei cittadini, e non di proprietà privata della grande finanza speculativa.

In uno Stato a moneta sovrana, come gli Usa o il Giappone, la moneta è un "io ti devo" emesso dal governo, il quale potrà sempre ripagare il suo debito fino a quando lo vorrà, in virtù del fatto che potrà sempre emettere denaro nella valuta in cui il suo debito è stato contratto. Potrà inoltre comprare tutto ciò che è in vendita in quella valuta senza dover cercare i soldi sui mercati finanziari, libero di fissare i tassi di interesse dei suoi titoli. Ma non solo: lo Stato, spendendo a deficit, immette risorse finanziarie nella società per sostenere l'economia reale e creare ricchezza netta per i cittadini, a seconda delle politiche di spesa che adotta. In questo modo, a un deficit per lo Stato, corrisponde un surplus per il settore privato, che permette di realizzare investimenti e politiche sociali per i cittadini.

In sostanza, continua Pierangela Magioncalda su "Megachip", le risorse finanziare di uno Stato a moneta sovrana sono virtualmente infinite. L'unica linea estrema della spesa è data dai limiti dello sfruttamento delle risorse reali – quelle sì, finite per davvero. Insomma, tutto il contrario del neoliberismo: ciò implica che una politica di austerità, in uno Stato a moneta sovrana, non potrà mai essere giustificata dalla frase: «Non ci sono soldi per…». Questo, continua l'esponente di "Alternativa", spiega perché economie come quella degli Usa o quella giapponese, ma anche quella britannica, non stanno subendo una crisi del debito sovrano nonostante il rapporto deficit-Pil sia ben superiore a quello dei paesi "Piigs" dell'eurozona. «Non dimentichiamo che anche l'Italia, in passato, ha avuto un rapporto deficit-Pil del 120%, a cui però non è corrisposta una crisi del debito come quella attuale, in quanto all'epoca l'Italia aveva ancora la sua sovranità monetaria».

In questa visione, per gli economisti convocati da Barnard, anche il ruolo delle tasse è completamente stravolto rispetto alla teoria neoclassica: le imposte servono ad obbligare i cittadini ad usare la valuta del governo, assicurando pertanto un valore a quest'ultima, nonché a ritirare denaro in eccesso dal mercato, controllando così anche l'inflazione. Gli stessi titoli di Stato, in questo sistema, sono uno strumento di politica monetaria attraverso il quale si definisce la riserva monetaria disponibile insieme al tasso di interesse sul denaro. Non è dunque con le tasse che si deve finanziare la spesa pubblica, anche se oggi l'idea dominante suggerisce proprio questo. E i paesi dell'Eurozona, avendo perso la loro sovranità monetaria, devono chiedere i soldi sui mercati finanziari – esattamente come le imprese e le famiglie – e non possono pertanto garantire la loro solvibilità.

«Ovviamente, date queste condizioni – aggiunge Pierangela Magioncalda – gli Stati sono poi ricattabili dai mercati finanziari, come abbiamo tutti imparato molto bene in questi ultimi anni». Proprio da qui nascono infatti la crescita esplosiva dei tassi di interesse sul debito, l'ossessione del deficit, il rigore e le politiche dei tagli allo stato sociale: per lo Stato diventa praticamente impossibile qualunque politica autonoma per sostenere l'economia reale e realizzare politiche per la piena occupazione, con conseguente recessione economica e avvitamento nel circolo vizioso, secondo la nota spirale che i paesi "Piigs" stanno già sperimentando sulla loro pelle.

Il colpevole? Uno su tutti: l'euro, moneta comune ma non pubblica. «I tecnocrati, in particolare tedeschi e francesi», hanno di fatto «costruito l'euro a beneficio delle élites finanziarie e delle economie dei loro paesi». Soprattutto la Germania, che ha migliorato la sua bilancia commerciale con l'estero a spese dei paesi mediterranei e di tutti i cittadini europei, compresi gli stessi tedeschi: che, in nome della competitività, hanno visto scendere i loro salari reali dal 2000 ad oggi. Possibili soluzioni? Auerback propone di riformare radicalmente la Bce, che anziché finanziare le banche (come sta facendo adesso) dovrebbe distribuire soldi direttamente agli Stati, in proporzione al numero degli abitanti. Ma soprattutto: occorre abbandonare l'euro e tornare a una moneta sovrana. Sganciata dal dollaro, l'Argentina è la prova vivente di come la sovranità monetaria possa far rinascere un paese, grazie alla teoria neo-keynesiana della "Mmt".

