Il 18 marzo in Francia il gruppo degli ecologisti al Senato ha presentato un disegno di legge contro l'obsolescenza programmata di elettrodomestici e eletronica
Al Senato francese il gruppo degli ecologisti ha presentato lo scorso 18 marzo un disegno per vietare l’obsolescenza programmata degli elettrodomestici e di tutti i device elettronici.
In breve: le aziende produttrici per tenere in piedi i consumi del
mercato programmano entro due anni dal loro uso la fine degli
elettrodomestici e degli apparecchi elettronici. In pratica è un sistema
per sostenere i consumi usa e getta il che ci sta portando sia a
impoverire le risorse naturali che non sono infinite.
D’altronde l’obsolescenza programmata l’abbiamo
sperimentata tutti: dopo due o tre anni la lavatrice si rompe (ma com’è
che fino a 10 anni fa duravano una vita?) e se provate a richiedere dopo
la scadenza dell’assistenza che dura due anni (apposta si rompe sempre
dopo) la riparazione vi costa talmente tanto che vi convincono a
acquistare un nuovo elettrodomestico o computer. Dunque se passa la
legge in Francia il sistema di invecchiamento programmato potrebbe
diventare illegale e punito da una multa di 37,500 euro e da due anni di
arresto.
Il testo di legge presentato propone di estendere la durata legale di conformità (ossia anche la garanzia) a 3 anni dal 2014; a 5 anni dal 2016 contro i 2 attuali. Le associazioni consultate il mese scorso per la redazione della proposta di legge vorrebbero portare la durata finale a 10 anni ma come ha spiegato Jean-Vincent Placé uno degli autori del testo di legge:
Il testo di legge presentato propone di estendere la durata legale di conformità (ossia anche la garanzia) a 3 anni dal 2014; a 5 anni dal 2016 contro i 2 attuali. Le associazioni consultate il mese scorso per la redazione della proposta di legge vorrebbero portare la durata finale a 10 anni ma come ha spiegato Jean-Vincent Placé uno degli autori del testo di legge:
Vogliamo trovare un compromesso. la maggior parte dei prodotti sarebbero destinati a durare 5 anni e dunque i fabbricanti non dovrebbero essere particolarmente penalizzati e anzi potrebbe essere una forma di concorrenza. Ad esempio la Kia ha fatto della sua garanzia di 7 anni un sostanzioso argomento di marketig.
La legge propone anche la possibilità che i pezzi di ricambio
indispensabili alla riparazione di un prodotto siano detassati per 10
anni così da sostenere le riparazioni.
Spiega ancora Placé:
L’incentivo consiste nel prendere pezzi di ricambio che non siano tassati sopratutto per quegli oggetti usati collettivamente e se la riparazione non è possibile si può pensare a prodotti riparati dello stesso tipo.
La sfida nella discussione al Senato che si terrà il prossimo 23
aprile sarà certamente sostenere il minor sfruttamento delle risorse e
la minor produzione di rifiuti ma anche convincere i produttori a
guardare al mercato dei ricambi e delle riparazioni.
Via | Actu-Environment
Foto | Getty Images
Foto | Getty Images
Fonte: