"Durante l´incontro tecnico tenutosi a Pescantina il 16 aprile la
Commissione VIA ha chiesto all´amministrazione comunale la formale
adozione del progetto presentata ad inizio marzo.
Il nuovo progetto presentato da Daneco è stato infatti trasmesso dall´Amministrazione di Pescantina con una formula pasticciata di “trasmissione senza presa d´atto”, ora in seguito alle richieste dei nostri legali la Regione vuole chiarezza.
Il Movimento Ambiente&Vita è stato da subito contrario a questo progetto e anche la stessa Amministrazione, in particolare l´assessore all´ecologia Alfonso Marchesini, ha rilevato le incompatibilità ambientali, tecniche e sociali di questa soluzione. Infatti, in cambio della presunta bonifica di un tratto di sponda, semmai mal costruito dalla stessa Daneco, i cittadini dovrebbero accollarsi tre anni di scavi nei rifiuti esistenti, un ampliamento della discarica, ulteriori rischi per l´apporto di rifiuti carichi di metalli pesanti; il tutto senza alcuna garanzia di risultato e con scarse tutele per gli abitanti di Pescantina e dei paesi limitrofi.
Per chi abita nel raggio di qualche chilometro vuol dire perdere qualità della vita, vedere ridotto il valore delle proprie abitazioni, per non parlare dei danni che ci saranno per le attività commerciali, alimentari e turistiche che in questi anni stanno cercando di cambiare il volto di Pescantina e dell´intera Valpolicella.
Oltre al danno l´assurda beffa, perché i cittadini di Pescantina dovrebbero pagare la sistemazione di un danno alla stessa ditta che lo ha fatto? I progettisti sono “probabilmente certi” che la discarica perda sulla sponda est tra il lotto 5 e 6, un gioco di parole per dire che sono certi che il lavoro sia da fare, ma non abbastanza certi per inchiodare i costruttori alle proprie responsabilità. Il Comune quindi a tutela dei propri cittadini, prima di iniziare i lavori, dovrebbe esigere da Daneco una fidejussione bancaria a copertura dei danni e delle spese di bonifica, se il danno esiste questa servirà a coprire le spese per la bonifica. Se il danno non esiste gli enti superiori, Provincia e Regione, che spingono per questa soluzione dovranno mettere mano al portafoglio per ripagare i cittadini di Pescantina.
Non è pensabile prima pagare la sistemazione e poi pensare di recuperare i soldi ricorrendo in causa civile contro un´azienda privata, questa nel frattempo potrebbe far perdere le proprie tracce.
La possibilità per evitare questi scenari però c´è, ora la decisione torna nelle mani del Comune di Pescantina. L´Amministrazione che ha già votato all´unanimità il ritiro di questo progetto, deve semplicemente tener fede al voto già espresso.
Non si accettano giochini: lo studio di fattibilità depositato dal Comune non può essere considerato una variante del progetto, è solo un tentativo di prendere o perdere tempo.
Rimandare la discussione sul progetto per Cà Filissine, anche nel delicato momento dell´approvazione del disastrato bilancio, è un chiaro tentativo di togliere a Pescantina la possibilità di scegliere il proprio futuro. Quale amministratore potrebbe ritirare un progetto con magari già un parere della Commissione VIA?
Invitiamo quindi l´Amministrazione a non farsi prendere in giro e a non prendere in giro i cittadini di Pescantina: aspettiamo fiduciosi che la discussione sul progetto venga inserita in calendario al più presto.
Con l´occasione invitiamo i cittadini di Pescantina ad esporre un lenzuolo al proprio balcone, magari con scritto “abbiamo già dato”, per manifestare la volontà di non dover pagare per l´ennesima volta.
Il nuovo progetto presentato da Daneco è stato infatti trasmesso dall´Amministrazione di Pescantina con una formula pasticciata di “trasmissione senza presa d´atto”, ora in seguito alle richieste dei nostri legali la Regione vuole chiarezza.
Il Movimento Ambiente&Vita è stato da subito contrario a questo progetto e anche la stessa Amministrazione, in particolare l´assessore all´ecologia Alfonso Marchesini, ha rilevato le incompatibilità ambientali, tecniche e sociali di questa soluzione. Infatti, in cambio della presunta bonifica di un tratto di sponda, semmai mal costruito dalla stessa Daneco, i cittadini dovrebbero accollarsi tre anni di scavi nei rifiuti esistenti, un ampliamento della discarica, ulteriori rischi per l´apporto di rifiuti carichi di metalli pesanti; il tutto senza alcuna garanzia di risultato e con scarse tutele per gli abitanti di Pescantina e dei paesi limitrofi.
Per chi abita nel raggio di qualche chilometro vuol dire perdere qualità della vita, vedere ridotto il valore delle proprie abitazioni, per non parlare dei danni che ci saranno per le attività commerciali, alimentari e turistiche che in questi anni stanno cercando di cambiare il volto di Pescantina e dell´intera Valpolicella.
Oltre al danno l´assurda beffa, perché i cittadini di Pescantina dovrebbero pagare la sistemazione di un danno alla stessa ditta che lo ha fatto? I progettisti sono “probabilmente certi” che la discarica perda sulla sponda est tra il lotto 5 e 6, un gioco di parole per dire che sono certi che il lavoro sia da fare, ma non abbastanza certi per inchiodare i costruttori alle proprie responsabilità. Il Comune quindi a tutela dei propri cittadini, prima di iniziare i lavori, dovrebbe esigere da Daneco una fidejussione bancaria a copertura dei danni e delle spese di bonifica, se il danno esiste questa servirà a coprire le spese per la bonifica. Se il danno non esiste gli enti superiori, Provincia e Regione, che spingono per questa soluzione dovranno mettere mano al portafoglio per ripagare i cittadini di Pescantina.
Non è pensabile prima pagare la sistemazione e poi pensare di recuperare i soldi ricorrendo in causa civile contro un´azienda privata, questa nel frattempo potrebbe far perdere le proprie tracce.
La possibilità per evitare questi scenari però c´è, ora la decisione torna nelle mani del Comune di Pescantina. L´Amministrazione che ha già votato all´unanimità il ritiro di questo progetto, deve semplicemente tener fede al voto già espresso.
Non si accettano giochini: lo studio di fattibilità depositato dal Comune non può essere considerato una variante del progetto, è solo un tentativo di prendere o perdere tempo.
Rimandare la discussione sul progetto per Cà Filissine, anche nel delicato momento dell´approvazione del disastrato bilancio, è un chiaro tentativo di togliere a Pescantina la possibilità di scegliere il proprio futuro. Quale amministratore potrebbe ritirare un progetto con magari già un parere della Commissione VIA?
Invitiamo quindi l´Amministrazione a non farsi prendere in giro e a non prendere in giro i cittadini di Pescantina: aspettiamo fiduciosi che la discussione sul progetto venga inserita in calendario al più presto.
Con l´occasione invitiamo i cittadini di Pescantina ad esporre un lenzuolo al proprio balcone, magari con scritto “abbiamo già dato”, per manifestare la volontà di non dover pagare per l´ennesima volta.