domenica 30 maggio 2010
venerdì 28 maggio 2010
piccoli pannelli sospesi che vibrano
E’ ancora presto per parlare di impiego su scala commerciale. Ma pensate agli edifici delle nostre città rivestiti di quei pannelli, come se fossero l’edera che a volte si vede sulle vecchie case.
I ricercatori della Cornell University hanno usato materiali piezoelettrici per trasformare in energia elettrica l’energia meccanica delle oscillazioni che il vento imprime ai pannelli
I materiali piezoelettrici, quando vengono compressi, rilasciano una piccola quantità di energia elettrica. Sono gli stessi impiegati sul marciapiede di Tolosa dove il lampione si accende solo grazie al passaggio della gente, sul pavimento dell’eco discoteca di Rotterdam che genera energia elettrica dal movimento dei ballerini o nell’avveniristica idea della doccia auto riscaldante.
Per il momento, nessuna informazione a proposito della quantità di energia elettrica che si riesce ad ottenere grazie ai pannelli oscillanti. Il comunicato stampa dell’università però sottolinea che è possibile sfruttare anche la brezza, e non solo il vento forte necessario per muovere le turbine.
Sottolinea anche che le turbine eoliche richiedono spazio, mentre i pannelli oscillanti possono essere integrati negli edifici e non danno assolutamente fastidio a nessuno.
I costi? Anche qui, l’idea affascinante non si traduce in indicazioni precise. Salvo il fatto, dice l’università, che l’energia raccolta attraverso i pannelli oscillanti potrebbe essere più a buon mercato di quella generata dalle turbine.
giovedì 27 maggio 2010
Micro celle a combustibile
Ormai, come ben saprete, la nanotecnologia sta facendo passi da gigante. Solo ieri vi avevamo parlato delle lenti autofocus più piccole del mondo, solo 24 mm di spessore. Oggi vi parleremo della più piccola cella a combustibile del mondo..
Questa ‘strana’ e innovativa invenzione è stata prodotta da Sony, si tratta, come vi abbiamo anticipato prima, di piccole celle combustibili presentate all’inizio di questa settimana. Sono abbastanza piccole da essere utilizzate anche nei cellulari, in realtà Sony puntava proprio a questo, il suo scopo era quello di implementarle proprio nei cellulari con l’intenzione di commercializzarle al più presto.
Le specifiche tecniche sono davvero impressionanti, con soli 10ml di metano, queste celle a combustibile sono in grado di mantenere il cellulare nella visione di un film o video caricato su di esse, udite udite.. per ben 14 ore consecutive! E, tutto questo in dimensioni davvero ridotte, come potete vedere nella foto che segue.
Comunque, per quanto riguarda la parte tecnica, ricordiamo che le celle a combustibile sono associate ad normali batterie di tipo Li-polimero, e possono ‘spremere’ fino a 3Watt in output. Per quanto riguarda il funzionamento, il metanolo diretto è un tipo di cellula (DMFC), quindi, il liquido viene prodotto semplicemente facendo avvenire una reazione tra acqua e anidride carbonica generando l’energia elettrica. Così, l’eccesso di energia, potrebbe essere utilizzata per ricaricare la batteria, il tutto, naturalmente controllato da uno smart chip. Voi che ne pensate? Potrebbero davvero essere il futuro delle batterie per cellulari?
ref.www.iochiamo.com/
Principio generale di funzionamento delle celle a combustibile
Stack di celle a combustibile Celle a combustibile
La cella a combustibile consente di ricavare corrente elettrica continua, acqua o calore,
attraverso processi chimici. Infatti può essere definita come un generatore elettrochimico in cui entrano un combustibile, normalmente idrogeno, ed un ossidante come ossigeno o aria1. E’ formata essenzialmente da due elettrodi e da un elettrolito che consente la migrazione degli ioni. La particolarità delle celle a combustibile è dovuta al fatto che la materia attiva si autorigenera con il processo di produzione. Ne consegue che la corrente
elettrica prodotta può procedere all’infinito se si mantiene l’alimentazione di combustibile e
gas ossidanti. I gas ossidanti ed il combustibile lambiscono il catodo e l’anodo rispettivamente, e sono a contatto con l’elettrolito. Catodo ed anodo poi, essendo
porosi, consentono reazioni costanti di ossidazione del combustibile e riduzione dei gas
ossidanti. Le celle, con tensione compresa tra mezzo volt ed un volt, possono funzionare in orizzontale o in verticale e vengono sovrapposte una all’altra e collegate in serie per ricavare la tensione richiesta. Si parlerà allora si stack, o pila, base della sezione elettrochimica. Un impianto a celle a combustibile si compone dunque di:
1. una sezione di trattamento del combustibile che lo converte in un gas di sintesi contenete idrogeno purificato2.
