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giovedì 30 agosto 2012

La tempesta solare perfetta e le preoccupazioni "ufficiali" della Commissione Europea

La tempesta solare perfetta del 2012

In un articolo di Micheal Brooks del 2009, pubblicato da NewScientist nel numero di Marzo 2009, sono riportate le conclusioni di una ricerca effettuauta dalla NASA e pubblicata dalla National Accademy of Science americana. In questa ricerca si afferma che è in arrivo, per il 2012, un'espulsione di massa coronale solare, che aprirà un varco nella magnetosfera caricandola di plasma, fatto che darà inizio alla più grande tempesta magnetica che abbia mai colpito il pianeta Terra. Ma i media tacciono.
Bisognerebbe avvisare la popolazione che i servizi di emergenza diventeranno inattivi. Perchè non avvertire la popolazione mondiale sui problemi che verranno per l'approvvigionamento e la conservazione dei cibi e delle medicine deperibili, per il riscaldamento, i condizionamenti d'aria, servizi telefonici, smaltimento delle acque reflue, trasporti, rifornimenti di carburante, distribuzione dell'acqua potabile e qualsiasi altra forma di comunicazione verrà completamente messa fuori uso dalla tempesta, sprofondando il pianeta Terra in un caos che neppure il più apocalittico film terrestre abbia mai lontanamente ipotizzato.
Come è possibile che lo studio della NASA non abbia prodotto nessun cambiamento di abitudine di vita delle popolazioni terrestri? A causa del silenzio dei mezzi d'informazione, la maggior parte degli esseri umani ignora che alcuni governi stanno costruendo, nell'isola di Svalbard, un tunnel segreto situato a metà strada tra Norvegia e Polo Nord, dove intendono raccogliere 5 milioni di diversi campioni di sementi, per un totale di 2 miliardi di semi. I sotterranei sono provvisti anche di alloggiamenti sotterranei per ospitare alcuni milioni di persone. Possibile che in piena recessione economica, i governi stiano investendo tanto denaro in una simile operazione, senza che ci sia una minaccia concreta alla sopravvivenza dell'umanità?

Le preoccupazioni "ufficiali" della Commissione Europea

Nel silenzio incomprensibile delle televisioni e dei maggiori quotidiani planetari, la Commissione Europea, verso la fine del 2011, presentò una relazione dove si parla del "crescente rischio che si verifichi un evento tecnologico, causato da una tempesta solare, di dimensioni catastrofiche" prevista tra il 2012 ed il 2013, che andrà a interessare le infrastrutture terrestri come le reti elettriche, di telecomunicazioni, navigatore satellitare e le banche. [Leggi il rapporto della Commissione Europea].
Il rapporto osserva che per il prossimo massimo solare del 2013 bisogna aumentare gli studi e le conoscenze di analisi sull'evento previsto in modo tale da avere una conoscenza di quello che potrebbe capitare da questo impatto meteorologico spaziale su alcune importanti infrastrutture. Il rischio di un possibile black out a causa della tempesta solare in arrivo è alta ed il rapporto evidenzia come la società non sia preparata a questo evento catastrofico.
Inoltre la commissione UE sta preparando un piano che evidenzi le linee guida da adottare e di comunicazione alternativa prima che si verifichi l'evento, in modo da sapersi muovere in caso di una mega tempesta solare. In questo momento ci sono in elaborazione protocolli di intervento all'allarme. Sono previsti Stress test e simulazioni di addestramento per evidenziare le lacune e le debolezze delle procedure di emergenza.
Al momento, non si notano cambiamenti sostanziali nelle abitudini dei popoli mondiali, nè si sono svolte esercitazioni per garantire la riuscita delle procedure di emergenza. L'impressione è quella di aspettare l'inesorabile fatalità e di correre ai ripari solo "dopo" che il cataclisma sia compiuto. Perchè? Potrebbe essere la ghiotta occasione da parte dell'Elite degli Illuminati per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale? Oppure è il goffo tentativo di occultare una verità che non farebbe altro che creare panico tra la popolazione? La popolazione avrebbe il diritto di sapere, se non altro per permettere ai gruppi umani di organizzarsi per affrontare l'eventuale scenario apocalittico.

http://www.scribd.com/doc/53455121/Difendiamoci-dagli-Dei
(1) http://www.tankerenemy.com/2012/08/laraba-fenice.html
http://freeskies.over-blog.com/

domenica 26 agosto 2012

"Fallito", "milionario in pantofole"

grillo_bersani_pp

Il leader del Movimento 5 Stelle rispedisce le accuse di "toni fascisti" al mittente. E rincara la dose contro i democratici sul blog, dove elenca il mancato impegno della sinistra su leggi contro corruzione e conflitto di interessi, citando Violante e D'Alema come "le punte di diamante del pdl/pdmenoelle". A Bersani dice: "Si rassicuri, lei non è un fascista. E’ solo un fallito. Lo è lei insieme a tutti i politici incompetenti e talvolta ladri che hanno fatto carne da porco dell’Italia e che ora pretendono di darci anche lezioni di democrazia".

sabato 25 agosto 2012

Economic crisis: riots, food raids, and the collapse of Spain

August 25, 2012 – SPAIN - In the small Spanish town of Marinaleda, located in the southern region of Andalusía, Mayor Juan Manuel Sánchez Gordillo has an answer for the country's economic crisis and the hunger that comes with it: He organized and led the town's residents to raid supermarkets to get the food necessary to survive. Seven people have been arrested in two raids in which trade unionists loaded shopping carts full of food and left without paying, with the support of the townspeople cheering them on and the mayor watching with approval. (reuters.com, Aug. 15) Gordillo, 60, is a leftist and a member of the Izquierda Unida political party. He sports a Palestinian kaffiyeh scarf around his neck and a Fidel Castro-like beard. Gordilla says he wants to draw attention to the plight of the common worker in Spain, a country in which the economic collapse has hit particularly hard and millions are suffering. (europeonline-magazine.eu, Aug. 14) Since 2007, poverty in Spain has risen 15 percent, while unemployment hovers around 25 percent and tens of thousands have lost their homes to bank foreclosures. The conservative national government has only made matters worse, by introducing austerity measures that have worsened the workers' lives, while bailing out the bankers and capitalists who caused the crisis in the first place. Gordillo plans to lead a march from Jódar, one of the cities most affected by the current economic meltdown, to other Spanish towns, to try to convince other officials to fight back against the ruling class's demands of cutbacks and increased hardship for the workers. He is fighting dismantlement of state social services, bank payoffs, and the throwing of the common Spaniard under the bus to the benefit of those exploiting them. Gordillo hopes he can convince other mayors to stage a real resistance to the government's demands. –Workers World
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PIGEON RACERS IN FLAP AS 200 PRIZED BIRDS VANISH

Stuart Fawcett with one of his racing birds


HUNDREDS of pigeon fanciers have dubbed an area “England’s Bermuda Triangle” after the mysterious disappearance of more than 200 of their prize-winning birds.
Fanciers have been regularly losing birds between Thirsk and Wetherby in North Yorkshire, and Consett, County Durham, this summer.
In the latest episode, 232 pigeons were released in a blue riband race but only 13 made it home.
Some owners have lost more than half of their birds since the season started in April.

Mystery of the pigeon fanciers' 'Bermuda triangle'

And with pedigree pigeons worth up to £200,000 each, the mysterious area is fast becoming a no-fly zone.
Last night scores of fanciers threatened to stop flying their birds until they found out why so many failed to return after a race from Thirsk to Galashiels in the Scottish Borders.
Stuart Fawcett, who has been racing pigeons for more than 30 years, said: “It is the worst year in the memory of people who have been racing for 60 years.”
I won’t be racing there again
Scottish pigeon racer Austin Lindores
The bizarre disappearances have been likened to planes vanishing in the Bermuda Triangle, the notorious area of the Atlantic Ocean between Florida, Bermuda and Puerto Rico.
Scottish pigeon racer Austin Lindores said: “When they fly down to the Thirsk, Wetherby and Consett area we call it the Bermuda Triangle because something always seems to happen. I won’t be racing there again.”
The loss of so many homing pigeons has baffled experts, with the most popular theory being the abnormal number of summer showers sending birds off course as they try to fly around them.
Unusually high levels of solar activity distorting magnetic fields and even signals from Menwith Hill spy base, a monitoring station near Harrogate, North Yorkshire, have also been blamed.
       
