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lunedì 10 settembre 2012

Roma Sì Muove, 8 referendum per una Roma sostenibile

Pubblicato il 09 set 2012 da Andrea Spinelli Barrile



C’è anche e sopratutto l’ambiente tra i temi proposti dal comitato referendario RomaSiMuove: sono già 25mila i romani che hanno firmato le otto proposte referendarie che tra meno di un mese dovranno essere presentate per la validazione e che potrebbero portare Roma ad un referendum storico nei primi sei mesi del 2013.
Welfare, ambiente, mobilità sostenibile, rifiuti, edilizia, tutti argomenti contenuti nel grande contenitore di RomaSiMuove che, con i suoi banchetti sparpagliati per la Capitale, ha meno di 30 giorni per raddoppiare il numero dei firmatari alle proposte referendarie; l’idea, nata da Umberto Croppi (responsabile cultura di Fli), Mario Staderini (segretario dei Radicali italiani) e Angelo Bonelli (segretario dei Verdi), ha il nobile scopo di rendere Roma una realtà più vivibile nella sua complessità con alcuni provvedimenti sicuramente innovativi:
L’istituto del referendum è previsto nello statuto comunale, anche se nessuno fino ad ora l’ha mai utilizzato, si tratta di un fondamentale meccanismo di partecipazione civica messo a disposizione dei cittadini. In questo caso i quesiti sono 8 e riguardano diverse aree tematiche. Ma non è un programma elettorale
Incrementare la mobilità su ferro e le piste ciclabili, la raccolta differenziata porta a porta in tutta l’area metropolitana di Roma, il libero accesso alle spiagge (a Roma c’è anche il mare, ma nemmeno ad Ostia lo sanno visto che per accedervi bisogna trovare un varco tra gli stabilimenti) e alla navigabilità del Tevere (il fiume con cui la città ha ormai perso ogni rapporto di convivenza), il registro dei testamenti biologici e delle coppie di fatto (questo secondo registro è già attivo in alcune circoscrizioni), l’abolizione dei Cda nelle municipalizzate.
Queste sono solo alcune delle proposte di Roma si muove, spiegate nei 100 banchetti in giro per la città:
Il tema della mobilità è di fondamentale importanza per la vivibilità di questa città. Pedonalizzazione del centro, car sharing, percorsi obbligatori per i bus turistici, prolungamento dell’orario delle metro all’1.30. Tutte misure dalle quali non si può prescindere
ha spiegato Umberto Croppi al quotidiano online RomaToday.
La situazione ambientale di Roma è ormai al collasso, dopo anni di emergenza traffico, emergenza rifiuti e emergenza Tevere: una capitale europea con due linee metropolitane malfunzionanti e con un servizio autobus indegno di una città come Roma, dove si differenzia non più del 24% dei rifiuti e il resto si smaltisce nella discarica più grande d’Europa, in cui i fiumi sono inquinati ed il mare è ormai un miraggio tra costruzioni di cemento armato, in cui la crisi si affronta come il boom economico dei ‘60: con il cemento e la svendita di lotti pubblici ai palazzinari in cambio dei soldi (pochi) per fare le infrastrutture. I diritti civili che mancano.
Proprio in questi giorni di caos sociale per via della nuova discarica a Valle Galeria, il comitato promotore RomaSiMuove ha espresso perplessità sulla solidarietà del sindaco Alemanno ai residenti in stato di protesta permanente:
Apprezziamo il suo gesto ma continuiamo a non comprendere perché si ostina a non voler firmare per i nostri referendum, uno dei quali propone l’adozione della strategia rifiuti zero. Non comprendiamo, se e’ davvero pronto a marciare con i cittadini perché si rifiuta di dargli parola, il quesito propone la riduzione della produzione dei rifiuti, l’incentivazione reale del riutilizzo, l’estensione della raccolta differenziata in tutta la città e l’introduzione di un sistema tariffario fondato sulla quantità’ di indifferenziati prodotti da ogni utente. Firmandolo Alemanno darebbe un primo segnale concreto di attenzione alla Valle Galeria e a un diverso sistema di smaltimento dei rifiuti a Roma, basato sulla sostenibilita’ ambientale e non sulle discariche
L’integrazione con l’ambiente e il rispetto del mondo esterno all’ego possono essere modelli di uscita dalla crisi virtuosi e, per utilizzare una parola molto in voga, sostenibili: basta metterci una firma.
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