Dopo aver acceso il dibattito su Affaritaliani.it (vedi box), Roberto Preatoni ha deciso di scrivere una lettera aperta a Beppe Grillo, in prima linea nella lotta al nucleare e nel sostenere le rinnovabili. "Abbiamo idee diverse sull'atomo, ma a fare i talebani non ci guadagna nessuno. Basta parlare: togliamo dalle mani dei politici la questione energetica e creiamo un gruppo di studio nazionale indipendente formato da studenti. Poi internet diffonderà le informazioni". Una road map, risparmio, incentivi, innovazione: così si fa il '68 energetico secondo Preatoni.
LETTERA APERTA A BEPPE GRILLO
Caro Grillo, ho assistito al suo intervento contro il nucleare alla trasmissione Anno Zero. Mi permetto di scriverle questa lettera per darle qualche suggerimento affinche' il suo messaggio agli italiani possa essere ancor piu' ficcante ed efficace, criticandola (benevolmente) su alcuni punti, permettendomi pero' alla fine di suggerirle una soluzione. Le premetto che io e lei abbiamo tante cose in comune: la stessa autovettura a basso impatto ambientale per esempio, la stessa rabbia nel vedere l'acqua della val Brembana prendere l'aereo per andare ad essere bevuta a New York, la stessa voglia di un consumo energetico intelligente. Su una cosa pero' discordiamo: sull' opportunita' di utilizzare l'energia dell'atomo. Io ho tutta una serie di motivazioni a supporto di tale opportunita', lei ha le sue per rigettarla e io le rispetto, ma alla fine visto che a fare i talebani non ci guadagna nessuno, ho deciso di fare un passo nella sua direzione e cercare di aiutarla. Anzi di aiutarci. Nel suo ultimo intervento ad Anno Zero lei si e' scagliato contro i soliti nomi, definendoli cadaveri. Ha ragione, sono cadaveri. Ma i cadaveri vanno seppelliti, al massimo ricordati con un pensiero il 2 novembre. Lei invece ogni volta che li nomina li resuscita. Il mio primo suggerimento e' quindi di seppellirli una volta per tutte, altrimenti se ogni volta li costringe alla resurrezione lei fa solo il loro gioco. Questi nomi vanno eliminati. Per sempre. Lei ha detto che gli svizzeri hanno costruito un edificio su un ghiacciaio a 3500 mt. totalmente autonomo dal punto di vista energetico. E' una gran cosa e sia io che lei auspichiamo che le nostre abitazioni si dotino al piu' presto di tale tecnologia. Mi permetto di farle notare pero' che l'autosufficenza energetica domestica e' un primo passo, non un traguardo. Purtroppo il cittadino medio italiano non ha il "privilegio" di abitare in montagna, al di sopra delle nuvole, dove un pannello solare ha un rendimento più elevato che non in città. Nè tantomeno ha la possibilità di costruirsi un edificio come quello da lei indicato, con un tetto interamente ricoperto di pannelli solari, inclinato di 50 gradi e dalle dimensioni di un campo da calcio (http://www.neuemonterosahuette.ch/index.php?lang_choose=1) che nonostante tutto, riesce a soddisfare solo il 90% del proprio fabbisogno energetico. Ed ora, la mia critica piu' forte, seguita da alcuni suggerimenti che vanno tutti pero' nella sua direzione: lei e' un eccellente comunicatore con un indubbio appeal sulle persone. Pero' commette degli errori di strategia. Lei incita le persone ad andare in piazza a protestare dicendo che siamo in guerra. Facendo cosi' sbaglia. Ho assistito nei giorni scorsi al dibattito sul nucleare. Anzi, mi sono fatto parte attiva producendo un paio di interventi su questa testata, cercando di mediare le due posizioni proponendo una terza via (quella del consumo intelligente) che puntualmente, quantomeno giudicando dai commenti dei lettori, non e' stata recepita. Mi sono chiesto il perche' e sono giunto a concludere che ci siano due concause. La prima e' che siamo tutti un po' troppo viziati per prendere seriamente in considerazione l'opportunita'di risparmiare energia riducendo nei fatti i nostri consumi in generale, non solo quelli domestici. La seconda invece e' che il dibattito sul nucleare in Italia e' stato gestito in maniera criminale, complice una stampa perfida. Ad esempio, le faccio notare come la stampa nazionale in questi giorni abbia gradualmente eliminato le parole "terremoto" e "tsunami" dai titoli dei giornali, affiancando quasi sempre il tremendo bollettino dei morti della tragedia giapponese alla parola "Fukushima". Questo genere di atteggiamento, rafforzato (mi permetta di dirlo) da discorsi che inneggiano alla guerra come il suo, fanno si che il dibattito sul nucleare sia morto in partenza e contribuisca invece alla creazione di due schieramenti virtuali: da una parte i santi, gli illuminati antinuclearisti come lei, dall'altra i pazzi criminali autolesionisti come me che vogliono avvelenare con le