Questo articolo sviscera tematiche complesse sfruttando esempi estremamente semplici, partendo da un’analisi del problema della volatilità del Bitcoin, per concludere in una definizione di quella che può essere la soluzione ultima al problema ormai millenario dell’economia monetaria. Alla domanda “quale è il futuro della moneta?” si offre una risposta mettendo al vaglio diversi possibili regimi monetari, fra cui il Bitcoin, l’ “Hayek money” proposto da Ferdinando Ametrano, e sistemi che separano il mezzo di scambio dall’unità di conto (pagamenti in criptovaluta con numerari dettati da un indice dei prezzi).
IL BITCOIN, MONETA IMPERFETTA
Data l’elevata volatilità del prezzo, secondo alcuni paladini della criptomoneta stessa, il Bitcoin sarebbe imperfetto, poiché inadatto a soddisfare tutti i requisiti che una moneta propriamente intesa dovrebbe possedere (richiamando Friedrich von Hayek, 1976):
– Moneta come mezzo di scambio
– Moneta come riserva di valore
– Moneta come unità di conto
– Moneta come dilazione dei pagamenti
al giorno d’oggi solo la prima delle caratteristiche trova un buon riscontro nel Bitcoin, almeno finché non si supereranno le 6-7 transazioni al secondo (in quel caso sarà richiesta una fork per adattare il protocollo). La seconda caratteristica trova riscontro sotto l’assunto che il prezzo nel medio-lungo periodo sia stabile o continui a crescere. In ogni caso, le caratteristiche 3 e 4, non meno fondamentali, rimangono una chimera per via della volatilità.