Carlo Vallotto - Metalli-Preziosi.it
NEL MESE DI SETTEMBRE l’oro è tornato ad attirare l’attenzione degli investitori di tutto il mondo, soprattutto dopo le mosse a sorpresa delle principali banche centrali occidentali, che hanno messo in azione gli strumenti di politica monetaria a loro disposizione.
Infatti sia la Federal Reserve Americana che la Banca Centrale Europea hanno aperto i rubinetti per iniettare liquidità nel sistema economico-finanziario nel tentativo di risollevare le sorti di una crisi di proporzioni gigantesche.
La conseguenza attesa dagli investitori che segue appunto queste mosse, è un aumento dell’inflazione o meglio della svalutazione degli assett monetari in generale. Per combattere la perdita di valore causata dagli effetti inflattivi, l’investimento in oro è lo strumento più importante che viene utilizzato dai gestori di tutto il mondo.
Naturalmente i mercati avevano già anticipato questa mossa: infatti i prezzi sono saliti con decisione a partire dal 21 agosto scorso, quando la quotazione dell’oro era ancora intorno a 1.620$ l’oncia. Il 13 settembre la FED non ha deluso le attese degli operatori e ha lanciato, come da attese, il terzo round di allentamento monetario (QE3), generando un nuovo boom dei prezzi dell’oro.
Dal 21 agosto scorso infatti la quotazione dell’oro è salita quasi del 10%, anche se poi c’è stato un fisiologico pullback dei prezzi a seguito delle prese di beneficio degli investitori posizionati al rialzo da diverso tempo. Gli investitori istituzionali sono da alcune settimane fortemente bullish sull’oro e sono convinti che il rally possa continuare ancora nei prossimi mesi.
Secondo Bank of America Merrill Lynch, il prezzo dell’oro raggiungerà quota 2.000$ l’oncia nella prima parte del 2013 ma entro la fine del 2014 la quotazione potrebbe addirittura salire fino a 2.400$ l’oncia, a seguito delle politiche monetarie ultra-espansive di BCE e FED.
La banca d’affari statunitense ritiene quindi che “alla luce di un quantitative easing a tempo indeterminato, la pressione rialzista sui prezzi dovrebbe continuare fino a quando l’andamento dell’occupazione non giustificherà un cambio di strategia”. Gli strategist dell’istituto finanziario ritengono pertanto che la situazione attuale non subirà cambiamenti almeno per i prossimi due anni.
Di parere leggermente più conservativo sono gli analisti di Morgan Stanley, che vedono il prezzo dell’oro stabilizzarsi intorno a 1.750$ l’oncia nell’ultimo trimestre dell’anno in corso, mentre il prezzo medio per il 2013 sarà intorno a 1.816$ l’oncia.
Hussein Allidina, analista finanziario per le commodity di Morgan Stanley, ritiene che “l’outlook sull’andamento del costo del denaro, il sostegno che la crisi dell’Eurozona garantisce all’avversione al rischio e l’andamento dei fondamentali giustificano l’esposizione all’oro”. Altre banche d’affari sono long sull’oro, come Ubs e Ubp.