centrali nucleari il pianeta e i propri figli. Anche qui mi permetto di farle notare che lei e' una persona troppo intelligente per pensare davvero che gli italiani che sono favorevoli al nucleare siano pochi, tutti pazzi criminali e senza figli. Viceversa, ci sono milioni di italiani, tra cui centinaia di migliaia di scienziati che hanno figli cosi' come li ho io, che sono perfettamente coscienti dei costi, dei benefici ma anche dei rischi inerenti lo sfruttamento del nucleare e la loro scelta favorevole e' determinata da una attenta considerazione di tutte le variabili in campo. Il mio suggerimento e' quindi di cambiare atteggiamento, stemperare gli animi e non parlare piu' di guerra di fazioni perche' caro Grillo, alla fine sia che si sia pro o contro il nucleare, a tutti noi e' chiaro in testa che il futuro sia nelle ecosostenibili e tutti auspichiamo che l'energia del futuro sia prodotta così. Solo che lei crede che cio' sia fattibile in tempi ragionevomente brevi mentre io (e tanti come me) no. Sta tutta qua la differenza.Se lei mi dimostra nei fatti che in tempi ragionevolmenti brevi sia possibile fornire energia ecosostenibile per sopperire all'intero fabbisogno energetico italiano, io saro' il primo a cambiare opinione, fare pubblica ammenda e darle il mio incondizionato supporto nel diffondere tale informazione. Ed ora arriviamo alle mie proposte concrete. Innanzitutto Grillo le suggerisco di apporre un cambiamento alla sua strategia. Lei non deve cercare piu' di coinvolgere il pubblico per andare a protestare dai politici. Perche' la faccenda energetica nazionale e' troppo importante per potergliela lasciare in mano. Viceversa, lei deve sollecitare gli italiani a strappare dalle mani dei politici la questione energetica nazionale per arrivare a gestirla autonomamente al di fuori di qualsiasi contesto politico ed industriale. Quindi, invece di aizzare le folle alla caccia all'untore radioattivo, perche' non le coinvolge in un processo fattivo? Come? Sfruttando la sua notorieta'. Se la proposta che mi accingo a farle venisse solo da me, non sortirebbe nessun effetto. Se condivisa e fatta da lei, avrebbe ben altra rilevanza e seguito. Sarebbe opportuno creare un gruppo di studio nazionale indipendente, avente un duplice scopo: innanzitutto informare costantemente i cittadini senza i filtri della stampa tradizionale sul reale stato dello sviluppo delle tecnologie per la produzione delle diverse forme di energia ecosostenibile. Magari istituendo un apposito sito Internet per distribuire tale informazione. Sono sicuro che qualche testata giornalistica online (forse questa) accetterebbe persino di dedicare a questa iniziativa uno spazio a tempo pieno. Inoltre questo gruppo di studio avrebbe il compito di produrre un progetto, una sorta di road map, che dimostri, conti alla mano come sia possibile implementare, via via che le tecnologie specifiche si evolvono e si raffinano, l'energia ecosostenibile nella rete energetica nazionale in tempi e con costi ragionevoli. Tecnologia per tecnologia, analisi, conti, previsioni, proposte di integrazione tutte scritte in un italiano leggibile da tutti. Per arrivare alla fine a produrre una proposta concreta, non basata su supposizioni o chiacchiere che ci porti ad essere veramente indipendenti energeticamente in modalita' compatibile con l'ambiente. Una road map pensata nei minimi dettagli che solo alla fine verrebbe messa sul tavolo dei politici, avendo preventivamente informato pero' milioni di italiani della sua esistenza e dei suoi risultati. Caro Grillo, i politici sono per definizione pigri e conservatori. Ma messi di fronte al fatto compiuto, avendo di fronte un elettorato compatto ed informato correttamente in materia , non potrebbero che adeguarsi. Guardi quanto velocemente hanno voltato la gabbana sul nucleare nei giorni scorsi... Chi dovrebbe essere coinvolto in questo gruppo di studio? Solo ed esclusivamente persone qualificate e senza duplici interessi. Io conosco solo una categoria di persone che rispetti questi requisiti: i giovani studenti. Andiamo nelle universita', coinvolgiamo le nostre migliori giovani menti nel progetto, affidiamo a loro compiti di studio specifici a seconda delle loro specializzazioni. Mettiamoli nella condizione di esprimere il loro potenziale creativo, potenziale che il normale ambiente universitario italiano tenderebbe invece a sopprimere. Diamo loro un progetto concreto, fondamentale per il futuro di tutti sul quale lavorare. Facciamoli sentire carichi di responsabilita', di enormi responsabilita', diamo loro modo finalmente di dimostrare che la loro non e' una generazione di senzapalle, come tanti asseriscono. Consentiamogli di