Caro Dr. Rossi,
ho letto con grande piacere che l'E-Cat domestico sarà sul mercato a breve! Non vedo l'ora. Ma l'E-Cat domestico richiederà anch'esso una ricarica ogni 6 mesi? E da parte di chi?
La risposta di Rossi è molto interessante:
Sì, ogni sei mesi l'E-Cat domestico va ricaricato. L'operazione di ricarica sarà fatta dallo stesso cliente o dal suo idraulico o impiantista di fiducia. Sarà molto semplice.
Se fino a oggi la prassi sembrava escludere l'intervento diretto sul combustibile da parte del cliente, da ora la questione cambia completamente. La risposta potrebbe essere nel nuovo "serbatoio", se così si può chiamare, contente la miscela segreta di nichel, idrogeno e del fantomatico "catalizzatore" che innesca la reazione di fusione fredda (o meglio LENR).
In un precedente commento, infatti, lo stesso Rossi aveva pronunciato delle parole che ora sembrano più chiare in merito al "reverse energineering" dell'E-Cat. Ovvero la possibilità che qualcuno, smontandolo, capisca come funzioni e possa copiarlo. Ecco cosa aveva scritto sul Journal Rossi:
Il reverse engineering sarà, credo, impossibile a causa di un sistema che abbiamo inventato per questo scopo. Ma anche se qualcuno ci dovesse riuscire, sarà comunque impossibile per lui competere con noi economicamente.
Il serbatoio-cartuccia di combustibile, quindi, sarebbe blindato da un misterioso sistema di protezione. Ciò rende sicura la sostituzione del combustibile: chi un giorno dovesse trovarsi davanti un E-Cat con il libretto di istruzioni in mano per fare una ricarica, non potrebbe fare altro che guardarla e sostituirla senza capirci molto. Un po' fai date, un po' plug'n'play.
Fonte: Journal Of Nuclear Physics
Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!