Another theory is the presence of peregrine falcons, which feed on pigeons. The practice of releasing high numbers of pigeons within minutes of each other at weekend races has also been blamed because different groups of birds send each other off course.
Wendy Jeffries, president of the Thirsk Social Flying Club, said: “I just don’t know what it is down to. I am down to 10 young birds out of 29, and the people I have talked to are the same.”

http://www.express.co.uk/posts/view/341818/Pigeon-racers-in-flap-as-200-prized-birds-vanish)

Fusione Fredda: presentazione ufficiale dell’E-Cat – Zurigo, 8 e 9 settembre 2012


 
Nel corso del 2012 ci sono state (e ci saranno) diverse Conferenze dedicate alla fusione fredda e alle LENR, e ogni volta abbiamo notato il grande assente: Andrea Rossi.

Ora l’attesa e’ finita, e l’Ingegnere ha deciso di partecipare all’incontro che si terra’ a Zurigo (Svizzera), l’8 e il 9 settembre 2012, presso il Technopark Zurich, Technoparkstr. 1, CH 8005 Zurich, Auditorium.

A dire il vero la conferenza e’ dedicata proprio all’E-Cat, l’invenzione di Rossi, e gia’ il titolo “Energy Change with E-Cat Technology” fa intuire parte del programma .

L’evento e’ organizzato dalla Transaltec Inc., e includera’ tra i suoi partecipanti, oltre a Rossi, alcuni licenziatari europei dell’E-Cat, E-Cat Germany e E-Cat Switzerland. Nel corso delle due giornate Adolf  Schneider, Aldo Proia, Hartmut Dobler, Klaus Rauber e Hans Weber presenteranno le loro relazioni.

L’intervento di Rossi dal titolo “Development and future aspects of E-Cat Technology – Overview to the environmental friendly Nickel-Hydrogen technology” e’ previsto per le 20 di sabato 8 settembre, mentre la domenica alle 16.30, Rossi prendera’ parte alla discussione di chiusura moderata da Daniel Kellenberger.

Cosa possiamo aspettarci da Rossi? Un’esposizione puramente teorica o una presentazione del funzionamento del suo congegno supportata da filmati? Teniamoci pronti a tutto perche’ ormai sappiamo bene che a Rossi piace stupirci.

Nell’attesa non dimentichiamoci della 17a Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda che si terra’ in Corea dal 12 al 17 agosto, a cui parteciperanno personalita’ di spicco nel settore, nonche’ la Defkalion e la Brillouin Energy.

C’e’ purtroppo una persona che non potra’ gioire di tutte queste iniziative: Martin Fleischmann. Lo scienziato, che  con Stanley Pons diede il via all’attuale ricerca sulla fusione fredda/LENR, e’ morto nei giorni scorsi nella sua casa a Tisbury (Inghilterra).

http://fusionefredda3.com/novita/fusione-fredda-presentazione-ufficiale-delle-cat-zurigo-8-9-settembre-2012

Infrastructure unraveling: section of bridge in China collapses, killing 3

   
A collapsed section of the Yangmingtan Bridge's ramp, in the city of Harbin, dropped 100 feet to the ground on Friday, killing three people and injuring five.  

August 25, 2012 – CHINA - One of the longest bridges in northern China collapsed on Friday, just nine months after it opened, setting off a storm of criticism from Chinese Internet users and underscoring questions about the quality of construction in the country’s rapid expansion of its infrastructure.  A nearly 330-foot-long section of a ramp of the eight-lane Yangmingtan Bridge in the city of Harbin dropped 100 feet to the ground. Four trucks plummeted with it, resulting in three deaths and five injuries. The 9.6-mile bridge is one of three built over the Songhua River in that area in the past four years. China’s economic stimulus program in 2009 and 2010 helped the country avoid most of the effects of the global economic downturn, but involved incurring heavy debt to pay for the rapid construction of new bridges, highways and high-speed rail lines all over the country. Questions about the materials used during the construction and whether the projects were properly engineered have been the subject of national debate ever since a high-speed train plowed into the back of a stopped train on the same track on July 23 last year in the eastern city of Wenzhou. The crash killed 40 people and injured 191; a subsequent investigation blamed in particular flaws in the design of the signaling equipment. Photographs on Chinese Web sites on Friday appeared to show that the collapsed section of the Yangmingtan Bridge’s ramp had fallen on land, not in the river. According to the official Xinhua news agency, the Yangmingtan Bridge was the sixth major bridge in China to collapse since July 2011. Chinese officials have tended to blame overloaded trucks for the collapses, and did so again on Friday. Many in China have attributed the recent spate of bridge collapses to corruption, and online reaction to the latest collapse was scathing. “Corrupt officials who do not die just continue to cause disaster after disaster,” said one post on Friday on Sina Weibo, a Chinese microblogging service similar to Twitter. –NY Times

Multi-year Arctic Sea Ice SCARY!

martedì 21 agosto 2012

Geoengineering for Global Warming: Increasing Aerosols in Atmosphere Would Make Sky Whiter

ScienceDaily (May 31, 2012) — One idea for fighting global warming is to increase the amount of aerosols in the atmosphere, scattering incoming solar energy away from Earth's surface. But scientists theorize that this solar geoengineering could have a side effect of whitening the sky during the day. New research from Carnegie's Ben Kravitz and Ken Caldeira indicates that blocking 2% of the sun's light would make the sky three-to-five times brighter, as well as whiter.


Their work is published June 1st inGeophysical Research Letters, a journal of the American Geophysical Union.

Carbon dioxide emissions from the burning of coal, oil, and gas have been increasing over the past decades, causing Earth to get hotter and hotter. Large volcanic eruptions cool the planet by creating lots of small particles in the stratosphere, but the particles fall out within a couple of years, and the planet heats back up. The idea behind solar geoengineering is to constantly replenish a layer of small particles in the stratosphere, mimicking this volcanic aftermath and scattering sunlight back to space.

Using advanced models, Kravitz and Caldeira -- along with Douglas MacMartin from the California Institute of Technology -- examined changes to sky color and brightness from using sulfate-based aerosols in this way. They found that, depending on the size of the particles, the sky would whiten during the day and sunsets would have afterglows.

Their models predict that the sky would still be blue, but it would be a lighter shade than what most people are used to looking at now. The research team's work shows that skies everywhere could look like those over urban areas in a world with this type of geoengineering taking place. In urban areas, the sky often looks hazy and white.

"These results give people one more thing to consider before deciding whether we really want to go down this road," Kravitz said. "Although our study did not address the potential psychological impact of these changes to the sky, they are important to consider as well."

There are several larger environmental implications to the group's findings, too. Because plants grow more efficiently under diffuse light conditions such as this, global photosynthetic activity could increase, pulling more of the greenhouse gas carbon dioxide out of the atmosphere. On the other hand, the effectiveness of solar power could be diminished, as less sunlight would reach solar-power generators. "I hope that we never get to the point where people feel the need to spray aerosols in the sky to offset rampant global warming," Caldeira said. "This is one study where I am not eager to have our predictions proven right by a global stratospheric aerosol layer in the real world."

http://www.sciencedaily.com/releases/2012/05/120531112614.htm

Catastrofe umanitaria in Sud Sudan

 

Gentile
un mese fa ti avevamo inviato l'appello sulla drammatica situazione nei campi rifugiati in Sud Sudan. A un mese di distanza purtroppo la situazione è peggiorata.

I risultati di due indagini epidemiologiche che abbiamo concluso a fine luglio hanno evidenziato dati agghiaccianti: nei campi di Yida e Batil ogni giorno muoiono 5 bambini e il tasso di mortalità è due volte superiore rispetto alla soglia di emergenza.

Nei quattro campi rifugiati in cui lavoriamo, trovare l'acqua potabile è una sfida quotidiana e durissima: le nostre équipe continuano a effettuare trivellazioni a 50/60 metri di profondità con scarsi risultati. I nostri ospedali da campo, allestiti in tende, sono al massimo della loro capacità così come i nostri centri nutrizionali dove sono ricoverati più di 1.200 bambini.

Le immagini e i racconti che i nostri operatori riescono a mandarci, come quella di Gabriele di cui puó vedere un breve estratto, sono agghiaccianti: file per la distribuzione di generi di prima necessità e cibo in mezzo a pozze di fango; bambini talmente stremati da mesi di fuga da morire per semplici malattie gastrointestinali e infezioni respiratorie.

Già dallo scorso mese di novembre, MSF ha avviato un massiccio intervento di assistenza sanitaria e oggi è il principale fornitore di cure mediche nei campi rifugiati del Sud Sudan. Stiamo mobilitando tutte le risorse umane e finanziarie disponibili, ma ciò non basta a fronteggiare la situazione.

Se non l'avessi già fatto, ti chiediamo di sostenere i nostri progetti d'emergenza in Sud Sudan.

Abbiamo bisogno di te! A nome dei nostri pazienti e della mia equipe, ti ringrazio sinceramente per quanto potrai fare per questa emergenza.

I NOSTRI PAZIENTI DIPENDO DA TE, DONA ORA

    Kostas Moschochoritis
Direttore Generale Medici Senza Frontiere Italia

venerdì 17 agosto 2012

Lettera a Passera di Maria Rita d'Orsogna - appassionatamente

Caro signor Passera,

stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata.
Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare,
ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.