lavorare ad un progetto che tutti quanti vorrebbero avere nel proprio curriculum che magari successivamente sara' la fonte del loro impiego. Gli altri giovani, quelli della rete farebbero da operatori logistici. Coinvolgiamo i giovani senza specifiche competenze tecnico-scientifiche nell'altrettanto importante processo di diffusione costante e capillare dell' informazione attraverso Internet e i social network. Diamo loro il compito di sopperire alla stampa, il che non e' poco. Non abbiamo bisogno della stampa tradizionale, possiamo farne a meno. Essa e' un intermediario dell' informazione poco affidabile. Internet e' nata per disintermediare tutti i processi, approfittiamone. Visto che la fonte di energia piu' pulita e immediatamente disponibile e' l'energia risparmiata, coinvolgiamo gruppi di docenti volontari che in collaborazione con i nostri giovani specialisti creino dei testi da usare nelle scuole per educare i nostri fanciulli al consumo ragionato. Una volta prodotti, rendiamoli pubblici e andiamo a bussare al portone del Ministero della Pubblica Istruzione pretendendo che vengano integrati nei programmi di studio in tutte le scuole elementari italiane. Voglio proprio vedere se la Gelmini di turno avrà il coraggio di dire di no. La societa' si educa partendo dalle menti giovani. Chi ha vissuto una vita intera nell'agio e nello spreco non potra' mai essere ricettivo. Usiamo i nostri giovani ingegnieri elettronici e facciamo progettare loro delle prese multiple che dopo un periodo di tempo predeterminato stacchino automaticamente la corrente agli elettrodomestici in standby. Contattiamo un produttore di materiale elettrotecnico che sia ricettivo e facciamole produrre in larga scala, magari facendole sponsorizzare da qualcuno. Vendiamole agli italiani ad un prezzo vantaggioso cosi' che tutti se ne dotino e possano risparmiare fior di quattrini ogni anno, perche' gli elettrodomestici in stand-by consumano comunque anche quando dormiamo o siamo fuori casa. Spingiamo tutti a dotarsi delle nuove lampade a bulbo fluorescente. Ecco un'altra idea di semplice ed immediata attuazione che consentirebbe di ridurre i consumi domestici di energia e di educare in massa gli italiani: proponiamo al governo di imporre alle aziende fornitrici di energia una politica di tariffazione che incentivi con degli sconti progressivi su degli scaglioni di risparmio energetico. Funzionerebbe cosi': fatto 100 il consumo energetico di una famiglia nell' anno precedente, si chieda preventivamente, ad inizio anno, alla famiglia quali siano le sue intenzioni di risparmio nell' anno solare. Le famiglie potrebbero a loro discrezione, impegnarsi contrattualmente a risparmiare il 5% o il 10%, o il 15% e cosi' via dell' energia rispetto all'anno precedente. Ogni scaglione porterebbe uno sconto che si raddoppia da scaglione a scaglione. Il primo 5% porterebbe sulle bollette un risparmio del 2%. Il secondo 5% del 4%, il terzo dell' 8%, il quarto del 16% (aderire preventivamente al quarto scaglione significherebbe quindi una intenzione di risparmio dell' energia consumata sull' anno del 20%) e cosi' via. Alle famiglie che aderirebbero preventivamente a tale proposta il governo assicurerebbe anche un blocco politico del prezzo, una sorta di assicurazione sugli eventuali aumenti sulle forniture energetiche nell' anno a venire. Di contro, le famiglie che dovessero impegnarsi a rispettare uno qualsiasi degli scaglioni di risparmio, garantendosi questi benefici ma che poi non dovessero rispettarlo, si vedrebbero un aggravio in bolletta (a conguaglio) pari ad un sovrapprezzo superiore al vantaggio economico indebitamente beneficiato. Cosa succederebbe adottando un simile sistema? Succederebbe che le famiglie si precipiterebbero in massa ad aderire allo scaglione massimo di risparmio da loro ritenuto plausibile, considerando che esso e' facilmente raggiungibile prendendo pochissimi accorgimenti quali la sostituzione in blocco delle lampadine incandescenti con bulbi fluorescenti, farebbero attenzione a spegnere le luci, si doterebbero immediatamente delle nostre prese multiple intelligenti, farebbero attenzione a far partire la lavastoviglie e la lavatrice solo a carico pieno. Cosi' facendo. raggungere anche il 25% di risparmio energetico sarebbe alla portata di tutti. Tutto questo e' tecnologicamente fattibile perche' abbiamo introdotto i contatori a telelettura, quindi ogni famiglia potrebbe verificare che i consumi in corso aderiscano alla quota di risparmio sottoscritta attraverso un apposito portale Internet . E magari potrebbero ricevere una notifica via mail una volta alla settimana con il riassunto del loro "stato di servizio", contenente un