Translate

domenica 28 aprile 2013

I Letta: ritratto d'interno di un magnifico clan

Non solo Enrico e lo zio Gianni: nella famiglia ci sono produttori, accademici e archeologi


Che famiglia, i Letta. Ogni tanto sfogli un giornale, osservi un cartellone cinematografico, ti trovi tra le mani una rivista, studi la bibliografia del manuale di storia di tuo figlio (per chi ne ha) ed ecco che sotto il naso ne spunta uno, un Letta, e anche questo è in gamba, e anche questo ha avuto successo, ma in un settore tutto diverso, in un altro mondo, e nel suo lavoro non ha niente a che fare con gli altri suoi fratelli, e zii, e sorelle, e nipoti, e importantissimi cugini Letta. E forse c’è un Letta dietro ogni eccellenza italiana.

Gianni ed Enrico li conoscono tutti, sono lo zio e il nipote d’Italia, uno è appena diventato presidente del Consiglio, l’altro è l’ultimo dei grand commis dell’état, il giovane è di sinistra e ha fondato il Pd, il vecchio è il gran visir del berlusconismo. Militano, ma senza orgogli luciferini, nelle curve contrapposte dello stadio politico, sono molto diversi tra loro, eppure, entrambi incarnano a modo loro quelle caratteristiche che nei codici italiani del potere sono considerate le virtù lettiane: attitudine antiretorica, riservatezza, idiosincrasia per la ribalta, per i riflettori, per le vuote parole. Gianni ha i suoi uffici su largo del Nazzareno, dietro Piazza di Spagna, Enrico ha la sua stanza al partito ad appena cento metri dallo zio: talvolta si incrociano per strada, ma sono così riservati che rallentano appena il passo, si scambiano un occhiata, un sorriso – moderato – e tirano avanti, ciascuno verso i propri impegni, uno a destra l’altro a sinistra.

Quando venne a mancare la mamma di Gianni, questo, per capirsi, fu il necrologio di famiglia: «Gli otto figli la ricordano con amore e profonda gratitudine, ma anche con quella discrezione che lei ha sempre praticato e insegnato. Avrebbe preferito il silenzio, con l’annuncio dopo l’ultimo commiato». I Letta sono la prova vivente che non è vero quel motto popolare che recita così: il gatto con i guanti non acchiappa topi. Per tutta la vita hanno acchiappato topi con i guanti. Gianni è stato il Richelieu di Berlusconi, Enrico è stato il Mazzarino di Prodi e certo, i paragoni sono piuttosto impegnativi, ma rendono l’idea. E’ a casa di Enrico a Testaccio che si è trovato l’accordo per tentare di eleggere Franco Marini al Quirinale, ed è a casa di Gianni alla Camilluccia che molti anni fa Berlusconi è riuscito a rendersi simpatico anche al nemico Eugenio Scalfari. Enrico è al governo perché è fedele, cordiale, intelligente, sobrio, grande mediatore e piace persino a destra; mentre Gianni è stato al governo perché è fedele, cordiale, intelligente, sobrio, grande mediatore e piace persino a sinistra.

Ma gli altri Letta? Nessuno fa politica, per lo più sono silenziosi, operosi, preferiscono i libri, lo studio, la pace della provincia. Ma nessuno di loro passa davvero inosservato. C’è Giampaolo, il felpatissimo cugino più grande di Enrico, il più scintillante, che di mestiere fa l’amministratore delegato della Medusa film, produce, co-produce, distribuisce, gestisce sale. Controlla il 17 per cento del mercato cinematografico.

Poi c’è Giorgio, fratello di Gianni e padre di Enrico, l’uomo schivo che è apparso in qualche timido frammento televisivo negli ultimi giorni di fronte alla villetta borghese nella quale vive con la famiglia a Colignola in provincia di Pisa. È un accademico dei Lincei, niente di meno. Matematico, professore universitario di una materia che fa tremare le vene ai polsi: calcolo delle probabilità.

C’è poi un Letta avvocato e dirigente di Assitalia a Milano, Luigi. Ma la stella di famiglia, per tacere della zia Maria Teresa, ex professoressa di francese al liceo e vicepresidente della Crocerossa italiana, è Cesare Letta. Ex allievo della Normale, è uno degli archeologi più celebrati della sua generazione, professore di storia romana, direttore della rivista di Studi classici e orientali dell’Università di Pisa, con un curriculum accademico che fa paura. Cesare Letta di recente è stato intervistato alla radio da Claudio Sabelli Fioretti, e malgrado sia un uomo di poche parole è forse anche l’unico della famiglia a non spiccare nelle doti diplomatiche: «Non invidio Enrico, ha una gatta da pelare grossa come una montagna». Quanto durerà il suo esecutivo? “Gli auguro di durare almeno un anno”.

Fonte:






















Dal fronte greco, una guerra non dichiarata

Arrivo ad Atene all’indomani della partenza del terzetto, che lascia sul campo nuove vittime: altri 15.000 licenziamenti fra i dipendenti statali, che si aggiungono al milione e mezzo di persone già rimaste per strada. La ricetta del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea e della Commissione ha l’amaro sapore dell’austerity: per ogni 5 persone che vanno in pensione (con stipendi medi attorno ai 1000 euro), è possibile assumere solo una persona con una retribuzione di 580 euro al mese.