Invece qui sono pianti amari, perche' non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.
Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.
Lei non e' stato eletto da nessuno e non puo' pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.
Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico,
4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.
E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare? Ci dica.
I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria?
I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia?
Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?

Ci dica.

Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe cose,
tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?

Vorrei tanto sapere dove vive lei.

Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera,
vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi,
vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche' la sua regione - quella che ci dara' questo 20% della produzione nazionale - e' la piu' povera d'Italia
.

Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'e'. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa',
amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.

Lo so che e' facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verra' domani, non oggi.
I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia e' corrotta. E' facile, lo so.

Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente.
Non e' etico, non e' morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente,
dopo averli lasciati in mutande perche' non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell'Italia.

E no, non e' possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non e' successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.

Ma non vede cosa succede a Taranto? Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all'italiana,
senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore,
senza l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita' - la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?

E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?

E lei pensa che questo e' il futuro?

Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.

Qui il limite trivelle e' di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro "giornalista" Luca Iezzi.
Ed e' dal 1969 che non ce le mettiamo piu' le trivelle in mare perche' non e' questo il futuro.
Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla,
e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.

Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso,
ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.

Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera' nell'industria verde,
si chiamano 220,000 posti di lavoro verde
, si chiama programmi per rendere facile l'uso degli incentivi.

Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell'ambiente e'?

E gli italiani cosa faranno?

Non lo so.

So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non sufacebook
che chiunque seguira' questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia sia una landa desolata
si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.

Flaminia, la nave alla deriva rifiutata da tutti i porti

L'armatore tedesco non ha risposto a Francia e Gran Bretagna sulle sostanze nei 2.876 mini container a bordo

La nave portacontainer Flaminia (Afp Photo)La nave portacontainer Flaminia (Afp Photo)

Al largo delle coste bretoni della Cornovaglia, fra le onde crescenti dell'Atlantico, fluttua una nave diventata maledetta. Si tratta di una portacontainer lunga 299 metri e battente bandiera tedesca, la Msc Flaminia, salpata il mese scorso dal porto mercantile di Charleston, nella Caorlina del Sud (Stati Uniti), e diretta ad Anversa, sulla foce belga del fiume navigabile Schelda.
La maledizione nasce dal fatto che il 14 luglio, mentre stava nevigando verso l'Europa, è scoppiato un incendio a bordo che si è divorato una parte dei container, facendo una vittima e un disperso, mentre gli altri 24 membri dell'equipaggio sono stati salvati da una petroliera che si trovava sulla rotta ed è intervenuta in soccorso rispondendo all'allarme lanciato dal comandante del cargo in fiamme (i feriti sono stati portati alle Azzorre).

Ebbene, a oltre un mese dall'incidente, nonostante l'incendio sia stato domato in sei giorni e nonostante non abbia compromesso le parti vitali della portacontainer, la sala motori e la timoneria, la Msc Flaminia è ancora bloccata a circa 400 miglia dall'approdo. Il motivo? Nessuno la vuole più perché tutti la temono. Una paura dovuta all'incertezza: non si conoscono le cause dell'incendio e nessuno è in grado di dire quali siano le merci contenute nei 2876 container. Parigi e Londra ripetono da settimane lo stesso refrain: «Bisogna saperne di più sul carico». L'armatore tedesco Reederei Nsb risponde che non è «in grado di fornire questa informazione». Il tutto mentre il Centro francese di documentazione, ricerca e sperimentazione sull'inquinamento delle acque (Cedre), al quale il Ministerodell'ecologia ha chiesto una relazione sul carico, ha anticipato qualcosa di allarmante: «Alcuni dei 37 container situati nella zona colpita dall'esplosione possono rappresentare un rischio a causa dei prodotti chimici che contengono». Nessuna precisazione però su quali siano esattamente questi prodotti. Fonti non ufficiali parlano di sostanze infiammabili, di materiale chimico esplosivo e di gas utilizzato per gli airbag. Anche la Germania, che ha aperto sul caso un'inchiesta, non è al momento in grado di chiarire le cause dell'incendio. Questa, in sintesi, la vicenda, sulla quale si è levato l'urlo delle associazioni ambientaliste che denunciano il rischio di un nuovo disastro ambientale.

Nel frattempo, mentre a terra l'armatore sta trattando con le autorità portuali di Rotterdam, senza comunque escludere la scelta di Anversa, il cargo rimane fra le onde dell'Atlantico, circondato da rimorchiatori che controllano come sentinelle il sorvegliato speciale. È stato un mese davvero nero. Prima con i soccorritori costretti ad abbandonare la nave a causa di una fitta nebbia. Poi, il 9 agosto, con i pompieri che hanno dovuto abbandonarla per non meglio precisati «motivi di sicurezza» dopo averlo portato a cento miglia dalla costa britannica. Infine, per il maltempo, dicono, che ha costretto la Msc Flaminia a riprendere il largo tornando a circa 400 miglia dalla costa. Ora è lì, in attesa che il mare faccia meno paura e che un porto dica sì, l'odissea è finita, ospitiamo la nave maledetta.
Andrea Pasqualetto

Andrea Pasqualetto

mercoledì 15 agosto 2012

Mississippi River dries up as drought worsens: how a dying river could help crash the U.S. economy


August 15, 2012 – MIDWEST - The worst drought in more than 50 years is having a devastating impact on the Mississippi River. The Mississippi has become very thin and very narrow, and if it keeps on dropping there is a very real possibility that all river traffic could get shut down. And considering the fact that approximately 60 percent of our grain, 22 percent of our oil and natural gas, and and one-fifth of our coal travel down the Mississippi River, that would be absolutely crippling for our economy. It has been estimated that if all Mississippi River traffic was stopped that it would cost the U.S. economy 300 million dollars a day. So far most of the media coverage of this historic drought has focused on the impact that it is having on farmers and ranchers, but the health of the Mississippi River is also absolutely crucial to the economic success of this nation, and right now the Mississippi is in incredibly bad shape. In some areas the river is already 20 feet below normal and the water is expected to continue to drop. If we have another 12 months of weather ahead of us similar to what we have seen over the last 12 months then the mighty Mississippi is going to be a complete and total disaster zone by this time next year. Most Americans simply do not understand how vitally important the Mississippi River is to all of us. If the Mississippi River continues drying up to the point where commercial travel is no longer possible, it would be an absolutely devastating blow to the U.S. economy. Unfortunately, vast stretches of the Mississippi are already dangerously low. The following is an excerpt from a transcript of a CNN report that aired on August 14th. A lot of barges have been forced to go with greatly reduced loads so that they will sit higher in the river, and other commercial craft have been forced to stop operating completely. For example, the Mississippi has dropped so low at this point that the famous American Queen Steamboat can no longer safely navigate the river. Down south, the Mississippi River has gotten so low that saltwater is actually starting to move upriver. The U.S. Army Corps of Engineers is fighting hard to keep that contained. Other waterways in the middle part of the country are in even worse shape. For example, a 100 mile stretch of the Platte River has already dried up. Millions of fish are dying as rivers and streams all over the country continue to get shallower and warmer as a result of the ongoing drought. The last time the condition of the Mississippi River was this bad was back in 1988. At that time, a lot of barge traffic was stopped completely and the shipping industry lost approximately a billion dollars. If a similar thing were to happen now, the consequences could potentially be far worse. –ETF Daily

IL DELIRIO DI VENDOLA: «Vietato chiudere l'Ilva»


IL DELIRIO DI VENDOLA:
«Vietato chiudere l'Ilva»


di Gianni Lannes

Per dirla con Oscar Wilde: “Mentire con garbo è un’arte, dire la verità è agire secondo natura”. Allora, veniamo al delirio di Vendola, un classico già sperimentato due anni fa con le regalie del governatore in soldoni pubblici al mafioso don Luigi Verzé. Dichiara l’illuminato Nichi: «Il percorso è indicato proprio nell'ordinanza del gip. Si può garantire fin da subito la salute dei cittadini senza dover chiudere gli impianti: l'Ilva è una città e se chiudesse ci troveremmo di fronte al più impressionante cimitero industriale del mondo». Lo ribadisce il presidente della Puglia Nichi Vendola sottolineando che «adesso spetta all'Ilva rimuovere dalla scena del siderurgico tutto ciò che nuoce. L'ordinanza del gip - precisa - descrive puntualmente quali sono gli elementi che pregiudicano la salute dei cittadini e credo che l'Ilva abbia le competenze per attuare un programma di interventi a brevissima, media e lunga scadenza. Deve rimuovere subito quegli elementi che compromettono l'insieme del diritto alla salute, dalle partite di acquisto di cospicue quantità di filmante che serve a ridurre al minimo lo spolverio, come la riduzione della produzione nei giorni di vento forte, l'installazione di centraline di un monitoraggio più in profondità dell'impianto, che noi abbiamo chiesto». Per Vendola è «Offensivo l'attacco del giudice Amendola, perché noi, come Regione, abbiamo fatto la differenza in questi anni. I primi controlli all'Ilva li ho fatti io nel 2008. Oggi abbiamo una legge antidiossine e antibenzopirene». Vendola insiste sulla necessità di una mediazione e si chiede se davvero «possa chiudere il più grande polo dell'acciaio. E' progressista - aggiunge - che l'Italia dismetta alcune sue antiche e robuste tradizioni produttive? E' legittimo pensarlo, ma io non sono d'accordo».  Vendola, anche lei è sul libro paga del clan Riva?

