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Satelliti Che Perdono Segreti

Poco meno di mille dollari: con questa cifra un team di ricerca è riuscito a raccogliere, per anni, traffico satellitare geostazionario non cifrato . È una cifra bassa — e questo è il punto: la vulnerabilità non risiede in hardware esoterico ma in pratiche di configurazione e in assunzioni sbagliate sull’obscurity del mezzo. Come hanno fatto  Il principio è semplice: molte stazioni geostazionarie trasmettono segnali che coprono vaste porzioni di superficie; un’antenna direzionale, anche piccola, orientata correttamente riesce a ricevere quei segnali. I ricercatori hanno usato un setup economico, software-defined radio e tool open-source per decodificare e analizzare flussi IP e VoIP. L’operazione è passiva: non si inviano pacchetti né si interferisce — si ascolta. Perché questo è rilevante? Perché la trasmissione on-air non cifrata rimane leggibile a chiunque abbia l’antenna. Non c’è bisogno di attacchi sofisticati o di accessi privilegiati: basta la linea di vista e il know-how ...

La nasa e il progetto di eolico di alta quota

Avevamo parlato già in precedenza dell'eolico d'alta quota, con riferimento al progetto Airborne: adesso, l'idea che l'eolico di alta quota non sia una chimera, ma la prossima frontiera, viene rafforzata dalla notizia di un progetto varato dalla NASA.

Ricercatori della NASA stanno infatti mettendo a punto un progetto dove si cercherà di sfruttare i venti di alta quota, notoriamente pià forti, per sollevare in altitudine delle turbine a forma di imbuto, che staranno sospese in alta quota: queste ultime, collegate alla terra da nanotubi in fibre di carbonio, dovranno essere in grado di trasmettere l'energia elettrica prodotta attraverso i cavi di ancoraggio.

Molto allettante il profilo dal punto dei rendimenti: non solo la resa dell'eolico coi venti di alta quota è esponenzialmente maggiore rispetto a quella terrestre, offshore o onshore (si dice di ben 27 volte!), ma anche è previsto che le turbine "volanti" della NASA possano rimanere in esercizio diversi anni, con necessità di manutenzione e riparazione una sola volta all'anno.
Le turbine verranno riportate a terra in caso di fenomeni atmosferici importanti, come tempeste particolarmente violente.

Sicuramente non mancano i temi critici da risolvere anche qui, in primis come non ostacolare il traffico aereo, ma è un tema che sembra risolvibile anche con la tecnologia attuale.

Stiamo a vedere se la NASA riesce in questa frontiera dell'energia eolica, dove alcuni privati stanno abbozzando i primi tentativi concreti.

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