Rifiuti, in Italia il 50% finisce in discarica
Pubblicato il 17 set 2012 da Andrea Spinelli Barrile
Un giro d’affari, quello dei rifiuti su scala mondiale, dal valore di
400 miliardi di dollari l’anno per le 4 miliardi di tonnellate di
immondizia prodotte annualmente; l’Italia, purtroppo, non si piazza
molto bene nel “ranking mondiale” della monnezza: il Belpaese infatti
smaltisce in discarica il 50% dei rifiuti che produce, con picchi
dell’80% (superiore quindi alla media planetaria) in alcune regioni.
La notizia peggiore è che spesso le discariche italiane
non sono nemmeno a norma a causa del mancato pre-trattamento degli
scarti; la strada intrapresa porta, innegabilmente, a soluzioni virtuose
ma siamo ancora piuttosto arretrati, lontani da quegli standard europei
che chiedono la chiusura delle discariche, sostituite da pratiche virtuose di recupero.
La regione meno virtuosa è la Sicilia,
che smaltisce in discarica il 93% dei rifiuti che produce (di cui meno
del 30% viene pretrattato), mentre la più virtuosa è l’Emilia Romagna
che registra un -15% di rifiuti conferiti in discarica.
Non si tratta solo di un obiettivo ambientale, ma anche economico: secondo l’ISWA infatti il trattare i rifiuti con altre modalità potrebbe portare, solo in Italia, migliaia di nuovi posti di lavoro; milioni nel mondo.
David Newman, presidente ISWA, ha dichiarato in tal senso:
bisogna trasformare il 70% dei rifiuti avviati allo smaltimento in discarica in materia soggetta a recupero creerebbe milioni di nuovi posti di lavoro in un settore che già impiega 40 milioni di persone nel mondo. Attraverso l’attivazione di nuovi sistemi di raccolta differenziata, recupero e trasporto presso impianti dedicati, questo già significativo numero potrebbe facilmente raddoppiare
Un evidenza in tal senso è la Regione Campania,
famosa nel mondo per camorra e monnezza: l’incremento della raccolta
differenziata (e l’entrata a regime dell’inceneritore di Acerra) ha
portato non solo ad una riduzione dello stoccaggio in ecoballe ma anche
importanti ripercussioni sul dato occupazionale; secondo la Commissione
Europea per ogni 10mila tonnellate di rifiuti in discarica si registra
un addetto.
La stessa quota di rifiuti indirizzata a compostaggio o recupero
registrerebbe 10 addetti. Un dato che si commenta da solo e mi fa fare
una domanda piuttosto chiara: che aspettiamo a differenziare i rifiuti?
Fonte:
http://www.ecoblog.it/post/31065/rifiuti-in-italia-il-50-finisce-in-discarica