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mercoledì 23 gennaio 2013

Le politiche ambientali del Movimento 5 Stelle e di Rivoluzione Civile


Movimento Cinque Stelle – Il movimento guidato da Beppe Grillo ha fatto dell’ecologia uno dei punti forti della sua politica. La politica energetica è addirittura il secondo punto del programma dopo il capitolo dedicato a Stato e Cittadini. Il primo passo è il risparmio energetico con l’applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici. Riduzione del 10% del consumo energetico degli edifici pubblici con sanzioni per gli inadempienti. Elaborazione di una normativa per il pagamento a consumo per l’energia elettrica dei condomini.
No alla costruzione di nuove centrali e riduzione dell’impatto ambientale delle vecchie. E, naturalmente, incentivazione delle energie da fonti rinnovabili. L’altro punto cardine della politica ambientale è legato ai trasporti. Il blocco della Tav in Val Susa è uno dei leit motiv della storia del movimento, così come quello del Ponte sullo Stretto di Messina. Accanto alla disincentivazione dell’uso dei mezzi privati motorizzati l’M5S propone lo sviluppo di piste ciclabili protette estese a tutte le aree urbane con parcheggi per le stesse sia nelle case che nei centri cittadini. Il movimento è inoltre favorevole a una forte tassazione per l’ingresso nei centri storici delle auto private e per il potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e a uso individuale (car sharing) con motori elettrici alimentati da reti.

Rivoluzione Civile – Nel Manifesto di Antonio Ingroia si parla di sviluppo economico compatibile con l’ambiente, infatti le priorità sono l’archiviazione della Tav Torino-Lione e del ponte sullo Stretto di Messina e la valorizzazione di agricoltura ed energie rinnovabili.  La neonata lista è esplicitamente sostenuta dalla Federazione dei Verdi.




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