Sappiamo che blockchain, può applicare una marca temporale ad un dato digitale, al solo scopo di aumentare la fiducia e gli accordi anche tra parti che non si conoscono.
Ma com'è possibile che la Blockchain e diritto si sposino verso un nuovo paradigma?
Nella Blockchain, attraverso l’hash di un documento digitale, è possibile registrare l’informazione, pagando una transazione in un processo noto come tokenizzazione.
Se la blockchain è pubblica e il suo consenso avviene attraverso dei nodi distribuiti nel network, il time-stamp attesta inequivocabilmente che in quell’istante il documento ha quel contenuto.In questo senso l’hash del documento non dovrà mai essere manomesso e l’organizzazione che ne detiene la custodia, dovrà conservare con attenzione l’originale.
SFORZO INTELLETTUALE E CENSURA
Sempre più spesso si assiste al frequente uso fraudolento delle informazioni, non sempre si ha certezza delle fonti e sono di uso comune i classici copia-incolla che non citano la fonte (!), ne l’autore, mortificando lo sforzo intellettuale e il lavoro di ricerca.
Nel caso fosse uno scrittore, o un giornalista di un paese altamente censurato, a mettere un elemento in blockchain, il governo o qualsiasi organo di censura non potrebbe rimuoverlo, nessuno potrebbe intervenire e sebbene lo scrittore venisse punito, il contenuto rimarrebbe eterno in blockchain, a memoria ed in visione a chiunque.
Recentemente ho letto su un giornale, che una influencer si spacciava per competente economico-finanziario, senza mai aver conseguito nè la laurea, nè attestati o diplomi.
Basterebbe caricare in Blockchain il proprio attestato o l’hash del documento, per rendere immutabile le proprie competenze e creare un canale Trust con il pubblico.
Una scuola potrebbe decidere di attestare sulla Blockchain i diplomi dei propri studenti, certificando per ognuno l’HASH, opportunamente custodito in cloud, altre scuole invece potrebbe decidere di caricare interi documenti (diplomi, ricerche, studi), di ogni studente o gruppi di studenti, direttamente sulla Blockchain.
In entrambe i casi quale valore aggiunto avrebbe quel diploma e quale efficacia in termini di TRUST il diplomato potrebbe rivendicare quando cerca un posto di lavoro o avvalora le proprie competenze ?
TIPI DI BLOCKCHAIN
La principale difficoltà di creare un canale di fiducia sulla blockchain, è spesso legata al suo aspetto tecnologico, ossia a come questa è stata pensata e realizzata: in particolare nel tipo di algoritmo e dimensione del blocco, che ne limitano l’uso in termini di upload e soprattutto di costi.
Tuttavia esistono alcune blockchain che permettono nativamente l’upload di files; la Blockchain BSV per esempio è una di queste, che grazie al servizio di terze parti add.bico consente, pagando, di caricare direttamente documenti.
Ma anche la Blockchain di Takamaka ha caratteristiche idonee per soddisfare questo tipo di necessità e contrariamente a BSV, il wallet nativo permette direttamente l’upload dei files e la certezza dei costi, perché prima di ogni operazione sai sempre con certezza quanto andrai a spendere per caricare il documento.
La soluzione Blockchain Takamaka, permetterebbe per altro di caricare contenuti digitali di qualsiasi natura, dalle memorie, ai contratti, alle bolle di consegna, alle certificazioni, alle analisi e cartelle cliniche e molto altro ancora, ed in tutti questi ambiti consente di testimoniare inequivocabilmente l’informazione inserita, che rimane indelebile ed eterna nei blocchi di un registro pubblico distribuito, ma aperto a tutti.
Ma se al posto di un documento potessimo inserire una fotografia o registrare un logo, una intera opera, che valore formale avrebbe questo processo e quale paradigma permetterebbe di costruire nell'ambito dei rapporti di fiducia, della catena del valore e della distribuzione delle informazioni?
WWW.TAKAMAKA.IO
https://add.bico.media/beta/