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mercoledì 26 dicembre 2012

Trasformare l'aria in acqua

Sembra impossibile, giusto? Sbagliato. Lo scarabeo del deserto del Namib lo ha fatto per secoli, semplicemente dando le spalle al vento. Le ali dell’insetto sono coperte di micro protuberanze che gli permettono di carpire l’acqua dall’aria. L’ironia in tutto ciò è che questo scarabeo è sopravvissuto.
suto per ere nel deserto, mentre 1.4 miliardi di persone su questo pianeta continuano a non avere accesso all’acqua potabile.

Il co-fondatore della NBD Nano, Miguel Galbez, ha affermato che la sua compagnia – formata da un piccolo team proveniente dal Massachusetts Institute of Technology e dall’Università dell’Illinois di Chicago – sta cercando di copiare il modo di comportarsi di questa creatura. “Abbiamo sviluppato in laboratorio rivestimenti che imitano la schiena dello scarabeo – non abbiamo bisogno di un preesistente corpo idrico [come le altre tecnologie di estrazione dell'acqua], solo di aria.” I potenziali usi vanno dall’auto-riempimento di bottiglie d’acqua e contenitori per acqua potabile, alla creazione di acqua per le centrali elettriche – 80 percento delle quali utilizzano in parte impianti a vapore.

www.nbdnano.com
Genitronsviluppo

mercoledì 19 dicembre 2012

5 impressionanti isospettabili forme di sorveglianza della popolazione


Psiche
Perché il potere occulto ha necessità di monitorare ogni aspetto della nostra vita?

Perché ha dovuto creare addirittura degli autoattentati onde indurre le necessità di azzerare i diritti alla privacy di ogni individuo?

Perché la tassazione è diventata brutale ed invasiva?

Cosa temono i manipolatori del reale e dell’immaginario?

Cosa potrebbe sfuggire loro?

Un interessante articolo di Tana Ganeva su Alternet:

Cinque impressionanti Tattiche di Sorveglianza

Le erosioni delle libertà civili degli americani dipendono dagli elevati livelli di apatia pubblica. (…) Nel frattempo, alcuni delle più grandi minacce alla privacy, oltre ai dati non sicuri on-line oppure al tracking degli iPhone o dei GPS, sono fisicamente discrete e quindi facilmente ignorate. E ci vorrà meno di un anno o due per vedere il cielo invaso da aerei droni spia. Così un metodo di monitoraggio, che sembra letteralmente provenire dalla sceneggiatura di un film di fantascienza, ci aiuta a rivelare come su larga scala la sorveglianza commerciale è diventata assai sofisticata e governativa. Di seguito i cinque recenti sviluppi che sembrano quasi irreali nella loro spaventosa distopia:

1. Gli autobus ed i tram che possono sentire quello che dici.
Non si può davvero andare da nessuna parte in America senza essere seguiti dalle telecamere. Ma vedendo che non sono sufficienti, secondo un rapporto del Daily, tutte le città si stanno attrezzando per l’ascolto di conversazioni private sui mezzi pubblici. A San Francisco, i funzionari della città hanno intenzione di installare telecamere di sorveglianza che registrano i 357 autobus e filobus giornalieri. Questi sistemi hanno la capacità di filtrare il rumore di fondo e di migliorare la registrazione della conversazione tra passeggeri. I funzionari hanno detto che lo scopo di questo sistema è semplicemente quello di aiutarvi a risolvere le controversie tra gli utenti del bus. I funzionari di San Francisco non fanno commenti, ma il Daily ha trovato documenti giustificativi su questa tecnologia di approvvigionamento di dati. “Lo scopo di questo progetto è quello di sostituire i sistemi esistenti di videosorveglianza della flotta SFMTA con un nuovo affidabile e tecnologicamente avanzato sistema in grado di aumentare la sicurezza dei passeggeri e di migliorare l’affidabilità e la manutenzione del servizio”. È un bene che il ‘Department of Homeland Security’, che copre l’intero costo del sistema di monitoraggio di San Francisco, si ostini a garantire corse in autobus piacevoli per i passeggeri!

2. I manichini che possono vedere.
Una manciata di rivenditori negli Stati Uniti e in Europa stanno installando manichini nei loro negozi in grado di determinare età, sesso e razza dei clienti, così come Bloomberg ha riferito il mese scorso. Non preoccupatevi, il dispositivo di riconoscimento del volto è nascosto, quindi non c’è modo di sapere se le bambole di plastica giganti nel negozio che vi guarda lo hanno oppure no. La società che ha sviluppato i modelli (nome Eye-See) vende i suoi articoli come segue: Questa speciale telecamera installata nella testa del manichino analizza i tratti del viso delle persone che passano attraverso la sua parte anteriore e fornisce informazioni statistiche di fondo, utili per lo sviluppo di strategie di marketing mirate. Il software può anche fornire altri dati come il numero di persone che passano davanti ad una finestra o vetrina in determinati momenti della giornata. Sono inoltre in procinto di sviluppare la tecnologia che cattura nelle conversazioni dei clienti alcune parole chiave per aiutarli ad adeguare i propri piani di marketing. Uno schermo di pubblicità, espressamente destinata a ciascun cliente, è anche il futuro di Eye-See. In realtà, lo scenario ideale non sarebbe se i clienti fossero sostituiti da manichini programmati per comprare qualcosa altro?

3. Orologi biometrici.
Per troppo tempo, i datori di lavoro non hanno avuto la possibilità di estrarre ogni secondo lavorativo dai loro dipendenti con precisione scientifica. Grazie alle meraviglie della tecnologia di riconoscimento facciale, molti dipendenti (a basso costo di manodopera) hanno l’obbligo di effettuare il login sui luoghi di lavoro a lavorare sul riconoscimento del volto invece di usare carte, chiave o codici. Orologi biometrici come FaceIn, più comunemente in uso nei cantieri, possono creare un avatar dei lavoratori e la macchina continuerà e maturerà con il dipendente, segnalandone tutti i suoi spostamenti. Nel frattempo, molti ristoranti fast food ed alcuni rivenditori cominciarono a utilizzare orologi a registrazione biometrica di impronte digitali, come il ‘U.are.U’: un lettore di impronte digitali per evitare che i dipendenti si allontanino prima del termine del lavoro.

4. La marcatura dei bambini.
È meglio formare le persone nel campo della robotica presto e molte scuole americane, aiutati dai fornitori di tecnologie di sorveglianza, ci stanno lavorando. Il mese scorso, al secondo anno della Texas School District hanno continuato a chiedere gli studenti di indossare i chip RFID che seguono i loro movimenti, ma questo è solo l’inizio. Gli amministratori delle scuole in tutto il mondo hanno installato TVCC e macchine fotografiche, RFID e Monitor di tracciamento GPS, per sapere dove gli studenti vanno e cosa fanno, come David Rosen ha riportato per AlterNet. Un programma pilota per gli studenti delle scuole medie ha utilizzato il GPS per garantire che i bambini non siano in ritardo: per ogni giorno perso di scuola, gli studenti ottengono un sistema automatizzato di sveglia che li chiama per ricordare loro di andare a scuola in orario. Inoltre, cinque volte al giorno, sono tenuti a inserire un codice che traccia le loro posizioni: quando vanno a scuola, quando arrivano a scuola a mezzogiorno, quando lasciano la scuola, sino a 20 ore. A questi studenti è stato anche assegnato un adulto “coach” che ha chiamato almeno tre volte alla settimana per vedere cosa stanno facendo e per aiutarli a trovare modi efficaci per garantire il loro arrivo puntuale a scuola.

5. Archivi di dati biometrici.
Le agenzie federali che vanno dall’FBI al ministero della Difesa, sino al DHS stanno ridisegnando i loro database per includere l’iride, la voce, le misure dell’andatura, il riconoscimento facciale e le registrazioni di cicatrici e tatuaggi. Essi hanno anche un mandato per scambiare queste informazioni tra le varie agenzie e con soggetti stranieri ‘anonimi’.

Autrice: Tana Ganeva / Fonte originale: alternet.org / Fonte: freeskies.over-blog.com

Tratto da: http://www.ecplanet.com/node/3667

Snow in Norway at some points reaches 4.5 meters 19/12/2012




Il sud-ovest della Norvegia ha sperimentato forti nevicate, e alcune zone hanno accumulato 4,5 metri di neve, riportano i media locali.
http://www.storm.no/nyheter/hvor-snoer-det-minst-3950243.html

giovedì 13 dicembre 2012

BRESCIA: Rischio contaminazione


C’è un grazioso volantino pieghevole, firmato dall’Assessorato all’Ambiente e Ecologia di Brescia e distribuito alla popolazione, che illustra con disegni colorati le misure precauzionali e i comportamenti che i cittadini (specie i bambini) devono evitare per proteggere la propria salute e ridurre i rischi di contaminazione: non giocare in mezzo ai prati, non rimanere a contatto con il suolo, non sdraiarsi e non stazionare sui manti erbosi, non giocare con la terra e con i fiori, lavare accuratamente e regolarmente qualunque cosa (mani, giocattoli, indumenti) sia stata a contatto con l’esterno.
Ci sono otto moderne stalle dove si produceva ottimo latte e ora sono vuote, abbandonate, chiuse d’ufficio: nel latte munto le diossine erano troppo alte.


