Il governo concederà due giorni di elettricità gratuita per evitare
la combustione di materiale pericoloso da parte di chi non ha i soldi
per pagarsi la bolletta
La Grecia regala l’elettricità ai più poveri per contrastare la crescita
dell’inquinamento dell’aria. Le fasce della popolazione più colpite
dalla crisi bruciano infatti anche la spazzatura per potersi riscaldare,
così da provocare un pericoloso aumento delle sostanze tossiche che si
respirano. Il governo ha così deciso di reagire per fermare i danni
ambientali provocati dalla crisi e dalla conseguente povertà.
CORRENTE GRATIS - Il ministro della Salute della Grecia,
Adonis Georgiades, ha deciso di intesa con il suo collega dell’Ambiente
di regalare la corrente ai più poveri. Le fasce più povere della
popolazione bruciano legna ed anche immondizia per potersi riscaldare
durante i mesi invernali. Una scelta, nata dalla povertà, che ha
provocato un pericoloso rialzo dell’inquinamento atmosferico. Il governo
ha così introdotto un regolamento che permetterà di non far pagare per
due giorni il costo della bolletta elettrica per le famiglie più povere e
per i disoccupati. Questa possibilità scatterà appena i valori
dell’aria supereranno le soglie giudicate come pericolose. La proposta
era già stata lanciata dal dicastero dell’Ambiente, al fine di fermare
una tendenza pericolosa creata dalla povertà generata dalla crisi. La
decisione presa dal governo di Antonis Samaras sarà messa in pratica
dalle compagnie elettriche della Grecia, in maggioranza controllate
dallo Stato.
AIUTO AI POVERI - Invece che far bruciare legna od
altri oggetti pericolosi per l’ambiente se messi in combustione ci sarà
la possibilità di concedere gratis la corrente, così da far riscaldare i
nuclei familiari più disagiati. Potranno accedere a questa opzione
tutte le famiglie con un reddito inferiore ai 12 mila euro l’euro, una
soglia che aumenterà di 3 mila euro a seconda del numero dei bambini
presenti in casa. Molte persone in queste prime settimane invernali
avevano lamentato di soffrire di lacrime agli occhi e gole infiammate.
Nel centro di Atene e in altre città del Nord erano state registrati
valori allarmanti delle polveri sottili, superiori ai cento microgrammi
per metro cubo, una soglia di pericolo denunciata dal ministero
dell’Ambiente. Il dicastero della Salute aveva invitato i cardiopatici e
le persone sofferenti di problemi respiratori a uscire dalla propria
abitazione solo lo stretto indispensabile. L’associazione dei medici
greci ha rimarcato come il fenomeno dell’inquinamento atmosferico abbia
assunto dimensioni minacciose, in particolare per i bambini e i malati
cronici.
FENOMENO STRUTTURALE - La decisione del governo greco
segue la denuncia lanciata da uno studio scientifico, che aveva
evidenziato la forte crescita dell’inquinamento dell’aria ellenica
seguito allo scoppio della crisi. La Grecia è arrivata ormai al sesto
anno di recessione, e solo l’anno prossimo forse ritornerà la crescita,
dopo anni di tagli severi alla spesa sociale e forte riduzione del
reddito disponibile. Alcuni ricercatori , guidati da Constantinos
Sioutas della USC Viterbi School of Engineering, hanno dimostrato in uno
studio pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology che
la concentrazione di particolato atmosferico in una delle zone
economicamente più colpite della Grecia è aumentata del 30 per cento
dall’inizio della crisi, con potenziali effetti negativi sulla salute
nel lungo periodo. La causa principale è la combustione di materiali di
scarto per il riscaldamento delle abitazioni, seguito al forte aumento
del petrolio e delle altre fonti fossili registrato in questi anni. In
Grecia il tasso di disoccupazione sfiora il 30%, e chi non ha un lavoro o
un sussidio sociale cerca di abbattere il costo della vita con mezzi di
fortuna, bruciando legno, materiali di scarto ed in alcuni casi anche
spazzatura per non soffrire il freddo.
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