2. una sezione elettrochimica, composta dalle celle che producono energia elettrica con una reazione idrogeno (anodo )-ossigeno (catodo).Tale trasformazione prevede la produzione di calore.
3. un sistema di condizionamento della potenza elettrica che trasforma l’energia prodotta, da corrente elettrica continua a corrente alternata.
1 Il prototipo di cella a combustibile si deve a William Robert Grove ( 1811-1896 ) che nel 1839 riuscì a generare
energia elettrica da una cella contenete acido solforico e nella quale erano stati immersi come elettrodi, due sottili fogli di platino su cui arrivavano idrogeno ed ossigeno.Era una batteria a gas voltaico
2 Questa sezione risulta non necessaria quando si utilizza idrogeno, se vengono impiegate celle ad alta temperatura o nel caso di celle a metanolo diretto.
Le celle a combustibile rivestono oggi notevole interesse per la produzione di energia elettrica in quanto hanno caratteristiche particolari:
- rendimento elettrico elevato ( 40-50%);
- possibilità di utilizzo con un’ampia gamma di combustibili;
- modularità, che consente di “ingrandire” l’impianto con il crescere della domanda
energetica;
- efficienza indipendente dal carico e dalle dimensioni dell’impianto;
- ridotto impatto ambientale;
- possibilità di cogenerazione.
Esistono differenti tipologie di celle a combustibile, che saranno di seguito analizzate. In modo schematico possono essere suddivise in base all’elettrolita utilizzato o in base alla temperatura di funzionamento. La seguente classificazione prevede una suddivisione in base alle temperature e distingue quindi:
1. Celle a combustibile a media e bassa temperatura.
2. Celle a combustibile ad alta temperatura.
Celle a combustibile a bassa e media temperatura
Le celle a combustibile a bassa e media temperatura sono sostanzialmente di tre tipi:
- celle alcaline (AFC );
- celle ad acido solforico (PAFC);
- celle PEM , dette anche SPFC, celle a elettrolito polimerico solido.
Celle alcaline
In queste celle la soluzione elettrolita generalmente usata è una soluzione acquosa di idrossido di potassio. Gli elettrodi sono a base di nichel, cosa che permette di operare con temperature di esercizio tra i 60ºC ed i 100ºC. Il carburante è l’idrogeno e l’efficienza è elevata, fino al 70% in esercizio ed a piena potenza. I costi sono tuttavia ingenti, fattore che ne limita l’utilizzo che è legato più che altro a sperimentazioni in applicazioni spaziali.
Celle ad acido solforico Usano come elettrolita una soluzione di acido fosforico imbevuto in una matrice di carburo di silicio posta fra due elettrodi di grafite trattata.
Gli elettrodi possono essere d’oro, di titanio e carbone ed il catalizzatore in platino.
Come carburante si usano idrocarburi, alcol, oppure idrogeno impuro.
L’efficienza, di un impianto da 200kW è del 40% circa e possono essere utilizzate anche per la produzione di acqua calda ed il riscaldamento domestico. Sono relativamente usate negli Stati Uniti o in Giappone per aeroporti, scuole ed ospedali. Celle ad elettrolito polimerico solido Lavorano ad una temperatura di esercizio di 90ºC. Per il corretto funzionamento devono essere dotate di catalizzatore per avviare la reazione e di
un impianto di raffreddamento perché l’acqua presente non evapori troppo velocemente.
Hanno avuto applicazioni di nicchia, quali per esempio vetture cittadine o autobus, ma il loro impiego è previsto a breve per la generazione di energia per il settore commerciale ed
industriale, e non ultimo nel residenziale, a sostituire i tradizionali sistemi diesel.