Ci sono i dati di ARPA, 5 prelievi effettuati a 30 cm di profondità nel terreno, in aree residenziali e verdi dove vivono tuttora 25.000 persone, che registrano concentrazioni di diossina e pcb centinaia di volte superiori rispetto ai limiti di legge. Più che a Seveso. Più che a Taranto.
E poi c’è il dott. Fulvio Porta, Primario dell’Unità di Oncoematologia Pediatrica, che ammutolisce i presenti durante un convegno, alla presenza di dirigenti Arpa e magistrati della locale Procura della Repubblica, riportando un dato statistico: aumento del 20 per cento dei tumori infantili (da 0 a 14 anni) rispetto agli anni Cinquanta.
Non siamo a Seveso, 1976. E nemmeno a Taranto, 2011. Ci troviamo a Brescia, a.d. 2012. E la vita prosegue seguendo un’apparente, spaventosa normalità. Non c’è stato alcun incidente di particolare rilevanza; nessun tentativo di alterare i dati delle rilevazioni; non ci sono imprenditori che corrompono periti e consulenti. Suolo aria e acqua sono intrisi di micidiali veleni prodotti e accumulatisi per decenni dalle attività industriali, alcune chiuse (Caffaro, policlorobifenili) altre tuttora in corso. Una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Chemosphere-Environmental Toxicology and Risk Assessment, poco diffusa fra gli abitanti e in lingua inglese, raffronta i risultati delle analisi del sangue umano di cittadini residenti in aree a rischio della Campania (la “terra dei fuochi” tra i casertano e il napoletano descritta da Roberto Saviano in Gomorra) di Brescia: il sangue dei bresciani presenta concentrazioni di diossine e PCB da due a venti volte superioririspetto ai cittadini della Campania direttamente esposti nelle aree a rischio.
Un cocktail di veleni che fa di questo territorio uno dei siti più inquinati d’Europa. Lo sanno tutti. E tutti sanno che non esiste un provvedimento miracolistico in grado di depurare improvvisamente la falda contaminata, i terreni insalubri e l’aria inquinata. Servono risorse, e serve un piano.

Ecco: la cosa che più angoscia, in questa spaventosa normalità lombarda e bresciana, è l’assenza di un piano, di una strategia (alla quale, ovviamente, devono agganciarsi le necessarie risorse, nazionali e comunitarie). Regione assente, governo idem. Quasi come se la comunità locale, abbandonata a sé stessa, avesse accettato come inevitabile il fatto di convivere con alte concentrazioni di diossine nel sangue umano e nel latte materno, pur sapendo le conseguenze di tutto questo.
Per Umberto Ambrosoli e per gli altri candidati alla presidenza della Regione Lombardia, una sfida inevitabile: trasformare la bomba ecologica bresciana in un laboratorio di risanamento ambientale all’avanguardia in Europa, perché avviare una nuova politica sanitaria a tutela della salute dei cittadini significa, specie in Regione Lombardia, una cosa semplice: prevenzione.

martedì 11 dicembre 2012

'Gli alieni sono tra noi', parola di Medvedev

Mosca, 08-12-2012
Gli alieni sono tra noi e agiscono anche in Russia, tanto che il capo del Cremlino ha una cartella, che trasporta insieme alla valigetta con i codici di lancio dei missili nucleari, sulle loro visite alla terra, e controlla l'attività di segretissimi "men in black" russi, sulla falsariga di quelli immaginati da Hollywood.

Il tutto è ovviamente segretissimo, perch‚ altrimenti si spargerebbe il panico. Queste dichiarazioni - intrecciate a varie considerazioni scherzose su Babbo Natale e sul suo mentore Vladimir Putin - se l'è lasciate scappare il premier (ed ex presidente) russo, Dmitri Medvedev, in un dialogo fuori onda coi giornalisti durante pause di interviste rilasciate a cinque televisioni. Dichiarazioni che nessuna delle tv ha mandato in onda, ma delle quali alcuni stralci sono finiti su YouTube.

A una domanda specifica di un giornalista, fuori onda, Medvedev dice che "insieme alla valigetta con i codici nucleari, al leader del Cremlino viene consegnato una speciale cartella 'top secret'. Questa cartella contiene solo informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta". Inoltre, "gli viene consegnato un rapporto del servizio segretissimo che esercita il controllo sugli alieni sul nostro territorio nazionale", aggiunge Medvedev, secondo cui "informazioni più dettagliate su questo argomento potete ricavarle da 'Men in Black'", il ciclo di film-commedia Usa su un immaginario servizio segreto anti-extraterrestri interpretato da Tommy Lee Jones e Will Smith.

"Però non vi dirò quanti di loro sono fra noi, perch‚ questo creerebbe panico", ha aggiunto il premier russo. 'Rivelazioni' dal sapore un po' retrò, che rievocano la paura di dischi volanti e marziani cattivi che negli anni Cinquanta e Sessanta, nel pieno della Guerra Fredda, tormentava l'inconscio degli americani insieme al terrore dell'olocausto nucleare.

Ma l'America oggi ha altri fantasmi e i pochi "ufologi" accaniti hanno ricevuto uno schiaffo l'anno scorso dalla Casa Bianca, che ha ufficialmente decretato che di contatti con Ufo ed extraterrestri non ce ne sono mai stati. Nel suo 'surreale' dialogo con i giornalisti, Medvedev dice anche di credere in Babbo Natale ("Padre Gelo" in russo), "ma non molto profondamente". E comunque, afferma rivolto ai giornalisti, "voi lo sapete, non sono uno di quelle persone capaci di dire ai bambini che Babbo Natale non esiste".

Nel fuorionda fra il serio e il faceto, Medvedev si è lasciato anche sfuggire dei commenti poco lusinghieri sull'attuale inquilino del Cremlino, rivelando che quando ci sono le riunioni è un ritardatario: "Colleghi... qualcuno è quanto mai puntuale, mentre altri mettono alla prova la pazienza arrivando tardi". Medvedev, infine, credendo che i microfoni fossero spenti, ha inoltre definito i poliziotti russi dei "fessi", tentando di tranquillizzare un giornalista che gli rivelava la sua preoccupazione per la perquisizione all'alba della casa di un testimone in un'inchiesta sull'opposizione anti-Putin.


Fonte:
rainews24

Trinum


Trinum


Trinum è il primo impianto solare termodinamico a concentrazione ideato per produrre energia elettrica e acqua calda.
E' un sistema di cogenerazione che, grazie ad un motore Stirling free piston di piccola taglia, consente il raggiungimento di una efficienza media annua di almeno il 55,2% (elettrica al 13,8% e termica al 41,4%).
Grazie al nuovo decreto sulle FER non fotovoltaiche del 6 luglio 2012, Trinum beneficia di un incentivo sulla produzione elettrica di 0,36 € al Kwh oltre alla vendita dell'energia per 25 anni. L'incentivo verrà concesso agli impianti allacciati in rete a partire dl 1 gennaio 2013.
Questo incentivo si somma alla detrazione fiscale del 55% sui 3/4 del costo del prodotto (componente termica).
A parità di potenza nominale installata, Trinum produce fino al 40% in più di energia elettrica rispetto ad un normale pannello solare fotovoltaico. Inoltre, è economico ed ecologico in quando gode di una detrazione fiscale pari al 55% ed è completamente riciclabile.
Il sistema è certificato  e conforme alla Direttiva Macchine 2006/42/CE.

http://www.innova.co.it/catalogo/prodotti/trinum.html

lunedì 10 dicembre 2012

Un anziano maya ci parla del vero significato del 2012


UN ANZIANO MAYA PARLA DEL 2012: IL VERO SIGNIFICATO

Tutto il tam tam mediatico sul 2012, l’apocalisse profetizzata e la fine del mondo ha preso spunto dal Calendario Maya. Ma molto è stato frainteso, strumentalizzato e piegato ad altri fini. Ecco cosa dice un anziano vivente della Tradizione Maya a proposito del Calendario, di questa epoca storica, delle dinamiche sottili e profonde in corso di svolgimento. Jervè.
“Stiamo vivendo nell’era più importante dei calendari e delle profezie Maya. Tutte le profezie del mondo, tutte le tradizioni stanno convergendo. Non c’è tempo per i giochi. “
Carlos Barrios, Maya anziano e Ajq’ij è un sacerdote cerimoniale e guida spirituale del Clan dell’Aquila. Carlos ha aperto un’inchiesta sui diversi calendari Maya circolanti. Carlos, insieme al fratello Gerardo ha studiato con molti insegnanti e ha intervistato quasi 600 anziani della tradizione Maya per ampliare il loro campo di conoscenze.
Carlos ha scoperto che c’erano diverse interpretazioni contrastanti dei geroglifici Maya, petroglifi, Libri Sacri ‘Chilam Balam’ e vari testi antichi ed ha trovato alcune parole forti per coloro che possono aver contribuito alla confusione.
Carlos Barrios: “Gli antropologi visitano i templi, leggono le iscrizioni e inventano storie sui Maya, ma non leggono i segni correttamente. E ‘solo la loro immaginazione. Altre persone scrivono profezie in nome dei Maya. Dicono che il mondo finirà nel dicembre 2012. Gli anziani Maya sono arrabbiati con questo. Il mondo non finirà. Si trasformerà “.
“Non siamo più nel mondo del Quarto Sole, ma non siamo ancora nel Mondo del Quinto Sole. Questo è il tempo di mezzo, il tempo di transizione. Mentre attraversiamo la transizione vi è una colossale convergenza globale di distruzione ambientale, caos sociale, guerre e cambiamenti della Terra in corso. ”
E continua: “L’umanità continuerà, ma in modo diverso. Le strutture materiali cambieranno. Da questo avremo l’opportunità di essere più umani. Stiamo vivendo nell’era più importante dei calendari e delle profezie Maya. Tutte le profezie del mondo, tutte le tradizioni stanno ora convergendo. Non c’è tempo per i giochi. L’ideale spirituale di questa era è l’azione. ”
Carlos ci dice: “Gli indigeni hanno i calendari e sanno interpretare con precisione – e non altri. Nei calendari Maya la comprensione di tempo, stagioni e cicli ha dimostrato di essere vasta e sofisticata. I Maya comprendono 17 diversi calendari, come la Tzolk’in o Cholq’ij, alcuni dei quali tracciano con precisione il tempo in un arco di oltre dieci milioni di anni.
“Tutto era stato previsto dai cicli matematici dei calendari Maya. Cambierà, tutto cambierà. I calendari Maya visualizzano il 21 dicembre 2012  come data di una rinascita, l’inizio del Mondo del Quinto Sole. Sarà l’inizio di una nuova era derivante dal significato e dal meridiano solare che attraversa l’equatore galattico della Terra che si allinea con il centro della galassia. ”
Al sorgere del sole il 21 dicembre 2012 per la prima volta in 26.000 anni il Sole sorge congiuntamente all’intersezione della Via Lattea e il piano dell’eclittica. Questa croce cosmica è considerata una forma di realizzazione dell’Albero Sacro, l’Albero della Vita, un albero ricordato in tutte le tradizioni spirituali del mondo.

