Gilles-Eric Séralini lo scienziato francese che ha condotto lo studio
che dimostrerebbe la effettiva tossicità degli OGM si dice attaccato
dalla Lobby. Ecoblog di questo studio ne aveva scritto a febbraio annunciando i sostanziosi risultati a cui il gruppo di lavoro misto tra scienziati tedeschi e francesi era giunto.
Ma a febbraio nessuno aveva minacciato il professore Séralini. Come
mai oggi lo scienziato ci inforoma delle denuce e perché lo studio viene
riproposto e sparato con grande risonanza sopratutto dai media
francesi?
Ha detto Séralini:
Sono stato attaccato in maniera estremamente disonesta da lobbisti che si fanno passare per appartenenti alla comunità scientifica. Ossia da quella stessa lobby che ha ottenuto le autorizzazioni per i prodotti OGM.
Accade che lo studio è pubblicato su Food and Chemical Toxicology e che nel frattempo la Corte di Giustizia europea, lo scorso 7 settembre, si pronunci in favore della coltivazione del mais OGM MON 810 in Italia (secondo uno strano principio Vietato vietare) per cui l’EFSA aveva già espresso parere positivo.
In Francia pure la Corte europea si era pronunciata in favore del
MON810 invalidando la moratoria in atto dal 2011 ma nel marzo del 2012,
poco prima della stagione della semina, il governo ha adottato una
misura precauzionale di “esclusione temporanea” per colture
geneticamente modificate, confermata dal Consiglio di Stato nel mese di
maggio. Ma il MON810 resta autorizzato dall’Europa e dunque in procinto
di entrare anche in Francia, che in merito alle proprie scelte agricole
non ama farsi influenzare dagli Stati Uniti. E a nulla sono serviti gli 11 punti a sostegno del blocco degli OGM, inclusa la tutela dell’ ordine pubblico.
E come risposta allo studio di Séralini si sono levate voci contrarie da parte di alcuni gruppi della comunità scientifica.
Da noi il il ministro all’Agricoltura Mario Catania, ha suggerito
una soluzione, secondo me condivisibile, ossia spostare la competenza
relativa agli OGM sul ministero alla Sanità poiché come ha avuto modo di
dichiarare:
Siamo nella parte della tematica sugli Ogm di carattere squisitamente sanitario, non si tratta di coesistenza (di colture Ogm e non, ndr) o di contaminazione ambientale che competerebbero alle Politiche agricole. Forse l’approccio dell’Efsa (l’Autorità di sicurezza alimentare europea, ndr) su queste cose dovrebbe avere un respiro diverso… Mi dicono che possono solo esaminare la documentazione fornita dalle imprese biotecnologiche, che comporta sperimentazioni su periodi relativamente brevi (tre mesi, in genere, mentre lo studio di Séralini è durato due anni, ndr). Sulla filiera sanitaria credo che si debba fare di più: vista la rilevanza della questione e le implicazioni potenzialmente enormi per i consumatori ed i cittadini, penso sia doveroso andare fino in fondo.
Di diverso parere fu in merito il ministro Corrado Clini che si espresse in favore degli OGM, opinione che gli costò le bacchettate proprio dal ministro Catania.
In Francia, invece, si va già duro tanto che il ministro per
l’Agricoltura Stéphane Le Foll propone di rivedere le procedure di
omologazione e autorizzazione degli OGM proprio in seno all’Europa.
Torniamo allo studio in questione, come dichiarato dallo stesso
Séralini è costato 3 milioni di euro e finanziato dalla Fondazione
Charles-Léopold Mayer, e l’associazione CERES, anche se si vocifera che
di fatto dietro tutto ciò ci sia Greenpeace. In ogni caso Monsanto già rispose agli studi dello scienziato.
Di studi circa la pericolosità degli OGM come prodotti per
l’alimentazione ve ne sono probabilmente pochi ma ve ne sono. Uno studio
simile è stato condotto in Russia, per cui erano stati usati criceti alimentati con soia OGM aveva prodotto risultati pure sconcertanti, eppure non si assistette a nessun delirio mediatico.
Ora la sindrome da causa/effetto, ossia approvazione di una legge in
favore delle lobby e conseguente studio che spunta miracolosamente e che
lancia un profondo allarme, si è ancora una volta manifestata. Ma
questa strategia che forse non è proprio vincente, rischia
probabilmente di vanificare un lavoro di quanti provano a fare una
informazione continua, costante e sempre vigile e in allerta.
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