Celle a combustibile ad alte temperature Le celle a combustibile ad alta temperatura sono sostanzialmente di due tipologie:
- celle ad ossidi solidi (SOFC);
- celle a carbonati fusi (MCFC).
Celle ad ossidi solidi
Hanno un buona efficienza ( circa il 60% ) e si possono trovare in due configurazioni, tubolare e planare. I costi sono particolarmente elevati. Celle a carbonati fusi
E’ il sistema che prevede la più rapida commercializzazione; l’efficienza è intorno al 60% e la temperatura d’esercizio tra i 600ºC ed i 650ºC.
mercoledì 26 maggio 2010
Il lampione eco sostenibile che si accende con immondizia
Ecco che , al parco con i bambini, la classica buccia di banana, la mela o un semplice frutto, possono diventre ” il combustibile verde ” , per accendere il lampione stradale. Il nome di questa mirabolante idea è Gaon Street Light. Questo ha alla base un bidone della spazzatura dove i passanti possono gettare i rifiuti organici che vengono compostati per ottenere il metano che alimenterà la lampada.
Questo lampione che si alimenta con i rifiuti consente di ridurre il problema dello smaltimento e siamo sicuri che, apportate le adeguate modifiche, potrà illuminare le nostre strade e ricordarci che anche da un torsolo di mela si può ricavare energia. E voi che ne pensate?
PrimaCAPIRE.it
domenica 23 maggio 2010
Banda larga 100 Mbit. Primo esperimento: ROMA
ROMA - Banda larga. Un sogno che tra investimenti e scavi abbandonati ha accompagnato negli ultimi anni milioni di utenti del web romani. Ora, però, sembra vicina la svolta: Telecom Italia ha annunciato che da lunedì 24 partono nella Capitale i primi servizi «ultrabroadband» di nuova generazione, «resi possibili dalla propria rete in fibra ottica».
La società sostiene che «già oltre 15mila unità immobiliari del quartiere Prati sono raggiunte dalla rete in fibra», e annuncia che gli utenti della fibra ottica a Roma «diventeranno oltre 80mila entro l’anno, interessando anche le zone servite dalle centrali di Belle Arti, Appia e Pontelungo».
OBIETTIVO 350 MILA - Nel biennio 2011-2012 la rete «coprirà le principali aree di centrale all’interno del raccordo anulare e circa 350mila unità immobiliari saranno raggiunte dalla nuova rete in fibra». L’iniziativa «si inserisce nel piano di investimenti sulla fibra di Telecom per la realizzazione della rete Ngan (Next generation access network), che prevede di rendere disponibili i collegamenti in fibra a circa 1,3 milioni di clienti in 13 città italiane entro il 2012, per arrivare a oltre 10 milioni di clienti entro il 2016».
SPERIMENTAZIONE - Dall'ultima settimana di maggio, dunque, «un primo gruppo di clienti potrà iniziare a sperimentare connessioni fino a 100 Megabit al secondo, che rendono molto più performanti gli attuali servizi a larga banda e abilitano nuovi servizi, come la tv ad alta definizione, la domotica, la telepresenza (videocomunicazione di ultima generazione) e i servizi di cloud computing».
L’obiettivo del gruppo guidato da Franco Bernabè è «collegare progressivamente fino a 1.000 clienti sperimentali. L’effettiva commercializzazione dei servizi sarà avviata alla fine della sperimentazione». (fonte Apcom)
22 maggio 2010
martedì 18 maggio 2010
Sara' da 25 MW la prima centrale elettrica a osmosi
A Tofte, non molto distante da Oslo, in Norvegia, sarà messa in funzione il 24 novembre 2009 la prima centrale elettrica ad osmosi che a regime, nel 2015, avrà una potenza di 25 MW. Dopo oltre 300 anni dalla scoperta dell'osmosi da parte del fisico padre Jan-Antoine Nollet e alla scoperta dei principi fisici dell'osmosi da parte del fisico olandese Van 't Hoff esattamente 200 anni fa.
Quando acqua salata e acqua dolce sono divise da una sottile membrana semi-permeabile si crea un flusso d'acqua dolce verso quella salata. In questo modo è possibile creare una differenza di pressione tra i due contenitori divisi dalla membrana che può raggiungere 12 bar (differenza piezometrica di 120 m circa). Tale differenza di pressione dipende da: tipo di membrana, ampiezza delle superfici della membrana e concentrazione salina. La differenza di pressione può essere utilizzata per produrre energia elettrica (si veda il video 1).