Alcuni osservatori dicono che questo allineamento con il cuore della galassia, nel 2012 aprirà un canale di energia cosmica che fluirà verso la Terra, che farà pulizia di tutto ciò che si sofferma su di essa, alzando tutto ad un livello superiore di vibrazione. Carlos ci ricorda: “Questo processo è già iniziato. Il cambiamento sta accelerando ora e continuerà ad accelerare. Se il popolo della Terra può arrivare a questa data 2012 in buona forma, senza avere distrutto troppo della Terra, salirà a un nuovo livello superiore. Ma per arrivarci, dobbiamo trasformare le forze enormemente potenti che cercano di bloccare la strada.”
La data specificata nel calendario del solstizio d’inverno nel 2012 non segna la fine del mondo. Molte persone esterne stanno scrivendo del calendario Maya sensazionalizzando questa data, ma non lo so. Quelli che sanno sono gli anziani indigeni cui è affidata la custodia della tradizione.
Carlos ci dice: “L’economia è una finzione. Il primo quinquennio tratto di transizione da agosto 1987 ad agosto 1992 è stato l’inizio della distruzione del mondo materiale. Abbiamo progredito dieci anni più profondamente nella fase di transizione ormai, e molte delle cosiddette fonti di stabilità finanziaria sono infatti vuote. Le banche sono deboli. Questo è un momento delicato per loro. Possono bloccarsi a livello globale, se non prestiamo attenzione. Ora, la gente sta prestando attenzione.”
Il poli nord e sud sono entrambi sul punto di rottura. Il livello dell’acqua oceanica è destinato ad aumentare. Ma allo stesso tempo la terra nel mare, soprattutto vicino a Cuba, è destinata ad innalzarsi. Carlos racconta una storia sulle cerimonie maya più recenti sul Capodanno in Guatemala. Ha detto che un rispettato anziano Mam, che vive solitario tutto l’anno in una grotta sui monti, ha fatto un viaggio a Chichicastenango per parlare con la gente durante la cerimonia. L’anziano ha consegnato un messaggio semplice e diretto. Ha esortato gli esseri umani a riunirsi a sostegno della vita e della luce.
“In questo momento ogni persona o gruppo sta andando per la sua strada. L’anziano delle montagne ha detto che c’è speranza se le persone della luce possono incontrarsi e unirsi in qualche modo. Viviamo in un mondo di polarità – giorno e notte, uomo e donna, positivo e negativo. Luce e oscurità hanno bisogno l’uno dell’altro. Si tratta di un equilibrio.”
“Proprio ora il lato oscuro è molto forte e molto chiaro su quello che vogliono. Hanno la loro visione e le loro priorità ben mantenuta, e anche la loro gerarchia. Stanno lavorando in molti modi così che saremo in grado di connettersi con la spirale del mondo di Quinto Sole nel 2012.”
“Sul lato della luce ognuno pensa di essere il più importante, e che le loro proprie comprensioni, o intese del loro gruppo, sono la chiave. C’è una diversità di culture e opinioni, quindi c’è concorrenza, non c’è diffusione, e nessun obiettivo unico.”
Carlos ritiene che il lato oscuro lavora per bloccare l’unità attraverso la negazione e il materialismo. Funziona anche per distruggere coloro che stanno lavorando con la luce per portare la Terra ad un livello superiore. Amano l’energia del mondo vecchio e in declino del Quarto Sole, il materialismo. Non vogliono che cambi. Non vogliono l’unità. Vogliono rimanere a questo livello, e hanno paura del livello successivo.
Il potere oscuro del mondo in declino quarta non può essere distrutto o sopraffatto. E ‘troppo forte e chiaro per questo, e questa è la strategia sbagliata. L’oscurità può solo essere trasformata quando si confronta con semplicità e apertura di cuore. Questo è ciò che conduce all’unità, un concetto chiave per il Mondo del Quinto Sole..
Carlos ha detto l’era emergente del Quinto Sole richiamerà l’attenzione ad un elemento tanto trascurato. Considerando che i quattro elementi tradizionali della Terra, Aria, Fuoco e Acqua hanno dominato varie epoche nel passato, ci sarà un quinto elemento fare i conti con il tempo del Quinto Sole – tale elemento è l’ETERE’.

Il dizionario definisce l’etere come un “ipotetica sostanza dovrebbe occupare tutto lo spazio, postulato per spiegare la propagazione delle radiazioni elettromagnetiche attraverso lo spazio.” Forse potrebbe essere definito come lo “spazio tra spazio”. Vorrei suggerire che potrebbe essere manifesta come l’allineamento di particelle cariche del nostro sistema solare (Sun), e la nostra galassia (Via Lattea). L’elemento etere rappresenta l’energia spirituale.
“L’elemento del Quinto Sole è celestiale. Nell’ambito di Ether ci può essere una congiunzione delle polarità. Non più oscurità o luce nelle persone, ma una unità sollevata. Ma in questo momento il regno delle tenebre non è interessato a questo. Sono organizzati per bloccarlo. Cercano di squilibrare la terra e il suo ambiente in modo che saremo impreparati per l’allineamento nel 2012. ”
“Dobbiamo lavorare insieme per la pace, e l’equilibrio con l’altro lato. Abbiamo bisogno di prenderci cura della Terra che ci nutre e protegge. Abbiamo bisogno di mettere tutta la nostra mente e il cuore nel perseguire l’unità e l’unità ora, ad affrontare l’altro lato e preservare la vita. ”
“Siamo turbati – non possiamo più giocare. Il nostro pianeta può essere rinnovato o devastato. Ora è il tempo di risvegliarsi e agire. Ognuno è necessario. Non sei qui senza una ragione. Chiunque è qui ora ha uno scopo importante. Questo linguaggio è duro, ma il momento è speciale. Abbiamo l’opportunità di crescita, ma dobbiamo essere pronti per questo momento nella storia “.
Carlos dice: “I cambiamenti profetizzati stanno per accadere, ma il nostro atteggiamento e le azioni determinano in che modo duro o lieve lo saranno. Abbiamo bisogno di agire, di apportare modifiche, e di eleggere le persone a rappresentarci che capiscono e che prenderanno l’azione politica di rispettare la Terra “.
“La meditazione e la pratica spirituale sono buone, ma anche l’azione. E ‘molto importante essere chiari su chi siamo, e anche sulla nostra relazione con la Terra. Svilupparsi secondo la propria tradizione e la chiamata del proprio cuore. Ricordate di rispettare le differenze, ma lottare per l’unità. Mangiate saggiamente – un sacco di cibo è corrotto sia in modo sottile che grossolano. Prestate attenzione a ciò che sta assumendo nel vostro corpo. Imparate a conservare il cibo, e per risparmiare energia. Imparare alcune tecniche di respirazione buone, in modo da avere padronanza del vostro respiro. Siate chiari. Seguite una tradizione con radici grandi. Non è importante quale tradizione, il vostro cuore vi dirà, ma deve avere grandi radici. ”
“Viviamo in un mondo di energia. Un compito importante in questo momento è quello di imparare a sentire o vedere l’energia di tutto e di tutti – persone, piante, animali. Questo diventa sempre più importante, come ci avviciniamo al Mondo del Quinto Sole, perché è associato con  l’elemento ‘etere’  il regno in cui l’energia vive e si intreccia. Andate nei luoghi sacri della Terra a pregare per la pace, e abbiate rispetto per la terra che ci dà il nostro cibo, vestiti e riparo. Abbiamo bisogno di riattivare l’energia di questi luoghi sacri. Questo è il nostro lavoro “.
“Una tecnica di preghiera semplice ma efficace è quello di accendere candele di colore bianco o candele baby-blu. Pensate un attimo in pace. Dite la vostra intenzione alla fiamma ed inviate la luce di esso al leader che hanno il potere di fare la guerra o la pace “.

