Il 21 settembre, Ed Crooks, US industry and energy editor de Financial Times, ha intervistato l'amministratore delegato della Shell, Peter Voser, e l'articolo che ne è venuto fuori (Shell chief warns of era of energy volatility) sembra una bomba a frammentazione per l'industria petrolifera e per la politica energetica mondiali. Voser ha detto: «La produzione dei campi esistenti declina del 5% all'anno, nella misura in cui le riserve si esauriscono, tanto che bisognerà che il mondo aggiunga l'equivalente di 4 Arabia saudita o di 10 Mari del Nord nei prossimi dieci anni, solo per mantenere l'offerta al suo attuale livello,anche prima di un qualunque aumento della domanda». Si tratta di circa 40 milioni di barili di greggio al giorno da mettere in produzione, cioè quasi la metà dell'attuale produzione mondiale di petrolio. Shell naturalmente non dice dove si potrà trovare tutto questo greggio così rapidamente e Voser sul Finacial Times dice solo che...