L’energia da osmosi è rinnovabile ed è ovviamente disponibile liberamente in natura come alte fonti energetiche marine elencate nel portale EnergoClub. E' importante evidenziare che questa tecnologia innovativa permetterà di accedere a una parte dei 1.600-1.700 TWh all’anno disponibile in natura, pari al 50% della attuale produzione di energia elettrica dell’interna Unione Europea (si veda il video 2). Si tenga presente che il nostro fabbisogno nazionale attuale è poco oltre i 300 TWh. I paesi del nord europa sono favoriti per quantità di acqua dolce (la Norvegia dispone di quantità 2-3 volte maggiori rispetto l'Italia). In compenso la salinità dei nostri mari è maggiore.
Il contributo delle centrali di potenza ad osmosi potrà interessare tutti i paesi che hanno fiumi che sfociano in mare o negli oceani e, in particolare, dove ci sono zone industriali limitrofe. L’Italia in questo è sicuramente favorita come d’altronde è favorita da altre fonti rinnovabili rispetto ad altri paesi (solare, biomassa). La tecnologia basata sulla osmosi ha enormi vantaggi in termini di silenziosità, impatto sull’ambiente, accettabilità sociale.
La centrale prototipo ad osmosi è il frutto di oltre 10 anni di ricerca della Statkraft e ha una potenza di 25 MW. Il progetto è partito nel 1997 e ha coinvolto parecchi ricercatori di paesi diversi. Dopo l’avvio della prima centrale sono previsti una serie di test ed esperimenti finalizzati ad industrializzare la soluzione per la commercializzazione entro alcuni anni.
Statkraft è una multinazionale dell’energia con un fatturato lordo di 3,1 miliardi di € con 3.200 persone, sedi in 20 paesi e si distingue per aver investito ed investire nelle fonti rinnovabili.
Considerando i tempi di sviluppo dei progetti e delle tecnologie energetiche (quello delle centrali osmosi sembra rapido), l’accettabilità sociale, l’impatto sull’ambiente (e sulle “coscienze” che auspicano l'uso delle fonti rinnovabili), abbiamo buoni motivi di ritenere le centrali ad osmosi preferibili rispetto ad una centrale a carbone o nucleare. Se incertezze ci sono quelle sono per il momento confinate nell’ambito dei costi diretti mentre in quelli indiretti ha già accumulato un vantaggio apprezzabile.
Di seguito si forniscono i contatti per chi volesse avere notizie di prima mano.
• Jon Brandsar, Executive Vice President, phone + 47 24 06 78 92 / +47 905 18 576
• Aslak Øverås, Communication Advisor, phone +47 24 06 75 88 / +47 900 86 020
sabato 15 maggio 2010
ACCOMULTAORI DI ENERGIA: Bloom Energia celle a combustibile che cambieranno il modo di immagazzinare l’energia.
Si tratta dell’ ultima generazione di distributori di potenza. Il principio su cui si basa questa nuova generazione di “ distributori di energia “ sono le celle combustibile, ossia dispositivi in grado di convertire qualsiasi fonte di energia ( gas/biomassa ) in corrente elettrica. Quattro i punti fondamentali a vantaggio di questa recentissima nuova tecnologia :
1- Basso costo: materiali poveri per la realizzazione
2- Alta efficienza elettrica
3- Flessibilità delle fonti di approvigione: le celle possono funzionare con le piu’ diverse fonti di energia.
4- Queste batterie sono in gradio di generare energia, ma anche di stoccarla.
SERVER DI ENERGIAOgni server di energia è costituito da uno strato di celle a combustibile solido. ciascuna cella è un piatto quadrato, in ceramica, realizzato con “ mat. simile a polvere di sabbia “.
Ognuna di queste celle è in grado di produrre circa 25W di potenza. L’assemblaggio di queste celle, a costituire la dimensione di un panino e opportunamente “ incastrate “ , sarebbero in grado di produrre energia sufficiente ad alimentare il fabbisogno di una casa. Tra i vantaggi dei Server di Energia, vi è la possibilità “ dell’ elevata disponibilità”: un modulo di potenza puo’ essere riparato mentre tutti gli altri continuano a funzionare.