martedì 14 agosto 2012

Casos de cólera en Cuba habrían aumentado a 237, según nuevo informe de especialistas

Goletta Verde: la salute del mare abruzzese

 

Mare

Ben nove punti campionati in Abruzzo sono risultati “fortemente inquinati” ed altri due “inquinati”, secondo quanto emerso dalla fotografia scattata con il monitoraggio dei biologi di Goletta Verde di Legambiente: dalla provincia di Teramo a quella di Chieti lungo tutta la costa, si evidenziano delle consistenti falle nel sistema depurativo regionale, attualmente ancora lontano da garantire un’adeguata copertura del servizio per tutti i cittadini, con tutti i rischi ambientali e sanitari che ne conseguono.
È questo il monito lanciato da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. L’istantanea regionale che si evince dai risultati delle analisi dell’equipe di biologi di Legambiente è stata presentata questa mattina in conferenza stampa a Pescara, presso la sede di Legambiente Abruzzo da Stefano Ciafani, Vice Presidente nazionale di Legambiente, Antonio Sangiuliano, Direttore Legambiente Abruzzo e Giovanni Damiani, Direttore ARTA Abruzzo.
Passando al setaccio foci di fiumi e torrenti, ma anche spiagge segnalate dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta, senza per questo volersi sostituire al ruolo dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente preposta per legge ai controlli per la balneabilità, i biologi di Legambiente comunque hanno rilevato la presenza di situazioni critiche diffuse su tutto territorio regionale, segnalate agli enti locali proprio per risalire alle fonti di inquinamento da rimuovere.
A partire dalla città di Pescara, dove sono stati prelevati tre campioni, due dei quali risultati fortemente inquinati. La prima delle tre analisi è stata svolta in Viale P. Vere, presso il Fosso Vallelunga, nelle vicinanze della spiaggia libera, dove è stato riscontrato forte odore di fognatura e la presenza di schiume sull’acqua che è stata classificata fortemente inquinata; la seconda analisi, ha avuto luogo in località Lungomare Matteotti incrocio via Balilla, presso la spiaggia all’altezza del numero civico 48, anche qui il campionamento ha evidenziato un carico batterico molto elevato, tale da ritenersi fortemente inquinato,  il luogo, che paga le conseguenze della vicinanza della diga foranea  e dei suoi reflussi, al momento del passaggio dei tecnici di Legambiente era frequentato da molti bagnanti e da numerosi ragazzini delle colonie estive. Proprio a largo della Diga foranea, sul Lungomare Matteotti, è stato realizzato il terzo prelievo, qui, a circa 400 metri dalla linea di battigia, le acque sono risultate inquinate.
Nella provincia di Chieti sono stati evidenziati quattro punti critici, dei quali tre sono stati classificati fortemente inquinati ed uno inquinato. Nel comune di Vasto, in località Vasto Marina, il campione, analizzato presso il Fosso Marino è stato prelevato all'interno del canale in cui è presente una forte risalita di acqua proveniente dal mare. Si riporta che nel sito, fino all'anno scorso era presente il divieto di balneazione, mentre quest'anno la zona è stata dichiarata balneabile, secondo quanto emerso dall’analisi della Goletta Verde le acque sono fortemente inquinate. Alti valori batteriologici anche nel comune di Torino Di Sangro, dove, in località Lago Dragoni, presso il Fosso del Diavolo i prelievi svolti evidenziano acque fortemente inquinate. Al momento del campionamento, erano presenti  numerosi rifiuti presenti sia all'interno del fosso che sulla spiaggia. Nel comune di Rocca San Giovanni, sono state indagate le acque della spiaggia accanto al fosso Valle Grande in località  La Foce, catalogate come inquinate. Sempre in provincia di Chieti, nel comune di Francavilla al Mare, in località Foro via Tosti, il prelievo effettuato presso il Fosso San Lorenzo, dove le acque sfociano a mare in un tratto di spiaggia libera abitualmente frequentata da bagnanti, ha rilevato che le acque sono fortemente inquinate. Al passaggio dei tecnici, dal canale provenivano odori di fognatura e la zona appariva particolarmente degradata anche per la vicinanza di una sosta camper utilizzata come discarica.
Passando alla provincia di Teramo, la situazione non migliora, in questo tratto di costa infatti, sono stati individuati cinque punti con valori batteriologi superiori alla norma di Legge, di cui, quattro fortemente inquinati ed uno inquinato. Nel comune di Silvi, in località Silvi Marina, l’esame compiuto sulla spiaggia alla foce del fiume Cerrano, ha riportato che le acque sono fortemente inquinate, a tutto danno dell’area marina protetta di Torre Cerrano all’interno della quale ricade il punto di prelievo. Ancora guai nel comune di Pineto, presso la foce del torrente Calvano, e nel comune di Giulianova, in località Giulianova lido, dove il campionamento è stato eseguito presso il maleodorante Fosso su lungomare Zara, anche qui le acque sono state classificate come fortemente inquinate. In cattive acque anche la Foce Vibrata, che insiste nel comune di Martinsicuro, attorniata da scarichi e rifiuti, è risultata fortemente inquinata.
Lungo la costa abruzzese sono state controllate anche alcune spiagge che sono state segnalate dai cittadini come punti critici ma che hanno registrato livelli di inquinamento batterico entro i limiti di legge: in provincia di Chieti, nel comune di Ortona, in località Lido Riccio, presso il Fosso del Riccio ed in provincia di Teramo, nel comune di Roseto degli Abruzzi, sulla spiaggia in corrispondenza della foce torrente Borsacchio.
“I dati emersi dal monitoraggio di Goletta Verde mettono in evidenza lungo la costa regionale un sistema di depurazione ancora per lo più inefficace, che vede nelle foci dei  grandi fiumi regionali  le sue maggiori criticità – afferma Antonio Sangiuliano, Direttore Legambiente Abruzzo. Molti di questi punti sono stati già classificati dall’ARTA come non balneabili, è per questo che, come si evince dalla cartina regionale che abbiamo diffuso quest’oggi, come valore aggiunto, la nostra indagine si è concentrata quest’anno attorno ai fossi ed alle foci dei torrenti che dall’entroterra sfociano direttamente a mare. Malauguratamente, i risultati indicano che l’emergenza depurazione riguarda anche questi corsi d’acqua minori, dove – sottolinea  Sangiuliano – nonostante vi sia la normativa regionale che legifera in merito, nella gran maggioranza dei casi non sono esposti neppure dei cartelli informativi sulla qualità delle acque a beneficio dei cittadini. Chiediamo che la questione depurativa regionale nel suo complesso venga affrontata in maniera decisa ed efficace con la realizzazione di nuovi impianti e la migliore gestione di quelli esistenti - conclude Sangiuliano – . Non può essere sufficiente limitarsi ad apporre divieti di balneazione, che pur restando un atto dovuto nei confronti dei cittadini, non può rappresentare la soluzione al problema”. 
"Anche in Abruzzo non possiamo che segnalare la situazione di inquinamento causata da alcune foci e da scarichi fognari non a norma - dichiara Stefano Ciafani, Vicepresidente di Legambiente -. Il nostro monitoraggio conferma quanto già emerso dai dati dell’Istat secondo cui l’Abruzzo, con il 53,8% è tra le peggiori regioni d’Italia per percentuale di popolazione servita da un efficiente servizio di depurazione. Si tratta di un dato inferiore alla già modesta media nazionale del 76% e ben più basso del 78,9% su cui si attestano le altre regioni del Centro Italia. Questa situazione non è più sostenibile da nessun punto di vista - sottolinea Ciafani -. Le gravi carenze del sistema di depurazione non solo danneggiano ambiente e salute ma impongono al nostro Paese e quindi alle tasche di tutti noi cittadini il pagamento di multe salatissime con soldi pubblici che vorremmo invece vedere investiti in cantieri per il trattamento dei reflui fognari. E’ prioritario intervenire in maniera finalmente efficace anche nell’interesse del settore turistico - conclude Ciafani - perché tutelare l’ambiente e la qualità del mare è condizione indispensabile a uno sviluppo sostenibile di quest’attività cruciale per l’economia abruzzese”.
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – sottolinea  Mastrostefano - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Abruzzo  il Consorzio ha raccolto 3.350 tonnellate di oli lubrificanti usati.
Il Monitoraggio scientifico
I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).

