Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio e tool open-source per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...
COMUNICATO STAMPA L’acqua è un bene comune: privata della sua gestione pubblica non lo è più Da anni Legambiente è parte di un movimento più vasto di critica radicale all’attuale modello di gestione delle risorse idriche, sia che ci si occupi dell’acqua in Italia sia che ci si confronti con i temi del suo uso planetario. Suscita infatti preoccupazione l'ingresso sempre più massiccio nella gestione dei servizi idrici di gruppi multinazionali, in cordata fra loro o in partnership con società multiutilities nate dalla fusione di ex-aziende municipalizzate. L’acqua in quanto diritto fondamentale e bene comune, non può diventare appannaggio di pochi. La privatizzazione incontrollata delle reti idriche, stimolata dalla falsa illusione di una migliore gestione, porterà di fatto ad un nuovo terribile divario tra ricchi e poveri, perché solo chi potrà pagare avrà la possibilità di usufruire del servizio. Sul fronte dei costi l’acqua a gestione privata in bottiglia oscilla tra i 2...