Interrogato sulla fusione fredda, meglio conosciuta al mondo scientifico con l'acronimo LENR (Low Energy Nuclear Reaction), Storms ha fatto intendere che il catalizzatore italiano testato a Bologna e ormai emigrato negli Stati Uniti insieme ad una serie di commenti diffidenti, potrebbe funzionare e a lungo termine determinare le sorti energetiche mondiali.
All'interno dell'intervista, Storms si è soffermato a lungo sulla necessità che tali esperimenti possano essere replicabili e sul modo in cui la ricerca scientifica deve essere indirizzata. Numerose sono state le domande poste dagli ascoltatori, cui l'esperto ha risposto in diretta.
La maggior parte di essi ha sollevato un quesito: la possibilità di vedere l'E-Cat all'opera negli Stati Uniti è davvero reale come si dice? In particolare, la potenziale applicazione e l'uso del dispositivo di Rossi in America è auspicabile sia per uso domestico che non?
E Storms è stato cautamente ottimista, dando credito all'E-Cat per la serie di demo e per il rispetto e l'autorevolezza delle persone qualificate che hanno assistito ai test e osservato da vicino il funzionamento del catalizzatore. Ne parla in termini positivi, ma senza avallare la convinzione che l'E-Cat sia già un affare concluso.
Tra gli argomenti trattati, nella seconda parte dell'intervista, vi sono state le difficoltà di Andrea Rossi e i suoi sforzi per commercializzare i suoi dispositivi. Più graditi agli States che altrove, ma ancora in bilico.
L'intervista si sposta poi dal focus dell'E-Cat all'argomento più generico delle reazioni nucleari a freddo. Secondo Storms sarebbero necessari nuovi finanziamenti per la ricerca sulle LENR ma anche un vero e proprio cambiamento di paradigma nel trattamento di questioni come quella della fusione fredda.
E infine solleva un timore, ossia che le nazioni industrializzate possano tentare di gestire in esclusiva questa nuova tecnologia.
Francesca Mancuso
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