La corrente elettrica puo’ essere prodotta attraverso il gas, la biomassa, piuttosto che il solare o l’eolico.
Celle Combustibile
Le tradizionali celle combustibile, si basano su tecnologie molto inquinanti ( acido fosforico e carbonati sfusi ) , che le rendono molto difficili da smaltire. La risposta di bloom è la cella combustibile a ossido solido (SOFC):
Che cosa è Generazione Distribuita?
L’aspetto forse piu’ interessante, è il fatto che con questo tipo di tecnologia, sarà possibile consumare l’energia direttamente sul posto di produzione, eliminando i costi DI INEFFICIENZA, TRASPORTO E DIPENDENZA ! Il consumatore, potrà produrre e consumare direttamente in Loco l’energia da lui prodotta. Queste tipologie di celle permettono la produzione e lo stoccaggio di energia elettrica, h24. La domanda allora mi sorge spontanea: addio allo scambio sul posto ?
Per saperne di piu’ ed approfondire, visita il sito http://www.bloomenergy.com/.
STATO DELL'ARTE.
Attualmente ci troviamo pero' ancora in una fase di BETA test... 400.k $ di finanziamento, potrebbero forse portare ad un abbassamento del costo del server di energia, con prezzi che potrebbero divenire accettabili per i consumatori. Su questo business, google vorrebbe nelle intenzioni, diventare FARM DI ENERGIA : forse come pensano in molti ha fiutato un possibile business
QUALCHE PERPLESSITA':
Bloom energia ha svelato la sua tecnologia a celle a combustibile nel mese di febbraio ( 2° SETT. DI FEBBRAIO ) in una conferenza stampa alla presenza di luminari e uomini politici, come governatore della California Arnold Schwarzenegger e l'ex segretario degli Stati Uniti: Colin Powell; pezzi grossi, certo, tirati fuori per aggiungere credibilità alle affermazione della società, circa i loro nuovi centri di Bloom Box che a detta, saranno in grado di fornire potenza h 24 / g 7 !
Bloomenergy dice che la sua cella a combustibile converte un certo numero di fonti di combustibile - gas naturale o biogas, per esempio - in energia attraverso un processo elettrochimico. Inoltre BloomEnergy promette unità di 100 kilowatt in un ingombro non molto più grande di un parcheggio per auto.
Nonostante il roseo Bloom comunicato stampa ( vedi PDF integrato ), permangono alcune incongruenze fastidiose:
La cella Bloom funziona bene con un solo tipo di carburante: metano ( in particolare ). Inoltre il costo del server di energia da 100 Kw, risulta essere al momento ancora molto alto e il fatto che le celle funzionino a metano , non le rende , per il momento, piu' pulite di altre fonti, come l'eolico o il solare.
Ma il problema palesemnte piu' importante è il costo per modulo.
Ref. http://www.santacruzsentinel.com/localnews/ci_14942878
Watch CBS News Videos Online
downloads-pdf-release-bloom-launch-2-24-2010
COSTI E TEMPI:
* Al momento, come detto, i costi si aggirano sugli 800.k $ per modulo da 100 KW. La possibilità di vedere questa tecnologia applicata al campo e uso civile sarà variabile dai 5-10 anni ( un tempo decisamente molto lungo ).
* I beta test sono condotti in scala industriale presso aziende, come " CocaCola, Amzon, Google ", anche se esistono realtà nelle quali il bloom server è stato "installato" e al momento funziona in modo da contribuire al fabbisogno energetico: http://www.santacruzsentinel.com/localnews/ci_14942878
UNA DOMANDA ?
Quale sarebbe , al momento la differenza tra la tecnologia http://www.ok-ambiente.com/2009/09/10/volkswagen-lancia-ecoblue-le-mini-centrali-elettriche-a-metano/ e Bloomenergy ? Entrambe funzionano alimentandosi a METANO, le applicazioni ad uso civile, immediate nel primo caso , decisamente impreviste nel secondo.
