Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto  Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio  e tool open-source  per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...
Per reagire alle conseguenze negative dell’attuale crisi economico-finanziaria e alle difficoltà del sistema  creditizio a supportare le Piccole e Medie Imprese con la necessaria liquidità in euro, abbiamo sviluppato un  progetto per  l’attivazione della MONETA COMPLEMENTARE nel VENETO.
Lo scopo della nostra iniziativa deriva dal desiderio di riportare la moneta al suo originario utilizzo come “mezzo”, e non come “fine”, ricollegato all’economia reale, evitando per quanto possibile la finanziarizzazione delle attività produttive e la speculazione che questa comporta.
Lo scopo della nostra iniziativa deriva dal desiderio di riportare la moneta al suo originario utilizzo come “mezzo”, e non come “fine”, ricollegato all’economia reale, evitando per quanto possibile la finanziarizzazione delle attività produttive e la speculazione che questa comporta.
VENEX, sintesi delle parole “Veneto” ed “Exchange”, si identifica come un nuovo strumento di pagamento che affianca l’euro, la valuta ufficiale, nel territorio veneto. Ciascuna unità di conto in VENEX vale 1 euro ma, a differenza della moneta corrente, è immune da interessi. Ad ogni azienda che entra nel circuito viene assegnato, se richiesto, un affidamento in VENEX che permette di effettuare da subito acquisti anche in assenza di vendite.
PARTNER del Progetto sono inizialmente le Piccole e Medie Imprese venete e i Professionisti; successivamente l’iniziativa sarà estesa anche agli Enti pubblici e privati ed ai lavoratori con la ridenominazione di parte del monte salari in valuta complementare.
VEN-EXCHANGE è il network di nuova costituzione che realizza il progetto, con la mission di promuovere e gestire lo scambio di beni e servizi in compensazione multilaterale tra le imprese del Veneto e di garantire l’equilibrio delle transazioni all’interno del circuito. L’operatività di VEN-EXCHANGE è simile a quella di una vera e propria banca che compensa i crediti e i debiti relativi alle transazioni utilizzando VENEX, la moneta complementare veneta. Tale sistema permetterà alle aziende di risparmiare liquidità in euro e costi di finanziamento oltre che di aumentare le proprie vendite.
Aderendo al circuito VEN-EXCHANGE le imprese possono effettuare operazioni di interscambio commerciale con l’indubbio vantaggio di fare acquisti – di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, servizi di varia natura – anche in assenza di liquidità, senza pagare in moneta tradizionale (o solo in parte) utilizzando i crediti in moneta complementare generati dalla vendita di prodotti e servizi che fanno parte del core business del compratore senza ricorso al credito bancario.
L’intento del Comitato Promotore è quello di allargare da subito le adesioni all’iniziativa con la partecipazione delle associazioni rappresentative delle categorie imprenditoriali venete e il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche locali.
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