Translate

sabato 23 gennaio 2010

Ca' del Bue, la replica dei sindaci

Più che le polemiche fra destra e sinistra, potrebbe essere il taglio dei fondi Cip6 a impedire il riavvio dell'inceneritore di Ca' del Bue. E' questa la risposta dei sindaci di San Giovanni Lupatoto, Fabrizio Zerman, di San Martino Buon Albergo, Valerio Avesani, e di Zevio, Paolo Lorenzoni, al consigliere provinciale del Pd Vincenzo D'Arienzo.
L'esponente del Pd, dalle pagine del nostro giornale, li ha accusati di prendere posizione contro l'inceneritore sui giornali ma di non svolgere alcuna battaglia all'interno dei loro partiti.

Zoom Foto


I tre primi cittadini non ritengono rispondente la strada del dibattito interno. «La verità è che Ca' del Bue può essere fermato solo se la Comunità europea non concede i contributi verdi denominati Cip6 per la gestione dell'impianto di smaltimento. L'Italia è già stata accusata dalla stessa Commissione europea di destinare abusivamente i Cip6 agli inceneritori. Si tratta di svariati milioni di euro. Questo è il vero motivo per cui né la Regione né il Comune di Verona possono permettersi di rinunciare a Ca' del Bue, perché l'impianto di smaltimento senza i contributi verdi non riuscirebbe a sopravvivere e provocherebbe debiti enormi nei bilanci dei due enti pubblici. Perciò, se D'Arienzo vuole fare qualcosa di veramente utile per i veronesi, si rivolga ai parlamentari europei del centrosinistra per evitare che i Cip6 giungano a Ca' del Bue», spiegano i sindaci.
Zerman ricorda: «In più di una occasione mi sono recato a Bruxelles con l'avvocato che difende il Comune di San Giovanni per contrastare Ca' del Bue a cui sono legati i Cip6». I tre primi cittadini scendono in campo anche in difesa del loro collega di Verona Tosi. «Tosi non ha colpe, poiché ha ereditato la questione dall'ex sindaco di Verona Paolo Zanotto. Neanche Zanotto, al tempo autorevole esponente del centrosinistra, durante la cui amministrazione ha funzionato per la prima volta a pieno regime Ca' del Bue, è riuscito a fermare l'impianto. Zanotto non ha neanche provato, a dire il vero, a fermarlo. La questione Ca' del Bue ha attraversato varie amministrazioni e i partiti di centrodestra e centrosinistra, ma alla fine tutti hanno sempre sostenuto Ca' del Bue, tanto è vero che il provvedimento di avviamento dell'impianto di smaltimento fu firmato dall'allora assessore regionale Boato dei Verdi», continuano i tre sindaci.
«Smettiamola quindi di sfruttare la questione Ca' del Bue ogni volta si avvicina una campagna elettorale, in questo caso per le elezioni regionali», osserva il sindaco di San Martino Buon Albergo, Valerio Avesani. «Noi tre sindaci, a differenza quindi di Zanotto e del consigliere provinciale D'Arienzo, abbiamo provato e stiamo ancor oggi provando a fermare Ca' del Bue. Ma, come abbiamo già detto, restiamo sempre e comunque in minoranza perché sia la Regione sia il Comune di Verona non hanno intenzione in nessun modo di rinunciare all'inceneritore.
«I nostri tre Comuni hanno subito questa scelta, ma allo stesso tempo non possiamo in quanto amministratori limitarci "ad abbaiare alla luna", ma dobbiamo portare a casa quante più tutele possibile per salvaguardare la salute della popolazione», concludono i sindaci.
«Siamo così realisti sulla questione Ca' del Bue che perfino il rappresentante del Partito democratico in Consiglio comunale a Zevio, in questi giorni, si è dichiarato favorevole all'operato dei tre sindaci anziché appoggiare le esternazioni elettorali di D'Arienzo», puntualizza Lorenzoni.

Renzo Gastaldo

http://www.larena.it/stories/Home/121913_ca_del_bue_la_replica_dei_sindaci_la_via_bloccare_i_contributi/