Banconote di carta colorata che affiancherebbero l'euro. Con l'ingresso a Parma dello scec, i cittadini si troverebbero in tasca euro e scec. I primi, spendibili in tutta Italia e Europa, i secondi utilizzati nell'economia locale come strumento per calmierare i prezzi.
Voci insistenti danno l'entrata in circolazione dello Scec molto vicina, ma dall'assessore Cristiano Casa arriva subito una mezza smentita: "Le frasi che mi si attribuiscono (in relazione all'uso della nuova moneta ndr) sono corrette, ma non le ho dette io. È ancora presto per parlare di un'introduzione vera e propria dello Scec a Parma - prosegue l'assessore - lunedì sera c'è stato un incontro interlocutorio con cittadini e commerciati vicini al Movimento 5 stelle per valutare la fattibilità del progetto che fa parte del nostro programma. Uno strumento che rivitalizzerebbe l'economia locale, il commercio del nostro centro storico, di vicinato".
Precisiamo che lo Scec non è una vera e propria moneta, bensì un bene di scambio (detto Buono Locale di Solidarietà) volto ad ottenere una riduzione di prezzo. Il rapporto euro scec è di 1 a 1. Inizialmente, presso i negozi che aderiscono all'iniziativa, i clienti pagheranno in euro e riceveranno una piccola percentuale del resto -oscillante tra il 5 e il 30%- in Scec, da poter utilizzare a sua volta come moneta corrente presso gli esercizi in lina con l'iniziativa.
"Con lo scec -spiega sempre l'assessore Casa- da una parte i cittadini aumenterebbero il loro potere d'acquisto, dall'altra i commercianti i loro affari. Dove è arrivata questo bene di scambio alternativo ci sono stati buoni risultati. La nostra filosofia -conclude- è condividere le cose. Per questo ne parleremo prima con le associazioni di categoria e parmigiani".
La Confesercenti ammette infatti di non sapere ancora nulla del progetto. Lo trova interessante, ma è desiderosa di sapere dettagli.
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