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giovedì 28 aprile 2011

Ennesimo "No" al nucleare. E questa volta arriva dal centrodestra

Prime incrinature sul fronte del nucleare anche nel centrodestra. «Fukushima è collassata, come era scritto avvenisse e tutti coloro che hanno fin qui minimizzato l'evento dovrebbero affrettarsi ad abbandonare atteggiamenti di sufficienza o di furbizia. – afferma il deputato del Pdl, Fabio Rampelli, in una nota - Nessun modello di produzione d'energia  è così devastante per l'uomo e per l'ecosistema come quello della fissione nucleare, è ormai un dato incontestabile. Dalle fonti fossili da cui si trae energia, possono scaturire incidenti gravi, ma solo le radiazioni nucleari si propagano per anni e producono conseguenze sulla salute della persona per decenni. I paesi occidentali dotati di reattori nucleari devono rivedere i loro programmi, dismettere le centrali di prima e seconda generazione, mettere in sicurezza quelle di terza, bonificare i siti, smaltire le scorie radioattive, cioè pagare per miliardi di euro il debito atomico accumulato, per dirla con il ministro Tremonti». Il giudizio quindi è netto ma non basta. Per l’esponente del centrodestra, infatti, l’Italia, nella sfortuna di aver fin qui pagato salata l'energia, ha la fortuna di non possedere centrali e di non doversi far carico dei costi stellari dei paesi nuclearizzati.