Pensavamo che morire per una ferita infetta o per una bronchite fosse ormai un ricordo del passato. Ma il diffondersi di batteri – e quindi di infezioni – antibiotico-resistenti sta mettendo in pericolo questa sicurezza. Il fenomeno ha infatti raggiunto dimensioni preoccupanti e i farmaci esistenti non riescono più a fare nulla contro questi “superbug”. E gli esperti sanitari europei mettono in guardia.
Secondo le stime dell’OMS ogni anno nell’Unione Europea più di 25.000 persone muoiono a causa di infezioni batteriche che non trovano nessun argine da parte dei nostri farmaci antibiotici, in quanto i batteri che le causano hanno sviluppato una resistenza ad essi. L’OMS ha detto che la situazione ha raggiunto un punto critico e che è necessario cercare nuovi farmaci.
Se il trend di aumento delle infezioni incurabili dovesse continuare (e continuerà senza nuovi farmaci) presto potremmo tornare a morire per un parto o per un’operazione chirurgica. Questo scenario da incubo è a un passo dal divenire realtà.
Un esempio presente nelle cronache di questi giorni è il superbatterio indiano chiamato NDM-1, un gram-negativo recentemente trovato anche in alcuni pazienti in Europa. L’NDM-1 è diffusissimo in India, tanto che è stato trovato anche nell’acqua potabile da una recente ricerca pubblicata su Lancet, e si trasferisce attraverso l’intenso traffico di persone e merci da un capo all’altro del mondo.
L’ultima difesa contro questo tipo di batteri, gli antibiotici carbapenemici, è crollata. Gli esperti hanno infatti trovato batteri resistenti anche a questi farmaci.