Guardo Atene alla luce delle incredibili parole del consigliere della Cancelliera tedesca, Angel a Merkel, secondo il quale ci sono ancora molti ricchi nei paesi del Sud Europa, che hanno addirittura case di proprietà, mentre la gran parte degli operai tedeschi sono in affitto. Così mentre il New York Times descrive l’allarmante situazione ellenica, parla dell’aumento dei disoccupati e dei senza tetto, delle mense che nascono per arginare in qualche modo il problema della denutrizione nelle scuole, la copertina dello Spiegel arriva come un pugno allo stomaco: “la menzogna della povertà” e giù a scrivere che i greci sono in media due volte più ricchi dei tedeschi. Roba da non crederci…eppure nel corridoio dell’albergo dove soggiorno trovo un bigliettino da visita di un giornalista che lavora per lo Spiegel. Quindi…quali indicazioni ha ricevuto dalla redazione o dalla proprietà? E’ venuto in Grecia con l’articolo pronto o ha percorso i circuiti turistici che mascherano e occultano la faccia della povertà che si manifesta già poche decine di metri dopo il Partenone? Ci sarebbe molto da parlare della propaganda mediatica (oltre a Der Spiegel anche la rivista Focus riserva il medesimo trattamento ai ‘ricconi’ Greci, rispetto ai ‘poveri’ tedeschi) e di come il giornalismo sia caduto in basso, con pennivendoli al lavoro per compiacere un mittente o con scribacchini che si autocensurano per non disturbare i manovratori.


Chissà se i giornalisti stranieri che sono arrivati in Grecia si sono informati sulle ‘linee guida’ che i colleghi ellenici devono rispettare: è bene non ritrarre o riprendere immagini di estrema povertà, deve essere spinta la linea di sostegno dei propri aguzzini europei e internazionali (dimostrando che invece sono i salvatori del paese) e non si possono divulgare filmati di contestazione di chi sta al governo. Non vi sembra possibile? Basta leggere le dichiarazioni dell’ex ambasciatore greco in Canada, rilasciate a dicembre scorso al giornale online The Millstone: un giornalista è stato licenziato in tronco per aver mostrato un filmato in cui il Primo Ministro greco veniva fischiato.

Per tornare a quello che considero un vero e proprio insulto alla dignità del popolo greco, lo Spiegel e Focus puntano il dito contro i ricconi (che ci sono lì come in Italia e altrove, dato che le ricchezze con la crisi si sono ulteriormente concentrate), fingendo di non vedere i senza tetto allo sbando nella città, gli studenti che svengono a scuola, gli ospedali che chiudono e che non hanno più medicinali, la marea di uffici, negozi e attività chiuse, le ragazzine che si prostituiscono , le decine di migliaia di ateniesi costretti a recarsi nelle strutture messe in piedi da volontari per avere un minimo di assistenza sanitaria. Guarda caso, a livello internazionale ci si dimentica di riportare la battaglia avviata da Panos Kammenos, dei Greci Indipendenti, che mette al centro una legittima richiesta greca che rischia di mettere in seria difficoltà la Germania. Nello specifico, nel 1941, i Tedeschi presero in prestito, con accordi regolarmente firmati, le riserve auree elleniche. In seguito all’unificazione tedesca, di questo ‘prestito’ di guerra non si disse più nulla. Il deputato greco oggi avanza la richiesta di poter iscrivere nel bilancio nazionale l’ammontare del prestito fatto alla Germania (anche senza calcolare gli interessi maturati nei tanti decenni), ma riceve solo una risposta velenosa dal ministro tedesco delle Finanze Schaeuble, evidentemente in panico per la richiesta ellenica.

La colonia dunque si rivolta contro l’occupante. Sì, perché con buona pace di chi difende governo e multinazionali tedesche, bisogna dire come stanno le cose. A partire dall’aeroporto di Atene, gestito da una società tedesca, che non paga le tasse in Grecia poiché la sede legale è in Germania; ma possiamo anche parlare della Deutsche Telekom che gestisce la rete telefonica fissa e la rete di telefonia mobile Cosmote. O della Siemens, che insieme alla grande compagnia di costruzioni francese Vinci, controlla la metropolitana di Atene, puntando ad acquisire anche la rete ferroviaria e il servizio idrico della capitale (dove vive metà della popolazione dell’intero paese). E in tempo di austerity, la svendita del patrimonio e degli assets pubblici è all’ordine del giorno. Basti pensare alla miniera di oro (s)venduta ai Canadesi al prezzo di 10 milioni di euro, pur sapendo bene(la notizia è di pubblico dominio) che il materiale facilmente estraibile ha un valore di almeno 110 milioni di euro.
Anche le grandi catene di supermercati che resistono alla crisi sono straniere, mentre i negozi e le attività commerciali greche sono state ridotte in cenere. Anche la distribuzione è spesso estera o comunque condizionata da oltre confine; talvolta è piegata addirittura a logiche di quote europee, in base alle quali in Grecia come in Italia si mangiano pomodori olandesi, mentre i nostri vengono esportati negli altri stati. Sono le medesime linee che impongono ad esempio al produttore di arance un prezzo di 5 centesimi al chilo, mentre le stesse vengono vendute ad Atene minimo a 1 euro. Anche da questo punto di vista, gli agricoltori italiani possono ben comprendere che la Grecia è molto più vicina di quanto si possa immaginare. Lo è anche per il costo del gasolio da trazione, che insieme a quello da riscaldamento è aumentato del 400% in tre anni, mentre il costo dell’energia elettrica è raddoppiato dal 2010 a oggi.

Ecco perché nell’inverno scorso ci sono state vittime per il freddo: molte persone non avevano di che riscaldarsi (e anche scuole e ospedali in alcune zone hanno dovuto fronteggiare lo stesso problema). Nella capitale, gli alberi dei parchi sono stati presi d’assalto, spogliati dei loro rami per ricavarne legna da ardere (mentre in alcuni casi si è addirittura arrivati al punto di bruciare mobili, pur di sottrarsi alla morsa del freddo).

