La pianura veneta dagli anni Ottanta del secolo scorso ha visto uno sviluppo edilizio senza sosta che ha completamente riconfigurato il paesaggio: da città, borghi e spazi agricoli si è passati ad agglomerati per metà agricoli e per metà urbani. Verona ha “agglomerato” la prima e seconda cerchia di comuni limitrofi estendendo la propria area edificata ben oltre i limiti comunali e, dal 1 gennaio 2012 risulta avere un’area urbana di 457.501 ab. e un’area metropolitana di poco superiore al milione di ab.
Si tratta di area urbana caratterizzata da un’elevata frammentazione del tessuto edilizio, con densità pero' tutt’altro che elevate e questi numeri, che sono importanti, dovrebbero giustificare l’introduzione di servizi di trasporto rapidi ed efficienti. Ecco che Verona per esempio, ha già presentato al Ministero dei Trasporti, una richiesta di finanziamento per reintrodurre il tram: i progetti che sono stati accolti con favore dal CIPE, hanno permesso la prima tranche di finanziamento, per un servizio di trasporto rapido a trazione mista filoviaria/diesel.
Anche se a tutt'oggi non è partito nulla.
Ma visto i numeri e vista la disponibilità di una rete esistente su ferro, perchè non immaginare anche una ’integrazione dei sistemi a filobus e tram, con le ferrovie vicinali come quella di Balconi di Pescantina e Parona per esempio ?
I dati rilevati, sul flusso di traffico , inteso come persone che si spostano lungo le tratte Legnago-VeronaSud-BorgoTrento-S.Ambrogio, sono decisamente interessanti e meritano un'approfondita valutazione, e sebbene si tratti di dati che non riguardano direttamente il territorio di Pescantina, i nr parlano di una " migrazione " giornaliera verso la città, molto importante :
La rete ferroviaria esistente, già ora, collega lungo il Brennero, le stazioni di Domegliara, Pescantina, Parona, Porta Nuova, Ca’ di David, Porta Vescovo.
Ecco che l' ipotesi di riapertura della stazione di Balconi di Pescantina , avrebbe il vantaggio non solo di inserirsi in una rete ferroviaria esistente, ma addirittura ( in futuro) , predisporre l'apertura di ulteriori fermate intermedie, sfruttando i finanziamenti europei stanziati per la riduzione del traffico automobilistico privato, proprio perchè il treno risulta comodo, frequente, economico e veloce.
Riaprire la stazione ferroviaria di Balconi di Pescantina , permetterebbe ai cittadini della Valpolicella, di usufruire di un servizio veloce in direzione verona, risolvendo da subito i problemi di congestione del traffico e di pullman.
Valutare successivamente che la tratta ferroviaria lungo l'asse del brennero, coinvolga anche la rete a " ferro " di verona ( realizzando una vera e propria metropolitana ad ampio raggio) potrebbe essere il passo successivo .
E' noto che lungo la tratta cittadina di verona esiste una fitta rete ferroviaria " dormiente " , che " abbraccia " San Lucia, San Massimo, B.go roma, Golosine, ecc. " .
Valutare successivamente che la tratta ferroviaria lungo l'asse del brennero, coinvolga anche la rete a " ferro " di verona ( realizzando una vera e propria metropolitana ad ampio raggio) potrebbe essere il passo successivo .
E' noto che lungo la tratta cittadina di verona esiste una fitta rete ferroviaria " dormiente " , che " abbraccia " San Lucia, San Massimo, B.go roma, Golosine, ecc. " .
Valutando poi, che la tratta del Brennero, grazie alle liberalizzazioni previste dall’Europa, possa essere fruita anche da altri soggetti diversi da RFI, ( la rete dei binari è di proprietà della Società RFI, controllata dalla FS S.p.A ) apre scenari interessanti, proprio perchè anche altri soggetti potrebbero essere disposti ad intervenire sulla linea, anche se in effetti è già così: la compagnia Austriaca DB OBB muove oggi, sull'asse del Brennero i propri treni.
Quindi la domanda spontanea è : per quale motivo DB OBB e Rfi non dovrebbero ritenere appetibile la riapertura della stazione di Balconi ?
Riaprire la stazione di Balconi è complesso, ma non impossibile, dalla parte dei cittadini ci sono i numeri, una rete ferroviaria esistente, una possibile e futura integrazione con la linea urbana dormiente e la possibilità che soggetti pubblici e privati si impegnino ( Rfi e Db OBB ) con i loro mezzi, a spostare persone e cose, avviando un processo di trasporto permanente, lontano dalla gomma a salvaguardia dell'ambiente, amico dell'economia locale, dei pendolari.
La strada è complessa, ma non impossibile, primario sarà chiedere una discussione seria sulla riapertura della stazione di Balconi !.
Twitter:@andreabelvedere