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MARE NOSTRUM _ INQUINAMENTO MARE ITALIANO - GOLETTA VERDE 2012


Visualizza GOLETTA VERDE 2012 in una mappa di dimensioni maggiori

Financial decline in Europe continues


Financial decline in Europe continues: As Industrial Production falls -0.6% in Europe and as the economy shrinks -0.2% there is once again a good reason to pause to consider the ramifications for this going forward. When you sit back and take a hard look at the last two years you begin to learn a few things. If you just stick to the actual data and forget the rhetoric that surrounds it the picture becomes clearer. Each and every projection for Greece, Spain and Italy that has been forecast by the EU and the IMF has been wrong; dead wrong. Europe is getting worse and not better. Whether you turn your attention to Greece, Spain, Italy, Portugal or even Ireland; it is getting worse. Nowhere on the continent are things improving and even in France and Germany the financial strains are beginning to show. It is not a question of Euro-bear or Euro-bull; it is just the numbers as they come rolling out month after month. It is the banks, it is the sovereigns and grand visions must, in the end, give way to the facts. –Zero Hedge

62: Tofua volcano erupts, sending ash cloud 3,000 feet above Tonga Islands


 

by The Extinction Protocol
August 14, 2012 – TONGA - A “new” volcano just entered the watch list: Out in the Pacific, a pilot observed an ash cloud rising from Tofua volcano to 3,000 ft (ca. 1 km) in the Tonga Islands at 04:42 GMT, VAAC Wellington reports. The volcano last erupted in 2009. –Volcano Discovery.  Historical background: Tofua Caldera, in Tonga, is the summit caldera of a steep-sided composite cone that forms Tofua Island. Tofua Island is in Tonga's Ha'apai island group. Pre-caldera activity is recorded by a sequence of pyroclastic deposits and lavas constituting the older cone, followed on the northern part of the island by froth lavas or welded and unwelded ignimbrite. Following caldera collapse, lavas were erupted from the northern part of the island and the caldera-rim fissure zone, scoria and lavas from the caldera-wall fissure zones, pyroclastics and lavas from intracaldera cones, and recent pyroclastic fall deposits on the outer cone. Eruptive products are mainly basaltic andesites and andesites, plus occasional dacite flows within the older cone. A post-caldera cone with fumarolic activity (Lofia) is situated in the northern part of the caldera; a crater lake with 500 m (1,600 ft) depth occupies most of the remainder. Most historical eruptions have been small explosions from Lofia cone along the northern caldera rim. The eruptions of 1958-59 caused most of the islanders to evacuate for a year or more. –Wikipedia

Solar Powered Desert Oasis Uses Desalination to Fight World Hunger

Karin Kloosterman

 

Karin Kloosterman | August 13th, 2012 | solar power desalination

Growing the most crop per drop of water is an Israeli specialty. With little rain and a hot desert sun as unforgiving as the Sahara, Israel’s high-tech researchers and farmers have combined their expertise to grow a cornucopia of salt-tolerant crops in dry desert conditions. People from hungry countries far and wide come to learn from Israel’s expertise.

Now, a new research project by two desert research institutes has strung several Israeli agriculture and clean-tech specialties together to help alleviate world hunger and push back the desert through an artificial desert oasis using low-cost desalination technology that runs on solar power.

A small model is up and running in the desert north of the Dead Sea, while the researchers aim to build a larger testing and training facility for agronomists from across Israel and other countries.

This new desert oasis, engineered by researchers from Ben-Gurion University and the Central and Northern Arava Research and Development center, follows decades of Israeli accomplishments in plant genetics married with desalination and solar energy advances.

Deserts get little or no rainfall, but often there are aquifers deep below the surface that may hold an abundance of water. The problem is getting the salt out of this water so it can be useful for farmers to grow cash crops. The new oasis solves the problem with an ecosystem that produces a variety of freshwater and salt-hardy crops that feed on saline wastewater from the desalination process. It’s in tune with Mother Earth and affordable for some of the poorest farmers subsisting on areas of encroaching desert.

From the outset, the main idea was to create a solution to feed the world’s hungry, says Rami Messalem from Ben-Gurion University’s Zuckerberg Institute for Water Research. A Jewish philanthropist from Switzerland gave the researchers the fuel to develop the sustainable system, which hinges on a low-energy desalination nano-filter designed and engineered at Messalem’s lab.

Ben-Gurion University’s Rami Messalem has been researching desalination membranes since the 1960s.
With experience in membrane technology since the 1960s, Messalem says this filter is unique because it runs on about a quarter of the power that traditional desalination units require. This means that fewer expensive solar panels are needed to support it off-grid, although the oasis can also run on electricity from the grid.

The entire system was designed with cash-strapped countries in mind.

rami messalem solar desalination researcher“There is no use to try and compete with huge companies who make the best membrane which can do the right job. It’s very easy to make these kinds of filters and put them out into the market,” Messalem tellsISRAEL21c. “What we are using here has been designed very cleverly, and we’ve accomplished this with some tricks.”

He notes, “One of the biggest challenges when using desalination technologies is what to do with the waste concentrate — the brine. We found that there are some plants like the red beet, which is a halophyte, a plant that likes salty water.”

Brackish water cannot be sent back down into the soil because it pollutes the groundwater below. Red beets are one solution for soaking it up above ground, and another is using the concentrate to raise ornamental fish in the desert, a business already proven successful in Israel.

Test oasis up and running

The desalination filter in the new oasis system removes the undesirable salts while leaving in the minerals to sustain plant life. In fact, the filters are engineered in such a way, explains Messalem, that farmer could use less fertilizer for their crops — a bonus for the environment, too.

The solar-powered model oasis, located on a quarter of an acre near the Dead Sea, is successfully sustaining four different crops. Each system would be custom-made to maximize each customer’s particular crop needs and energy availability.

This is good news for regions in the Middle East and Africa where micro-farmers are losing ground to desertification.

A 1.25-acre area has been leased to develop into an operational demonstration site and field school where Israel’s thousands of agricultural visitors could come to learn the new oasis method every year. Learning directly from the people who built it could be a life-changing experience for those looking to farm for their future, such as the Nigerian rebels who come to Israel to learn how to trade their weapons for plows.

This story is reprinted from the source at www.israel21c.org – ISRAEL21c

Addio sapori antichi: L'UE mette al bando le sementi tradizionali

In una sentenza del 12 Luglio, la Corte di Giustizia dell' Unione Europea, ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. E' la sconfitta delle associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, l'unica alternativa che avevamo a sementi industriali ed OGM.

SOCIAL:

Le sementi tradizionali sono il risultato di millenni di selezione derivati dall’esperienza agricola umana, un tesoro che si è conservato nei secoli protetto dagli agricoltori; queste sementi riassumono in sé la memoria storica e biologica dell’agricoltura e racchiudono un patrimonio genetico molto vasto che determina la biodiversità dei prodotti agricoli. Dal 1998 però è in vigore una direttiva comunitaria europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori, in questo modo ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato improvvisamente un reato. L’intero mercato mondialedelle sementi è oggi quasi totalmente gestito da sette aziende multinazionali che detengono i brevetti e che si occupano contemporaneamente (e paradossalmente) della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM. Come si è arrivato a questo? Considerando che l’iter per registrare un nuovo semente richiede circa 12-15 anni di lavoro e costare fino a 1 milione di euro, è semplice capire che parliamo di capitali di cui può disporre solo una grande azienda e non un piccolo agricoltore. Negli ultimi anni un progetto di recupero delle tradizioni culturali rurali, diverse associazioni di Seed Savers (salvatore di semi) si erano impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, salvandole dall’estinzione e coltivandole in orti su piccola scala. Il pregio di queste varietà di semi deriva dall’elevato valore nutritivo dei prodotti che producono e dal loro facile adattamento all’agricoltura eco-compatibile.

