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giovedì 24 marzo 2011

Nucleare, Governo assicura: nessuna centrale in regioni che diranno 'no'


Roma - Non saranno previste centrali nelle regioni che si diranno contrarie. E' l'assicurazione che arriva dal governo, con ilsottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia. "Non si potranno realizzare le centrali nucleari nelle regioni che si esprimeranno negativamente sulla localizzazione degli impianti nel loro territorio", ha puntualizzato nella seduta di martedì sera nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera. "Il programma energetico nucleare non potrà essere realizzato in assenza di una totale condivisione delle comunità territoriali coinvolte".


Detto questo, avanti comunque con il programma del governo. "Non è il momento più opportuno per modificare le decisioni di politica energetica". Perché anche di fronte a una “escalation dell'emergenza” nucleare in Giappone, sarebbe un errore tornare indietro.
Sulla sicurezza, comunque, il Governo chiede il coinvolgimento dell’Europa. "La tragedia avvenuta in Giappone - ha spiegato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo - ci insegna che il tema della sicurezza nucleare non può più essere considerato una questione soltanto nazionale o regionale o da affidare ai singoli Stati. I rischi purtroppo e le conseguenze di un serio incidente non ricadono infatti su una singola comunità ma possono interessare più stati se non più continenti".
Sulla scia dei pericoli a Fukushima , diventa un fronte caldo il referendum contro il nucleare che si terrà a giugno. "Le scelte non siano di pancia o dettate dalle emozioni”, è il monito del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. “Le scelte vanno fatte su informazioni precise e noi daremo informazioni precise e rigorose all'opinione pubblica”.
Il ministro spiega, inoltre, che "ora la priorità all'ordine del giorno è la sicurezza. Mercoledì a Bruxelles parleremo di questo, per l'Italia il problema sono le centrali nucleari vicine al confine. Dobbiamo essere sicuri che le centrali esistenti in Europa, circa 150, garantiscano la sicurezza dei cittadini europei".
Quanto al Giappone, Romani sottolinea che "lì quello che è accaduto non è stato causato dal terremoto ma dallo tsunami e in Europa non ci sono rischi di questo tipo. Certo, sulle coste italiane potrebbe avvenire, ma non in quella misura".
Dal Pd il segretario Pierluigi Bersani definisce “sbagliato” il piano nucleare del Governo. “Eravamo contro prima e siamo contro ad esso”. Quanto al referendum ''abbiamo sempre avuto qualche dubbio tuttavia lavoreremo perché si raggiunga il quorum".
Antonio Di Pietro, intanto, ringrazia Adriano Celentano che ieri sul Corriere della Sera, dopo aver definito il nucleare una “trappola radioattiva”, ha invitato i cittadini a “non disertare il referendum”.
Fonte:  Adnkronos/Ign -  16 marzo 2011