Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio e tool open-source per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...
Da una società giapponese arriva il generatore idroelettrico di piccole dimensioni progettato per essere utilizzato in corsi d’acqua naturali
(Rinnovabili.it) – L’idroelettrico si fa ancora una volta piccolo e compatto per sfidare chi è convinto che la tecnologia non possa dare più nulla di nuovo. La società giapponese Ibasei ha realizzato “Cappa”, un sistema di sfruttamento idrico appositamente progettato per essere installato lungo un fiume o un corso d’acqua. Il design alla base del dispositivo non è una vera e propria novità, tuttavia l’unità ha un alloggiamento speciale, chiamato diffusore, in grado di aumentare la velocità del flusso d’acqua attraverso le pale, per estrarre più energia di quella effettivamente contenuta dall’acqua in entrata. Quindi un regolatore e una batteria annessa al dispositivo fanno sì che il proprietario possa disporre di 100 V a 50/60 Hz.
“Con l’acqua che scorre a 2,0 m /s, – spiega la società – questo sistema può produrre 250 Wh. Prendendo in considerazione eventuali perdite di potenza, cinque di queste mini turbine sono in grado di fornire circa 1 kW di capacità, e rendersi utili come alimentatori in situazioni di emergenza”. Secondo quanto riferito da Ibasei,poiché questo sistema si basa sulla corrente naturale del corso d’acqua, la sua operatività è praticamente del 100%, e la macchina stessa è totalmente riciclabile. “In pratica, si tratta di una fonte di energia per il consumo locale […] Può immagazzinare l’energia come una stazione di ricarica”. L’azienda sta ultimando i test di controllo prevedendo di lanciare il prodotto sul mercato nella primavera del prossimo anno.
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