Cosa ci accadrà domani? Dal summit di Rimini è emersa la possibilità di conflitti anche violenti tra i paesi europei a causa della crisi, «che l'attuale Unione non allontana, ma anzi fomenta», di fronte a un'opinione pubblica disorientata, allarmata dall'austerity ed esasperata anche dalle clamorose frodi finanziarie – Enron, Parmalat, mutui subprime – che per William Black sono la regola, «in un sistema totalmente deregolamentato che finge di avere una fiducia ceca nella capacità del mercato di autoregolamentarsi soltanto per continuare a perpetrare la rapina ai danni dei popoli, dentro e fuori gli Stati Uniti d'America». I problemi, conclude Pierangela Magioncalda, richiederanno «la rinascita di una politica non corrotta, di una vera democrazia» fatta dai cittadini e per i cittadini, ben consapevoli dei limiti fisiologici delle risorse: non è più tempo di "miracoli" e boom economici basati sul dogma della crescita infinita, ma è ora che i popoli rinnovino una classe dirigente legittima e degna, licenziando camerieri e maggiordomi dei grandi banchieri, i veri architetti del disastro.

di Giorgio Cattaneo – Fonte: libreidee
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Dagli Usa in arrivo le ciberarmi del futuro - Corriere.it

MILANO - La prossima guerra americana potrebbe essere segnata dal ritorno all'uso della tecnologia ai massimi livelli. A rivelarlo è il «Washington Post» secondo il quale il Pentagono starebbe accelerando la creazione di una nuova generazione di armi cibernetiche» in grado di rendere inutilizzabili i sistemi informatici di comando e controllo del nemico senza che questi siano connessi ad internet e siano quindi, in apparenza, invulnerabili.
FINANZIAMENTI - L'obiettivo immediato potrebbe essere l'Iran e magari la Siria se l'Onu fornisse luce verde ad un intervento militare. Contro la Libia questo tipo di armi infatti non erano ancora disponibili e molti ritenevano che ci volesse almeno un anno perché si passasse dai prototipi alla produzione industriale. Ma i tempi adesso, pare potrebbero ridursi a qualche mese. Sarebbero infatti stati messi a frutto i 500 milioni di dollari di finanziamento (ma il bilancio complessivo del Pentagono per la ciberguerra ammonterà quest'anno a 3,4 miliardi di dollari) che il Congresso ha concesso lo scorso anno alla Darpa (la sigla sta per Defense advanced research projects agency) l'agenzia scientifica del Pentagono. «Noi dobbiamo essere in grado di avere delle armi cibernetiche utilizzabili sulla stessa scala e modalità di quelle convenzionali» aveva dichiarato il direttore della Darpa Kaigham J. Gabriel proprio al Congresso.

Building a bottle tower for container gardening

Impatto imminente: Scienziati studiano la possibilità di usare bombe nucleari.


March 20, 2012 – SPACE A well-placed nuclear explosion could actually save humanity from a big asteroid hurtling toward Earth, just like in the movies, a new study suggests. Scientists at Los Alamos National Laboratory, a United States Department of Energy facility in New Mexico, used a supercomputer to model nukes' anti-asteroid effectiveness. They attacked a 1,650-foot-long (500-meter) space rock with a 1-megaton nuclear weapon — about 50 times more powerful than the U.S. blast inflicted on Nagasaki, Japan, to help end World War II. The results were encouraging. “Ultimately this 1-megaton blast will disrupt all of the rocks in the rockpile of this asteroid, and if this were an Earth-crossing asteroid, would fully mitigate the hazard represented by the initial asteroid itself,” Los Alamos scientist Bob Weaversaid in a recent video released by the lab. In the 3-D modeling study, run on 32,000 processors of the Cielo supercomputer, the blast went off at the asteroid's surface. So the nuke likely wouldn't have to be deposited deep into a threatening space rock, a dangerous job Bruce Willis and his astronaut crew tackled in the 1998 film “Armageddon.” Weaver stressed that nuclear bombs would likely be deployed only as a last resort, if an impact loomed just months away. And other researchers caution that a nuclear blast might have negative side effects, such as sending a hail of many small space rocks toward Earth instead of a single big one. If humanity had more notice of an impending impact, there are several other asteroid defense strategies we might be able to employ, scientists have said. Discussions about asteroid deflection aren't just academic exercises. Huge impacts are a part of our planet's history; one wiped out the dinosaurs 65 million years ago, and it's just a matter of time before another big space rock lines Earth up in its sights, astronomers say. 