Carlos ci ricorda questo è un momento di cruciale importanza per l’umanità e per la Terra. Ogni persona è importante.
Ha detto che gli anziani hanno aperto le porte in modo che altre razze può venire verso il mondo Maya per ricevere la tradizione. “I Maya hanno a lungo apprezzato e rispettato il fatto che ci sono altri colori, altre razze e altri sistemi spirituali. Sanno che il destino del mondo Maya è legato al destino del mondo intero. ”
“La più grande saggezza è nella semplicità. Amore, rispetto, tolleranza, condivisione, la gratitudine, il perdono.Non è complesso o elaborato. La vera conoscenza è libera.E ‘codificata nel vostro DNA. Tutto ciò che serve è dentro di voi. Grrandi Maestri hanno detto che fin dall’inizio. Trova il tuo cuore e troverai la tua strada “.
http://pianetablunews.wordpress.com/2012/07/30/un-anziano-maya-ci-parla-del-vero-significato-del-2012/

giovedì 6 dicembre 2012

Pallante e la decrescita: “scordiamoci questi partiti, non lavorano per noi”

“Solo la 'decrescita selettiva' combatte davvero la recessione, perché tagliando gli sprechi aumenta lavoro e benessere, abbattendo i costi. E se oggi la decrescita non è ancora nell’agenda dei governi, è perché l’ideologia suicida della crescita conviene al blocco di potere che l’ha finora interpretata”. Ecco perché Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita, lancia un appello per unire le forze e riscrivere l'agenda dell'Italia.

di Giorgio Cattaneo - 5 Dicembre 2012

 

 

Per favore, lasciamo perdere i partiti: con loro è tempo perso. Sanno solo ripetere la fiaba della crescita, che si sta frantumando giorno per giorno sotto i nostri occhi. Di loro non c’è da fidarsi: sono alleati, da sempre, con la grande industria, la finanza e le multinazionali, comprese quelle degli armamenti, necessari per dominare il pianeta allo scopo di garantirsi il monopolio delle risorse planetarie.
Il mondo si è rotto, e non saranno certo loro a ripararlo: serve una nuova alleanza sociale, che metta insieme movimenti liberi, cittadini attivi, sindacati indipendenti, piccole imprese, artigiani e agricoltori. Un patto, per invertire la rotta verso l’unica soluzione possibile: la “decrescita selettiva” della produzione di merci, creando occupazione “utile” fondata sui territori, tagliando gli sprechi. “Solo per l’energia, l’Occidente butta via il 70% di quello che produce”. Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita, lancia un appello: uniamo le forze, da subito, per riscrivere l’agenda dell’Italia.
Una visione chiara, che nasce dall’analisi compiuta dal Movimento per la Decrescita Felice. “Siamo in crisi, prima ancora che per il crollo finanziario dei mutui subprime, per lo scoppio della bolla immobiliare: negli Usa, in Spagna, in Irlanda e anche in Italia”. Troppe case invendute, debiti, disoccupazione. Risollevare il settore? La parola è: riconversione energetica. “Ristrutturare gli edifici, tagliando i due terzi del costo per riscaldarli, produce economia virtuosa: lavoro qualificato, occupazione e fatturati, risparmi, vantaggi ecologici. Costi: interamente finanziati dal risparmio stesso”.
Riconversione anche per l’auto: “Perché illudersi di vendere ancora automobili, quando in Italia circolano 35 milioni di veicoli? Meglio sfruttare quella tecnologia industriale per produrre co-generatori”. O ancora, i generi alimentari: in dieci anni sono rincarati del 170% per i costi crescenti delle fonti fossili. Piano-B: “Abbandonare la grande distribuzione, che è costosissima, e puntare sull’agricoltura biologica comprando direttamente dal contadino e rafforzando così l’economia pulita dei territori, l’unica che potrà produrre redditi e benessere senza devastare l’ambiente in cui viviamo”.

Siamo nel paese della follia: ogni singolo lavoratore impegnato nei cantieri Tav della Torino-Lione 'costerebbe', da solo, più di un milione di euro, secondo le fonti ufficiali del ministero dello sviluppo economico. Con quella cifra, rivela il Sole 24 Ore, si creano almeno 3-4 posti di lavoro nel settore dell’energia da fonti rinnovabili. Posti di lavoro che diventano addirittura 13, nel caso si decidesse di investire in progetti di efficienza energetica.
Perché invece si sceglie – ancora e sempre – di gettare via i soldi pubblici per grandi opere inutili? Perché sono quelle che avvantaggiano la super-lobby della crescita, risponde Pallante: le grandi opere sono perfette, perché restano esclusivo appannaggio delle grandi aziende, le multinazionali collegate al potere politico. Ecco perché i grandi cantieri restano il principale investimento realizzato con denaro pubblico, mentre per tutto il resto – servizi essenziali compresi – si preferisce tagliare, magari anche privatizzando e svendendo i beni comuni. Pagano i cittadini, incassano partiti e grandi lobby economiche. E tutto, naturalmente, con la vecchia scusa della crescita. Che però si è fermata, e per sempre.
In un sistema economico fondato sulla crescita della produzione di merci, spiegano i promotori della decrescita, la concorrenza costringe le aziende ad aumentare la produttività adottando tecnologie sempre più performanti. Sistemi che consentono di produrre in poco tempo quantità sempre maggiori di merci, e con un numero sempre minore di addetti: più produttività e più offerta, ma meno occupazione. Di conseguenza: meno redditi, meno domanda, consumi in crisi. Squilibrio accentuato dalla globalizzazione, che delocalizza la produzione dove il lavoro costa meno: le retribuzioni sono così basse da rendere irrisorio il potere d’acquisto, e siamo daccapo. Senza ancora arrivare al problema del debito, che è “l’altra faccia della medaglia della crescita”.
Se esplode l’offerta di merci che restano invendute, nella “società della crescita” finora si è ricorso al debito, pubblico e privato: Stato, enti locali, famiglie e aziende. Fino ai record del debito aggregato, che sfiora il 200% del Pil.
Senza più sovranità finanziaria, l’incremento del debito diventa un suicidio, a causa degli interessi che lo fanno letteralmente esplodere. Se la domanda di merci continua ad essere sostenuta essenzialmente dal debito, le ricette tradizionali non funzionano più: le manovre per ridurre il debito deprimono i consumi e aggravano la crisi, mentre – al tempo stesso – ogni tentativo di far crescere i consumi non fa che gonfiare il debito. 


Finora, dice Pallante, sono state varate misure ingiuste e tutte fallimentari. Ridurre il debito tagliando i servizi e scaricando i 'risparmi' sui meno abbienti e sul ceto medio? È il cosiddetto “massacro sociale”: meno garanzie sindacali ai lavoratori, licenziamenti facili, blocchi delle assunzioni, precariato per i giovani, nuove tasse, privatizzazione dei beni pubblici. Oppure: si tenta di rilanciare la crescita finanziando con denaro pubblico le grandi opere, veroforziere della casta delle multinazionali, finanziata a spese del contribuente e senza vere ricadute occupazionali.
Tutto quello che ha fatto il governo Monti è stato “inasprire la lotta di classe dei ricchi contro i poveri”: strategia dolorosa e fallimentare, per superare la crisi, ma “sostenuta da un blocco di potere costituito da tutti i partiti politici, di destra e di sinistra, che hanno la loro matrice culturale nell’ideologia della crescita di derivazione ottocentesca e novecentesca”. Partiti che dimostrano “un progressivo disprezzo delle regole democratiche a cui pure dicono di ispirarsi”.
La verità è che sono al servizio dei poteri forti: fingono di dividersi su come redistribuire la ricchezza, ma in realtà “è ormai sostanziale la convergenza, da destra a sinistra, sulla scelta di scaricare sulle classi popolari e sul ceto medio i costi del rientro dal debito pubblico e di rilanciare la crescita attraverso la mercificazione dei beni comuni e un programma di grandi opere”.
Pallante e i suoi bocciano anche i neo-keynesiani, che sperano di limitare almeno i danni sociali chiedendo maggiore equità: meno austerity, perché la recessione impoverisce il fisco e quindi il welfare. Investimenti pubblici per sostenere i redditi e rilanciare i consumi? Socialmente giusto, ma economicamente sbagliato: non si possono ignorare le vere ragioni della crisi, che nasce proprio dalla teologia della crescita.
“Un’incredibile rimozione collettiva – sostiene Pallante – induce i sostenitori della crescita, a qualsiasi corrente di pensiero appartengano, a ignorare i legami delle attività produttive con i contesti ambientali da cui prelevano le risorse da trasformare in merci, e in cui scaricano le emissioni dei processi produttivi”, fino agli stessi rifiuti. 