gratificante messaggio qualora stessero rispettando l'impegno al risparmio sottoscritto. L'anno successivo, vedrebbe la quota di partenza della famiglia sulla quale verrebbero calcolati gli sconti sul secondo anno, abbassarsi per una misura pari ad un quarto del risparmio dell' anno precedente: ad esempio, se la quota originale di una famiglia fosse 100, e nell' anno avesse rispettato la quota di risparmio sottoscritta del 20%, nel secondo anno vedrebbe determinata la sua quota di partenza nella misura di 95, con ampi spazi per continuare quindi a risparmiare. Fukushima LE IMMAGINI Domanda da burocrate contabile: chi tirerebbe fuori i soldi destinati allo sconto? Le famiglie che hanno aderito alla quota di risparmio e non la hanno rispettata, pagando il sovrapprezzo prima menzionato. Ma sopratutto dato che il petrolio non riesce ad essere convertito tutto in energia nelle centrali a combustione, parte del denaro proverrebbe dal risparmio che lo stato otterrebbe comprando meno petrolio. Facciamo due conti. Il rendimento medio di una centrale termoelettrica e' del 35%. Significa che il 65% dell' energia chimica contenuta nel barile di petrolio (o equivalente in gas) viene sprecata nel processo di conversione energetica. La centrale termica quindi si allaccia alla rete pubblica di distribuzione dell' energia elettrica che in Italia e' incredibilmente efficente se paragonata alle reti di distribuzione di altri paesi. Ciononostante in Italia l'energia trasportata, subisce comunque una inevitabile ulteriore perdita dovuta a dispersioni elettriche e termiche (i fili dell' alta tensione scaldano) nell' ordine del 6%. Perciò un altro 2% dell' energia chimica contenuta in origine nel barile di petrolio viene gettata al vento, facendo scendere il rendimento totale al 33%. Sa cosa significa questo? Significa che per ogni barile di petrolio equivalente di energia risparmiata all' origine dal consumatore ci sarebbero ben tre barili di petrolio non acquistati e non consumati. Il trucco sta tutto lì: educare al consumo ragionando al contrario. Anche comprare merce con imballi inutili aiuta ad abbassare la quota di energia nazionale totale. Perche' mai dovremmo comprare una confezione di uova che oltre al necessario imballo di protezione e' avvolto anche da un colorato, invitante ancorchè inutile imballo di cartone? Cartone che viene immediatamente gettato nella spazzatura nonappena il consumatore arriva a casa con la spesa. Cartone che ha consumato energia per essere prodotto e che consumerà energia per essere smaltito. Ma la colpa non e' delle aziende produttrici perche' esse perseguono giustamente il profitto producendo ciò che il mercato vuole. E' colpa del mercato quindi, ed lì che dobbiamo intervenire. Educhiamo il mercato a partire dai nostri bambini con l'ausilio del sistema scolastico, e vedra' che nel tempo prima una azienda, poi due, poi molte ed infine tutte si adegueranno, o spariranno. Verranno persi dei posti di lavoro di fronte ad una riduzione dei consumi indotta da una politica di consumo ragionato? Balle. Nasceranno mille altre aziende specializzate nella produzione e nella logistica a basso impatto energetico. Questa è la regola fondamentale alla base del libero mercato. Faccio notare come i giovani abbiano potuto fare il '68 senza Internet. Oggi hanno a disposizione uno strumento potentissimo che allora non esisteva. Grillo, mettiamo in piedi un '68 energetico! Ha capito? No? Glielo ripeto: mettiamo in piedi un '68 energetico! Il cancelliere tedesco Angela Merkel il 16 marzo 2011 ha annunciato che la Germania si e' data 39 anni di tempo per arrivare a produrre solo l'80% dell'energia da fonti rinnovabili. Lei lo sa come sono i tedeschi, mica scherzano quelli. Stia pur sicuro che la mattina del 16 marzo 2050 i tedeschi staranno producendo l'80% della loro energia da fonti rinnovabili. Pur essendo senza sole e senza mare. Se Grillo dovesse avere ragione e quelli pro-nucleare come me torto (e mi creda, faccio il tifo affinche' sia cosi'), allora per la prima volta nella storia accadra' una cosa incredibile: la mattina del 16 marzo 2050 i tedeschi staranno comprando tutta o parte di quel 20% di energia ecosostenibile che gli manca da noi italiani. Vuole mettere che soddisfazione? Da sola giustifica lo sforzo. Coinvolgiamo quindi tutti nel progetto: giovani qualificati e non, sostenitori e detrattori dell' atomo, bianchi e neri, terroni e polentoni, persino i genovesi! Ma teniamone lontano la classe politica, quella industriale (incluse le lobby verdi), arrivano da li' le vere radiazioni. Grillo lei si deve mettere in testa che se vuole veramente fare qualcosa per risolvere i problemi nazionali, deve sfruttare se stesso e la sua notorieta' per promuovere soluzioni fattive, preconfezionate e pronte all' uso. Altrimenti come dice lei nel suo blog, tutti sono capaci ad abbaiare. Mi perdoni la parole schiette, ma lei e' un grillo, io sono un po' orso, tra bestie ci si intende. In attesa di sue, Roberto Preatoni