La sentenza del 12 luglio della Corte di Giustizia europea, arriva in risposta ad una controversia tra due imprese francesi, l’associazione no-profit Kokopelli e un produttore di sementi Graines Baumaux sas. La Graines Baumaux sas aveva denunciato la Kokopelli accusandola di commercializzare sementi non iscritte nei cataloghi ufficiali; le sementi in questione sono di varietà arcaiche. Inizialmente la Corte di Giustizia aveva sentenziato che: “L’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non riguardano alla futura la salubrità delle piante, ma a logiche commerciali.” nel caso specifico la commercializzazione di varietà arcaiche rientrava nella deroga prevista dalla direttiva 2009/145/CE, assolvendo di fatto la Kokopelli. Ma il 12 Luglio, a seguito del ricorso della gigante Graines Baumaux sas la Corte ribalta il verdetto e sancisce :‘’l’obbligo d’ iscrizione ufficiale di una varietà vegetale per la sua commercializzazione, così come previsto dalle direttive sementiere, non viola i principi del libero esercizio di un’attività economica e della libera circolazione delle merci, e nemmeno interferisce con gli impegni presi per la tutela delle risorse fitogenetiche.’’ La''Graines Baumaux'' ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente –''la cessazione di tutte le attività dell’associazione'', pericolosa per il business. La Corte europea ha motivato e giustificato il suo verdetto a favore della Graines Baumaux sostenendo che il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali ha l’obbiettivo di ottenere ‘’una accresciuta produttività agricola’’ come se l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite, bisognose di aumentare le loro rese alimentari.

Si dimostra soddisfatta l’Assosementi (associazione italiana dell'industria sementaria); di fatto però, non si può che prendere atto che con questa sentenza si mettonofuorilegge tutte le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – alcune anche Italiane – che commettono il ‘’crimine’’ di preservare e distribuire a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale.

A dire il vero, la Corte di Giustizia ha preso la sua decisione contrariamente al suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che ‘’la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principi della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci’’. Violando praticamente uno dei tre dogmi del liberismo. La sconfitta Kokopelli, secondo questo principio si chiede: ‘’Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti? Forse perchè non c’è unaMonsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili’’

http://www.net1news.org/addio-sapori-antichi-lue-mette-al-bando-sementi-tradizionali.html

domenica 12 agosto 2012

innoque velature

MENTRE GUARDI LE OLIMPIADI E IMPRECHI PER UN SALTO ANDATO MALE, SUL TUO PAESE QUALCUNO STA MODIFICANDO IL CLIMA DESERTIFICANDOLO E OBBLIGANDO NEL FUTURO PROSSIMO L'UTILIZZO DI PRODOTTI INNATURALI COME GLI OGM. STAI BARATTANDO LA TUA VITA E QUELLA DEI TUOI FIGLI CON UN OLIMPIADE. CON GLI OGM L'ASPETTATIVA DI VITA MEDIA SCENDERA' DRASTICAMENTE MA A TE COSA CAZZO FREGA. . . TANTO DA SALTARE TI E' RIMASTO (Chemtrails Roma)

6.3 Mwp - XINJIANG-XIZANG BORDER REGION

Preliminary Earthquake Report
Magnitude    6.3 Mwp
Date-Time   
12 Aug 2012 10:47:06 UTC
12 Aug 2012 18:47:06 near epicenter
12 Aug 2012 11:47:06 standard time in your timezone
Location     35.673N 82.535E
Depth    9 km
Distances   
282 km (175 miles) ESE (123 degrees) of Hotan, Xinjiang, China
482 km (300 miles) ENE (68 degrees) of Leh, Kashmir
641 km (398 miles) SSE (161 degrees) of Aksu, Xinjiang, China
888 km (552 miles) ENE (73 degrees) of ISLAMABAD, Pakistan
Location Uncertainty    Horizontal: 14.2 km; Vertical 4.0 km
Parameters     Nph = 355; Dmin = 1039.0 km; Rmss = 0.78 seconds; Gp = 29°
M-type = Mwp; Version = 7
Event ID    us b000bv81
For updates, maps, and technical information, see:
Event Page
or
USGS Earthquake Hazards Program

National Earthquake Information Center
U.S. Geological Survey
http://neic.usgs.gov/

Indonesia reports the 9th death from H5N1 bird flu

   
August 11, 2012 – INDONESIA - An Indonesian man has died of bird flu, the health ministry said Saturday, in the country's ninth fatal case this year. “The deceased was a self-employed 37-year-old male,” according to a report on the health ministry's website. The man was hospitalized on July 24 with a high fever and was placed on a ventilator five days later, according to the report. He died on July 30. Authorities do not know how the man contracted the virus, but said he lived near poultry farms. Indonesia has been hardest-hit by bird flu, with 159 fatalities reported since 2003 out of 359 worldwide, according to World Health Organization figures, which include the latest death. Bird flu, also known as the H5N1 virus, typically spreads from birds to humans through direct contact, but experts fear it could mutate into a form that is easily transmissible between humans. –Medical Xpress

Mario Monti: Interview Excerpts 'My aspiration is not to be loved. It is that my government be respected and credible.'

By ALESSANDRA GALLONI

Over his nine months in power, Mario Monti, the Italian Prime Minister, has introduced a slew of economic overhauls, fulfilling a promise Italy had made its European partners and the European Central Bank last year. Yet investor demand for Italy's bonds is drying up. Read selected excerpts from an interview with The Wall Street Journal last month. (See related article: Italian's Job: Premier Talks Tough in Bid to Save Euro)

The Wall Street Journal: Some analysts of Europe's unfolding debt crisis say the continent's leaders should consider abandoning the single currency if it isn't providing the prosperity it promised. How would you answer?

Italian Prime Minister Mario Monti: I have never considered the "M" of economic and monetary union simply as a currency. It is far more than a currency because of the way in which it was born, that is, Germany had a strong currency, and everyone else wanted their currency to resemble it. Germany said fine, but with commitments. Today, it's much harder to uphold those commitments, but they've been crucially important, because France, Italy and Spain would never have gotten close to balanced budgets without them. So the euro is a currency, yes, but it has also been a huge lever for political leaders of European countries that wanted to raise their game to German levels.

WSJ: Why did Italy not stick to the commitments it made when it joined the single currency?

Mr. Monti: Italy needed structural reforms to become more competitive. But the only things forcing us to do those reforms were the rather slender rules of the Lisbon Strategy. Other countries undertook structural reforms because of their own internal convictions. Italy can't give up on the euro, because it's not just a currency, it is policy and civic culture.

WSJ: Since you took office last November, you have introduced and shepherded parliamentary approval of pension, labor and public spending overhauls. Do you think it is enough to whip Italy into shape?

Mr. Monti: Of course it's not enough. These are just measures. We need these measures to take root in the behavior of Italians to such an extent that they can survive old-style governments. I hope that my government can help change Italian mentality. That's not to say that I want to substitute Italian mentality with the German one. But there are certain aspects of Italian behavior – such as solidarity pushed to the level of collusion -- that are at the root of things like tax evasion, which my government is fighting with unprecedented instruments and commitment.

WSJ: Talking of behavior that is dear to Italians, at one point you suggested suspending Italy's national sport of soccer. What point were you trying to make?

Mr. Monti: When I brought up soccer, I didn't actually have the slightest intention of suspending soccer games. What I meant was that the soccer world captures, in a reduced way, all the vices of Italians. I meant: let's take a snapshot of this phenomenon, because it's proof that this behavior of ours doesn't just exist in the political class.

WSJ: Your critics say that you have negotiated too much with Italy's political parties, leading to a dilution of some of your reform initiatives. How do you respond to those criticisms?

Mr. Monti: I know that speaking with parties, which I do, but not very often, is seen by many as a "contamination." But I think we learned our lesson. Look, inviting the heads of political parties to working dinner is something that [U.S. President Barack] Obama, for example, does all the time. And there are people who think that Italian parties are in such bad shape that they would never vote us down in parliament. But I'm not so sure about that, because the outcome of a parliamentary vote can, in certain circumstances, be unpredictable. So if measures were voted down, what would happen the next day? Would it be responsible of me to allow that? It would be like putting my own pride – of not speaking with political parties -- before the national interest.

WSJ: What about government negotiations with Italy's business lobby and unions – the so-called practice of "concertazione" that has influenced so much Italian policy-making over the years.

Mr. Monti: I have always considered that this practice has been followed too extensively in the past. Concertazione is like toothpaste. If you don't put the lid on, it all flows out."

WSJ: You are a technocrat, short-term government. How has that affected your aspirations and policy-making?

Mr. Monti: My aspiration is not to be loved. It is that my government be respected and credible. My job was to transform my popularity, which started out at about 72% and is now around 40%, into unpopularity by way of necessary measures. Some say we did less on liberalizations because I didn't want to be hated by pharmacists; that's not true. I just had to calculate what minimum consensus I needed among Italy's political parties to get laws passed.

WSJ: Why, despite your measures, have Italy's borrowing costs remained so high?

Mr. Monti: Spreads are still high because our debt is objectively very high, and markets have started realizing in a dramatic way that euro-zone governance is weak. France has done much less reform than we have and yet its spreads are lower. I think the reason is that people believe Germany will never let France go. I think that if the previous government were still in power, Italy's spreads would now be at 1200 or something.

WSJ: What has been your greatest point of disagreement with German Chancellor Angela Merkel in finding solutions to the debt crisis?

