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mercoledì 2 aprile 2014

Dopo eBay anche Google valuta di adottare i Bitcoin. Ma un portavoce precisa: "per il momento no"

Dopo eBay, che a partire da febbraio aprirà in Inghilterra sul proprio sito di annunci una sezione dedicata alla compravendita di Bitcoin, il prossimo colosso hi-tech a sposare la crypto-moneta coniata da Satoshi Nakamoto, che oggi vale poco meno di mille dollari a gettone, un'enormità, potrebbe essere Google.
È quanto si sono lasciati sfuggire i vertici di Big G. Che, nel rispondere a una mail di un fan della divisa digitale, Jarar Malik, conosciuto per aver dato vita al portaleCoinlist.me, dedicato all'acquisto in Bitcoin di beni e servizi, in cui veniva chiesto loro se nutrissero un qualche interesse per la moneta 2.0, hanno detto di stare pensando a come integrare la valuta in seno a Google Wallet al fine di utilizzarla come sistema di pagamento alternativo.
Niente di ufficiale, per adesso. Anzi. La compagnia fondata da Larry Page e Sergey Brin si è affrettata a gettare acqua sul fuoco. «Al momento», ha fato sapere un portavoce di Big G, «l'uso dei Bitcoin non rientra nei nostri piani».
Eppure qualcosa si muove: su Google Moderator, il tool ideato da Big G per favorire l'attività di brainstorming, è comparsa una pagina dove viene chiesto agli utenti se desiderano o meno che il motore di ricerca adotti i Bitcoin. E a quale scopo. Oltre 700 i suggerimenti postati da più di 2 mila internauti. La platea, nel complesso, sembra favorevole a un'apertura in questo senso da parte dell'azienda di Mountain View. Segno che la moneta, sulla quale a dicembre si sono abbattuti i warning di diverse banche centrali, da Pechino a Parigi, da Berlino a Seul, le quali hanno messo in guardia i fan della crypto-moneta sui rischi finanziari che l'utilizzo dei gettoni digitali comporta, si sta pian piano facendo strada.

Diversi i brand che nelle ultime settimane hanno detto sì alla valuta internettiana. Tra cui Victoria's Secret, il celebra marchio di lingerie, che è entrato da poco a far parte della lista dei retailer, circa 200, che consentono ai propri clienti di fare shopping pagando in Bitcoin. Fra i Big che hanno scommesso sulla moneta figura ora anche Overstock.com, quotato sul Nasdaq, primo retailer online ad accettare i Bitcoin. Da Apple e Amazon finora, al contrario, non arriva nessun segnale d'interessamento. Jp Morgan, invece, a dicembre ha depositato un brevetto riguardante un sistema di pagamento computerizzato che per certi versi richiama quello del Bitcoin, la cui peculiarità sta nel fatto che non sono previsti intermediari, il che consente di aggirare lo scoglio della commissione.
E in Italia? Un emendamento al decreto Destinazione Italia presentato dal deputato Sel Sergio Boccadutri sottopone per la prima volta la questione delle valute digitali ai nostri legislatori. La proposta nasce allo scopo di regolamentare e tracciare le transazioni che superano la soglia dei mille euro.
http://www.huffingtonpost.it/2014/01/23/google-bitcoin_n_4651492.html