Nella fase storica attuale, aggiunge Pallante, la crescita non è solo la causa della crisi economica – una crisi da cui non ci si può illudere di uscire ripristinando le condizioni di partenza, cioè un’offerta in eccesso rispetto alla domanda – ma è anche l’origine una gravissima crisi ambientale, col prelievo scriteriato di risorse non più rinnovabili, fino alla drastica riduzione delle riserve vitali, come quelle delle fonti fossili. “La scelta strategica per uscire dalla crisiaprendo una fase più avanzata nella storia dell’umanità – ribadisce il Movimento per la Decrescita Felice – è lo sviluppo delle tecnologie che riducono gli sprechi delle risorse naturali aumentando l’efficienza con cui si usano”.
Se la politica industriale venisse finalizzata a ridurre gli sprechi (che oggi gonfiano un indicatore fuorviante come il Pil), si aprirebbero ampi spazi per un’occupazione utile, i cui costi sarebbero pagati di per sé dai risparmi economici generati. L’economia anti-spreco si chiama “decrescita selettiva”, ed è “alternativa sia all’austerità, sia al consumismo irresponsabile”. Di quale 'ripresa' parlano i politici? Dell’unica che conoscono: quella basata sul rilancio del consumismo finanziato col debito.
Effetti: crisi ambientale sempre più grave, insieme al disastro della crisi finanziaria. O, a scelta: il rigore, che fa esplodere la disoccupazione, lascia i giovani senza futuro e mette in croce i più deboli. L’austerità, sostiene Pallante, non è l’unica alternativa all’aumento del debito pubblico: solo la “decrescita selettiva” combatte davvero la recessione, perché tagliando gli sprechi aumenta lavoro e benessere, abbattendo i costi. E se oggi la decrescita non è ancora nell’agenda dei governi, è perché l’ideologia suicida della crescita conviene al blocco di potere che l’ha finora interpretata.
Sono i grandi partiti di destra e di sinistra cresciuti nella cultura ottocentesca del produttivismo, le grandi multinazionali globalizzate e anche il complesso politico-militare con cui si pensa di continuare a 'rapinare' il pianeta: “Non a caso, le politiche restrittive adottate per ridurre i debiti pubblici non hanno scalfito i privilegi della casta politica, non hanno tagliato i finanziamenti per le grandi opere pubbliche, né le commesse all’industria militare”.
“Una politica economica e industriale finalizzata alla 'decrescita selettiva' della produzione di merci – sostiene il Movimento per la Decrescita Felice – si può realizzare soltanto se si aggrega un’alleanza di forze politiche, sociali, imprenditoriali e professionali consapevoli del contributo che possono apportarvi con la loro cultura, le loro scelte comportamentali, il loro impegno sociale o ambientale, le loro competenze tecniche, la legittima esigenza di utilizzare appieno i loro impianti tecnologici per produrre e dare lavoro”.
L’Italia vive un fermento sociale, fatto di movimenti: come i No-Tav della valle di Susa, le tante amministrazioni locali 'virtuose' e le forze politiche “non catalogabili negli schieramenti di destra e sinistra in cui si suddividono i partiti accomunati dall’ideologia della crescita, già presenti nelle istituzioni”. E poi le piccole e medie imprese, gli imprenditori spesso costretti a lavorare nell’indotto delle grandi multinazionali, in condizioni di svantaggio.
Piccole aziende e artigiani rappresentano il 99% della forza produttiva italiana: liberarle dal giogo dell’economia della crescita è possibile solo se si crea una rete territoriale di scambi commerciali ravvicinati, a contatto diretto con gli acquirenti. Occorre allora archiviare i partiti e “collaborare”, dal basso, “ad affrontare una crisi che non è solo economica e ambientale, ma una vera e propria crisi di civiltà”.
Articolo tratto da LIBRE
Fonte:
http://www.ilcambiamento.it/decrescita_felice/pallante_scordiamoci_partiti.html 

Il Polo Nord si sta sciogliendo

06/12/2012 - Secondo il rapporto del NOAA i ghiacci dell'Artico potrebbero sparire completamente nel giro di pochi anni 

Tra ottobre 2011 e agosto 2012 nella regione artica si è verificato uno scioglimento dei ghiacci maggiore che in ogni altra rilevazione effettuata negli ultimi anni. A diffondere questo allarmante dato è stata l’Amministrazione Nazionale Oceanica ed Atmosferica (NOAA) in un report che, per la prima volta, fornisce un quadro d’insieme del profondo impatto che il cambiamento climatico sta avendo sulla regione polare.
ALGHE AL POSTO DEL GHIACCIO - Nonostante le temperature non fossero state di molto superiori alla media, lo scorso anno l’Artico ha registrato uno scioglimento record delle nevi e dei ghiacci che lo ricoprono e alla fine dello scorso agosto, diverse settimane prima della fine dell’estate il mare Artico si è ridotto fino a raggiungere un livello mai visto da quando sono iniziate le misurazioni satellitari, nel 1979. Lo scorso luglio la Groenlandia, che è ricoperta di ghiaccio per i 97% della sua superficie ha conosciuto picchi di disgelo mai registrati e nel bel mezzo dell’Oceano Artico sono spuntate alghe là dove c’era sempre stata una distesa di ghiaccio. Il rapporto del NOAA riferisce anche di una massiccia diffusione di fitoplancton sotto i ghiacci del Mar di Chukchi, poco al si sopra dello Stretto di Bering: il fitoplancton si estende per oltre 60 miglia, segno che il ghiaccio è diventato più sottile, permettendo al sole di riscaldare l’acqua quel tanto che basta per far proliferare le alghe.


CESPUGLI AL POSTO DEI MUSCHI - La situazione non è diversa sulla terraferma: la vegetazione cespugliosa si sta diffondendo nel basso Artico, sostituendo i muschi e i licheni caratteristici della tundra. Questo favorisce la diffusione di altre specie animali che fino a questo momento non potevano vivere in quelle regioni, sconvolgendo gli ecosistemi già esistenti. Nel Nord Europa, ad esempio, la volpe artica si sta avviando all’estinzione, minacciata dall’arrivo della volpe rossa, che normalmente vive più a sud.
ADDIO AL POLO NORD ENTRO DIECI ANNI ? - Le rilevazioni sono state condotte da un team di 140 scienziati, ma tutti concordano su un punto: le variazioni registrate nell’Artico sono rappresentative di quello che sta succedendo anche in altre parti del pianeta e l’allarme è massimo: gli effetti dei cambiamenti climatici potrebbero essere irreversibili. “Con il ritiro dei ghiacci artici perdiamo superfici riflettenti e abbiamo sempre più aree scure di terre e oceani esposte alla luce – spiega al Guardian Martin Jeffries, co-autore dello studio – Così l’Artico assorbe sempre più calore, dando vita a un circolo vizioso di riscaldamento e scioglimento progressivo”. Gli effetti potrebbero essere devastanti: le previsioni più pessimiste parlano addirittura dell’intero scioglimento del Polo Nord entro la fine del decennio.

Fonte:
http://www.giornalettismo.com/archives/645009/il-polo-nord-si-sta-sciogliendo/

 

mercoledì 5 dicembre 2012

Osservatorio per l'illuminazione pubblica per le smart city

Al via l’Osservatorio Nazionale sull’illuminazione pubblica per la Smart City partendo dal progetto Lumière.

L’ENEA ha presentato oggi le Linee Guida per i Comuni per fornire uno strumento di supporto per una gestione efficiente del servizio di pubblica illuminazione, nel corso del convegno organizzato dall’ENEA, in collaborazione con CRIET - Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio, dal titolo: “Lumière. L’illuminazione pubblica nella prospettiva della Smart city”.

L’ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA, in apertura dei lavori ha sottolineato che: “L’illuminazione pubblica è uno dei servizi di primaria importanza per i cittadini che presenta significative potenzialità di risparmio energetico. Per promuovere interventi di efficienza energetica nell’illuminazione pubblica, l’ENEA già da alcuni anni ha promosso il progetto Lumière, che ha coinvolto diversi operatori nei Comuni italiani, mettendo a disposizione degli Enti Locali le proprie competenze tecniche per aiutarli a conseguire una riduzione dei consumi elettrici connessi al sistema di illuminazione pubblica.” -Per Lelli è importante evidenziare che: “L’illuminazione pubblica rappresenta a livello nazionale il 12% del totale dell’energia elettrica consumata per i sistemi di illuminazione pubblici e privati. Si stima che con l’attuazione di interventi idonei a rendere il sistema più efficiente si possano ridurre i consumi del 30% circa, con una contrazione dei consumi pari a circa 2 TWh l’anno, con un risparmio economico di circa 400 milioni di euro l’anno.”

Il Progetto Lumière, finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Ricerca di Sistema Elettrico con il MiSE, ha visto l’adesione di circa 450 Comuni, e ha permesso all’ENEA di identificare le esigenze delle Amministrazioni Locali e le principali difficoltà connesse alle carenze tecnico-amministrative nella pianificazione degli interventi di efficientamento del sistema di illuminazione pubblica.

Le principali esigenze riguardano: impianti più efficienti ed innovativi, minori consumi energetici e minori costi, minore impatto ambientale, ecc. Nascono da questa esperienza le Linee Guida per i Comuni, una sorta di vademecum di supporto per le istituzioni e per la Pubblica Amministrazione per la messa a punto di interventi finalizzati a ridurre i consumi migliorando l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica.

Questo strumento fornisce strumenti, metodologie ed informazioni chiare sui procedimenti di natura amministrativa e finanziaria da espletare, sulla normativa nazionale ed europea, nonché su tematiche di natura tecnica e sulle competenze necessarie per attuare una riqualificazione innovativa dell’intero sistema.

A titolo di esempio, tra gli aspetti contenuti nelle Linee Guida ci sono: il modello standardizzato di audit energetico che permette di valutare il risultato degli interventi di riqualificazione energetica progettati; lo schema guidato per la redazione dei PRIC, documento che deve essere redatto dai Comuni per registrare lo stato di manutenzione degli impianti; le linee guida per la redazione dei bandi utili per la predisposizione dei bandi di gara e i format contrattuali.

Dall’esperienza del progetto Lumière prende ora il via l’Osservatorio Nazionale Lumiere, in cui confluiscono tutti gli operatori che sono stati già coinvolti sia direttamente che indirettamente per avviare una riorganizzazione organica del settore dei processi di riqualificazione e gestione della rete di pubblica illuminazione, in modo da favorire la diffusione del modello sperimentale messo a punto dall’ENEA.

Con l’applicazione di “tecnologie smart” alla rete dell’illuminazione pubblica l’ENEA intende contribuire alla trasformazione energetica ed ambientale delle nostre città, nell’ottica della sostenibilità delle smart city del futuro.