lunedì 19 marzo 2012

ESPLOSIONE FREATOMAGMATICA SULL'ISOLA DEL FERRO

L'autostrada a pannelli solari: energia dai terreni marginali - Corriere.it

L'autostrada a pannelli solari: energia dai terreni marginali

Moduli a film sottile sui blocchi di cemento divisori tra le carreggiate

MILANO - Le autostrade potrebbero diventare il nuovo paradiso del fotovoltaico grazie a un brevetto italiano che coniuga due vantaggi: energia a basso costo e recupero di terreni marginali. «Una delle critiche mosse al fotovoltaico, è l'utilizzo di terreni agricoli per montare i pannelli», spiega a Corriere.it Luciano Paoletti, l'ideatore delle autostrade energetiche. «Con questo sistema si utilizzano aree che non sarebbero in nessun modo sfruttabili per alcuna coltura».
L'autostrada a pannelli solariL'autostrada a pannelli solari    L'autostrada a pannelli solari    L'autostrada a pannelli solari    L'autostrada a pannelli solari    L'autostrada a pannelli solari

Se, Dio non voglia, una guerra vi sarà contro l'Iran, sarà un incubo !! . Tutti saranno coinvolti, compresi gli Stati gli stati del Golfo e Arabia Saudita :


'Chinese very pragmatic.' Lieberman Photo: Reuters
Lieberman arrived in Beijing on Thursday. On Saturday he met with Vice President Xi Jinping and his Chinese counterpart Yang Jiechi in hopes of persuading them to support tightening the sanctions on Iran. During the meeting, Israel's top diplomat said next month's talks between Tehran and the West represent the final opportunity to resolve the nuclear crisis peacefully. “If, God forbid, a war with breaks out with Iran, it will be a nightmare. Everyone will be involved, including the Gulf states and Saudi Arabia,” Avigdor Lieberman told the Yedioth Ahronoth daily during an official visit to China. According to a report published by the International Atomic Energy Agency last month, Iran has expanded its nuclear enrichment activities, particularly at the Natanz plant. Lieberman is aware of China's central role in resolving the crisis. “Israel is keeping all of its options on the table,” he told Yedioth, “but we believe that with a united international front the Iranians can be convinced to abandon their nuclear ambitions. If all five permanent Security Council members present Iran with an unequivocal demand – they (Iranians) will have no choice. The Chinese have a lot of influence over Iran, and their position during the negotiations in April will be crucial,” Lieberman stated. “Despite the differences of opinion, the Chinese treat (Israel) with respect. They are very pragmatic, and this gives me hope. They are very concerned by the Iranian issue as well, because Iran's conduct is totally unacceptable. Such an irresponsible regime – if it obtains nuclear weapons – poses a threat to the entire world.” Asked whether he preferred a military strike over the possibility of existing alongside a nuclear Iran, the Israeli FM said “a country such as Iran does not seek nuclear weapons for peaceful purposes. Therefore, the alternatives we are facing are Iran using nuclear weapons against us, or we prevent such a scenario.”

La Gran Bretagna ha aggiunto i vulcani, le tempeste solari, alluvioni, influenza e il terrorismo nell' elenco di minacce alla sicurezza nazionale.

