A Tofte, non molto distante da Oslo, in Norvegia, sarà messa in funzione il 24 novembre 2009 la prima centrale elettrica ad osmosi che a regime, nel 2015, avrà una potenza di 25 MW. Dopo oltre 300 anni dalla scoperta dell'osmosi da parte del fisico padre Jan-Antoine Nollet e alla scoperta dei principi fisici dell'osmosi da parte del fisico olandese Van 't Hoff esattamente 200 anni fa.
Quando acqua salata e acqua dolce sono divise da una sottile membrana semi-permeabile si crea un flusso d'acqua dolce verso quella salata. In questo modo è possibile creare una differenza di pressione tra i due contenitori divisi dalla membrana che può raggiungere 12 bar (differenza piezometrica di 120 m circa). Tale differenza di pressione dipende da: tipo di membrana, ampiezza delle superfici della membrana e concentrazione salina. La differenza di pressione può essere utilizzata per produrre energia elettrica (si veda il video 1).
L’energia da osmosi è rinnovabile ed è ovviamente disponibile liberamente in natura come alte fonti energetiche marine elencate nel portale EnergoClub. E' importante evidenziare che questa tecnologia innovativa permetterà di accedere a una parte dei 1.600-1.700 TWh all’anno disponibile in natura, pari al 50% della attuale produzione di energia elettrica dell’interna Unione Europea (si veda il video 2). Si tenga presente che il nostro fabbisogno nazionale attuale è poco oltre i 300 TWh. I paesi del nord europa sono favoriti per quantità di acqua dolce (la Norvegia dispone di quantità 2-3 volte maggiori rispetto l'Italia). In compenso la salinità dei nostri mari è maggiore.
Il contributo delle centrali di potenza ad osmosi potrà interessare tutti i paesi che hanno fiumi che sfociano in mare o negli oceani e, in particolare, dove ci sono zone industriali limitrofe. L’Italia in questo è sicuramente favorita come d’altronde è favorita da altre fonti rinnovabili rispetto ad altri paesi (solare, biomassa). La tecnologia basata sulla osmosi ha enormi vantaggi in termini di silenziosità, impatto sull’ambiente, accettabilità sociale.
La centrale prototipo ad osmosi è il frutto di oltre 10 anni di ricerca della Statkraft e ha una potenza di 25 MW. Il progetto è partito nel 1997 e ha coinvolto parecchi ricercatori di paesi diversi. Dopo l’avvio della prima centrale sono previsti una serie di test ed esperimenti finalizzati ad industrializzare la soluzione per la commercializzazione entro alcuni anni.
Statkraft è una multinazionale dell’energia con un fatturato lordo di 3,1 miliardi di € con 3.200 persone, sedi in 20 paesi e si distingue per aver investito ed investire nelle fonti rinnovabili.
Considerando i tempi di sviluppo dei progetti e delle tecnologie energetiche (quello delle centrali osmosi sembra rapido), l’accettabilità sociale, l’impatto sull’ambiente (e sulle “coscienze” che auspicano l'uso delle fonti rinnovabili), abbiamo buoni motivi di ritenere le centrali ad osmosi preferibili rispetto ad una centrale a carbone o nucleare. Se incertezze ci sono quelle sono per il momento confinate nell’ambito dei costi diretti mentre in quelli indiretti ha già accumulato un vantaggio apprezzabile.
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