Roma, 3 dicembre 2012 Per informazioni: http://www.progettolumiere.enea.it/
L’Enea presenta le linee guida per l’efficienza dell’illuminazione pubblica dei comuni http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2012/enea_presenta_le_linee_guida_efficienza_illuminazione_pubblica_dei_comuni

Telefonini emozionali: dalla voce intuiscono le emozioni

Più vicini i telefonini che leggono le emozioni http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/tecnologie/2012/12/04/Piu-vicini-telefonini-che-leggono-emozioni_7901175.html

Leggende d'Egitto

Leggende metropolitane d'Egitto L'allineamento sulle grandi Piramidi e la fine del mondo. Analisi di una bufala -> http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152098292627195&set=a.89401352194.105015.67963432194&type=1&relevant_count=1

sabato 1 dicembre 2012

Il picco solare del 2013 distruggerà la nostra civiltà? Torneremo ad un'epoca pre-tecnologica?



La maggior parte di noi dà per scontata la stabilità della gigantesca sfera di fuoco attorno alla quale orbita il nostro piccolo pianeta, ma è evidente che questa apparente stabilità non può durare per sempre, in quanto significativi cambiamenti stanno avvenendo nel nostro Sole.
Solo pochi anni fa, l'attività solare era molto limitata e tranquilla. Normalmente, essa diminuisce durante gli intervalli tra un ciclo solare e l'altro. Nel 2008 e nel 2009, si è avuta un'attività solare tra le più basse mai registrate, tanto da far esclamare a David Hathaway del Marshall Space Flight Center della Nasa che “stiamo assistendo a qualcosa di diverso da tutto quello che abbiamo osservato negli ultimi 100 anni”.
L'attività solare segue cicli di 11 anni (in media) e alcuni scienziati sono preoccupati proprio per l'eccessiva tranquillità del 2008 e del 2009, temendo che possa segnare l'inizio di un ciclo particolarmente intenso. Il cambiamento dell'attività solare a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni è stato sicuramente drammatico.
brillamento-solare-20-ottobre-2012.jpg
Se nel 2009 ci sono stato 260 giorni senza macchie solari, nel 2012 i giorni senza macchie sono stati pari a zero! Ma non ci sono solo le macchie. Stiamo assistendo anche a numerose e spettacolari espulsioni di massa coronale. Oltre a queste, si sono registrati anche ampi e intensi brillamenti solari. Uno delle più spettacolari è stato registrata lo scorso 20 ottobre dalla Nasa. Si è trattato di un brillamento di magnitudo 9.

Quindi, in questo momento, l'attività solare è in aumento, mentre ci avviciniamo al picco di questo ciclo solare numero 24. Basti pensare che è stato individuato un gruppo di macchie solari ampio 118 mila miglia, tanto grandi da poter contenere 15 volte le dimensioni della Terra.
Ma secondo gli esperti, il peggio deve ancora venire. Gli scienziati si aspettano un ulteriore aumento significativo delle espulsioni di massa coronale e dei disturbi geomagnetici, mano a mano che ci avviciniamo al picco del 2013. “Il sole è sempre più attivo e avrà un impatto significativo sulla vita di milioni di persone. Le macchie solari possono provocare le tempeste magnetiche più grandi e intense mai osservate”, spiegaMatthew Penn del National Solar Observatory. “Nel corso dei prossimi due anni, ci aspettiamo che il numero delle macchie solari sul Sole raggiunga il massimo”.
Un certo numero di scienziati avverte che c'è una possibilità, non tanto remota, di sperimentare un evento simile a quello verificatosi durante la tempesta solare del 1859, la quale “bruciò” le macchine telegrafiche di tutta l'Europa e del Nord America. Siccome il Sole sta entrando in questa fase di grande instabilità, nella quale è difficile (se non impossibile) prevedere cosa possa succedere, questo potrebbe significare grossi guai per l'umanità, soprattutto perchè manca un vero e proprio piano di intervento post-brillamento.

Quali gli scenari possibili?
Se il Sole diventa ancora più instabile, bisogna mettere in conto l'influenza notevole che ciò potrebbe avere sulla vita di ogni abitante di questo pianeta. E' possibile che l'evidente cambiamento climatico a cui stiamo assistendo in questi anni, possa dipendere proprio da questa instabilità registrata dalla nostra Stella?
Alcuni recenti studi, collegano l'attività solare all'andamento climatico dei pianeti circostanti. Se l'instabilità solare fa saltare l'equilibrio climatico planetario, potrebbe esserci il rischio della distruzione di tutta l'attività agricola sulla Terra? Se così fosse, come potremmo sfamare i miliardi di abitanti del pianeta? E ancora, nell'impossibilità di nutrire la gente, quali squilibri sociali dobbiamo attenderci?
Ma la preoccupazione più grande è legata alle conseguenze che una gigantesca tempeste magnetica potrebbe avere sulle nostre reti elettriche. Molti scienziati sono convinti che se un evento come quello del 1859 fosse accaduto oggi, ci sarebbero state conseguenze catastrofiche.
Anche un evento relativamente minore potrebbe avere conseguenze devastanti per i nostri sistemi elettrici e di comunicazione satellitare, fondamentali per molte delle attività giornaliere: “Ogni volta che si acquista con la carta di credito o il bancomat, c'è una transazione satellitare”.
sole-terra-impulso-02.jpg
Inoltre, un forte impulso elettromagnetico generato dal sole, potrebbe “friggere” i trasformatori elettrici, lasciando al buio milioni (se non miliardi) di persone. La sostituzione di trasformatori di questo tipo potrebbe richiedere diversi anni, soprattutto se ad esserne distrutti sono migliaia in un colpo solo.
Si tratterebbe di un disastro senza precedenti, al quale l'umanità non è sufficientemente preparata. Sarebbero compromesse le comunicazioni telefoniche e radiofoniche; il cibo conservato in frigorifero andrebbe a male nel giro di pochi giorni; l'acqua corrente non sarebbe più disponibile, con i conseguenti problemi di igiene e di smaltimento della materia fecale; i sistemi bancari e finanziari crollerebbero rapidamente e i servizi della pubblica amministrazione sarebbero solo un ricordo; i governi non potrebbero comunicare con i propri cittadini, quindi nessuno saprebbe cosa stia succedendo. Sarebbe il caos e molto probabilmente verrebbe instaurata la legge marziale per cercare di portare almeno un minimo d'ordine.

Prepararsi senza allarmismi
Le tempeste solari sono come i temporali estivi, possono essere completamente innocue oppure decisamente catastrofiche. Ma se dovesse presentarsi una tempesta catastrofica, cosa potremmo fare per proteggerci e continuare a “vivere”? Cosa fareste se un impulso elettromagnetico venisse generato nel corso dell'inverno e all'improvviso non foste più in grado di riscaldare la vostra casa con l'elettricità?
E cosa fareste se tutti i supermercati della vostra zona fossero chiusi perchè il cibo non può più essere conservato e distribuito in tutto il paese? Cosa fareste se le vostre carte di debito e di credito semplicemente non funzionassero più e non potreste più reperire il contante per acquistare? Cosa fareste se tutte queste cose accadessero tutte insieme?
Purtroppo non siamo dipendenti solo dall'elettricità e dall'elettronica, ma siamo dipendenti anche di una cultura che ci ha fatto dimenticare come conservare i cibi sott'olio, sott'aceto e sotto sale; ci ha fatto dimenticare come accendere un fuoco senza accendino o fiammiferi; ci ha fatto dimenticare di fare scorte di acqua piovana; ci ha fatto dimenticare come coltivare la terra; ci ha fatto dimenticare il senso della comunità, vera possibilità di sopravvivenza rispetto all'esasperato individualismo che abbiamo costruito in occidente.
Se è vero che la civiltà umana ha circa 5 mila anni, solo negli ultimi cento anno abbiamo avuto la possibilità di utilizzare l'elettricità, quindi, ce la siamo cavata anche senza questa forma straordinaria di energia.
Per affrontare le conseguenze di un evento estremo come un brillamento solare, bisogna allora fare due operazioni: fare memoria di quello che siamo, riscoprendo tecniche e culture che sono le fondamenta sulle quali abbiamo costruito la nostra civilizzazione, e aprirsi alla speranza del futuro, vivendo l'elasticità tipica dell'essere umano, capace di adattarsi ad ogni condizione storica di vita. Buona fortuna a tutti noi.

http://thedayafter2012.blogspot.it/2012/12/il-picco-solare-del-2013-distruggera-la.html

mercoledì 28 novembre 2012

Che cos'è un E-Cat ? e quando sarà disponibile ?


Alcune domande all'azienda PROMETEON che commercializzerà e-CAT.

Che cos'è un E-Cat?

L'E-Cat, o Energy Catalyzer, è un apparato commerciale che produce energia termica in eccesso sfruttando un nuovo tipo di reazioni fisiche, note con il nome di LENR, che sta per "reazioni nucleari a bassa energia". In tali reazioni, che sono diverse sia dalle reazioni chimiche sia dalle reazioni nucleari di tipo classico (fissione e fusione ad alta temperatura), si possono creare nuovi elementi, ma non si ha produzione di scorie radioattive e, nel caso dell'E-Cat, nemmeno di neutroni, il che rende questa tecnologia "pulita".

L'E-Cat inaugura la nuova era per la produzione di energia, che renderà obsoleti i combustibili fossili in quanto l'energia prodotta con questa tecnologia è assolutamente economica e "verde" al 100%. Quando le reazioni alla base del funzionamento dell'E-Cat si innescano, per un certo tempo non è più necessario fornire energia dall'esterno: esse si autosostengono generando, in quella fase, calore gratuito.



