Della
crisi che ha travolto la Grecia -
epicentro di un sisma che sta facendo tremare le fondamenta
dell’Europa -,
in
cui quello che vediamo crollare non è solo l’economia, ma un
intero modello sociale, ci parlano da molti mesi i media italiani.
E per chi ha relazioni con amiche ed amici che vivono lì, alle
notizie “mainstreaming” si aggiungono molte testimonianze
dirette. Quello
che sta succedendo,
osservava mesi fa Russel Shorto (The
New York Times Magazine/Internazionale)
è
“qualcosa
che non ha precedenti
nella
storia moderna del mondo occidentale”.
Una
crisi che
ricorda piuttosto quella dell’Argentina del 2001, e che non
riguarda solo
la
Grecia,
ma
coinvolge anche altri paesi
europei, tra
cui il nostro.
In un’intervista a Bloomberg Tv della primavera scorsa,
l’economista Nouriel Roubini diceva di aspettarsi per il 2013 “la
tempesta perfetta e la rivolta sociale”, a livello globale.
Eppure,
nonostante uno scenario così catastrofico e una situazione politica
critica, in Grecia sta
capitando
anche altro:
se da una parte, infatti, vediamo crescere fenomeni preoccupanti come
quello rappresentato da Alba Dorata, dall’altra, a fronte dei nuovi
tagli imposti dalla Troika, proseguono grandi manifestazioni che vi
si oppongono. E sappiamo
della
nascita
e del rapido sviluppo di
reti
di cittadine/i che, in tutto il Paese, si attivano in prima persona,
con altre/i, per ricostruire il tessuto sociale e economico,
a
partire dal contesto in cui vivono.
Donne e uomini che inventano nuove forme di auto-organizzazione,
dando
vita a esperienze
fondate sulla solidarietà, il mutualismo e la cooperazione,
spinti dal bisogno primario di sopravvivere, di garantirsi i beni e
servizi essenziali che con la crisi sono venuti a mancare. Ma dalle
loro storie emerge anche altro.
«C’è
molta rabbia, depressione, disperazione», ci raccontano amiche ed
amici «ma anche un gran movimento, che coinvolge sempre più persone
in tutto il paese. La
crisi ha mobilitato anche
grandi
risorse di creatività sociale, economica e perfino artistica.
Le persone hanno cominciato a organizzarsi tra loro, e le
reti di solidarietà,
di “mutuo soccorso”,
sono diventate un punto di riferimento per molti:
in primo luogo per chi è più in difficoltà, ma non solo».
Ci
fanno molti esempi, di cui, dai nostri media “meanstreaming”,
sappiamo ben poco: dalle diffusissime assemblee
di quartiere
alle reti
di vendita diretta produttori/consumatori,
al proliferare dei circuiti
di monete locali e di scambi senza denaro.
Dai molti utilizzi
creativi della tecnologia a scopo sociale
alla creazione
di
cucine
collettive
e
di
mense
gratuite.
Dagli ambulatori
medici e centri di sostegno psicologico
aperti da volontari alle esperienze
di coltivazioni collettive e di “ritorno alla terra”.
Dai progetti
di
riqualificazione
del contesto urbano all’espressione artistica
come strumento di denuncia, ma anche di riflessione, elaborazione e
ricerca di nuove “strade”, ecc.
«Nonostante
tutta la difficoltà, la fatica e la sofferenza che si prova e si
vede» ci raccontano «in questa crisi ci sono anche opportunità che
non vogliamo e non possiamo perdere: ci sta insegnando a
riconsiderare il mondo ed il modo in cui abbiamo vissuto, a guardare
in faccia anche i nostri errori e le nostre responsabilità, e a
farci forza vedendo quel che di nuovo e di meglio, invece, può
essere, e che stiamo già costruendo. Una frase rende bene il senso
di tutte queste esperienze: non
lasciare nessuno da solo davanti alla crisi
».
La
posta in gioco è quella di
ricostruire
vite e contesti attraverso pratiche di “politica prima”,
mettendosi in gioco in prima persona in relazione con altre/i. A
crederci sono in tanti, uomini e donne; e spesso sono il protagonismo
e l’energia femminili a fare da traino. Di
questa “scommessa” vogliamo capire di più: non
solo per rispondere alla richiesta di darle voce e di “esserci”
(“abbiamo molto bisogno di contatti, di scambi, di solidarietà e
di sostegno”, dicono molte/i), ma perché quel
che succede in Grecia riguarda già direttamente anche noi.
E perché pensiamo
che
anche
per noi, lì, ci siano relazioni feconde da coltivare e indicazioni
importanti.