Caro Grillo, ho assistito al suo intervento contro il nucleare alla trasmissione Anno Zero. Mi permetto di scriverle questa lettera per darle qualche suggerimento affinche' il suo messaggio agli italiani possa essere ancor piu' ficcante ed efficace, criticandola (benevolmente) su alcuni punti, permettendomi pero' alla fine di suggerirle una soluzione. Le premetto che io e lei abbiamo tante cose in comune: la stessa autovettura a basso impatto ambientale per esempio, la stessa rabbia nel vedere l'acqua della val Brembana prendere l'aereo per andare ad essere bevuta a New York, la stessa voglia di un consumo energetico intelligente. Su una cosa pero' discordiamo: sull' opportunita' di utilizzare l'energia dell'atomo. Io ho tutta una serie di motivazioni a supporto di tale opportunita', lei ha le sue per rigettarla e io le rispetto, ma alla fine visto che a fare i talebani non ci guadagna nessuno, ho deciso di fare un passo nella sua direzione e cercare di aiutarla. Anzi di aiutarci. Nel suo ultimo intervento ad Anno Zero lei si e' scagliato contro i soliti nomi, definendoli cadaveri. Ha ragione, sono cadaveri. Ma i cadaveri vanno seppelliti, al massimo ricordati con un pensiero il 2 novembre. Lei invece ogni volta che li nomina li resuscita. Il mio primo suggerimento e' quindi di seppellirli una volta per tutte, altrimenti se ogni volta li costringe alla resurrezione lei fa solo il loro gioco. Questi nomi vanno eliminati. Per sempre. Lei ha detto che gli svizzeri hanno costruito un edificio su un ghiacciaio a 3500 mt. totalmente autonomo dal punto di vista energetico. E' una gran cosa e sia io che lei auspichiamo che le nostre abitazioni si dotino al piu' presto di tale tecnologia. Mi permetto di farle notare pero' che l'autosufficenza energetica domestica e' un primo passo, non un traguardo. Purtroppo il cittadino medio italiano non ha il "privilegio" di abitare in montagna, al di sopra delle nuvole, dove un pannello solare ha un rendimento più elevato che non in città. Nè tantomeno ha la possibilità di costruirsi un edificio come quello da lei indicato, con un tetto interamente ricoperto di pannelli solari, inclinato di 50 gradi e dalle dimensioni di un campo da calcio (http://www.neuemonterosahuette.ch/index.php?lang_choose=1) che nonostante tutto, riesce a soddisfare solo il 90% del proprio fabbisogno energetico. Ed ora, la mia critica piu' forte, seguita da alcuni suggerimenti che vanno tutti pero' nella sua direzione: lei e' un eccellente comunicatore con un indubbio appeal sulle persone. Pero' commette degli errori di strategia. Lei incita le persone ad andare in piazza a protestare dicendo che siamo in guerra. Facendo cosi' sbaglia. Ho assistito nei giorni scorsi al dibattito sul nucleare. Anzi, mi sono fatto parte attiva producendo un paio di interventi su questa testata, cercando di mediare le due posizioni proponendo una terza via (quella del consumo intelligente) che puntualmente, quantomeno giudicando dai commenti dei lettori, non e' stata recepita. Mi sono chiesto il perche' e sono giunto a concludere che ci siano due concause. La prima e' che siamo tutti un po' troppo viziati per prendere seriamente in considerazione l'opportunita'di risparmiare energia riducendo nei fatti i nostri consumi in generale, non solo quelli domestici. La seconda invece e' che il dibattito sul nucleare in Italia e' stato gestito in maniera criminale, complice una stampa perfida. Ad esempio, le faccio notare come la stampa nazionale in questi giorni abbia gradualmente eliminato le parole "terremoto" e "tsunami" dai titoli dei giornali, affiancando quasi sempre il tremendo bollettino dei morti della tragedia giapponese alla parola "Fukushima". Questo genere di atteggiamento, rafforzato (mi permetta di dirlo) da discorsi che inneggiano alla guerra come il suo, fanno si che il dibattito sul nucleare sia morto in partenza e contribuisca invece alla creazione di due schieramenti virtuali: da una parte i santi, gli illuminati antinuclearisti come lei, dall'altra i pazzi criminali autolesionisti come me che vogliono avvelenare con le centrali nucleari il pianeta e i propri figli. Anche qui mi permetto di farle notare che lei e' una persona troppo intelligente per pensare davvero che gli italiani che sono favorevoli al nucleare siano pochi, tutti pazzi criminali e senza figli. Viceversa, ci sono milioni di italiani, tra cui centinaia