Don Albino Bizzotto fondatore dei Beati i costruttori di pace intraprende un nuovo sciopero della fame e questa volta per l'emergenza ambiente in Veneto
Probabilmente il Governatore Luca Zaia non sarà
d’accordo ma l’emergenza ambiente è così grave in Veneto che don Albino
Bizzotto ha deciso oggi di iniziare un nuovo sciopero della fame per
sollecitare attenzione sulla disastrata situazione in Veneto (così la
definisce lui stesso nel messaggio affidato alla pagina Fb del comitato Conselve) fatta di grandi opere e project financing.
Scrive Don Bizzotto:
Carissima/o,
desidero comunicarti che da venerdì 16 agosto inizierò un digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato, per l’emergenza ambiente.
Vorrei sollecitare l’attenzione e l’impegno sia per la situazione disastrata del Veneto (grandi opere, project financing), che per superare l’inerzia culturale riguardo al territorio.
Non chiedo solidarietà personale, ma questo non significa che io la rifiuti. Ho scelto questo momento per non intralciare le attività di altri comitati.
Se ritieni che la mia iniziativa possa essere utile all’impegno che stai profondendo con il tuo comitato o la tua associazione e che sia possibile coinvolgere altre persone, ne sarei contento, perché assieme potremmo contribuire alla crescita della coscienza comune. Per questo mi rendo pienamente disponibile per organizzare incontri di sensibilizzazione o per proporre prese di posizione condivise.
Durante il digiuno ho intenzione di condurre le consuete attività quotidiane, nei limiti delle mie capacità e forze, permettendo a tutti coloro che lo vorranno di incontrarmi e verificare anche visivamente la serietà dell’impegno preso. Per questo da venerdì vivrò accampato in un camper, parcheggiato nel cortile dell’Associazione stessa, in via A. da Tempo n. 2 a Padova.
Se credi che la mia iniziativa possa essere utile, ti chiedo di darne diffusione attraverso i tuoi contatti.
Ciao. Un saluto di Pace.
Don Bizzotto condurrà il suo sciopero della fame dal suo camper e
contro le grandi opere in Veneto che considera uno spreco di risorse,
suolo, e denaro che non porteranno beneficio alcuno neanche in termini
di lavoro.
Fonte