Ref. http://www.greendump.net/tag/bloom-energy
Postato da Andrea Belvedere
lunedì 10 maggio 2010
Vincent Callebaut: Hydrogenase
L’ IDROGENASI mira a creare un dirigibile “ autosufficiente organico “. Questo sistema di trasporto concettuale sarebbe compreso di dirigibili che producono biocarburante dalle alghe. Il progetto trae ispirazione dalla natura, oltre che dalle qualità dei suoi materiali e dei suoi processi di auto-produzione.
L'aereo verticale verrebbe abitato e prevederebbe "una mobilità pulita ed etica per soddisfare le esigenze della popolazione. La sua architettura è fondamentalmente sovversiva e critica verso il modo di vivere della nostra società contemporanea… : “ che dobbiamo reinventare totalmente. " !
La nave che fiorisce in aria sembra un grande fiore pronto ad aprire gli spazi che si dividono a croce sotto la forma di petali. Gli spazi sono progettati per abitazioni, uffici, laboratori scientifici e di intrattenimento.
Questi spazi abitati sono compresi tra i 4 grandi bollicine bio-gonfiate con idrogeno, (energia rinnovabile ). Queste bolle sono realizzate con una carena rigida in lega leggera a forma longitudinale con travi contorte collegate tra loro da anelli a livello sinusoidale.
L'azienda agricola biologica galleggiante è una vera stazione di depurazione biologica composta da 4 pozzi di carbonio, in cui le alghe verdi riciclano i nostri rifiuti portati dalle navi di anidride carbonica.
www.vincent.callebaut.org/
Nanotecnologie e pannelli fotovoltaici: nanoantenne
I ricercatori dell'Idaho National Laboratory, insieme con i partner in Microcontinuum Inc. (Cambridge, MA) e Patrick Pinhero dell'Università di Missouri, stanno sviluppando un nuovo modo per raccogliere l'energia dal sole con una tecnologia che potrebbe trarre energia dopo il sole, al tramontato.
Il nuovo approccio, che ha ottenuto due Awards 2007 Nano50, utilizza uno speciale processo di fabbricazione: piccoli anelli di metallo su un foglio di plastica. Ogni "nanoantenna" è 1 / 25 del diametro di un capello umano.
A causa delle loro dimensioni, la nanoantennas assorbono energia nella parte infrarossa dello spettro, appena fuori il campo di ciò che è visibile ad occhio. Il sole irradia un sacco di energia a infrarossi, alcuni dei quali è assorbito dalla terra e poi rilasciato sotto forma di radiazione per ore dopo il tramonto. Nanoantennas può prendere in energia sia da luce solare e calore della terra, con maggiore efficienza rispetto alle celle solari.
"Credo che queste antenne hanno davvero il potenziale di sostituire i tradizionali pannelli solari", spiega il fisico Steven Novack, che ha parlato della tecnologia in novembre 2009 presso il National Nano Engineering Conference di Boston.
Le nanoantenne assorbono energia, proprio come l'antenna del televisore o del telefono cellulare. In teoria, le antenne in grado di assorbire le radiazioni elettromagnetiche sono antenne di piccole dimensioni.
Contatto generale:
Nicole Stricker, (208) 526-5955
Se vuoi leggere tutto l’articolo( inglese ), vai al link:https://inlportal.inl.gov/portal/server.pt?open=514&objID=1269&mode=2&featurestory=DA_101047
mercoledì 5 maggio 2010
La felicità del prodotto interno lordo
“Il nostro PIL (Prodotto Interno Lordo: cioè la ricchezza prodotta da un paese) è il più grande del mondo. Ma conteggia anche l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette e le corse delle ambulanze che raccolgono i feriti sulle autostrade [...] la distruzione delle foreste e la scomparsa della natura [...] il napalm e i rifiuti nucleari. Invece, non conteggia la salute dei bambini, la qualità della loro istruzione, la gioia dei loro giochi, la bellezza della poesia [...] il coraggio, l’integrità,l’intelligenza, la saggezza. Misura qualsiasi cosa, ma non ciò per cui la vita vale la pena di essere vissuta”.
(Robert Kennedy, 1968)
“Il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità, [...] una felicità duratura che si raggiunge da una completa trasformazione della mente e che può essere ottenuta coltivando la compassione, la pazienza e la saggezza. Allo stesso tempo, a livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità”.