Cambiando versante, dal punto di vista della scuola, la situazione è precipitata a partire dal 2011, con ben 2000 scuole che hanno chiuso (e presto è atteso un nuovo giro di vite) e numerosi istituti che non hanno neppure il minimo per poter funzionare. I genitori sono quindi costretti a pagare per l’istruzione dei propri figli, ma ci sono moltissime famiglie con madre e padre disoccupati che non possono concedersi il ‘lusso’ di mandare a scuola i propri figli, dal momento che non riescono neppure a reperire il cibo per sfamarli. Questo è quanto accade anche dal punto di vista sanitario, poiché chi non lavora almeno 150 giorni all’anno non ha diritto alla copertura del servizio sanitario e deve pagare tutto: medicine, prestazioni sanitarie, pronto soccorso. Ma in una Grecia dove la disoccupazione e la povertà stanno sempre più dilagando, spesso non c’è neppure il minimo per sopravvivere e i centri organizzati da personale medico volontario raccolgono la disperazione dei tanti che cercano un’ancora, una ragione, una speranza per non essere sopraffatti dall’istinto di farla finita. Sono ex operai, pensionati, ma anche dipendenti pubblici, negozianti, piccoli imprenditori e pure liberi professionisti; il cosiddetto ceto medio ora ridotto in miseria.

Fanno parte di quelle fasce che, intervistate poco più di anno fa, sostenevano di essere allora nel punto peggiore della crisi e che l’Euro e l’Europa li avrebbero salvati. Oggi giurano che non avrebbero mai ritenuto possibile arrivare a una situazione tanto tragica, convinti come erano che presto la crisi sarebbe finita e che – come gli si imponeva di credere – erano alla fine del tunnel.
Dal tunnel al precipizio, la caduta è stata repentina e dolorosa; ha mietuto vittime, anche nel senso letterale del termine. In una nuova forma di guerra condotta da istituzioni europee antidemocratiche e distanti anni luce da quell’Europa dei popoli che vorremmo; una guerra sorda combattuta con le armi non convenzionali delle banche e della grande finanza internazionale, pronte a cannibalizzare i paesi più fragili.

E’ una guerra silenziosa, strisciante. Alla faccia della miseria umana e mentale di chi sostiene che questa Europa è stata foriera di pace, giustizia ed equità, questa forma contemporanea di schiavitù è una barbarie vergognosa.

Fonte:

Morgana Matus IBM Solar Collector Harnesses the Power of 2,000 Suns by Morgana Matus, 04/23/13

A team of IBM researchers is working on a solar concentrating dish that will be able to collect 80% of incoming sunlight and convert it to useful energy. The High Concentration Photovoltaic Thermal system will be able to concentrate the power of 2,000 suns while delivering fresh water and cool air wherever it is built. As an added bonus, IBM states that the system would be just one third the cost third of current comparable technologies.


giovedì 25 aprile 2013

Ca Filissine: comunicato MA&V

"Durante l´incontro tecnico tenutosi a Pescantina il 16 aprile la Commissione VIA ha chiesto all´amministrazione comunale la formale adozione del progetto presentata ad inizio marzo.

Il nuovo progetto presentato da Daneco è stato infatti trasmesso dall´Amministrazione di Pescantina con una formula pasticciata di “trasmissione senza presa d´atto”, ora in seguito alle richieste dei nostri legali la Regione vuole chiarezza.

Il Movimento Ambiente&Vita è stato da subito contrario a questo progetto e anche la stessa Amministrazione, in particolare l´assessore all´ecologia Alfonso Marchesini, ha rilevato le incompatibilità ambientali, tecniche e sociali di questa soluzione. Infatti, in cambio della presunta bonifica di un tratto di sponda, semmai mal costruito dalla stessa Daneco, i cittadini dovrebbero accollarsi tre anni di scavi nei rifiuti esistenti, un ampliamento della discarica, ulteriori rischi per l´apporto di rifiuti carichi di metalli pesanti; il tutto senza alcuna garanzia di risultato e con scarse tutele per gli abitanti di Pescantina e dei paesi limitrofi.
Per chi abita nel raggio di qualche chilometro vuol dire perdere qualità della vita, vedere ridotto il valore delle proprie abitazioni, per non parlare dei danni che ci saranno per le attività commerciali, alimentari e turistiche che in questi anni stanno cercando di cambiare il volto di Pescantina e dell´intera Valpolicella.

Oltre al danno l´assurda beffa, perché i cittadini di Pescantina dovrebbero pagare la sistemazione di un danno alla stessa ditta che lo ha fatto? I progettisti sono “probabilmente certi” che la discarica perda sulla sponda est tra il lotto 5 e 6, un gioco di parole per dire che sono certi che il lavoro sia da fare, ma non abbastanza certi per inchiodare i costruttori alle proprie responsabilità. Il Comune quindi a tutela dei propri cittadini, prima di iniziare i lavori, dovrebbe esigere da Daneco una fidejussione bancaria a copertura dei danni e delle spese di bonifica, se il danno esiste questa servirà a coprire le spese per la bonifica. Se il danno non esiste gli enti superiori, Provincia e Regione, che spingono per questa soluzione dovranno mettere mano al portafoglio per ripagare i cittadini di Pescantina.

Non è pensabile prima pagare la sistemazione e poi pensare di recuperare i soldi ricorrendo in causa civile contro un´azienda privata, questa nel frattempo potrebbe far perdere le proprie tracce.

La possibilità per evitare questi scenari però c´è, ora la decisione torna nelle mani del Comune di Pescantina. L´Amministrazione che ha già votato all´unanimità il ritiro di questo progetto, deve semplicemente tener fede al voto già espresso.

Non si accettano giochini: lo studio di fattibilità depositato dal Comune non può essere considerato una variante del progetto, è solo un tentativo di prendere o perdere tempo.
Rimandare la discussione sul progetto per Cà Filissine, anche nel delicato momento dell´approvazione del disastrato bilancio, è un chiaro tentativo di togliere a Pescantina la possibilità di scegliere il proprio futuro. Quale amministratore potrebbe ritirare un progetto con magari già un parere della Commissione VIA?

Invitiamo quindi l´Amministrazione a non farsi prendere in giro e a non prendere in giro i cittadini di Pescantina: aspettiamo fiduciosi che la discussione sul progetto venga inserita in calendario al più presto.