(Elaborazione grafica Prometeon srl - Vietato l'uso senza citazione del sito)

La prima generazione di E-Cat industriali, già sul mercato, può fornire calore sotto forma di acqua calda o vapore fino a 120°C, con alimentazione elettrica oppure direttamente a gas (molto più conveniente). La seconda generazione di E-Cat industriali, in fase di sviluppo avanzato, potrà fornire calore fino ad alte temperature (almeno 600°C) e dunque sarà utilizzabile, volendo, anche per produrre energia elettrica (eventualmente in cogenerazione) accoppiando il generatore termico a una turbina.


Quando sarà reso disponibile l'E-Cat?

Gli E-Cat industriali, cioè destinati a fornire energia termica (ed in futuro anche elettricità) a basso costo ad industrie o aziende, sono già oggi in vendita. Sono disponibili in modelli di potenza nominale uguale a 1 MW termico, come pure di potenza superiore, a seconda delle esigenze del singolo cliente, e con un tempo di consegna stimato di circa 3-4 mesi dall'ordine, a seconda della versione.

Gli E-Cat domestici, invece, destinati al riscaldamento invernale delle case, non sono ancora in commercio, ma in una fase di sviluppo molto avanzata, grazie ad un team di esperti che ci lavora da tempo. La prima generazione di prodotti domestici non sarà disponibile sul mercato europeo prima della primavera 2015, dopo il rilascio della necessaria certificazione da parte degli organismi competenti.

Cos’è il crowdsourcing?


Prima di spiegare cos’è il crowdsourcing  e di darne una definizione, credo sia più opportuno cercare di ”aprire” un po’ le menti partendo da un discorso un po’ più ampio.

“In primo luogo bisogna riconoscere che l’intelligenza è distribuita dovunque c’è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia.

Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l’una con l’altra, scambiare il loro sapere, cooperare.

Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l’intelligenza collettiva.”

La definizione di “Intelligenza collettiva” di Lévy aiuta a spiegare meglio, introducendo i concetti di creatività, condivisione e nuove tecnologie, uno dei trend che sta andando per la maggiore in questi ultimi anni.


cos'è il crowdsourcing


Crowdsourcing

Parola d’ordine per molte aziende che si muovono alla frontiera, è un neologismo coniato da Jeff Howe (giornalista di Wired) nell’articolo “The Rise of Crowdsourcing” ed è l’unione di:

• Crowd, folla/persone;

• Source, fonte/sorgente;

• Outsourcing, esternalizzare un’attività al di fuori della propria impresa/organizzazione/gruppo.

È una metodologia di collaborazione con la quale le imprese chiedono un contributo attivo alla rete (attraverso delle open call), delegando ad un insieme distribuito di persone, che si aggregano attorno ad una piattaforma web, lo sviluppo di un progetto o di una parte di un’attività di un’azienda.

Fondamentali in questo caso gli UGC (User generated content), i contenuti generati dagli utenti: il contributo attivo è proprio quello delle persone che decidono di partecipare su base volontaria, magari perché appassionati di quel brand in particolare.

Esempi di Crowdsourcing

Gli esempi principali per capire come funziona il crowdsourcing e come si sta evolvendo possono essere:

- Zooppa, Userfarm, 99designs e Bootb (utilizzo del talento creativo per sviluppare contenuto);
- Kickstarter, Crowdfunder e Fundchange (crowdfunding, ricerca di investimenti per iniziative profit e non);
- Ushahidi, IdeaScale e CrowdEngineering (software e piattaforme dove unire le idee e le menti);
- tutti gli esempi che stiamo aggiungendo sul nostro blog (ad esempio Starbucks e MyFeudo).

Non perdete nemmeno le mappe sugli esempi internazionali di crowdsourcing, in continua evoluzione.

Il mondo sta andando in questa direzione, sempre più aziende ricorrono all’aiuto che viene “dal basso”: voi cosa ne pensate? Riconoscete l’utilità di questo trend, magari destinato a consolidarsi?

http://crowdsourcing.toweb.co/cos-e-il-crowdsourcing/

The Rise of Crowdsourcing


Claudia Menashe needed pictures of sick people. A project director at the National Health Museum in Washington, DC, Menashe was putting together a series of interactive kiosks devoted to potential pandemics like the avian flu. An exhibition designer had created a plan for the kiosk itself, but now Menashe was looking for images to accompany the text. Rather than hire a photographer to take shots of people suffering from the flu, Menashe decided to use preexisting images – stock photography, as it’s known in the publishing industry.

In October 2004, she ran across a stock photo collection by Mark Harmel, a freelance photographer living in Manhattan Beach, California. Harmel, whose wife is a doctor, specializes in images related to the health care industry. “Claudia wanted people sneezing, getting immunized, that sort of thing,” recalls Harmel, a slight, soft-spoken 52-year-old.

The National Health Museum has grand plans to occupy a spot on the National Mall in Washington by 2012, but for now it’s a fledgling institution with little money. “They were on a tight budget, so I charged them my nonprofit rate,” says Harmel, who works out of a cozy but crowded office in the back of the house he shares with his wife and stepson. He offered the museum a generous discount: $100 to $150 per photograph. “That’s about half of what a corporate client would pay,” he says. Menashe was interested in about four shots, so for Harmel, this could be a sale worth $600.

After several weeks of back-and-forth, Menashe emailed Harmel to say that, regretfully, the deal was off. “I discovered a stock photo site called iStockphoto,” she wrote, “which has images at very affordable prices.” That was an understatement. The same day, Menashe licensed 56 pictures through iStockphoto – for about $1 each.

iStockphoto, which grew out of a free image-sharing exchange used by a group of graphic designers, had undercut Harmel by more than 99 percent. How? By creating a marketplace for the work of amateur photographers – homemakers, students, engineers, dancers. There are now about 22,000 contributors to the site, which charges between $1 and $5 per basic image. (Very large, high-resolution pictures can cost up to $40.) Unlike professionals, iStockers don’t need to clear $130,000 a year from their photos just to break even; an extra $130 does just fine. “I negotiate my rate all the time,” Harmel says. “But how can I compete with a dollar?”

He can’t, of course. For Harmel, the harsh economics lesson was clear: The product Harmel offers is no longer scarce. Professional-grade cameras now cost less than $1,000. With a computer and a copy of Photoshop, even entry-level enthusiasts can create photographs rivaling those by professionals like Harmel. Add the Internet and powerful search technology, and sharing these images with the world becomes simple.

At first, the stock industry aligned itself against iStockphoto and other so-called microstock agencies like ShutterStock and Dreamstime. Then, in February, Getty Images, the largest agency by far with more than 30 percent of the global market, purchased iStockphoto for $50 million. “If someone’s going to cannibalize your business, better it be one of your other businesses,” says Getty CEO Jonathan Klein. iStockphoto’s revenue is growing by about 14 percent a month and the service is on track to license about 10 million images in 2006 – several times what Getty’s more expensive stock agencies will sell. iStockphoto’s clients now include bulk photo purchasers like IBM and United Way, as well as the small design firms once forced to go to big stock houses. “I was using Corbis and Getty, and the image fees came out of my design fees, which kept my margin low,” notes one UK designer in an email to the company. “iStockphoto’s micro-payment system has allowed me to increase my profit margin.” Welcome to the age of the crowd. Just as distributed computing projects like UC Berkeley’s SETI@home have tapped the unused processing power of millions of individual computers, so distributed labor networks are using the Internet to exploit the spare processing power of millions of human brains. The open source software movement proved that a network of passionate, geeky volunteers could write code just as well as the highly paid developers at Microsoft or Sun Microsystems. Wikipedia showed that the model could be used to create a sprawling and surprisingly comprehensive online encyclopedia. And companies like eBay and MySpace have built profitable businesses that couldn’t exist without the contributions of users.

All these companies grew up in the Internet age and were designed to take advantage of the networked world. But now the productive potential of millions of plugged-in enthusiasts is attracting the attention of old-line businesses, too. For the last decade or so, companies have been looking overseas, to India or China, for cheap labor. But now it doesn’t matter where the laborers are – they might be down the block, they might be in Indonesia – as long as they are connected to the network.

Technological advances in everything from product design software to digital video cameras are breaking down the cost barriers that once separated amateurs from professionals. Hobbyists, part-timers, and dabblers suddenly have a market for their efforts, as smart companies in industries as disparate as pharmaceuticals and television discover ways to tap the latent talent of the crowd. The labor isn’t always free, but it costs a lot less than paying traditional employees. It’s not outsourcing; it’s crowdsourcing.

It took a while for Harmel to recognize what was happening. “When the National Health Museum called, I’d never heard of iStockphoto,” he says. “But now, I see it as the first hole in the dike.” In 2000, Harmel made roughly $69,000 from a portfolio of 100 stock photographs, a tidy addition to what he earned from commissioned work. Last year his stock business generated less money – $59,000 – from more than 1,000 photos. That’s quite a bit more work for less money.

Harmel isn’t the only photographer feeling the pinch. Last summer, there was a flurry of complaints on the Stock Artists Alliance online forum. “People were noticing a significant decline in returns on their stock portfolios,” Harmel says. “I can’t point to iStockphoto and say it’s the culprit, but it has definitely put downward pressure on prices.” As a result, he has decided to shift the focus of his business to assignment work. “I just don’t see much of a future for professional stock photography,” he says.

http://www.wired.com/wired/archive/14.06/crowds.html

CROLLA TUTTO. I dati Ocse che nessuno commenta Tratto da: CROLLA TUTTO. I dati Ocse che nessuno commenta | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/11/28/crolla-tutto-i-dati-ocse-che-nessuno-commenta/#ixzz2DWfF1OsS - Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

Composizione PIL globale OCSE

martedì 27 novembre 2012

BILDERBERG ROMA/ Ecco i nomi di chi ha partecipato e perche'. Obiettivo finale: svendere l'Italia.