di migliaia di scienziati che hanno figli cosi' come li ho io, che sono perfettamente coscienti dei costi, dei benefici ma anche dei rischi inerenti lo sfruttamento del nucleare e la loro scelta favorevole e' determinata da una attenta considerazione di tutte le variabili in campo. Il mio suggerimento e' quindi di cambiare atteggiamento, stemperare gli animi e non parlare piu' di guerra di fazioni perche' caro Grillo, alla fine sia che si sia pro o contro il nucleare, a tutti noi e' chiaro in testa che il futuro sia nelle ecosostenibili e tutti auspichiamo che l'energia del futuro sia prodotta così. Solo che lei crede che cio' sia fattibile in tempi ragionevomente brevi mentre io (e tanti come me) no. Sta tutta qua la differenza.Se lei mi dimostra nei fatti che in tempi ragionevolmenti brevi sia possibile fornire energia ecosostenibile per sopperire all'intero fabbisogno energetico italiano, io saro' il primo a cambiare opinione, fare pubblica ammenda e darle il mio incondizionato supporto nel diffondere tale informazione. Ed ora arriviamo alle mie proposte concrete. Innanzitutto Grillo le suggerisco di apporre un cambiamento alla sua strategia. Lei non deve cercare piu' di coinvolgere il pubblico per andare a protestare dai politici. Perche' la faccenda energetica nazionale e' troppo importante per potergliela lasciare in mano. Viceversa, lei deve sollecitare gli italiani a strappare dalle mani dei politici la questione energetica nazionale per arrivare a gestirla autonomamente al di fuori di qualsiasi contesto politico ed industriale. Quindi, invece di aizzare le folle alla caccia all'untore radioattivo, perche' non le coinvolge in un processo fattivo? Come? Sfruttando la sua notorieta'. Se la proposta che mi accingo a farle venisse solo da me, non sortirebbe nessun effetto. Se condivisa e fatta da lei, avrebbe ben altra rilevanza e seguito. Sarebbe opportuno creare un gruppo di studio nazionale indipendente, avente un duplice scopo: innanzitutto informare costantemente i cittadini senza i filtri della stampa tradizionale sul reale stato dello sviluppo delle tecnologie per la produzione delle diverse forme di energia ecosostenibile. Magari istituendo un apposito sito Internet per distribuire tale informazione. Sono sicuro che qualche testata giornalistica online (forse questa) accetterebbe persino di dedicare a questa iniziativa uno spazio a tempo pieno. Inoltre questo gruppo di studio avrebbe il compito di produrre un progetto, una sorta di road map, che dimostri, conti alla mano come sia possibile implementare, via via che le tecnologie specifiche si evolvono e si raffinano, l'energia ecosostenibile nella rete energetica nazionale in tempi e con costi ragionevoli. Tecnologia per tecnologia, analisi, conti, previsioni, proposte di integrazione tutte scritte in un italiano leggibile da tutti. Per arrivare alla fine a produrre una proposta concreta, non basata su supposizioni o chiacchiere che ci porti ad essere veramente indipendenti energeticamente in modalita' compatibile con l'ambiente. Una road map pensata nei minimi dettagli che solo alla fine verrebbe messa sul tavolo dei politici, avendo preventivamente informato pero' milioni di italiani della sua esistenza e dei suoi risultati. Caro Grillo, i politici sono per definizione pigri e conservatori. Ma messi di fronte al fatto compiuto, avendo di fronte un elettorato compatto ed informato correttamente in materia , non potrebbero che adeguarsi. Guardi quanto velocemente hanno voltato la gabbana sul nucleare nei giorni scorsi... Chi dovrebbe essere coinvolto in questo gruppo di studio? Solo ed esclusivamente persone qualificate e senza duplici interessi. Io conosco solo una categoria di persone che rispetti questi requisiti: i giovani studenti. Andiamo nelle universita', coinvolgiamo le nostre migliori giovani menti nel progetto, affidiamo a loro compiti di studio specifici a seconda delle loro specializzazioni. Mettiamoli nella condizione di esprimere il loro potenziale creativo, potenziale che il normale ambiente universitario italiano tenderebbe invece a sopprimere. Diamo loro un progetto concreto, fondamentale per il futuro di tutti sul quale lavorare. Facciamoli sentire carichi di responsabilita', di enormi responsabilita', diamo loro modo finalmente di dimostrare che la loro non e' una generazione di senzapalle, come tanti asseriscono. Consentiamogli di lavorare ad un progetto che tutti quanti vorrebbero avere nel proprio curriculum che magari successivamente sara' la fonte del loro impiego. Gli altri giovani, quelli della rete farebbero da operatori logistici. Coinvolgiamo i giovani senza specifiche competenze tecnico-scientifiche nell'altrettanto