*
titolo provvisorio del testo
A
questo scopo, sollecitiamo
la
vostra attenzione attorno ad un testo
“a produzione partecipata”
basato
su testimonianze
e
racconti
in prima persona raccolti
da Silvia Marastoni.
Quanti/e
sono interessati/e a questo progetto possono,
in base alle
proprie
disponibilità
-
pre-acquistare copie del libro (al
prezzo unitario di Є
12,00), anche attivandosi
nella
raccolta di ordini presso persone e realtà con cui sono in
relazione;
-
effettuare una libera donazione;
-
partecipare
alla
realizzazione del testo
in qualità di partner,
con modalità de definire congiuntamente;
-
contribuire
economicamente e organizzativamente (concordando preventivamente con
noi le modalità) alla
realizzazione di iniziative di presentazione
in
cui,
nei prossimi mesi, vorremmo
coinvolgere alcune/i protagoniste/i di queste esperienze:
un’occasione preziosa, crediamo, per
ascoltare dalla loro viva voce le “storie” raccolte nel testo,
interloquendo direttamente con loro.
Vi
chiediamo di darci
rimando al più presto sul vostro interesse e le vostre
disponibilità,
e di effettuare i versamenti corrispondenti, con causale
"Pre-finanziamento progetto “Ricostruire la Grecia, dentro e
oltre la crisi" (*titolo
provvisorio del libro),
-
sul c\c
IT 19 R 08315 60 0310 0000 0008658
(c/o Banca della Valpolicella, Credito Cooperativo di Marano,
Filiale di Valgatara, intestato a Mag Società Mutua per
l’Autogestione).
-
o sul
c/c postale
IT08J0760111700000019533371
intestato a Mag Società Mutua per l’Autogestione.
IMPORTANTE:
vi preghiamo di segnalarci la vostra adesione con una mail ad
entrambi gli indirizzi riportati più sotto,
indicando tutti i vostri riferimenti (nome, indirizzo, telefono e
mail).
Contiamo
inoltre sul vostro aiuto per la diffusione e promozione
dell’iniziativa
presso i vostri contatti.
Per
maggiori informazioni:
Persone
e realtà che hanno già aderito:
Luisa
Muraro (Libreria
delle Donne di Milano, Diotima Comunità Filosofica – Università
di Verona); Lia
Cigarini
(Libreria delle donne di Milano); Maria
Teresa Giacomazzi
(Mag Verona); Luana
Zanella
(Ass. in Comune, Venezia); Fulvia
Bandoli;
Maria
Luisa Boccia;
Alessandra
De Perini
(Vicine di Casa di Mestre); Chiara
Zamboni, Wanda Tommasi, Diana Sartori
(Diotima Comunità Filosofica – Università di Verona); Anna
Di Salvo,
Nunzia Scandurra
(Ass. Città Felice di Catania, Rete delle Città Vicine); Paolo
Dagazzini
(collaboratore Mag Verona); Alessandra
Casarini (Libreria
delle Donne di Bologna); Clelia
Pallotta,
Sandra
Bonfiglioli
(Politecnico di Milano, Libreria della Donne di Milano); Bianca
Bottero
(Politecnico di Milano, Rete delle Città Vicine); Anna
Maria Piussi (Università
di Verona); Luciana
Tavernini (Libreria
delle Donne di Milano); Donatella
Massara
(Donne e conoscenza storica, Libreria delle Donne di Milano); Laura
Milani
(Fondazione Badaracco, Libreria delle Donne di Milano); Pasqua
Teora
(Centro
Psicologia e Cambiamento, Libreria
delle Donne di Milano); Sandra
Cangemi,
Coordinamento Nord Sud del Mondo; Ivana
Trevisani,
psicoterapeuta e scrittrice; Bruna
Peyrot,
storica e scrittrice; Monica
Cerrutti Giorgi;
Ada
Maria Rossano;
Mariella
De Battisti;
Chiara
Remundos, Marco Braga;
Simonetta
Chierici/Giuseppe Cinà, Giuseppina Coppo, Ileana Faidutti/Makis
Tsitsos, Roberto Faure, Manuela Mazzi/Rocco Federico Cocchia,
Donatella Proserpio
(Gas
Città Studi – Milano); Elena
Vicentini;
Paolo
Zaniero;
Nicola
Morando (socio
Mag Verona).
Rete
delle Città Vicine;
Libreria delle Donne di Milano;
Ass.ne
Re:Common, Roma;
Ass.
Centrodonna Evelina De Magistris, Livorno; ARCI.