Britain has added volcanoes and solar storms to floods, flu and terrorism on a list of threats to national security. The highest-priority risks to Britain are pandemic influenza, coastal flooding, terrorist attacks and - a new addition - volcanic eruptions in countries like Iceland, according to the recently published 2012 edition of the government's National Risk Register for Civil Emergencies. “Severe space weather’ poses a threat to communications systems, electronic circuits and power grids, the list said. Solar storms - eruptions of magnetic energy and charged particles - are part of the sun's normal 11-year cycle, which is expected to reach a peak next year. The storms can't hurt people, but can disturb electric grids, GPS systems and satellites. In 1989, a strong solar storm knocked out the power grid in Quebec, cutting electricity to 6 million people. Last week, the strongest solar storm since 2004 passed without major disruptions. Last month, Parliament's defense committee called on the government to prepare for disruptions to electrical supplies and satellites from electromagnetic pulses -- whether caused by the sun or by a nuclear weapon exploded in space. Space war is not included on the British government's risk register. “We are becoming more and more reliant on technology, and that technology is becoming more and more delicate,” the committee's chairman, Conservative lawmaker James Arbuthnot, told Sunday's edition of The Observer newspaper. “Be afraid, very afraid.” Launched in 2008, the risk register assesses threats that are likely to endanger human welfare, the environment or security in Britain. It is the public version of the National Risk Assessment, which is classified. Volcanic eruptions have been added to the list since the last edition in 2010. Ash from the April 2010 eruption of Iceland's Eyjafjallajokull volcano grounded European air travel for days. –CTV
http://m.ctv.ca/topstories/20120318/britain-volcanoes-solar-storms-20120318.html 

ETNA il vulcano piu' attivo di europa

L 'America si prepara per un crisi senza precedenti ?


March 19, 2012 – WASHINGTON – The following excerpt is from a Executive Order signed by U.S. President Obama on March 16, 2012. The Executive Order coordinates and mobilizes all national resources, technological and industrial, under Federal auspicies in the event of a national emergency. This sounds like a major preparatory step before a crisis eerily reminiscent of WWII. An excerpt from the document reads: “The United States must have an industrial and technological base capable of meeting national defense requirements and capable of contributing to the technological superiority of its national defense equipment in peacetime and in times of national emergency. The domestic industrial and technological base is the foundation for national defense preparedness. The authorities provided in the Act shall be used to strengthen this base and to ensure it is capable of responding to the national defense needs of the United States. Each resource department shall act, as necessary and appropriate, upon requests for special priorities assistance, as defined by section 801(l) of this order, in a time frame consistent with the urgency of the need at hand. This is to help foster cooperation between the defense and commercial sectors for research and development and for acquisition of materials, services, components, and equipment to enhance industrial base efficiency and responsivenessIn situations where there are competing program requirements for limited resources, the resource department shall consult with the Secretary who made the required determination under section 202 of this order.  Such Secretary shall coordinate with and identify for the resource department which program requirements to prioritize on the basis of operational urgency.  In situations involving more than one Secretary making such a required determination under section 202 of this order, the Secretaries shall coordinate with and identify for the resource department which program requirements should receive priority on the basis of operational urgency.” –The White House
http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/03/16/executive-order-national-defense-resources-preparedness 

sabato 17 marzo 2012

Zerogas vuole offrire la risposta: AIR, la piattaforma in rete per rendere possibile una mobilità

Quanti di noi vorrebbero un auto che non bruci benzina, completamente ecologica, che non costi molto facile da usare in tutta libertà? Quanti di noi guardando al mercato mondiale dell'auto si sono spesso chiesti se fosse possibile fare qualcosa di alternativo, senza trovare risposta. Quanti di voi si sono sempre sentiti costretti ad accettare il "mercato" calato dall'alto a senso unico senza avere la possibilità di opporsi?

