Le agitazioni in Grecia dei due grandi settori dell’agricoltura e marittimo proseguono rispettivamente da 8 e sei giorni. Ancora oggi, gli agricoltori continuano intenzionati a 'tagliare in due' la Grecia bloccando con i trattori l'autostrada che collega Atene con Salonicco e tutto il Nord del Paese se il governo non ridurrà il prezzo del gasolio per l'agricoltura e l'Iva sui prodotti agricoli. Alla loro protesta, intanto, si sono uniti gli allevatori di bestiame che stamattina hanno manifestato davanti alla sede dell'agenzia del fisco di Katerini, nella Grecia settentrionale. Gli agricoltori e gli allevatori continuano quindi a rafforzare i blocchi stradali che da diversi giorni si stanno mettendo in piedi in tutto il Paese. Già ieri alcuni blocchi sono stati rinforzati fino ad interrompere per circa un’ora la circolazione dei veicoli sull’autostrada Egnatia della Grecia del Nord.
Per quanto riguarda il settore marittimo invece, le isole greche restano irraggiungibili a causa del perdurare dell'agitazione contro un disegno di legge del governo che 'decimerà il settore' con gravi conseguenze per l'economia delle isole stesse. Da parte sua il ministro della Marina mercantile e dell'Egeo, Costis Mousouroulis, ha rassicurato i rappresentanti dei lavoratori che gli arretrati di stipendi delle compagnie di navigazione nei loro confronti saranno pagati in due rate ma ha dato tempo sino ad oggi agli scioperanti per ritornare al lavoro e rimettere in moto navi e traghetti. Finte concessioni e muso duro. Questo è l'atteggiamento del governo. Ma i lavoratori marittimi e contadini non si arrendono e non si accontentano: l’obiettivo è durare un minuto in più del padrone.
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