Con l´occasione invitiamo i cittadini di Pescantina ad esporre un lenzuolo al proprio balcone, magari con scritto “abbiamo già dato”, per manifestare la volontà di non dover pagare per l´ennesima volta.

martedì 23 aprile 2013

L'ARMAGEDDON ECONOMICA E' IMMINENTE?

George Soros sa che qualcosa di spaventoso è in arrivo. I Rockefeller sanno che qualcosa di grande e orrendo sta per accadere. Quel qualcosa di grande è il collasso di tutto il denaro stampato dal nulla che è in giro per il mondo.

Nei loro incontri segreti del Bilderberg, i globalisti hanno pianificato la data esatta della nostra fine economica. Potete persino scommettere che “qualsiasi giorno nero” coinciderà con una data ironica che farà ridere sommessamente i globalismi, all’inizio pianificato di un prossimo evento ” false flag” (un falso evento).

Vi ricordate quando i lacchè globalisti fecero schiantare gli aerei contro il World Trade Center l’11 settembre? I globalisti pianificarono un evento 911… il 9/11 (la data scritta in modo americano, in cui prima c’è il mese e poi il giorno, ndt) . Capito?? 3000 morti non sono niente per i globalisti.

Nessuno, se non questi psicopatici criminali, riderà quando lanceranno il loro piano per il collasso finanziario. Purtroppo né io nè voi abbiamo un posto a tavola , quindi non abbiamo informazioni da un insider, per valutare quando il collasso finanziario è in arrivo. Tuttavia ci sono delle cose su cui possiamo fare attenzione.

La tempistica è tutto

Anche se la piu’ parte di noi non ha informazioni da un insider, ci sono tuttavia dei segni rivelatori che possiamo cercare e che potrebbero servire come avvisaglia per quando il collasso accadrà. E’ piu’ accurato aspettarsi che il collasso sia incernierato su eventi piuttosto che andare a pescare una data sul calendario.

Prima di tutto (ricordo comunque che sta parlando della realtà Americana ndt) cominceremo a vedere presto piu’ controlli sulla quantità di prelievi che si possono fare con i bancomat e dai conti risparmio, in aggiunta a cio’ che è già trapelato. Aspettatevi che aumentino le frodi delle ipoteche MERS, dato che i globalisti sicuramente tenteranno di rubare il piu’ possibile prima del crollo delle economie del mondo.

L’attacco sulle nostre pensioni si intensificherà come stiamo vedendo al momento in California

La Federal Reserve continuerà a comprare proprietà indigenti stampando denaro dal nulla al tasso di 40 miliardi di dollari al mese.

Tuttavia, il miglior segno premonitore del crollo incombente coinciderà con i globalisti che mettono all’angolo la maggioranza del mercato dell’oro su questo pianeta . Dopo che i globalisti avranno preso controllo sull’oro, vedremo allora un conto alla rovescia dell’ Armageddon economica, in cui tutte le valute andranno in iperinflazione prima di collassare. Allora l’umanità sarà alla mercè di persone che non avranno senso della decenza e del rispetto per la vita.

I mercati finanziari stanno vedendo una forte discesa, artificialmente prodotta e che non ha precedenti, dei prezzi dell’oro e dell’argento.

Goldman Sachs ha appena parto i cancelli dell’inferno

I prezzi dell’argento sono grandemente scesi lunedi scorso (articolo scritto il 18 aprile 2013, giovedi) . Il panico di vendita ha dominato il Mercato, dato che gli investitori e le istituzioni finanziarie non hanno potuto scaricare abbastanza in fretta, quel che avevano in oro e argento.

Il Mercato indica chiaramente segni di manipolazione di massa da parte dei globalisti.

La miglior prova che i globalismi stanno manipolando il prezzo dell’oro, giunge dalla “Goldman Sachs che ripetutamente ha detto ai suoi clienti all’inizio di questo mese, di cominciare a fare una short COMEX nella posizione dell’oro.” (lo short è la vendita , si veda anche qui: http://www.deshgold.com/manipolazione-ribassista-sullargento-si-profila-il-default-del-comex/)

Ricordatevi per favore che questa è la stessa Goldman Sachs che ridusse le sue azioni l’11 settembre (9/11). La stessa che ha messo opzioni put sulla Transocean la mattina in cui c’è stata l’esplosione del pozzo di petrolio nel Golfo del Messico. La stessa Goldman Sachs che è stata pescata mentre vendeva sul Mercato immobiliare, in anticipo rispetto alla bolla immobiliare poi scoppiata.

Sostanzialmente, quando Goldman Sachs inizia a vendere, qualsiasi cosa sia, dovremmo tutti inquietarci, soprattutto se avete investimenti personali da qualche parte, nei beni che sono coinvolti nella vendita. Quando la Goldman Sachs inizia a vendere , qualsiasi cosa sia, è tempo di pigliare I vostri soldi e mettervi a correre su per la collina. Quel tempo potrebbe essere ora.

Perchè la Goldman Sachs abbasserebbe cosi tanto il prezzo dell’oro?

Se il dollaro e l’euro collassassero domani, che valuta resterebbe? La prima ed ovvia risposta sarebbe l’oro e poi l’argento. Fatevi questa domanda: se sapeste che le banconote in tutto il mondo stessero per crollare, che azione rappresenterebbe la vostra migliore opzione?

La risposta ovvia sarebbe quella di abbassare enormemente il prezzo dell’oro e dell’argento, se uno ha la possibilità di farlo, quindi comprarne il piu’ possibile. Goldman Sachs ha la capacità di farlo .

Tutto il resto… ha senso

Cosa farà la gente, quando la proverbiale … palta arriverà alla bocca e gli Americani non potranno ritirare il loro denaro dalle banche? Quando le pensioni non saranno piu’ pagate, che farà la piu’ parte della gente? In parole semplici … scenderanno nelle piazze.

Quando gli Americani cercheranno una qualche vendetta, che faranno? Potrebbe non avere importanza, perché incontreranno una DHS (Homeland Security, polizia interna) ben armata ed equipaggiata di munizioni e sostenuta da 2700 personale in carriera. Ci sarà una carneficina catastrofica nelle strade d'America e ci mancano solo delle settimane, pochi mesi, perché questo accada.

