L’oro ha già fatto il suo show: oltre 3.600 dollari l’oncia, record storico.
Ma c’è un altro protagonista che sta rubando la scena: l’argento.
Secondo TD Securities, le scorte custodite nei caveau della London Bullion Market Association potrebbero finire in meno di sette mesi. Se la domanda degli investitori dovesse accelerare ancora, addirittura in quattro.
Tradotto: il mercato si sta svuotando proprio mentre la domanda sale.
E quando domanda e offerta vanno in direzioni opposte, i prezzi possono solo impennarsi.
Oggi l’argento è a 41 dollari l’oncia, il livello più alto degli ultimi 14 anni. L’ultima barriera psicologica è quota 50, già sfiorata in passato. Secondo gli analisti, potremmo arrivarci entro un paio di mesi.
Il paradosso è che, anche volendo, il riequilibrio non sarebbe semplice:
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l’argento è cruciale per la transizione energetica (pannelli solari, batterie, semiconduttori);
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l’offerta non cresce abbastanza perché i prezzi, per stimolarla davvero, dovrebbero essere ancora più alti;
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solo una recessione globale pesante potrebbe raffreddare la domanda industriale.
E allora la domanda è: stiamo vivendo l’inizio di una nuova “corsa all’argento” o soltanto l’ennesima fiammata speculativa?
rif. https://www.kitco.com/news/article/2025-09-08/silversqueeze-end-game-rally-approaching-lbma-stockpiles-could-be-depleted