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mercoledì 16 marzo 2011

ANNESSIONE IMMEDIATA A FIRENZE !



Vogliamo essere una città-laboratorio, insomma, per dirla in slang politico istituzionale. Quando c’è qualcosa di nuovo, si parla sempre di laboratorio. E vogliamo esserlo anche in argomenti duri, ostici, tabù. Facciamo l’esempio più noioso possibile, quello da sbadiglio garantito: l’urbanistica. Roba da addetti ai lavori, si direbbe a prima vista. E invece no. Si tratta del modo di concepire una città da qui alla prossima generazione. Una delle fregature della politica di oggi è che tutto è focalizzato solo sul presente, sul qui e ora, sull’immediato. Mancano pensieri profondi, che sfidano il tempo. Il piano strutturale dovrebbe essere il documento della città che immaginiamo per i prossimi vent’anni, non il bignami degli aspiranti geometri. Con tutto il doveroso rispetto per i geometri, per gli aspiranti tali e soprattutto per il bignami, insuperabile aiuto negli anni del liceo.

Per una volta abbiamo provato a progettare questo benedetto piano strutturale non partendo dalle solite indicazioni degli addetti ai lavori: quanto costruire, quali indici seguire, come edificare. No, per una volta abbiamo rovesciato il ragionamento. Abbiamo detto: piano strutturale a volumi zero. Insomma, per la prima volta nella storia di una grande città italiana si è detto basta al consumo di suolo. Vuoi costruire ancora? Prima butta giù altrove. Buttare giù, sfasciare, distruggere! Sì, il potere salvifico delle ruspe in una terra in cui le sovrintendenze vincolano e tutelano anche e soprattutto le schifezze.

La scelta è molto forte. Abbiamo provato a rovesciare l’impostazione. Mettiamo l’accento sugli spazi da mantenere vuoti piuttosto che su quelli da costruire.
RIF. WWW.TELADOIOLAVALPOLICELLA.IT