(Tenzin Gyatso, attuale Dalai Lama, 2005)
A Valeggio il GAS (Gruppo di Acquisto solidale) organizza un negozio temporaneo dedicato all’abbigliamento biologico e etico
L’idea del negozio temporaneo nasce da Marileno Brentegani presidente dall’Associazione Percorsi e da Maria Grazia Lugo con l’intento di rivitalizzare la piazza ed il centro storico di Valeggio: negozi temporanei che portino novità e allo stesso tempo siano un mezzo per fare cultura. L’ideale sarebbe che tali iniziative fossero concordate tra i vari commercianti e magari l’amministrazione per un progetto mirato negli obiettivi e con una cadenza temporale pianificata con altre manifestazioni.
I gruppi di acquisto solidali sono formati da persone che credono in un nuovo modello di economia più umana ed etica e si muovono nel “mercato” con acquisti che favoriscano questo approccio. Di solito si rivolgono ad aziende soprattutto biologiche per acquisti di generi alimentari direttamente dal produttore privilegiando la vicinanza delle aziende e la certificazione biologica. In particolare il gruppo di Valeggio ha come punto di ritrovo per il ritiro dei propri acquisti in una piccola serra, dalla quale ha preso lo spunto per denominarsi GAS effetto serra.
Partendo da questi presupposti, si sperimenta un’iniziativa insolita e in qualche modo innovativa che unisce un gruppo di acquisto solidale ed un negozio di abbigliamento in centro a Valeggio.
Da un lato il GAS si apre all’abbigliamento e alle sue caratteristiche di equità derivanti dall’uso di materie prime rinnovabili e naturali, ma soprattutto di capi ottenuti nel rispetto dei lavoratori che li hanno confezionati. Non da ultimo vi è l’aspetto di divenire motore di propulsione per piccole aziende italiane che trovano in questo modello di economia etica il modo di far fronte ad una crisi che ha fortemente penalizzato il settore.
Dall’altro un raffinato negozio del centro si apre all’ospitalità di un’iniziativa che non gli porta vantaggi economici. Infatti una zona del suo negozio lb collezioni viene temporaneamente dedicata a questa iniziativa che vedrà esposti per la vendita dedicata ai GAS di capi di vestiario biologici, senza alcun ricarico.
Questi i semplici dati. Se poi si va al di là dei puri fatti c’è sempre l’incontro tra persone. Infatti Marileno non solo è un amico, ma soprattutto una persona con una grande apertura mentale ed una naturale curiosità: non a caso è promotore di iniziative come il mercatino dell’antiquariato e del vintage, iniziative di respiro internazionale. A lui, a nome del GAS di Valeggio esprimo la più grande riconoscenza per questa disponibilità che ci offre.
La manifestazione durerà da sabato 17 aprile a domenica 25 aprile con apertura giornaliera per il sabato, pomeridiana per la domenica e dalle 17 alle 19 nei giorni feriali escluso il lunedì.
Contemporaneamente alla vendita e alla visione dei capi di abbigliamento, vi sarà la possibilità di conoscere il mondo del biologico con alcuni appuntamenti:
- Domenica 18 aprile sarà presente Robero Margini della ditta EQUIXEDEN a disposizione per illustrare i suoi capi e la filosofia della sua ditta.
- Domenica 25 aprile sarà presente Giulia Gasparin, titolare della ditta Eco-sfera che illustrerà la filosofia dei prodotti della “bottega della Canapa” (cosmetici, magliette e accessori) presenti nel negozio temporaneo. Sarà possibile avere del materiale informativo su questo materiale che fino a pochi decenni fa aveva un ruolo importante nell’economia della nostra regione.
- Domenica 18 e 25 aprile nel pomeriggio sarà possibile una prova di trucco gratuita con prodotti biologici e avere consigli di bellezza da parte di Laura Vioni, erborista da tre generazioni, naturopata e tra i fondatori del GAS effetto serra.
- Inoltre sarà possibile conoscere da vicino il mondo dei GAS attraverso i gasisti presenti.
Appuntamento quindi a Valeggio sul Mincio in piazza Carlo Alberto, nel negozio lb collezioni da sabato 18 aprile a domenica 25 aprile.
Paola Ferrarin