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lunedì 7 febbraio 2011

Italia Nostra: «A Verona non serve tutto quel cemento»


Verona. «Finalmente la zona sud di Verona ha un piano urbanistico». L'architetto Giorgio Massignan, presidente provinciale di Italia Nostra, esprime un giudizio positivo sul piano degli interventi varato dalla Giunta comunale che riguarda la riqualificazione delle cosiddette aree dismesse (l'ex Manifattura Tabacchi, le ex Officine Adige, la sede del Consorzio Agrario Lombardo Veneto e l'ex Autogerma), e trova altrettanto «positiva la riqualificazione del cardo massimo, con un auspicabile privilegio per il trasporto pubblico». Ma il dirigente di Italia Nostra non manca di fare alcune osservazioni «che non riguardano la qualità architettonica degli interventi, ma le loro destinazioni d'uso». 

Analizza Massignan, «saranno edificati circa quattro milioni di metri cubi, di cui un milione di edifici residenziali e tre milioni tra direzionale, commerciale e alberghiero. Una quantità probabilmente sovradimensionate per la realtà veronese. È stato approvato anche il piano di ristrutturazione delle ex Cartiere Verona: in un'area di circa 150.000 mq sorgerà una city con 300.000 metri cubi di nuova cementificazione, che ospiterà 70 negozi per 15.000 mq, 12 bar e ristoranti, palestre, centri per il fitness, multisale cinematografiche per 4600 mq e uffici per trentamila mq. In quella zona andranno giornalmente a lavorare circa 1500 persone e molte altre migliaia vi arriveranno ogni giorno».
«Non ho trovato alcun accenno», argomenta Massignan, «all'area riguardante il deposito merci delle Ferrovie, che considero basilare per la ricucitura delle zone sud, ovest e del centro storico». Le future realizzazioni, secondo il presidente di Italia Nostra, non possono prescindere dall'aspetto della mobilità: «Non capisco perché si investano enormi somme di denari per la tangenziale nord (traforo della collina), quando lo sviluppo della città è pianificato a sud. A tal proposito ricordo che lo "studio di fattibilità relativo all'analisi del traffico per il completamento dell'anello circonvallatorio a nord (traforo delle Torricelle)", elaborato dal Cdr Mobilità e Traffico del Comune di Verona stabilisce che la cosiddetta tangenziale nord e la sua continuazione ad ovest con la Strada di Gronda non possono risolvere i problemi principali e più urgenti della mobilità urbana.
A pagina 26 si legge: "Il nuovo sistema (tangenziale nord), è poco efficace rispetto alle penetrazioni dal settore meridionale della città e nei confronti della mobilità nell' area urbana più centrale, a dimostrazione che risultano necessari contestuali interventi che orientino l'utenza sul trasporto pubblico e una limitazione crescente del traffico nelle aree centrali magari con l'introduzione di un 'road princing'che pur tuttavia andrebbe approfonditamente tastato».