Mr. Monti: Germany says that if the market is forcing you to pay high borrowing rates, it means by definition that you haven't done enough to fix your local economy. This view neglects that fact that high spreads also reflect market fears of a breakdown of the euro.

What we ask is that European authorities certify Italy's good conduct by translating that into interventions to keep spreads within reasonable limits. I have often told Merkel that, if this isn't done, she risks finding herself before an Italian parliament that repudiates Europe, monetary stability and the euro and is not friendly toward Germany.

WSJ: The debt crisis is now three years old. Do you think that European leaders have taken enough credible moves to stem it?

Mr. Monti: Many Europeans would say: Europe has not done enough. In particular, there is one aspect of Europe that is structurally wrong. Nowhere else will you find a currency without the backing of a state and therefore we need to change the mandate of the ECB. I am not in favor of a change in the mandate of the ECB, not because I don't think that Europe needs a more vigorous policy for growth, but because I think it should come from other aspects of economic policies. My fear is that if the mandate of the ECB were to include growth – like for the Federal Reserve – this would be an alibi for us, the politicians of Europe, not to do the things we should. But the ECB should be left to be really independent in its decision-making. Therefore, it is essential that governments not interfere.

WSJ: How would you describe the importance of the June 28/29 European Union summit?

Mr. Monti: Without calling into question its freedom, the ECB can do many things. I think the statement of the June 28/29th summit is very important. If I were [ECB President Mario] Draghi, I would feel morally and politically protected in taking bold steps at the right moment if the heads of European governments said in their statement: 'we affirm our strong commitment to do what is necessary to ensure the financial stability of the euro area, in particular by using the existing EFSF/ESM instruments in a flexible and efficient manner in order to stabilize markets.' Stabilizing markets is a concept that is extraneous to state monetary policy, and it's dangerously Keynesian.

WSJ: The statement also mentions the ECB as the agent of the EFSF/ESM.

Mr. Monti: I have no doubt that the night before the disintegration of the euro, the ECB would do whatever it takes to save the euro. The point is do we need to get to the night before or slightly before then. I am sure that the short-term measures [agreed to on June 28/29] will be approved before the catastrophe. And maybe they will be enough to avoid the catastrophe.

WSJ: Europe's response to the debt crisis has generally been crafted at euro-zone negotiating tables. What is the role of the broader European Union?

Mr. Monti: My ideal would be a Europe that embraces the respect of future generations that goes hand in hand with German-style budget discipline; the sense of the market openness that is best found in Britain, the Nordic countries or Poland and the sense of institution that has historically been the contribution of France. It is fine to work within the euro-zone – and Italy's role at this table has been increasingly recognized. But cooperation among big players in the euro-zone (including Franco-German cooperation, which is necessary, but not sufficient) has to be conducted in a way that brings results and good sense to the overall European Union table.

WSJ: How does Italy's difficult position in the market affect your resolve in pushing ahead?

Mr. Monti: In my moments of doubt, I think: I know that we are not recognized as saviors of the country. But I am convinced that we did salvage the situation and that we're speaking with Merkel, Obama and Hollande about how to go forward, instead of being here in Rome hosting the troika.

 

Alessandra Galloni

Alessandra Galloni


Bureau Chief, Southern Europe
Wall Street Journal
Alessandra Galloni has been Southern Europe Bureau Chief for The Wall Street Journal since 2006. She is responsible for the Journal's coverage of France, Italy, Spain and Portugal and the European aerospace, technology and luxury goods industries. She joined the Journal in 2001 and has worked in London as a European advertising and media reporter and in Rome as Italy correspondent. Subsequently, she has been a European luxury goods writer. She previously worked as a correspondent for the Associated Press and Reuters News Agency. Galloni graduated from Harvard University in 1995 and received a Master’s degree from the London School of Economics in 2002. She was the recipient of an Overseas Press Club award in 2004 and a British Journalism of the Year Award in 2005.

HAARP

HAARP

August 9, 2012

At 8:50am Pacific Daylight Time, A week long duration wave was building over the Western United States and since has come to a peak.

A double-reading was shown on preliminary results, embedded within the single longwave. Further analysis has shown this to not be a computer error.

Two M8s have peaked in California. These longwaves have been known to produce violent weather or Earthquakes nearby.

Areas around Mexico, California, Oregon, Washington, Canada, and Alaska should be on the look out for increased seismic activity.

http://www.haarpstatus.com/status.html

sabato 11 agosto 2012

OGM e i Grassi Idrogenati sono la causa del Diabete, dovuto alla "American Obesity"

ROMA: gli OGM e i Grassi Idrogenati sono la causa del Diabete, dovuto alla "American Obesity"
 
Roma, 3 luglio 2012. Alla presenza dell'OSSERVATORIO SANITA' e SALUTE dell'Italia, con il Patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, del Ministero della Salute Italiana, del Consiglio Regionale del Lazio, del Comune di Roma, della Provincia di Roma, si è svolta la cerimonia di premiazione dei DIECI finalisti autori di libri di Medicina risultati particolarmente interessanti e come tali premiati in tale serata, sotto le telecamere della Prima Rete Nazionale Italiana. 

Il luogo della Cerimonia è stato la Terrazza Caffarelli, sul Campidoglio, a Roma. 

Il tale sede, durante la presentazione di uno dei concorrenti,il dott. Nacci di Trieste, si è data particolarmente importanza ad un vecchio lavoro condotto da scienziati americani negli anni '80 che avevano già intuito una possibile correlazione fra il Diabete Mellito di Secondo Tipo (legato all'obesità) e un possibile danno di parete cellulare, infarcite da sostanze grasse non-naturali. 

Il dott. Nacci , nel suo libro "Come affrontare il Diabete", ha collegato questa grande scoperta americana degli anni '80 ad un lontano lavoro, pure americano, del 1933, del dott. MOSENTHAL, che già forniva le bassissime percentuali di Diabete in America negli anni Venti del XX secolo. 

La prima osservazione del dott. Nacci è stata quella di considerare i Grassi Idrogenati (GRASSI ARTIFICIALI, non-naturali, inventati nel 1912) come possibile causa del Diabete di Secondo Tipo, essendo tale malattia praticamente sconosciuta negli anni Venti del XX secolo, per poi essersi attestata sul 6-10% della popolazione americana fra gli anni '50 e gli anni '80, in concomitanza alla diffusione dei Grassi Idrogenati nella catena alimentare americana dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il corrispettivo incremento della popolazione americana in SOVRAPPESO, oscillante fra il 20% e il 30% dell'intera popolazione americana. 

La seconda osservazione del dott. Nacci è stata quella di correlare l'introduzione nella catena alimentare degli Organismi Geneticamente Modificati (Genetically Modified Organisms ) con l'improvvisa comparsa, dopo gli anni 90, della cosiddetta "American Obesity" che ha determinato l'improvviso salto della percentuale di popolazione americana in sovrappeso dal precedente 20-30% (1950-1988) al 70% circa degli anni 1990-2010, con una analoga salita vertiginosa dello stesso Diabete di Secondo Tipo (legato all'obesità). 

PER MAGGIORI DETTAGLI , VEDI

 http://www.procaduceo.org/dottnacci/cause-diabete.htm 

Rome: GMOs and Hydrogenated Fats Cause Diabetes, due to "American Obesity" 

Rome, July  2012

 In the presence of the Italian Health Monitoring Centre, with the support of the Senate of the Italian Republic, the Italian Ministry for Health, the Regional Council of Lazio, the Municipal Authority of Rome and the Provincial Authority of Rome, the ten short-listed authors of medicine books deemed to be of particular interest were rewarded. The event was filmed by Raiuno, the Italian public broadcaster. 
The awarding ceremony was held at Terrazza Caffarelli, on the Capitoline Hill, which was also visited by President Obama and his wife on their state visit to Rome. 

While introducing one of the competitors, Trieste-based Dr. Nacci, special attention was given to a study led by American scientists in the Eighties. The results of that study pointed to a possible correlation between Type-2 Diabetes Mellitus (which is related to Obesity) and cell wall damage deriving from Non-Natural Fats.