Ora.. cominciano o no, ad avere senso i false flag della sparatoria nella scuola (la Aurora Batman Shooting) di Sandy Hook e “l’attacco terroristico” alla maratona di Boston?

Tutti questi eventi sono programmati per condurre ad una confisca delle armi, perché cosi i globalismi possono continuare ad aver strada libera con la popolazione indifesa. Inoltre, questi eventi offrono buon teatro per una distrazione del pubblico americano, dal suo ladro rampante.

Nei prossimi giorni e settimane, ci saranno altre false flag, studiate per giustificare la confisca delle armi e per fornire il pretesto per la legge marziale.

Non sono Nostradamus, ma conosco l’agenda globalista e so che stanno andando verso lo sfascio e presto il gioco sara finito, se non vogliamo opporre resistenza.

Conclusione

C’è una speranza per la umanità?

Gli Americani posso preservare cio’ che è rimasto del loro futuro finanziario?

La sola opzione è “fare come l’Islanda con la Federal Reserve.” Se non ci impegnamo con volontà a far si che il governo arresti i criminali della Federal Reserve e Goldman Sachs, non abbiamo speranza di superare la marea finanziaria che sarà usata per renderci schiavi. Se l’America non sviluppa una spina dorsale, l’unica cosa che potete ancora fare al presente, è togliere il vostro denaro da queste banche criminali, cosa che ancora potete fare.

by Dave Hodges

Fonte: http://www.activistpost.com/2013/04/economic-armageddon-is-imminent.html

[Pubblicato da Marcello la Valle sul gruppo "Il Blog di Paolo Franceschetti"


http://www.nocensura.com/2013/04/larmageddon-economica-e-imminente.html

lunedì 22 aprile 2013

We are at war with Russia, not the United States of America’: Dagestan rebel group distances itself from Boston bombers


April 22, 2013 – DEGESTAN - Facing speculation it may have played a role in the Boston Marathon bombing, a rebel faction fighting for a Muslim state in the North Caucasus region of Russia issued a statement Sunday insisting it was not at war with the United States. “We are at war with Russia,” a commander of the group, Caucasus Emirates, said in a communiqué posted on Kavkaz Centre, a pro-jihadist website. He also said the group’s emir, Doku Umarov, had prohibited attacks on civilians. Investigators were reportedly trying to retrace the movements of one of the bombers, Tamerlan Tsarnaev, who spent six month in Dagestan last year. Along with neighboring Chechnya, Dagestan is a base for armed Islamist groups. Mike Rogers, chair of the House Intelligence Committee, said on NBC’s “Meet the Press” that Tsarnaev may have received training and “that final radicalization to push him to commit acts of violence” while in Dagestan. Rebel leader Umarov already has a US$5-million reward on his head due to his role in the bombings of the Moscow airport and subway. According to the U.S. State Department, he has called for attacks against the United States, Britain and Israel. –

giovedì 18 aprile 2013

Huge blast shatters Texas down; search on for trapped residents


 
April 18, 2013 – WACO, TX - As the sun rose Thursday over West, Texas, the scope of the small town's devastation came into fuller view: a gruesome, bloody scene, homes flattened to rubble, and scores of firefighters battling a raging blaze. The massive, deadly blast at a fertilizer plant Wednesday night forced the evacuation of about half the town of about 2,800 people and left officials asking key questions: Was it a crime or an accident? How could it have happened? “Nothing at this point indicates we have had criminal activity, but we are not ruling that out,” said Sgt. William Patrick Swanton of the nearby Waco Police Department. A more immediate question is how high the death toll will rise. It could be between five and 15, Swanton said. Dr. George Smith, the city's emergency management system director, said it could spike to 60 or 70. The mayor in Texas said it was, ‘like a nuclear bomb.’ “We have two EMS personnel that are dead for sure, and there may be three firefighters that are dead,” Smith said. “There are a lot of people that will not be here tomorrow,” Mayor Tommy Muska warned late Wednesday. The Texas National Guard has sent 21 troops from a civil support team to monitor air quality near the blast, the Pentagon announced Thursday. The White House said it is monitoring the situation through FEMA, which is in touch with state and local authorities. Federal authorities stand ready to help, a FEMA official said. More than 160 people were injured when the explosion shook homes as far as 50 miles away. It measured as a 2.1-magnitude seismic event, according to the United States Geological Survey. “It's over-whelming to us,” Smith told CNN affiliate KCEN, with blood spattered all over his face from injuries he suffered. The town has only three ambulances, he said. Between 50 and 60 homes in a five-block area suffered damage, officials said. The explosion rocked the West Fertilizer Co. at about 7:50 p.m. (8:50 p.m. ET). Patients were rushed to several hospitals. Hillcrest Baptist Medical Center reported five patients in intensive care -- two in critical condition, three in serious condition. At least 28 patients will be admitted, said hospital Chief Glenn Robinson. About half the community was evacuated, Muska said. “It was like a nuclear bomb went off,” he said of the blast. “Big old mushroom cloud. (It's) massive -- just like Iraq. Just like the Murrah (Federal) Building in Oklahoma City,” said D.L. Wilson of the Texas public safety department. The blast stripped a nearby apartment complex, with 50 units, of its walls and windows. “It was just a skeleton standing up,” Wilson said. A nursing home, with 133 residents, was quickly evacuated. A middle school also is located near the plant. –CNN
  
Fireballs over Waco, Tx: (Left) Fertilizer fire explosion on April 18 and (right) the Branch Davidian compound goes up in smoke on April 19. Officials say initial reports indicate today's explosion was nothing more than an industrial accident; though the incident,   after the Boston bombs, will continue to fuel fears and concerns domestic terror incidents are escalating in the U.S.

martedì 16 aprile 2013

Argentina: pesos carta straccia, caccia disperata ai dollari

Non si smorzano i timori su un ennesimo nuovo incubo default in Argentina. L'ultima volta è successo alla fine del 2001.Buenos Aires non riuscì a ripagare gli interessi sul debito pubblico e non ebbe scampo. Quest'anno, se le stime degli analisti si riveleranno corrette, per la prima volta da allora il bilancio si chiuderà di nuovo con il primo deficit primario: ovvero, le spese dello Stato supereranno le entrate, senza tener conto poi delle spese per gli interessi sul debito. E' la fine?

