L’idea che “i vaccinati siano connessi in rete” nasce da un documento brevettuale che, semplicemente, non dice ciò che molti credono. E non è nemmeno di Pfizer. Il brevetto citato nei post virali — US11107588B2 — parla di un sistema di contact tracing digitale, non di tracciamento dei vaccinati e non di tecnologie impiantate nel corpo. Capire cosa contiene davvero è essenziale per distinguere un documento tecnico da una narrazione distorta. 1. Da dove nasce l’equivoco Il brevetto è stato erroneamente attribuito a Pfizer, ma appartiene a due inventori indipendenti: Gal Ehrlich e Maier Fenster . Il testo è stato depositato nel 2020, prima ancora dell’arrivo dei vaccini COVID. Il suo scopo è chiaro: anonimizzare la raccolta dei contatti sociali durante un’epidemia per aiutare le autorità sanitarie a decidere chi trattare per primo. Niente legami con i vaccini, niente sistemi di sorveglianza interni al corpo. Solo un metodo digitale per gestire priorità in una pandemia. 2. Cos...
http://www.lastampa.it/2014/07/12/blogs/lavori-in-corso/linventore-di-egomnia-premiato-dalla-bbc-con-un-servizio-sui-futuri-mark-zuckerber-m9MCnsYYRdpoM4Xc6jUPJP/pagina.html
Matteo Achilli ha 22 anni e ha lanciato un portale dedicato alle imprese e a chi cerca lavoro. Un caso di eccellenza italiana e di una start up di successo
Ieri sera a mezzanotte una consacrazione inaspettata: entrare nel Pantheon dei prossimi Mark Zuckerberg. Matteo Achilli, il ragazzo romano-milanese inventore di Egomnia, campeggiava ieri sera sul sito della Bbc, in un ampio servizio sui nuovi miliardari (vedere al link). Tre minuti pesanti che da un lato daranno altro combustibile alla sua auto-stima e alla sua azienda, dall’altro aumenteranno la rabbia degli invidiosi nazionali. Matteo non se ne cura e il servizio della regina delle comunicazioni indipendenti è un trampolino per il rilancio e un nuovo biglietto da visita del suo portale a livello internazionale. «Portare i riflettori del mondo in Italia a 22 anni significa far capire al mondo che esistiamo anche noi – afferma Matteo - e ci stiamo dando da fare. Sono sicuro che dopo di me la Bbc darà attenzione anche ad altre storie di italiani. L’Italia piace».
La storia di Matteo Achilli è una storia di rapidi successi e di molte critiche. Qualcuno lo ha chiamato figlio di papà (ma non vi è nulla che lo possa far pensare), il solito bocconiano un po’ montato (ma è solo uno studente imprenditore particolarmente sveglio), un raccomandato (ma è la sua idea a piacere, è semplice e geniale). Bisogna riconoscere che oltre a un solido business plan, a un bouquet di algoritmi efficaci e a una forte e naturale propensione al marketing e al personal branding, Matteo possiede una visione lungimirante e una volontà ferrea, che lo hanno portato ad avere molta buona stampa e riscontri quasi miracolosi, come il servizio della Bbc di ieri sera dimostra. In breve, la sua creatura, Egomnia.com, è una piattaforma online nata poco più di 24 mesi fa con l’obiettivo di aiutare le persone a trovare lavoro. Il sistema utilizza degli algoritmi per attribuire punteggi ai curricula degli iscritti, facilitando il lavoro dei recruiter. Molte sono le persone che hanno dato fiducia al progetto. Parliamo di 300 mila iscritti solo in Italia e 700 aziende tra cui molte multinazionali.
Nonostante Egomnia sia ancora in fase Beta, il volume d’affari della società ha toccato sin da subito le diverse centinaia di migliaia di euro di fatturato, operando a 360° nel mondo delle risorse umane e proponendo a multinazionali anche software innovativi e complementari al portale. Ora il rilancio internazionale da ottobre. Ma intanto Matteo si gode incredulo il servizio a lui dedicato da uno dei più importanti network radio- televisivi del mondo.