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domenica 24 gennaio 2010

COGENERAZIONE- domande

Quanto costa
Il prezzo varia molto in base alla potenza e al modello.
La commercializzazione è molto limitata in Italia e quindi non esiste un prezzo di riferimento di mercato.

Incentivi economici
La cogenerazione è assimilata all'energia rinnovabile ed è ritenuta fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto. Gode quindi di finanziamenti statali e regionali, del recupero dell'IRPEF del 55% e dell'aliquota IVA al 10%.
Parte del combustibile utilizzato in cogenerazione è defiscalizzato.

Sono previsti incentivi sia sull'investimento iniziale per l'installazione della macchina che per l'energia prodotta. Per l'attribuzione di tali benefici non è sufficiente la produzione contemporanea di elettricità e calore da uno stesso impianto, ma è necessario che gli impianti garantiscano un significativo risparmio di energia (Indice di Risparmio Energetico almeno del 10%) e che producano almeno il 15% di energia termica sul totale prodotto, (delibera AEEG 42 del 2002).
INVESTIMENTO INSTALLAZIONE
Finanziamento del 20 o 30% per la realizzazione di progetti pilota per la promozione della cogenerazione diffusa (Gazzetta Ufficiale N.85 del 13/04/2005). Finanziamenti agevolati e contributi sono periodicamente messi a disposizione da alcune Regioni.
Recupero dell'IRPEF del 41% (confermato per il 2006) nel caso di installazione in edifici esistenti (Legge 23 Dicembre 2005 n. 266).
Aliquota IVA al 10%.
ENERGIA PRODOTTA
La cogenerazione è assimilata alle rinnovabili e quindi gode della priorità di dispacciamento nelle reti, indipendentemente dal merito economico (decreto Bersani, n.79/99): il distributore locale è tenuto a ritirare l'energia immessa in rete.
Micro-cogeneratori di potenza elettrica superiore a 20kW
Sono considerati Officine Elettriche ai sensi del decreto 504 del 1995: è richiesta denuncia all'Ufficio Tecnico di Finanza ed è concessa la vendita dell'energia elettrica prodotta e non autoconsumata.
La bassa remunerazione del kWh elettrico prodotto, stabilita dalla delibera AEEG 34 del 2005, non rende conveniente tale soluzione (prezzo medio sulle varie fasce orarie di circa 6 centesimi), a meno che l'impianto non sia abbastanza grande da permettere un accordo bilaterale a condizioni migliori.
Vengono applicate le imposte (erariale di consumo e addizionali) a tutta l'energia elettrica prodotta, anche se autoconsumata (valore pari a quello che si pagherebbe acquistando l'energia dal distributore locale, ma senza IVA: attualmente 0,0124 ¤/kWh per utenze industriali, 0,02329 ¤/kWh per usi domestici residenti con potenza impegnata superiore a 3kW, 0,0251 ¤/kWh per usi domestici non residenti).
La tariffa del gas metano utilizzato in cogenerazione usufruisce della defiscalizzazione (è esente da imposta di consumo il gas metano utilizzato per la produzione di energia elettrica, nella quota di 0,25 mc/kWh).
Micro-cogeneratori di potenza elettrica non superiore a 20kW
Non sono soggetti all'obbligo di denuncia all'Ufficio Tecnico di Finanza ed al pagamento delle imposte sull'energia autoconsumata (decreto 504 del 1995, Art. 52 - come modificato dalla legge 133/99, Art. 10, comma 8 - e Art. 53).
Nella pratica molti operatori preferiscono non avvalersi di questa agevolazione, poichè la mancata installazione di dispositivi di misura fiscale non permette di godere della defiscalizzazione sul gas metano. Gli impianti vengono quindi denunciati all'Ufficio Tecnico di Finanza e trattati dal punto di vista fiscale come gli impianti al di sopra dei 20kW.
L'estensione dello "scambio sul posto", già previsto per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenze inferiori ai 20kW di picco, anche alla micro-cogenerazione garantirebbe implicitamente di vendere l'energia prodotta alla stessa tariffa dell'elettricità acquistata dal distributore locale.

http://www.casasoleil.it/015/HTML/efficienza-energetica/micro-cogenerazione.htm