Di fronte a questa ipotesi la "presidenta" Cristina Kirchner e il suo governo hanno stabilito chenessuno potrà più convertire pesos in dollari. Una misura estrema, denunciano gli economisti. Acquistare dollari è stato fino all'anno scorso uno delle poche soluzioni che avevano gli argentini a disposizione per proteggersi dall’inflazione. 

Adesso che il pesos ha perso valore, nel Paese la situazione sta degenerando: si stanno facendo largo le "cuevas", ossia bische clandestine dove chiunque può cambiare pesos in biglietti verdi, anche se a caro prezzo segnala Wall Street Journal.

Diversi commercianti che hanno piccole botteghe a Buenos Aires non esitano a spiegare al quotidiano americano che gli argentini che hanno oggi dollari possono acquistare il 60% di prodotti in più, in gran parte dei casi si tratta di merce di prima necessità, rispetto alle famiglie che hanno solo pesos. Convertire a tutti costi e con ogni mezzo la loro valuta in dollari significa quindi nonostante tutto riuscire a risparmiare almeno il 40% delle spese come l'elettricità. 

Come se questo non fosse già abbastanza, il governo argentino ha anche deciso di aumentare lecommissioni sulle carte di credito portandole al 20% dal 15% il mese scorso per scoraggiare le transazioni. Ma gli argentini sono un popolo che non si arrende facilmente. Hanno preso di mira i bancomat di Uruguay e Cile per prelevare denaro contante americano. 

Poco importa se la Banca centrale argentina è diventata ormai una succursale della Kirchner e per cercare di sostenere l'economia sta continuando a stampare moneta

Questa politica monetaria sarà un boomerang, denunciano ancora gli economisti. Kirchner si rifiuta di parlare di inflazione. E con le minacce cerca di mettere a tacere la comunità di analisti finanziari che mettendo in dubbio i dati ufficiali. 

Secondo l'INDEC (cioè l'ISTAT argentina) l'inflazione è intorno al 9%. Secondo alcuni ricercatori indipendenti è invece oltre il 25%. Ma basta farsi un giro al supermercato per capire che aria tira. Un kilo di prosciutto crudo veniva venduto per poco più di 29 pesos a marzo 2008. Adesso lo stesso kilo di prosciutto crudo costa 87 pesos al chilo. 
http://www.wallstreetitalia.com/article/1546233/crisi/argentina-pesos-carta-straccia-caccia-disperata-ai-dollari.aspx

GAME OVER ? - Hanno Giocato con l’Oro e gli è Esploso il Mercato


Schermata 2013 04 15 alle 21.21.52 650x184 Margin Call: Hanno Giocato con lOro e gli è Esploso il Mercato (Tempo di andare All in col Fisico)Ma che bello spettacolo, tanto per ribadire in che razza di ridicolo mercato drogato da strumenti derivati a leva.
Venerdì hanno cominciato con l’Oro, l’equivalente di 400 tonnelate di oro sono state vendute in 2 ore sul comex (si avete capito bene, link), non mi interessa qui andare a discutere sul perchè è successo, la cosa interessante è che l’Argento ha seguito e poi gli altri metalli. E sapete perchè? 
Margin Call!
Se hai una posizione in futures con un collaterale del 5-10% rispetto al contratto sottostante, quando il sottostante, per qualsiasi ragione, crolla: il tuo broker se si fida ti chiama se non si fida ti liquida tutte le posizioni sul conto in automatico. Non solo Oro, Argento, Palladio… ma anche Rame e Petrolio.
Poi è arrivato il week end e…
Margin Call!
A notte fonda per noi, sul mercato asiatico i broker hanno “chiamato” investitori e trader per i margini sui metalli preziosi e su tutto ciò che venerdì era crollato spingendo ancora più giu le quotazioni.
poi ha aperto l’Europa e….
Margin Call!
Anche i broker europei hanno liquidato posizioni sui dossier derivati degli investitori, non solo su oro e argento ma anche su tutto il resto perchè le perdite in apertura sui metalli spesso erano superiori al margine sui singoli contratti.
E poi ha riaperto l’America e
Margin Call al quadrato!
Broker in panico, centinaia di migliaia di conti con liquidità negativa già in apertura dei mercati, quindi c’è stata ed è ancora in atto una mega liquidazione forzata di TUTTO!!!!
Azioni, bond, derivati, commodities! E se non le banche centrali non ci mettono una pezza la valanga domani travolgerà le azioni di tutto il mondo, poi le obbligazioni, poi le valute.
E adesso.
Adesso il pericolo è che qualche banca ci abbia GIA’ lasciato letteralmente le penne! 
Una volta Warren Buffet disse ” Guai il giorno in cui un sassolino dovesse inceppare la macchina infernale dei contratti derivati “
Ecco appunto, non so se questo sia il sassolino, ma sono certo che la liquidazione in atto se in qualche modo non viene fermata potrebbe letteralmente sapazzare via l’intero sistema finanziario mondiale.
Pensate che io stia scherzando? Davvero?
Lo sapete che il nozionale stimato di tutti i i derivati aperti nel mondo è circa 640 triliardi di dollari? Ovvero circa 5 volte il PIL mondiale?
Ci sono 640 triliardi di contratti garantiti al massimo da un decimo del loro reale valore, una variazione (di solito crollo) improvvisa e generalizzato dei prezzi raderebbe a zero le disponibilittà liquide degli intermediari (e delle banche) e degli investitori che si dovessero trovare dalla parte sbagliata del trade.
Bene, e adesso statemi bene a sentire:
L’Unico ASSET fisico acquistabile, liquidabile  e accettato come riserva di ricchezza in tutto il mondo è l’Oro.
E non,non è affatto solo una questione di speculazione. 