importante processo di diffusione costante e capillare dell' informazione attraverso Internet e i social network. Diamo loro il compito di sopperire alla stampa, il che non e' poco. Non abbiamo bisogno della stampa tradizionale, possiamo farne a meno. Essa e' un intermediario dell' informazione poco affidabile. Internet e' nata per disintermediare tutti i processi, approfittiamone. Visto che la fonte di energia piu' pulita e immediatamente disponibile e' l'energia risparmiata, coinvolgiamo gruppi di docenti volontari che in collaborazione con i nostri giovani specialisti creino dei testi da usare nelle scuole per educare i nostri fanciulli al consumo ragionato. Una volta prodotti, rendiamoli pubblici e andiamo a bussare al portone del Ministero della Pubblica Istruzione pretendendo che vengano integrati nei programmi di studio in tutte le scuole elementari italiane. Voglio proprio vedere se la Gelmini di turno avrà il coraggio di dire di no. La societa' si educa partendo dalle menti giovani. Chi ha vissuto una vita intera nell'agio e nello spreco non potra' mai essere ricettivo. Usiamo i nostri giovani ingegnieri elettronici e facciamo progettare loro delle prese multiple che dopo un periodo di tempo predeterminato stacchino automaticamente la corrente agli elettrodomestici in standby. Contattiamo un produttore di materiale elettrotecnico che sia ricettivo e facciamole produrre in larga scala, magari facendole sponsorizzare da qualcuno. Vendiamole agli italiani ad un prezzo vantaggioso cosi' che tutti se ne dotino e possano risparmiare fior di quattrini ogni anno, perche' gli elettrodomestici in stand-by consumano comunque anche quando dormiamo o siamo fuori casa. Spingiamo tutti a dotarsi delle nuove lampade a bulbo fluorescente. Ecco un'altra idea di semplice ed immediata attuazione che consentirebbe di ridurre i consumi domestici di energia e di educare in massa gli italiani: proponiamo al governo di imporre alle aziende fornitrici di energia una politica di tariffazione che incentivi con degli sconti progressivi su degli scaglioni di risparmio energetico. Funzionerebbe cosi': fatto 100 il consumo energetico di una famiglia nell' anno precedente, si chieda preventivamente, ad inizio anno, alla famiglia quali siano le sue intenzioni di risparmio nell' anno solare. Le famiglie potrebbero a loro discrezione, impegnarsi contrattualmente a risparmiare il 5% o il 10%, o il 15% e cosi' via dell' energia rispetto all'anno precedente. Ogni scaglione porterebbe uno sconto che si raddoppia da scaglione a scaglione. Il primo 5% porterebbe sulle bollette un risparmio del 2%. Il secondo 5% del 4%, il terzo dell' 8%, il quarto del 16% (aderire preventivamente al quarto scaglione significherebbe quindi una intenzione di risparmio dell' energia consumata sull' anno del 20%) e cosi' via. Alle famiglie che aderirebbero preventivamente a tale proposta il governo assicurerebbe anche un blocco politico del prezzo, una sorta di assicurazione sugli eventuali aumenti sulle forniture energetiche nell' anno a venire. Di contro, le famiglie che dovessero impegnarsi a rispettare uno qualsiasi degli scaglioni di risparmio, garantendosi questi benefici ma che poi non dovessero rispettarlo, si vedrebbero un aggravio in bolletta (a conguaglio) pari ad un sovrapprezzo superiore al vantaggio economico indebitamente beneficiato. Cosa succederebbe adottando un simile sistema? Succederebbe che le famiglie si precipiterebbero in massa ad aderire allo scaglione massimo di risparmio da loro ritenuto plausibile, considerando che esso e' facilmente raggiungibile prendendo pochissimi accorgimenti quali la sostituzione in blocco delle lampadine incandescenti con bulbi fluorescenti, farebbero attenzione a spegnere le luci, si doterebbero immediatamente delle nostre prese multiple intelligenti, farebbero attenzione a far partire la lavastoviglie e la lavatrice solo a carico pieno. Cosi' facendo. raggungere anche il 25% di risparmio energetico sarebbe alla portata di tutti. Tutto questo e' tecnologicamente fattibile perche' abbiamo introdotto i contatori a telelettura, quindi ogni famiglia potrebbe verificare che i consumi in corso aderiscano alla quota di risparmio sottoscritta attraverso un apposito portale Internet . E magari potrebbero ricevere una notifica via mail una volta alla settimana con il riassunto del loro "stato di servizio", contenente un gratificante messaggio qualora stessero rispettando l'impegno al risparmio sottoscritto. L'anno successivo, vedrebbe la quota di partenza della famiglia sulla quale verrebbero calcolati gli sconti sul secondo anno, abbassarsi per una misura pari ad un quarto del risparmio dell' anno precedente: ad