Una tecnologia che sta emergendo e ha tutte le potenzialità per rivoluzionare molteplici settori, dalla finanza alla burocrazia, è quella della blockchain. L’ammontare degli investimenti di Venture Capital in startup che usano la tecnologia blockchain alla fine del primo trimestre del 2016 è di oltre un miliardo di dollari, secondo i dati di CoinDesk. Secondo il report di Deloitte “Beyond the Bitcoin” trenta delle più grandi banche mondiali partecipano a un consorzio, R3, istituito per progettare e per costruire soluzioni con la tecnologia blockchain. Concetti, prototipi e investimenti in tecnologia blockchain stanno emergendo in ogni grande settore. Nel paper sul sistema Bitcoin “a peer-to-peer electronic cash system”, Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo dell’inventore di Bitcoin, definisce la tecnologia blockchain come un sistema per le transazioni elettroniche che non si basa sulla fiducia. La blockchain permette a due parti che pur non conoscendosi, ma aventi interessi comuni, di creare in modo permanente, irreversibile e trasparente – e di rendere pubblica a livello mondiale – una documentazione scritta di un’avvenuta transazione senza passare attraverso un istituto centralizzato che certifichi o approvi la transazione. Un’applicazione di questo sistema di pagamenti tramite Bitcoin è quello della startup Helperbit. La piattaforma mette in contatto da tutto il mondo chi vuole donare e chi ha bisogno di donazioni in caso di disastri naturali.
La tecnologia blockchain va oltre al sistema dei pagamenti: è letteralmente una catena di blocchi, che può essere vista come un database pubblico crittograficamente inconfutabile; un libro mastro. Ogni blocco viene validato e inserito in maniera irreversibile nella blockchain con un riferimento temporale, timestamp, che lo rende unico. Riccardo Casatta, ceo della startup Eternitywall, dice: “Tutte le transazioni vengono validate da attori anonimi che come ricompensa ottengono la moneta elettronica. Senza la moneta, la blockchain non sarebbe sicura e quindi non si potrebbe nemmeno usare per altri scopi”. Con la startup Eternitywall oramai si scrive sui muri virtuali. La piattaforma permette di scrivere gratuitamente un messaggio all’ora all’interno della blockchain, in cui rimarrà per sempre.
Casatta spiega al Foglio: “L’idea è nata a metà agosto del 2014 quando ho letto un tweet di una ragazza che diceva che il suo ragazzo le aveva scritto un messaggio per sempre all’interno della blockchain. In realtà, il messaggio era stato scritto all’interno del sito blockchain.info, non effettivamente all’interno della blockchain. Così è nata Eternitywall, con lo scopo di portare la tecnologia blockchain al pubblico”. La startup offre anche un altro servizio, Notarize, che permette di sostituire il timbro del notaio che certifica la data del contratto, solo che l’impronta del documento viene inserito all’interno della blockchain. Casatta spiega: “La blockchain non è regolamentata, questi processi non hanno ancora un precedente legale ma scientificamente e tecnicamente sono inoppugnabili. Stiamo lavorando anche nella direzione della proprietà di documento”.
http://www.ilfoglio.it/stand-up-start-up/2016/06/02/cos-emerge-il-potenziale-del-blockchain-che-piace-alle-banche-ai-consumatori-e-agli-innamorati___1-vr-142744-rubriche_c196.htm