Prima di spiegare cos’è il crowdsourcing e di darne una definizione, credo sia più opportuno cercare di ”aprire” un po’ le menti partendo da un discorso un po’ più ampio.
“In primo luogo bisogna riconoscere che l’intelligenza è distribuita dovunque c’è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia.
Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l’una con l’altra, scambiare il loro sapere, cooperare.
Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l’intelligenza collettiva.”
La definizione di “Intelligenza collettiva” di Lévy aiuta a spiegare meglio, introducendo i concetti di creatività, condivisione e nuove tecnologie, uno dei trend che sta andando per la maggiore in questi ultimi anni.
Crowdsourcing
Parola d’ordine per molte aziende che si muovono alla frontiera, è un neologismo coniato da Jeff Howe (giornalista di Wired) nell’articolo “The Rise of Crowdsourcing” ed è l’unione di:
• Crowd, folla/persone;
• Source, fonte/sorgente;
• Outsourcing, esternalizzare un’attività al di fuori della propria impresa/organizzazione/gruppo.
È una metodologia di collaborazione con la quale le imprese chiedono un contributo attivo alla rete (attraverso delle open call), delegando ad un insieme distribuito di persone, che si aggregano attorno ad una piattaforma web, lo sviluppo di un progetto o di una parte di un’attività di un’azienda.
Fondamentali in questo caso gli UGC (User generated content), i contenuti generati dagli utenti: il contributo attivo è proprio quello delle persone che decidono di partecipare su base volontaria, magari perché appassionati di quel brand in particolare.
Esempi di Crowdsourcing
Gli esempi principali per capire come funziona il crowdsourcing e come si sta evolvendo possono essere:
- Zooppa, Userfarm, 99designs e Bootb (utilizzo del talento creativo per sviluppare contenuto);
- Kickstarter, Crowdfunder e Fundchange (crowdfunding, ricerca di investimenti per iniziative profit e non);
- Ushahidi, IdeaScale e CrowdEngineering (software e piattaforme dove unire le idee e le menti);
- tutti gli esempi che stiamo aggiungendo sul nostro blog (ad esempio Starbucks e MyFeudo).
Non perdete nemmeno le mappe sugli esempi internazionali di crowdsourcing, in continua evoluzione.
Il mondo sta andando in questa direzione, sempre più aziende ricorrono all’aiuto che viene “dal basso”: voi cosa ne pensate? Riconoscete l’utilità di questo trend, magari destinato a consolidarsi?
http://crowdsourcing.toweb.co/cos-e-il-crowdsourcing/