esempio, se la quota originale di una famiglia fosse 100, e nell' anno avesse rispettato la quota di risparmio sottoscritta del 20%, nel secondo anno vedrebbe determinata la sua quota di partenza nella misura di 95, con ampi spazi per continuare quindi a risparmiare. Fukushima LE IMMAGINI Domanda da burocrate contabile: chi tirerebbe fuori i soldi destinati allo sconto? Le famiglie che hanno aderito alla quota di risparmio e non la hanno rispettata, pagando il sovrapprezzo prima menzionato. Ma sopratutto dato che il petrolio non riesce ad essere convertito tutto in energia nelle centrali a combustione, parte del denaro proverrebbe dal risparmio che lo stato otterrebbe comprando meno petrolio. Facciamo due conti. Il rendimento medio di una centrale termoelettrica e' del 35%. Significa che il 65% dell' energia chimica contenuta nel barile di petrolio (o equivalente in gas) viene sprecata nel processo di conversione energetica. La centrale termica quindi si allaccia alla rete pubblica di distribuzione dell' energia elettrica che in Italia e' incredibilmente efficente se paragonata alle reti di distribuzione di altri paesi. Ciononostante in Italia l'energia trasportata, subisce comunque una inevitabile ulteriore perdita dovuta a dispersioni elettriche e termiche (i fili dell' alta tensione scaldano) nell' ordine del 6%. Perciò un altro 2% dell' energia chimica contenuta in origine nel barile di petrolio viene gettata al vento, facendo scendere il rendimento totale al 33%. Sa cosa significa questo? Significa che per ogni barile di petrolio equivalente di energia risparmiata all' origine dal consumatore ci sarebbero ben tre barili di petrolio non acquistati e non consumati. Il trucco sta tutto lì: educare al consumo ragionando al contrario. Anche comprare merce con imballi inutili aiuta ad abbassare la quota di energia nazionale totale. Perche' mai dovremmo comprare una confezione di uova che oltre al necessario imballo di protezione e' avvolto anche da un colorato, invitante ancorchè inutile imballo di cartone? Cartone che viene immediatamente gettato nella spazzatura nonappena il consumatore arriva a casa con la spesa. Cartone che ha consumato energia per essere prodotto e che consumerà energia per essere smaltito. Ma la colpa non e' delle aziende produttrici perche' esse perseguono giustamente il profitto producendo ciò che il mercato vuole. E' colpa del mercato quindi, ed lì che dobbiamo intervenire. Educhiamo il mercato a partire dai nostri bambini con l'ausilio del sistema scolastico, e vedra' che nel tempo prima una azienda, poi due, poi molte ed infine tutte si adegueranno, o spariranno. Verranno persi dei posti di lavoro di fronte ad una riduzione dei consumi indotta da una politica di consumo ragionato? Balle. Nasceranno mille altre aziende specializzate nella produzione e nella logistica a basso impatto energetico. Questa è la regola fondamentale alla base del libero mercato. Faccio notare come i giovani abbiano potuto fare il '68 senza Internet. Oggi hanno a disposizione uno strumento potentissimo che allora non esisteva. Grillo, mettiamo in piedi un '68 energetico! Ha capito? No? Glielo ripeto: mettiamo in piedi un '68 energetico! Il cancelliere tedesco Angela Merkel il 16 marzo 2011 ha annunciato che la Germania si e' data 39 anni di tempo per arrivare a produrre solo l'80% dell'energia da fonti rinnovabili. Lei lo sa come sono i tedeschi, mica scherzano quelli. Stia pur sicuro che la mattina del 16 marzo 2050 i tedeschi staranno producendo l'80% della loro energia da fonti rinnovabili. Pur essendo senza sole e senza mare. Se Grillo dovesse avere ragione e quelli pro-nucleare come me torto (e mi creda, faccio il tifo affinche' sia cosi'), allora per la prima volta nella storia accadra' una cosa incredibile: la mattina del 16 marzo 2050 i tedeschi staranno comprando tutta o parte di quel 20% di energia ecosostenibile che gli manca da noi italiani. Vuole mettere che soddisfazione? Da sola giustifica lo sforzo. Coinvolgiamo quindi tutti nel progetto: giovani qualificati e non, sostenitori e detrattori dell' atomo, bianchi e neri, terroni e polentoni, persino i genovesi! Ma teniamone lontano la classe politica, quella industriale (incluse le lobby verdi), arrivano da li' le vere radiazioni. Grillo lei si deve mettere in testa che se vuole veramente fare qualcosa per risolvere i problemi nazionali, deve sfruttare se stesso e la sua notorieta' per promuovere soluzioni fattive, preconfezionate e pronte all' uso. Altrimenti come dice lei nel suo blog, tutti sono capaci ad abbaiare. Mi perdoni la parole schiette, ma lei e' un grillo, io sono un po' orso, tra bestie ci si intende. In attesa di sue, Roberto Preatoni