Il 22 ottobre la Camera ha adottato una mozione di maggioranza, favorevole alla combustione di Css nei forni. Ma uno studio pubblicato negli Usa dalla rivista "Environmental Health" evidenzierebbe una correlazione positiva tra le emissioni di diossine e l'insorgere di Linfomi non-Hodkin per chi vive nei pressi di questi impianti
In Italia chi si oppone alla combustione dei combustibili solidi secondari (Css) negli
altiforni dei cementifici lo farebbe "per ideologia o superstizione",
come ha commentato un esponente del governo dopo che il 22 ottobre
scorso alla Camera è stata votata una mozione presentata dalla
maggioranza.
Tuttavia un articolo pubblicato qualche mese fa negli Usa da Environmental Healt,
una delle più autorevoli riviste scientifiche per quanto riguarda
l'analisi del rapporto tra ambiente e salute degli esseri umani -"Residential proximity to industrial combustion facilities and risk of non-Hodgkin lymphoma: a case–control study"-,
documenterebbe "per la prima volta nella letteratura internazionale
che esisterebbe una correlazione positiva tra vivere in un raggio di tre chilometri da cementifici che bruciano rifiuti e il rischio di contrarre un Linfoma non-Hodgkin (Lnh)" spiega Agostino Di Ciaula, dell'Associazione medici per l'ambiente-ISDE Italia.
La stessa correlazione, aggiunge Di Ciaula, "era già
stata riportata in letteratura, ma solo per chi viveva vicino agli
inceneritori. Secondo il gruppo di ricercatori che ha curato l'articolo,
il rischio sarebbe da mettere in relazione alle emissioni di diossine.
Lo stesso gruppo in precedenza aveva pubblicato un altro studio in cui
avrebbe dimostrato la presenza di quantità importanti di diossine nella
polvere di casa degli appartamenti prossimi a dei
cementifici/inceneritori".
Il Linfoma non-Hodgkin, oggetto
dell'analisi, è un tipo di tumore abbastanza raro, e rappresenta
-afferma Di Ciaula- "solo la punta di un iceberg: bisognerebbe superare
la visione cancro-centrica delle patologie -spiega il medico dell'Isde-,
ma esistono tutta un'altra serie di patologie che sono dovute ad altri
inquinanti, e che sono correlate a problemi respiratori,
cardio-circolatori, neuro-motori. Il LNH fa impressione, perché è un
tumore, ma in termine di 'danni' non è l'aspetto più importante".
Lo studio ha coinvolto ricercatori del National
Cancer Institute, del Cancer Research Center, dell'United States
Environmental Protection Agency (EPA) e di numerose università degli
Stati Uniti d'America, ed ha preso in rassegna numerose tipologie di
impianti (tra gli altri, inceneritori ed acciaierie), compresi i
cementifici che bruciano rifiuti.
Fonte:
http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4344