domenica 14 aprile 2013

Decrescita felice alla Biennale Democrazia: la lezione sul consumo intelligente di Mercalli e Pallante

Alla Biennale Democrazia di Torino tutto esaurito per l’incontro dei due teorici della decrescita felice

 



Se decresce il debito pubblico quella è una decrescita negativa? Senza il cibo che, in Italia, finisce nella pattumiera avremo un PIL del 2% più basso: sarebbe un male questo?
Comincia con domande retoriche l’intervento di Maurizio Pallante, fondatore del movimento della decrescita felice, in un Piccolo Regio stracolmo all’inverosimile per la terza giornata di Biennale Democrazia. Con lui Paolo Griseri a fare da moderatore e Luca Mercalli, meteorologo, ecologista e, anche lui, decrescente praticante. Si parla di decrescita felice e il fondatore del movimento fa esempi molto pratici raccogliendo consensi senza l’aggressività del capopolo che questi temi è riuscito a portarli in Parlamento:
La nostra società crede di vivere nel migliore dei mondi possibili. Faccio un esempio: una casa che in Italia consuma 20 litri di gas perché è costruita male e disperde il calore, in Germania non avrebbe l’abitabilità dopo lo sforamento dei 7 litri. Il fatto è che in Germania il consumo medio è di 1,5 litri… A questo fatto si aggiunge il fatto che le nostre metriche di misura del benessere sono una follia: stare in coda in macchina ci fa consumare più benzina dunque accresce il PIL, comprare più cibo di quello che ci è necessario fa crescere il PIL ma questo è benessere? La voce del PIL è quella di  un imprenditore che alle tre di notte chiama il suo socio in affari e ride del terremoto appena avvenuto in Abruzzo…
Pallante sa che gli scettici non mancano e che i detrattori di questa teoria sostengono che sia l’anticamera di una crisi ben peggiore, ma i dati parlano chiaro: negli ultimi 50 anni la popolazione italiana è passata da 47 a 60 milioni ma l’occupazione è rimasta stabile. Perché la crescita economica è accompagnata a una competizione tecnologica che sottrae occupazione e posti di lavoro.
Pallante stoppa anche chi semplifica, assimilando la recessione alla decrescita: la recessione è la riduzione indiscriminata di merci, la decrescita è la riduzione di merci che non sono beni. Volendo metaforizzare la recessione è colui che non mangia perché non ha nulla da mangiare, la decrescita è colui che non mangia perché si è messo a dieta.
Luca Mercalli cita Kenneth Boulding:
Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista.
Poi, le cifre, implacabili, di un mondo che dalla seconda metà degli anni Ottanta ha iniziato a bruciare il proprio capitale di risorse e non, come accadeva prima di quella data, i suoi “interessi”. Nel 2040, quando saremo 8 miliardi, saranno necessarie due Terre per mantenere gli standard attuali di consumo energetico e alimentare. Il meteorologo porta la propria esperienza di autonomia energetica, di auto-produzione e di mobilità sostenibile.
Quali soluzioni? Per Pallante le due vie maestre della decrescita sono: 1) la riduzione dei consumi alla fonte grazie al risparmio energetico, 2) il ritorno a forme di baratto già collaudate dai nostri avi. Secondo il movimento della decrescita felice la giornata tipo dovrebbe essere divisa in tre fasi: 1) autoproduzione: cioè produrre cibi e strumenti che ci permettano di non dipendere totalmente dal mercato, 2) lavoro: occorre guadagnare per poter acquistare ciò che non può essere autoprodotto, 3) contemplazione e relazioni umane.
Ovviamente nel dibattito non può non entrare la politica e quel Movimento Cinque Stelle che è in sintonia – quantomeno a livello teorico - con i principi e le regole della decrescita felice. Pallante sgombera il campo da qualsiasi “affiliazione” del suo movimento che resta apolitico pur facendo proposte che sono, di fatto, politiche, ma riconosce come in Parlamento vi sia, per la prima volta, una forza che non fa del modello di sviluppo industriale e “ottocentesco” il proprio schema di Governo.

Fonte

 

giovedì 11 aprile 2013

bitcoin


Cosa serve per completare questa guida:

- Un Computer con un qualsiasi sostema operativo.;
- Possibilmente una buona scheda grafica;
- Minime capacità informatiche..


Istruzioni

  • 1
    Prima di tutto, i bitcoin sono una valuta online per cui non garantisce nessuno, ma sono gli stessi utenti che comprandoli da altri che li generano ne attribuiscono il valore. Può salire o scendere da un giorno all’altro e non valgono leggi finanziarie in quanto non riconosciuti come valuta.
  • 2
    Per iniziare recatevi a http://bitcoin.org e scaricate l’applicativo per il vostro sistema operativo. Se siete utenti linux ci sono ottime possibilità che il client sia già inserito nei repo, altrimenti guardate in quelli community o non ufficiali.
  • 3
    Ora tenete conto che non essendoci un server centralizzato i vostri bitcoin verranno salvati direttamente sul vostro computer (un po’ come i soldi in un portafoglio vero). Vengono salvati in un file chiamato wallet.dat che può essere sia rubato che distrutto. E’ quindi sempre bene tenerne una copia di backup in posti sicuri o cifrarlo con una parola chiave.
  • 4
    La possibilità di cifrarlo con una parola chiave è disponibile nell’ultima versione del client, altrimenti potete ricorrere a sicurezze aggiuntive. 
    Non vi preoccupate, le possibilità che qualcuno possa generarne in maniera illegale è pressochè nulla poichè c’è un sistema di controllo crittografico che non ammette errori.
  • 5
    I bitcoin vengono introdotti in circolo per mezzo del calcolo combinato di molti computer. Quando l’applicazione detta bitcoin miner, che serve appunto a generarli risolve un ‘puzzle’ verrete premiati con circa 50 btc.
  • 6
    Il problema è che anche con una delle più moderne schede grafiche un utente singolo ci metterebbe tempi paragonabili ad un anno per generare un blocco. Per questo esiste il pooled miining ovvero, dei siti che uniscono la potenza di calcolo di diversi computer per generare un blocco velocemente e poi dividere in parti uguali a ciò che il nostro calcolatore ha svolto.
  • 7
    I maggiori siti per il pooled mining sono http://bitlc.net, http://deepbit.net http://mining.bitcoin.cz e http://btcguild.com . Nonostante il pooled mining, dato che la difficoltà di risoluzione dei ‘puzzle’ aumenta man mano che aumentano i btc in circolo, generarli spesso non risulta ugualmente conveniente in fatto di consumo di elettricità.
  • 8
    Ciò che però potete fare è tentare di speculare sul mercato. Infatti all’inizio i bitcoin data la facilità di generazione e lo scarsissimo utilizzo e conoscenza valevano meno di un centesimo l’uno. A più di un anno di distanza dalla loro nascita, nel luglio 2011 avevano toccato picchi di oltre 25$ dollari.
  • 9
    Sono poi crollati in seguito all’hackeraggio dei maggiori siti di scambio per poi risalire ai 6.5$ circa attuali (gennaio 2012). Ogni transazione tra due indirizzi, (gli indirizzi sono totalmente anonimi e sono nel formato 1e2zpzeywipymabtqx61rcwuyily2w2sj ) è pubblica.
  • 10
    Da http://bitcoincharts.com potete controllare i mercati in tempo reale, e il valore dei bitcoin nel tempo insieme a molto altro. 
    I btc (simbolo ฿) sono la valuta più utilizzata da coloro che commettono crimini a pagamento o vendono prodotti illegali.
  • 11
    Per ottenere i vostri primi bitcoin potete visitare https://freebitcoins.appspot.com/ , http://faucet.bitcoin.st/ (chiede il numero di telefono praticamente solo per evitare gente che ne rubi, chiedendoli più volte, a me non è mai arrivato nessun messaggio pubblicitario) e http://dailybitcoins.org
  • 12
    Alcuni tra i migliori e più famosi miner sono phoenix miner e cgminer. Ricordate che minare con la cpu è inutile in quanto non si raggiungono velocità di calcolo sufficienti per ottenere qualcosa. 
    Buona fortuna! :D

mercoledì 10 aprile 2013

STOP VIVISECTION ! UN MILIONE DI FIRME PER L'INIZIATIVA POPOLARE



PescantinaLAB contribuisce alla campagna di iniziativa popolare europea STOP VIVISECTION !
CANCELLIAMO LA VIVISEZIONE, VERGOGNA EUROPEA ! AIUTIAMO A RACCOGLIERE UN MILIONE DI FIRME CON L'INIZIATIVA POPOLARE STOPVIVISECTION !

STOP VIVISECTION dà la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio NO alla sperimentazione animale e di richiedere con forza all’Unione Europea un percorso scientificamente avanzato, a tutela degli esseri umani e dei diritti degli animali.
Grazie all’iniziativa popolare, con un milione di firme i cittadini europei possono partecipare in prima persona all’attività legislativa dell’Unione Europea.
Obbiettivo:
Considerando sia i chiari motivi etici che si oppongono alla sperimentazione animale sia le evidenze scientifiche che provano l'assenza di predittività del “modello animale” per una ricerca finalizzata alla salute umana, sollecitiamo la Commissione europea ad abrogare la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e a presentare una nuova proposta che abolisca l'uso della sperimentazione su animali, rendendo nel contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l'uso di dati specifici per la specie umana.

RACCOGLIEREMO LE FIRME PRESSO IL Piazzale antistante Galleria Commerciale e supermercato Sigma - PESCANTINA


Per info

PERCHE' :


Cosa è STOP VIVISECTION

L’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea stabilisce che “l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti". Questo riconoscimento ufficiale porta in sé l'obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall'Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario. Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o vivisezione) è senza alcun dubbio una praticainaccettabile, in quanto impone illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa.
Alle ragioni dell’etica (condivise, nel sondaggio della Commissione Ue del 2006, dall’86% dei cittadini europei), si aggiunge l’appello sempre più stringente del mondo della scienza che afferma che il “modello animale”, non predittivo per l’uomo, è privo di valore scientifico; infatti non esiste prova statistica che ne dimostri l'efficienza e l’affidabilità.
Per tale ragione la pratica della sperimentazione animale rappresenta:
  • un pericolo per la salute umana e per l’ambiente,
  • un freno allo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica fondati sulle straordinarie acquisizioni scientifiche del nostro tempo,
  • un ostacolo alla possibilità di attingere alle risposte ben più affidabili, esaurienti, veloci ed economiche, forniteci dalle nuove tecnologie pertinenti per l’uomo.
In considerazione di quanto precede, noi sottoscritti cittadini europei richiediamo alla Commissione europea l’abrogazione della direttiva 2010/63/UE, con la presentazione di una nuova proposta di direttiva che sia finalizzata al definitivo superamento della sperimentazione animale e che renda obbligatorio per la ricerca biomedica e tossicologica l’utilizzo di dati specifici per la specie umana in luogo dei dati ottenuti su animali.

PERCHÉ STOP VIVISECTION

L’iniziativa STOP VIVISECTION nasce a seguito delle numerose e vibranti proteste dei cittadini europei rispetto all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (detta “per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”). Tale direttiva non ha avviato il percorso di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Inoltre la sperimentazione animale rappresenta un serio pericolo per la salute umana in quanto i test animali non hanno alcun valore predittivo per l’uomo e frenano lo sviluppo dei nuovi metodi di ricerca biomedica.