Volete destituire governi o
regimi? Basta mandargli lo spread a 600 punti. Oppure accusarli di usare il
Sarin. Poi poco importa se lo si sia usato davvero o chi lo abbia usato. Basta
che si dica che sia stato usato e il gioco è fatto. Lo spread, invece, al contrario
del Sarin, non essendo un organofosfato, è più pulito, non inquina, non è
tossico e soprattutto non produce vittime o stermini di massa, almeno
nell'immediato. Prendete un governo di uno stato indebitato, bombardatelo con
lo spread, e avrete ottenuto lo stesso risultato. Lo spread è per veri professionisti
ed è "Politically Correct" .
Il Sarin è per criminali o presunti tali. Ma il risultato non cambia. Però
il Sarin ha qualcosa in più. Ossia offre anche il casus belli, sbandierato da chi vorrebbe imporre la pace, sotto
mentite spoglie.
Ed è ' così che loro pensano
di esportare la democrazia. E lo fanno a suon di cannonate e di missili
Tomahawk, da qualche milione di dollari, lanciati da qualche incrociatore.
Vorrebbero imporre la pace facendo la guerra. La cosa aberrante è che lo fanno
anche arrogandosi il diritto di pensare che le morti da loro indotte, possano
essere meno cruente di quelle dei regimi o dei governi che intendono combattere. Come se fossero più nobili. La morte è sempre morte. Sia
che derivi quale conseguenza dell'oppressione di un popolo per mano del suo
dittatore, sia che derivi da un missile lanciato da un sottomarino. Le guerre
non si fanno per imporre la pace o la democrazia, ma perché si ha un interesse,
sia esso economico che strategico o politico. La storia ce lo insegna.
La
democrazia non ha gli stessi connotati per tutti i popoli del mondo, e
soprattutto presuppone dinamiche ed equilibri complessi, che variano in ragione
ad imponderabili aspetti, circostanze, culture e storie. Ogni popolo ha il
diritto (oltre che il dovere) di disegnarsi il perimetro entro il quale
esercitare la propria democrazia, dotandola degli elementi più consoni al
proprio status, nei modi ritenuti più opportuni e in ragione alle rispettive
culture, alle proprie storie e aspirazioni.
La democrazia non è standardizzabile. La
democrazia non è qualcosa di perfetto. Men che meno esportabile. La democrazia
né si compra, né si vende. La democrazia la si conquista e basta: in un
percorso perpetuo che non conosce mai fine. Perché la democrazia è sempre
perfezionabile. Guardate in giro per il modo, in quei paesi teatro di eventi
bellici apparentemente finalizzati ad esportare democrazia e pace. Osservate
l'Iraq, l' Afghanistan, la Libia, solo per
citare alcuni esempi. Sono tutti paesi che hanno subito pesanti attacchi
militari, in nome della democrazia imposta e della pace indotta. Hanno subito
cambi di regimi o di governi. Hanno patito morte, distruzione e disperazione.
Eppure, ancora oggi, dopo molti anni, tutto sembrano, tranne che democratizzati
o pacificati. Ogni popolo ha il diritto di trovare e percorre la propria
strada, il proprio destino. E di poterlo fare liberamente, lontano dai precetti
imposti da qualsiasi mano apparentemente celeste, come se fosse l'unica
depositaria di bene e verità assoluta.
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