I centrotrenta potenti del mondo, coloro che decidono le sorti dell'economia (e non solo) mondiale, si sono incontrati a Roma il tredici novembre scorso. Si tratta del cosiddetto Gruppo Bilderberg le cui riunioni sono sempre avvolte dal massimo della segretezza. L'incontro doveva tenersi all'Hotel Russie ma, per maggiore riservatezza - data la concomitanza con il festival del Cinema - e' stato spostato in Campidoglio. I beneinformati pensavano che il meeting si dovesse tenere alle 18 ma e' stato invece spostato a un'ora dopo quando gli ospiti stranieri si sono riversati in piazza del Campidoglio.

Articolo di Viviana Pizzi * Fonte: www.infiltrato.it
I PARTECIPANTI ITALIANI E STRANIERI
Alle 19.45 e' stato visto entrare Ignazio Visco, governatore della Banca Centrale; un quarto d'ora dopo il ministro del Lavoro Elsa Fornero, seguito dal presidente del Consiglio Mario Monti, avvistato intorno alle 20.30. Tra i ministri del governo tecnico erano presenti anche Corrado Passera (delega allo Sviluppo Economico) e Francesco Profumo titolare del dicastero all'Istruzione
Tra gli altri invitati Mauro Moretti, ex sindacalista della Cgil; Angelo Cardani, presidente di Agcom; Fulvio Conti dell'Enel; Anna Maria Tarantola presidente della Rai; Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit; Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni; Franco Barnabe' di Telecom Italia, Alberto Nagel ad di Mediobanca, Enrico Cucchiani di Mediaintesa e Rodolfo de Benedetti del Gruppo Cir.
Dall'estero sono invece arrivati Tom Enders, Ceo della Eads, Marcus Agius di Barclays, il canadese Edmund Clark boss della Td Bank, Kenneth Jacobs numero uno di Lazard e l'americano capo dell'Alcoa Klaus Kleinfeld.
C'erano anche il francese Henri Castries presidente del gruppo Axa, il tedesco Josef Ackermann presidente del consiglio di amministrazione del Gruppo Executive Committee Deutsche Bank, lo statunitense Keith Alexander comandante dell'Us Cyber Command e direttore dell'Agenzia di Sicurezza Nazionale, lo spagnolo Joaquin Almunia vicepresidente Commissario per la concorrenza Commissione Europea, lo statunitense Roger Altman presidente della Evercore Partners, il portoghese Luis Amado presidente del Banco Internacional do Funchal, il norvegese Johan Andresent proprietario e amministratore delegato della Ferd, il finlandese Matti Apunen direttore Finnish Businness and Policy Forum Eva, il turco Ali Babacan vice primo ministro per gli affari economici e finanziari, il portoghese Francisco Pinto Balsemao presidente e Ceo di Impresa ed ex primo ministro, il francese Nicolas Baverez Partener della Gibson Dunn eamp; Crutcher LLP, il francese Christophe Be'chu senatore e presidente del Consiglio Generale del Maine et Loire, e il turco Enis Berberoglu editore del quotidiano Hurriyet.
Tutti i nomi presenti sono personaggi abitualmente chiamati a partecipare agli incontri del Bilderberg anche quando si tengono in altre nazioni. A questi se ne aggiungono altri che restano segreti nonostante gli insiders provino in tutti i modi a stanarli.

I TEMI DELLA DISCUSSIONE
Di cosa si e' discusso in questo vertice mondiale di governanti e banchieri di tutte le specie? Dell'andamento economico del globo, questo e' certo nonostante non arrivino conferme ufficiali. E tenendosi in Italia, nel vertice si sara' discusso molto probabilmente di eurozona e degli andamenti economici di nazioni che non ce la fanno a stare al passo con la tabella di marcia imposta dai mercati.
Indiscrezioni raccontano pero' che, oltre a euro-questioni, durante l'incontro siano state affrontate anche tematiche legate alla politica italiana.
E infatti la domanda che si pongono gli italiani e' che cosa ci facesse il premier Mario Monti a questo incontro insieme alla sua squadra di governo, praticamente al completo salvo rare eccezioni. Monti e' un habitue' del Bilderberg, tanto e' vero che in passato ha gia' preso parte ad altri incontri insieme a Paolo Scaroni di Eni e Franco Barnabe' di Telecom Italia.
Da fonti interne a Palazzo Chigi arrivano pero' soltanto dei rumours: Mario Monti avrebbe presentato una relazione su come far uscire l'Italia dalla crisi economica in cui e' sprofondata. Manovre finalizzate a perseguire gli scopi dei vertici piu' alti delle banche mondiali, che coincidono pero' con le tanto agognate misure di impoverimento del Paese Italia messe in campo negli ultimi dodici mesi. Sempre secondo indiscrezioni emerge che si e' parlato anche di un eventuale commissariamento dell'economia dei paesi piu' deboli della zona euro tra i quali oltre alla Grecia e alla Spagna guarda caso figura proprio l'Italia.
Perche' mai l'incontro e' stato previsto proprio a Roma e come mai alcuni ministri del Governo sono stati invitati alla mensa del Re? Probabilmente ''' e siamo nel campo delle ipotesi, perche' di conferme ufficiali non ne arriveranno mai - i potenti del mondo hanno chiesto garanzie politiche ed economiche proprio ai banchieri di casa nostra, sempre disponibili e asserviti nei confronti delle lobby mondiali.

LE CONSEGUENZE PER L'ITALIA: ACCELERATA SUL MONTI BIS
Gli osservatori piu' attenti ritengono che si sia chiesto all'Italia di rispettare i patti e garantire, quindi, con il risanamento del debito pubblico attraverso la tassazione ai cittadini, la stabilita' economica che le banche pretengono. Non per nulla la maggior parte degli appartenenti al Bilderberg rappresentano i piu' potenti istituti di credito del mondo. Tutto questo pero' potrebbe portare al disastro per l'Italia.
Una tesi portata avanti anche dal giornalista russo Daniel Estulin, specialista delle influenze del Bilderberg sull'economia mondiale, che parlando di Mario Monti, ha svelato il piano per la distruzione dell'Italia, risultante dal rispetto dei patti con il Bilderberg.
'Qualunque governo che cerchera' di ripagare questo debito distruggera' il proprio paese, tutto quello che finora si e' fatto e' stato obbligare i cittadini a pagare il debito pubblico gonfiato dagli interessi usurai della finanza internazionale e aggravato nell'eurozona, dall'impossibilita' di ricorrere, a costo zero, all'ossigeno della moneta sovrana. Dal momento che non possiamo pagare e non puo' farlo nemmeno il governo, allora ci si rivolge alle istituzioni finanziarie internazionali. Chiunque tenta di farlo distruggera' il proprio paese'.
Con molta probabilita' a Mario Monti e' stato chiesto di impegnarsi ancora personalmente nella politica italiana per permettere che il sistema bancario continui ad avere la meglio sulla nostra economia. E questo, con qualsiasi altro premier, non sarebbe stato possibile come con il Professore.

IL DOPO BILDERBERG E LE DICHIARAZIONI IN KUWAIT
Solo in questa chiave e' possibile spiegare le dichiarazioni che lo stesso Mario Monti ha rilasciato nella sua recente visita in Kuwaita' dove ai petrolieri asiatici si e' presentato come l'unico in grado di poter fornire garanzie in vista di futuri investimenti in Italia.
"Non posso garantire per il futuro ''' questo ha dichiarato Mario Monti a chi gli chiede se abbia fornito in Kuwaita' garanzie sull'affidabilita' dell'Italia dopo il suo mandato - chi governera' deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione. Le valutazioni sono ai minimi e servono capitali per la crescita. Abbiamo illustrato a potenziali investitori che e' il momento in cui i titoli a reddito fisso e le valutazione delle imprese in Italia sono bassi'. Tradotto: venite a comprare che vendiamo a prezzi stracciati.
Dopo la riunione del Bildeberg lo stesso Monti ha assicurato pero' che 'i conti pubblici stanno avviando un percorso di risanamento e le riforme sono sulla strada giusta: questo permettera' ai paesi euro, nel loro insieme e individualmente, di diventare piu' solidi e stabili".
Il premier ha anche ricordato che l'Italia ha adottato tutti gli strumenti necessari per rendere il paese piu' attraente agli investitori del Golfo.
'Appena il mio governo si e' insediato ''' ha anche sostenuto - abbiamo avviato una politica di risanamento dei conti basata su rigore ed equita', che ci permettera' di raggiungere nel 2013 il pareggio di bilancio'. Lo ha fatto citando anche le riforme strutturali adottate dal suo governo: quella del sistema pensionistico che rende sostenibile il sistema previdenziale per i conti pubblici, la riforma del mercato del lavoro e tutta una serie di provvedimenti per aumentare la concorrenza e favorire la liberalizzazione dei servizi e delle professioni.
Una serie di passaggi che fanno intuire quello che molte forze politiche vorrebbero che fosse reso pubblico. Il Bilderberg ordina a Monti di continuare a governare per la stabilita' del sistema nel nostro Paese. A danno di chi? Dei cittadini che continueranno a vedersi impoveriti ogni giorno di piu' mentre i soldi pagati con le loro tasse andranno a colmare - in maniera insufficiente - il debito pubblico. Creando pero' disoccupazione, poverta' e disperazione. E ricchezza per le banche, u§a va sans dire.
(Tratto da: http://www.stampalibera.com)
http://www.criticamente.it/index.php/globalizzazione/23031