Val di Susa direnişi
Sevgili yoldaşlar ve arkadaşlar
Val di Susa direnişi gibi Gezi Parkı direnişi de güç ve kazanç
sistemine karşı yükselen bir harekettir. Alanları, vadileri, parkları
yani bizim olanı, sadece yatırım yapan bir azınlığın cebini doldurması
anlamına gelen bir “büyüme” adına bizden çalmaya çalışan bu değerler
sistemine karşı yükselen bir direniştir. Polis baskısı, gaz bozmbaları,
basın sansürü, vandallık suçlamaları, davalar sadece bu kar düzeninin
yarattığı baskının sadece görünen yanıdır.
Sizin desteğiniz ve dayanışmanız bize onur veriyor. Sadece
direnişinizle ödemeye devam ettiğiniz bedellerden değil, aynı zamanda
direnişin size, ve şimdi de bize öğrettiği herşeyle gurur duyuyoruz:
bizim olanı geri almak, direnme cesareti,işgal, öz örgütlenme, sizden
olmayana da güvenebilme. Bu günlerde Gezi parkında, aramızdaki bütün
farklılıklara rağmen, birlikte mücedele etmeyi öğrendik: sadece gaz
bombasına karşı değil çadırlarımızı yıkayan yağmura karşı da direndik.
Hep birlikte bir meydanı ele geçirdik, barikatlar kurduk, birbirimizin
üstünü örttük, yemeğimizi paylaştık, çöpleri topladık, bir radyo kurduk,
yepyeni bir hayat yarattık. Sizin son işgal yıllarında vadide
yarattıklarınızı biz de burada yaşıyoruz.
Ankara, Antakya İzmir ve diğer birçok şehirdeki yoldaşlarımız, bizim
geçen hafta barikatların arkasına ittiğimiz iktidarın saldırılarına
karşı halen direniyor. Şu anda bu alanda bir arada kalmayı ve birlikte
yarattığımız bu mücadeleye inanmayı öğreniyoruz. Ne kadar süre burada
kalacağımızı ve önümüzdeki birkaç günün sonunda direnişimizin nasıl
ilerleyeceğini biz de bilmiyoruz. Ama birlikte mücadele etmeyi artık
biliyoruz. Ve daha fazlasını da öğreneceğiz. Biliyoruz ki her ne kadar
aramızda kilometreler olsa da, bu mücadele de siz kardeşlerimizle
beraberiz.
Direnişiniz, direnişimizdir; bu daha başlangıç, mücadeleye devam!
Müştereklerimiz
Cari compagni No TAV,
fratelli di lotta;
fratelli di lotta;
la Resistenza in Val di Susa, come la Resistenza per Gezi park, e’
una resistenza contro un sistema di interessi e poteri; un sistema di
valori che vorrebbe toglierci cio’ che e’ nostro – lo spazio, la valle,
il parco, e la possibilita’ di viverci – in nome di un “progresso” che,
nei fatti, vuol dire solo il profitto dei pochi che ci investono. Questo
profitto e’ una forma di oppressione del quale la polizia, i
lacrimogeni, la censura mediatica, i tribunali, le accuse di vandalismo
sono soltanto l’espressione piu’ esterna.
La vostra solidarieta’ ci onora. Non soltanto per il prezzo che continuate a pagare con la vostra resistenza ma soprattutto per quello che voi, come ora noi, avete imparato dalla resistenza: la riappropriazione di cio’ che ci appartiene, il coraggio di restare, l’occupazione, l’autorganizzazione, la fiducia gli uni negli altri. In questi giorni a Gezi abbiamo imparato a lottare insieme nonostante le nostre molte differenze interne: contro i lacrimogeni, si’ ma anche contro la pioggia che ci allagava le tende. Insieme si vince una piazza, insieme si montano le barricate; e insieme si distribuiscono le coperte, si organizza il cibo, si smaltisce la spazzatura, si monta una radio, ci si reinventa una nuova quotidianita’. Come avete fatto voi in questi anni di occupazione in valle.
Mentre i nostri compagni ad Ankara, Antakia, Adana, Izmir vengono attaccati in queste ore ancora una volta da quei poteri forti che noi di Istanbul abbiamo lasciato al di la’ delle barricate appena una settimana fa, noi in questa piazza che ora e’ nostra stiamo imparando a restare uniti e ad avere fiducia nella lotta che ci ha fatti incontrare. Non sappiamo quanto riusciremo a restare qui, non sappiamo ancora che ne sara’ della nostra resistenza dopo questi pochi giorni. Ma abbiamo imparato a lottare insieme. E che da qui si puo’ soltanto imparare ancora di piu’. E siamo sicuri che in questo vi siamo fratelli, nonostante la nostra distanza geografica.
La vostra solidarieta’ ci onora. Non soltanto per il prezzo che continuate a pagare con la vostra resistenza ma soprattutto per quello che voi, come ora noi, avete imparato dalla resistenza: la riappropriazione di cio’ che ci appartiene, il coraggio di restare, l’occupazione, l’autorganizzazione, la fiducia gli uni negli altri. In questi giorni a Gezi abbiamo imparato a lottare insieme nonostante le nostre molte differenze interne: contro i lacrimogeni, si’ ma anche contro la pioggia che ci allagava le tende. Insieme si vince una piazza, insieme si montano le barricate; e insieme si distribuiscono le coperte, si organizza il cibo, si smaltisce la spazzatura, si monta una radio, ci si reinventa una nuova quotidianita’. Come avete fatto voi in questi anni di occupazione in valle.
Mentre i nostri compagni ad Ankara, Antakia, Adana, Izmir vengono attaccati in queste ore ancora una volta da quei poteri forti che noi di Istanbul abbiamo lasciato al di la’ delle barricate appena una settimana fa, noi in questa piazza che ora e’ nostra stiamo imparando a restare uniti e ad avere fiducia nella lotta che ci ha fatti incontrare. Non sappiamo quanto riusciremo a restare qui, non sappiamo ancora che ne sara’ della nostra resistenza dopo questi pochi giorni. Ma abbiamo imparato a lottare insieme. E che da qui si puo’ soltanto imparare ancora di piu’. E siamo sicuri che in questo vi siamo fratelli, nonostante la nostra distanza geografica.
La vostra resistenza e’ la nostra resistenza e questo e’ soltanto l’inizio – la lotta continua!
Müştereklerimiz