 In his book "Come affrontare il Diabete" (How to Tackle Diabetes), Dr. Nacci linked this great American discovery from the 80s to a previous paper published by Dr. Mosenthal in 1933, also in the USA. The paper indicated very low numbers of diabetes cases in the United States in the 1920s.
 The first observation made by Dr. Nacci was to consider hydrogenated fats (which are artificial, non-natural fats invented in 1912) as a possible cause for Diabetes, as the disease was virtually unknown in the 1920s and subsequently affected 6-10% of the US population in the years between 1950 and 1990. The development was concomitant with the diffusion of hydrogenated fats in the US food chain after the Second World War. At the same time, the percentage of overweight people in the USA increased, reaching a proportion of between 20 and 30% of the total.
 The second observation made by Dr. Nacci was to relate the introduction into the US food chain of Genetically Modified Organisms with the sudden appearance, after the Nineties, of so-called "American Obesity", which led to an unexpected increase in the number of overweight Americans from 20-30% (1950-1988) to about 70% (1990-2010) and to a similarly sharp increase in the number of people affected by Type-2 Diabetes (which is linked to obesity).
 The book "Come affrontare il Diabete" ("How to Tackle Diabetes")http://www.procaduceo.org/dottnacci/NACCI%20Abstract%20italian%20Book%20on%20Diabete1.pdf
 


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Giant humanoid skeletal remains found. Does anybody know more about this picture? Fake? True?

Photo: Giant humanoid skeletal remains found. Does anybody know more about this picture? Fake? True?

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Unusual 800,000km Dark Rift Appears On The Sun – Earth In Danger?

The Sun’s odd behavior has been mentioned on many occasions recently. As we all await the Solar Cycle 24, scientists keep a close eye on the Sun.


On the surface of the sun there has appeared a huge dark formation the likes of which has never previously been seen by scientists.
It is a dark band, or a crack, with a length of about 800,000 kilometers!
The dark area was photographed by U.S. astronauts and NASA experts are now trying to clarify the nature of the very unusual phenomenon.
According to scientists, it is most likely a cluster of dense cold gas, which is being kept on the surface of the celestial body by magnetic fields.
The formation may be dark because its temperature is much lower than the temperature of the sun.
Astrophysicists presume dark spots on the Sun are areas where the temperature is lower. However what we see here is not a normal sunspot and it is growing at an alarming rate.
According to researchers the region has increased to almost one million kilometers in just three days.
NASA forecasts that in September 2012, there might be outbreaks of unprecedented power. We can expect huge solar flares that can have serious effect world-wide.
Commenting on the study of the dangers of “space weather”, astrophysicist Daniel Baker claimed that the effects will be comparable to a nuclear war or the fall of a giant asteroid. However, in terms of power grids and satellites, it’s not the flares that the experts have to worry about, but the CMEs.
There is a risk that one day, they can wipe out all of our electronic civilization.

Lo Yen è un porto sicuro?

di Carlo Vallotto - Metalli-Preziosi.it

L'ECONOMIA GIAPPONESE sta affondando a causa della recessione globale e del rafforzamento dello yen. E nessuno sembra accorgersene. 
Il Giappone viene a tutt’oggi ritenuto uno degli investimenti più sicuri. Ma il Giappone ha tutte le caratteristiche per rientrare in uno di quei casi da manuale. L’economia di questo Paese dipendente dalle esportazioni, è forte nel riuscire a rendere i propri prodotti competitivi nei mercati internazionali. E gli investitori che sono alla continua ricerca di asset rifugio dalla crisi in Europa e dal periodo di debolezza dell’economia globale, acquistano titoli giapponesi che portano ad un aumento del valore della moneta locale.
Il forte apprezzamento dello yen rende le esportazioni meno appetibili. E questo va ad incidere su tutto il sistema economico-produttivo rendendo il paese non più un investimento sicuro ma  un “buco nero”.
Realtà non tanto diversa da ciò che sarebbe successo in Germania. Ma Berlino è all’interno dell’Eurozona. Dovendo fare ritorno al marco, anche la Germania soffrirebbe di un calo delle esportazioni in un periodo recessivo a livello globale. 
Questa è una conseguenza naturale della forte dipendenza dai mercati esteri. Al contrario le economie più improntate al mercato interno sono meno esposte alle conseguenze di un apprezzamento della valuta.
Quindi mentre gli occhi del mondo restano puntati sull’Europa, il vero buco nero finanziario è in Giappone. E i motivi sono molteplici.
Le economie come il Giappone, la Cina e la Germania, dipendenti dalle esportazioni, fanno leva sulla forza della domanda estera per sostenere elevati tassi di crescita del Pil e dell’occupazione. Questo sta a significare che devono mantenere in attivo il conto delle partite correnti e della bilancia commerciale.
Tuttavia con l’apprezzamento della valuta, le esportazioni diventano meno competitive nei mercati internazionali. E quindi devono trovare delle strategie per mantenere allineata la propria valuta con i partner commerciali e con i paesi importatori che acquistano i loro prodotti.
La Germania è riuscita in questo intento grazie alla partecipazione all’interno dell’Eurozona. I maggiori partner commerciali usano infatti la sua stessa moneta vale a dire l’Euro. La Cina ha ottenuto questo risultato prima attraverso il peg dello yuan con il dollaro e poi introducendo altre forme restrittive sul cambio (movimento non dettato dalle leggi di mercato).
Invece il paese nipponico non può avvalersi di nessuno di tali vantaggi e quindi necessariamente deve intervenire nel sistema valutario, attraverso la vendita e l’acquisto di yen e dollari. Nonostante il forte problema del debito, il Paese ha un sistema industriale produttivo molto ben diversificato, che genera un surplus nel conto della partite correnti e un enorme quantità di asset all’estero. E questi asset messi insieme ottengono come conseguenza che in un contesto di instabilità generale  il Giappone resti stabile.
In poche parole sono queste le motivazioni che rendono lo yen giapponese agli occhi degli investitori internazionali come un impiego sicuro e i bond in yen come liquidità sicura.
Una delle conseguenze è che con la maggiore domanda di yen, la divisa tenda a rafforzarsi e quindi venga ridotta la capacità competitiva delle esportazioni nipponiche.  E il costo per il Paese di figurare tra gli asset rifugio si riflette sul vero motore dell’economia,cioè sulle esportazioni.
Paradossalmente ciò che rende il Giappone un porto sicuro è proprio ciò che va a deteriorare questa situazione.

E in aggiunta con l’economia globale in recessione, le esportazioni rallentano sempre più rapidamente, gravate non solo dall’apprezzamento della moneta, ma anche dalla minore domanda globale innescando un circolo vizioso da non sottovalutare.

Carlo Vallotto, 10 Ago '12

Man will walk on Mars within a generation, says Astronomer Royal

After Nasa successfully landed its Curiosity probe on Monday, Britain's Astronomer Royal said he believed it was only a matter of time before an astronaut walked on Mars.

Mankind could only be a decade away from walking on Mars, a Nasa scientist has said, as they make their final preparations to land a one-tonne exploratory rover – the largest yet – on the baron planet.

Lord Rees of Ludlow said the US space agency's mission to determine whether the Red Planet could have supported life was the first step in accessing Earth's nearest neighbour.

He said the exploration project could mark the start of the "post-human era" despite the risks associated with travelling into the solar system.

"It is foolish to claim, as some do, that mass emigration into space offers escape from Earth’s problems," he said, writing in the Times.

"But I believe, and hope, that some people living now will walk on Mars. Moreover, a century or two from now, small groups of intrepid adventurers may be living there or perhaps on asteroids quite independently from Earth."

Lord Rees predicted a "dramatic cultural and technological evolution" on the planet and beyond as scientists learn more about Mars.

"Perhaps the cosmos teems with life; on the other hand, our Earth could be unique among the billions of planets that surely exist," he added.

"That may be disappointing but would have its upside: it would entitle us to be less cosmically modest. Our tiny planet could then be the most important place in the galaxy. It could perhaps even be a seed from which life could spread through the entire galaxy.

"We may learn this century whether biological evolution is unique to our “pale blue dot”, or whether the wider cosmos teems with life — even with intelligence. As Curiosity trundles through Martian craters, we hope for some early clues."

Nasa's car-sized robot has the capacity to take samples and record the composition of rocks as well as carry out tests to establish the elements that make up the landscape.

Announcing the success of the mission, Charles Bolden, Nasa administrator, said it would "blaze a trail for human footprints on Mars".

The programme follows a doomed attempt to test for life on Mars by a British-led team of scientists in 2003.

Professor Colin Pillinger led the Beagle 2 mission but the probe was lost on landing on Christmas Day.

He said he had been "annoyed" to see the resources invested by Nasa compared to the modest crew behind his attempt.

Writing in the Sun, he said: "Am I disappointed to see Nasa doing the experiments we had hoped to do?

"About as disappointed as an Olympic athlete who gets to London 2012 after years of training only to pull up with a hamstring injury at the first hurdle."

Addressing the question of whether Curiosity was worth its £1.6 billion price tag, he said the skills gained by those developing the probe were priceless.

"Where would this generation be without the space programme? People wouldn't be watching the Olympics on the other side of the world," he said.

"And, of course, there is the hope that Curiosity will find the answer to that philosophical question – are we alone in the universe?"

http://www.telegraph.co.uk/science/space/9463844/Man-will-walk-on-Mars-within-a-generation-says-Astronomer-Royal.html