- 1) Il Dalai Lama pensa che il mondo abbia bisogno di concentrarsi per trovare una soluzione al problema dei cambiamenti climatici
Secondo un cablagate trapelato, nel 2009 il Dalai Lama ha chiaramente detto all'ambasciatore americano in India Timothy Roemer, che risolvere il problema del riscaldamento globale è più importante del raggiungimento di un’autonomia politica per il Tibet e che l'America deve collaborare con la Cina per trovare una risposta più efficace a livello internazionale. Il leader spirituale in esilio ha continuato a riferire all’ambasciatore americano che una soluzione politica per il Tibet potrebbe aspettare da cinque a 10 anni, ma che "lo scioglimento dei ghiacciai, ladeforestazione e l'acqua sempre più inquinata da progetti di data mining sono problemi che non possono aspettare". Il Tibet è stato occupato dalla Cina da quando il paese fu invaso dall’ Esercito di Liberazione Popolare nel 1950. Da allora il Dalai Lama è stato la voce principale nella lotta per l'autonomia del Tibet.
Nella stessa riunione il Dalai Lama ha fatto pressione sugli Stati Uniti per avviare dei colloqui con la Cina proprio sul cambiamento climatico, criticando la pratica cinese della costruzione di dighe in Tibet che hanno fatto migrare migliaia di persone e allagato villaggi, templi e monasteri. Egli ha raccomandato che la Cina deve ricompensare i tibetani per l'interruzione del loro stile di vita nomade, offrendo maggiore formazione professionale.
Quando l'ambasciatore Roemer ha discusso l'importanza delle questioni del cambiamento climatico e ha menzionato i progetti bilaterali tra gli Stati Uniti e l'India, il Dalai Lama ha dichiarato che c'erano "tre poli" in pericolo di fusione: il polo nord, il polo sud, ed i ghiacciai al polo del Tibet. In questo nuovo contesto, il Dalai Lama sembra essere intenzionato a sfruttare a intensificare le relazioni USA-Cina per affrontare le pressanti sfide ambientali e dei problemi in Tibet
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