Zerogas vuole offrire la risposta: AIR, la piattaforma in rete per rendere possibile una mobilità rivoluzionaria. AIR è un portale che è stato pensato per gestire e rendere fruibile, mettendolo a disposizione di tutti, un gruppo di acquisto di auto ad aria compressa. Chi deciderà di far parte di questo gruppo non comprerà l'auto ma diventerà DIRETTAMENTE PADRONE DELLO STABILIMENTO che produrrà l'auto stessa. Questo vuol dire ribaltare completamente la piramide economica del lavoro che oggi vuole calata dall'alto la scelta da parte delle multinazionali dell'auto alle soluzioni di mobilità per i cittadini. Oggi con AIR ribaltiamo questa piramide e mettiamo al centro del sistema il cittadino, al centro la sua salute, il suo risparmio, la sua libertà. IMMAGINATE SE GLI OPERAI FIAT FOSSERO PADRONI DELLO STABILIMENTO IN CUI LAVORANO... La registrazione al portale sarà indispensabile per partecipare fin d'ora a questa rivoluzione per poter persino, per chi lo desiderasse, progettare e proporre soluzioni tecnologiche. Parteciperemo ciascuno in prima persona, diffondendo l'iniziativa e proponendo tecnologie rivoluzionarie, utlili a questo progetto. La prima fase (di tre) ha inizio adesso. Questo nostro cammino inizia oggi!!!...

 

CHE LA RIVOLUZIONE ZEROGAS ABBIA INIZIO!

 

ZEROGAS AIR
Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!

rinnova energia (@rinnova_nrg) ha condiviso un tweet con te

Sofia Georgiadou, volunteer dentist: treating 200 patients a week without healthcare cover #EuroDebtTales http://t.co/uO4w6jfH -- jon henley (@jonhenley)

giovedì 15 marzo 2012

Grecia sulla soglia della povertà: un viaggio interactivo nel paese in difficoltà



Jon Henley is travelling through Greece to hear the human stories behind the European debt crisis. As he tweets and posts photos, audio and video along the way, follow his journey below by navigating around the map and timeline

If you have a story to tell, know someone Jon should talk to or live somewhere you think he should visit, please contact him via email at jon.henley@guardian.co.uk, or Twitter@jonhenley (the hashtag for this venture is #EuroDebtTales)


Grecia sulla soglia della povertà: l'HIV e la malaria fanno ritorno !


March 15, 2012 – GREECE -  The incidence of HIV/Aids among intravenous drug users in central Athens soared by 1,250% in the first 10 months of 2011 compared with the same period the previous year, according to the head of Médecins sans Frontières Greece, while malaria is becoming endemic in the south for the first time since the rule of the colonels. Reveka Papadopoulos said that following savage cuts to the national health service budget, including heavy job losses and a 40% reduction in funding for hospitals, Greek social services were "under very severe strain, if not in a state of breakdown. What we are seeing are very clear indicators of a system that cannot cope.” The heavy, horizontal and “blind” budget cuts coincided last year with a 24% increase in demand for hospital services, she said, “largely because people could simply no longer afford private healthcare. The entire system is deteriorating.”The extraordinary increase in HIV/Aids among drug users, due largely to the suspension or cancellation of free needle exchange program, has been accompanied by a 52% increase in the general population. “We are also seeing transmission between mother and child for the first time in Greece,” she said. “This is something we are used to seeing in sub-Saharan Africa, not Europe. There has also been a sharp increase in cases of tuberculosis in the immigrant population, cases of Nile fever – leading to 35 deaths in 2010 – and the reappearance of endemic malaria in several parts of Greece, notably the south.”According to Papadopoulos, such sharp increases in communicable diseases are indicative of a system nearing breakdown. “The simple fact of the reappearance of malaria, with 100-odd cases in southern Greece last year and 20 to 30 more elsewhere, shows barriers to healthcare access have risen,” she said. “Malaria is treatable, it shouldn't spread if the system is working.” MSF has been active in Greece for more than 20 years, but until now has largely confined its activities to emergency interventions after natural disasters such as earthquakes, and providing care to the most vulnerable groups in the community, including immigrants. It is now focusing on supporting the public health sector, providing emergency care in shelters for the homeless and improving the overall response to communicable diseases. Papadopoulos, who spent 17 years abroad with MSF and returned to her native Greece three years ago, sees hope among the rubble. “What keeps me going is an increasingly strong sense of solidarity among the Greek people,” she said. “Donations to MSF, for example, have of course gone down with the crisis, but donors keep giving, they remain active.”  -Guardian