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venerdì 25 febbraio 2011

Depurare le acque potabili dall'arsenico: il metodo Enea


Arriva dai laboratori del centro di Casaccia dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile la nuova tecnologia di abbattimento dell’arsenico dall’acqua potabile in grado di ridurre il contenuto di arsenico al di sotto dei 10 microgrammi per litro richiesti dalla legge.


La sperimentazione è stata condotta proprio sull’acqua di falda del Centro Ricerche della Casaccia (Roma), che presenta un contenuto di arsenico di poco superiore al limite di legge: i  risultati, con l’abbattimento dell’arsenico fino al 99%, sono stati dunque interessanti.
Per rimuovere dalle acque le sostanze inquinanti i ricercatori Enea hanno utilizzato tecnologie separative mediante membrane, in particolare nanofiltrazione ed osmosi inversa: a queste saranno accoppiati adeguati sistemi dimiscelazione con acqua non trattata per il mantenimento del giusto contenuto salino richiesto dall’acqua potabile e dicontrollo online del processo.
Sulla base di queste ricerche è ora in via di realizzazione un impianto di trattamento dimensionato a produrre 5 metri cubi all’ora di acqua potabile da utilizzare prioritariamente per la mensa aziendale del Centro Ricerche della Casaccia.
Dall’Agenzia fanno sapere che l’approccio adottato non ha alcuna limitazione di scala produttiva, quindi potrebbe essere applicato in molte realtà italiane, dai comuni più piccoli fino a quelli con molte migliaia di abitanti.
Secondo i ricercatori, il problema dell’elevata concentrazione di arsenico nell’acqua potabile, sia pure per cause del tutto naturali e non per contaminazione da parte dell’uomo, è estremamente attuale nel nostro Paese. In questo momento, sono  numerosi i comuni italiani che si trovano nell’impossibilità di utilizzare l’acqua di rete proveniente da falde sotterranee e da acquedotti, perché essa supera il limite di arsenico consentito.