Passa ai contenuti principali

Post in evidenza

Perché l’AI cambierà tutto prima dell’AGI

  Per la maggior parte delle persone, l’intelligenza artificiale non sembra ancora avere cambiato davvero il mondo. Eppure, come sottolinea Ilya Sutskever , questa impressione è ingannevole. Il divario tra ciò che i modelli sanno fare nei benchmark e l’impatto percepito nella vita quotidiana non è un segnale di stagnazione. È il contrario: è il segnale che siamo nel punto cieco prima dell’accelerazione . Sutskever mette in chiaro una cosa: gli effetti economici e sociali arriveranno molto prima della AGI , e quando arriveranno saranno visibili, forti e rapidi. Non servirà arrivare alla “singolarità” per vedere il mondo cambiare. Succederà prima, molto prima. 1. La percezione ingannevole dell’AI: perché sembra tutto “normale” Oggi l’utente comune non avverte un cambiamento radicale. Le ragioni, secondo Sutskever, sono semplici: gli annunci miliardari non hanno conseguenze immediate percepibili; i modelli fanno cose straordinarie su carta, ma gli errori “banali” confondono;...

piccoli pannelli sospesi che vibrano

Energia elettrica dal vento, ma non con le turbine eoliche. Un gruppo di ricercatori della Cornell University ci è riuscito sfruttando piccoli pannelli sospesi che vibrano (aspetto a parte) quasi come foglie al vento. Anzi: basta la brezza.

E’ ancora presto per parlare di impiego su scala commerciale. Ma pensate agli edifici delle nostre città rivestiti di quei pannelli, come se fossero l’edera che a volte si vede sulle vecchie case.

I ricercatori della Cornell University hanno usato materiali piezoelettrici per trasformare in energia elettrica l’energia meccanica delle oscillazioni che il vento imprime ai pannelli

I materiali piezoelettrici, quando vengono compressi, rilasciano una piccola quantità di energia elettrica. Sono gli stessi impiegati sul marciapiede di Tolosa dove il lampione si accende solo grazie al passaggio della gente, sul pavimento dell’eco discoteca di Rotterdam che genera energia elettrica dal movimento dei ballerini o nell’avveniristica idea della doccia auto riscaldante.

Per il momento, nessuna informazione a proposito della quantità di energia elettrica che si riesce ad ottenere grazie ai pannelli oscillanti. Il comunicato stampa dell’università però sottolinea che è possibile sfruttare anche la brezza, e non solo il vento forte necessario per muovere le turbine.

Sottolinea anche che le turbine eoliche richiedono spazio, mentre i pannelli oscillanti possono essere integrati negli edifici e non danno assolutamente fastidio a nessuno.

I costi? Anche qui, l’idea affascinante non si traduce in indicazioni precise. Salvo il fatto, dice l’università, che l’energia raccolta attraverso i pannelli oscillanti potrebbe essere più a buon mercato di quella generata dalle turbine.